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Disturbo del sonno: l'insonnia

Un altro disturbo del sonno è l'insonnia, descrivibile come una sensazione soggettiva di insufficienza del sonno, una percezione di non trarre sufficiente ristoro dal sonno per quantità o qualità. Può essere occasionale, transitoria o addirittura diventare cronica se perdura per un periodo di tempo che supera le tre settimane. Si tratta di un complesso sistema di disturbi che può anche essere secondario ad altri problemi più gravi come ad esempio la depressione. I sintomi sono, in generale, difficoltà nell'addormentamento, risvegli frequenti e precoci, sonno non ristoratore, che hanno delle conseguenze nella corrispondente attività diurna come ad esempio stanchezza, irritabilità, facile sonnolenza e disturbi della concentrazione. Esistono diversi tipi di insonnia:

  • Insonnia idiopatica o da disturbo intrinseco, che indica una predisposizione familiare. Insorge in età infantile e perdura per tutta la vita.
ed è dovuta a un anomalo controllo dei meccanismi che regolano il ritmo sonno-veglia.

Insonnia psicofisiologica, che invece si instaura in seguito a un evento stressante o post-traumatico e prevale nelle donne e nelle persone di mezza età. I soggetti affetti avvertono il bisogno di dormire, ma nel momento in cui si trovano a letto provano delle difficoltà ad addormentarsi. Ciò innesca un meccanismo psicologico per il quale l'individuo risulta avere apprensione per il sonno, essendo già convinto in partenza di non riuscire a dormire e ciò gli causerà ancora una maggiore difficoltà. Chi ne soffre può trarre un apparente e temporaneo beneficio dai farmaci: l'insonnia è un disturbo del comportamento, può essere lenito ma non risolto completamente da un farmaco. Più utili risultano infatti delle strategie che ricreano una corretta igiene del sonno e delle terapie di rilassamento quali il training.autogeno e lapsicoterapia.
  • Insonnia da distorta percezione del sonno: l'individuo immagina di stare dormendo ma in realtà ciò non accade. Si manifesta quando si è eccessivamente concentrati su delle attività mentali, al punto da impedire l'attivazione del meccanismo del dormire. Se questo atteggiamento si prolunga nel tempo, si può sviluppare ipocondria.
  • Sindrome della gamba senza riposo: disturbo importante, che influenza e condiziona negativamente la qualità della vita. Si configura come un bisogno impellente di muovere gli arti: l'individuo affetto è convinto di attivare maggiormente la propria concentrazione e il proprio ristoro solo se si muove. Si tratta di un comportamento involontario e alle volte invalidante. Peggiora se si assumono sostanze eccitanti come la caffeina o i farmaci antidopaminici.
  • Infine, un ulteriore caso particolare di insonnia è quella causata dall'utilizzo di farmaci, che si

può manifestare in seguito all'assunzione di sostanze come ad esempio: beta-bloccanti, broncodilatatori, anfetamine, nicotina, antidepressivi e ipnotici.

In generale l'insonnia come disturbo si manifesta a causa di un'insufficiente igiene del sonno (che consiste, ad esempio, nel coricarsi ad orari regolari) e può dipendere anche dall'ambiente in cui si dorme (se è rumoroso o se la temperatura è eccessivamente alta o bassa) e dagli eventi della propria vita (stress acuti ad esempio). Per contrastare questi episodi quindi è bene cercare di mantenere una corretta igiene del sonno.

Le emozioni e gli affetti

Breve storia delle idee sulle emozioni

L'emozione è definibile in quanto componente affettiva e soggettiva associata alla condotta di un individuo.

Nel pensiero classico e quindi per quanto riguarda la psicologia pre-scientifica, questo concetto veniva associato a una parte "animalesca" dell'uomo, in

netto contrasto con la nobilitante razionalità. Con Darwin, alla fine del 1800, si fa strada una concezione rivoluzionaria delle emozioni, si evidenzia il fatto che influenzino significativamente il comportamento, oltre a produrre degli effetti non trascurabili sul soggetto che le esprime (verbalmente o meno) e sull'ambiente che lo circonda. Pertanto, da quel momento vengono interpretate come un meccanismo adattativo per la sopravvivenza della specie umana. Infine, con Freud, diventano una parte inscindibile del funzionamento della mente, per questo motivo sono di fondamentale importanza nell'interpretazione del significato della condotta e delle funzioni cognitive di un individuo, alle quali risultano strettamente correlate. Le basi psicofisiologiche dell'emozione Le prime emozioni si manifestano grazie a una proto-conversazione, cioè quel momento in cui si stabilisce una connessione con un individuo che risponde in modo coerente ai nostri schemi mentali. Questodegli arti 2. l'ippocampo, coinvolto nella formazione e recupero dei ricordi 3. l'insula, che integra le informazioni sensoriali e viscerali per generare una consapevolezza emotiva 4. la corteccia orbitofrontale, che regola le risposte emotive e comportamentali in base al contesto sociale e alle norme culturali. Inoltre, il processo emozionale coinvolge anche il sistema limbico, che comprende l'amigdala, l'ippocampo e l'ipotalamo, e il sistema nervoso autonomo, responsabile delle risposte fisiologiche associate alle emozioni, come ad esempio il battito cardiaco accelerato o la sudorazione. Tutti questi sistemi interagiscono tra loro per generare e regolare le emozioni, permettendo così all'individuo di adattarsi e rispondere in modo appropriato agli stimoli esterni. In conclusione, il fenomeno dell'intersoggettività è strettamente legato al processo emozionale, che coinvolge una complessa rete di strutture cerebrali e sistemi fisiologici. La sintonizzazione affettiva con gli altri è fondamentale per la nostra capacità di comprendere e relazionarci con gli altri, e dipende dalla corretta funzione di questi meccanismi neurobiologici.

degli arti, i segnali del sistema nervoso autonomo e quelli diretti ai nuclei neurotrasmettitori;

il talamo;

l'ipotalamo, che regola le risposte endocrine e chimiche dirette al flusso sanguigno.

Talamo e corteccia controllano anche l'aspetto adattativo, che ci consente di adattare gli istinti all'azione effettiva. L'amigdala interviene inoltre nell'espressione dei ricordi presenti nella memoria implicita (ad esempio, l'individuo che ha paura del buio conserva nella memoria implicita il trauma del parto e associa il buio alla sensazione di essere indifeso)

Il sistema nervoso, che si divide a sua volta in:

  1. centrale, regolato da cervello e midollo;
  2. periferico, regolato da nervi sensoriali e motori;
  3. autonomo, che comprende simpatico e parasimpatico, ed è regolato dal sistema endocrino.

Le sostanze chimiche cerebrali:

  1. i neurotrasmettitori eccitatori (come il glutammato)
  2. i neurotrasmettitori inibitori (come il GABA), le cui
cui è presente un eccesso di dopamina. Questo può causare una riduzione della motivazione, dell'interesse e della capacità di provare piacere. Il sistema noradrenergico, che regola l'attenzione e l'arousal. Un'alterazione di questo sistema può portare a problemi di concentrazione, iperattività o ipoattività. Le endorfine, che sono coinvolte nella regolazione del dolore e delle emozioni. Un'alterazione di questo sistema può causare una riduzione della capacità di provare piacere e una maggiore sensibilità al dolore.

Il testo presenta delle alterazioni, causando apatia o disturbo depressivo. Le emozioni sono geneticamente innate ma vengono modulate dalla capacità adattiva all'ambiente. Inoltre, il concetto di emozione è diverso se si considerano le diverse fasi della vita di un individuo: i neonati, non avendo un sistema sensoriale elaborato, non sono capaci di contestualizzare né il proprio corpo né ciò che vedono, di conseguenza reagiscono agli stimoli interni ed esterni allo stesso modo. Grazie all'esperienza poi la loro percezione si articola in positiva e negativa, e poi ancora fino a presentare le sfumature espressive osservabili nell'adulto. Dunque, i segnali dell'emozione (postura, mimica facciale, tono della voce...) presentano una chiara evoluzione nel corso della vita, e per questo motivo il loro studio fornisce informazioni importanti sullo sviluppo affettivo e mentale.

Nel complesso la risposta emozionale è influenzata da:

Predisposizione genetica

Reazioni fisiologiche agli stimoli (rossore, pallore...)

I sistemi sensoriali (siamo attratti dagli odori, appassionati all'arte, reticenti ad alcuni sapori...)

Gli stimoli esterni interagiscono con i sistemi sensoriali, ad essi segue anche una reazione fisiologica controllata da pattern biochimici.

Su "come funzionano" le emozioni e quale sia il loro meccanismo, sono state proposte diverse teorie:

Teoria di Darwin (1872), sostiene che le emozioni siano innate e universali, e connesse all'appartenenza a una data specie. Ciò che cambia è la loro modulazione, perché questa è un aspetto della trasmissione culturale. Per dimostrarlo confrontò la mimica di soggetti appartenenti a diversi gruppi etnici. Ne risultò che tutti avevano mimiche analoghe per esprimere le stesse emozioni. Circa un secolo dopo lo psicologo americano Ekman riprese questi studi, confermando le ipotesi di Darwin.

L'influenza culturale sulle emozioni non è quindi da ricercarsi nel comportamento espressivo in sé, ma nelle regole che governano l'espressione emotiva rispetto al contesto sociale e agli stimoli esterni. Ekman aggiunse che, nonostante esista in ogni mimica una componente universale, è presente in certo grado di discordanza dovuto al fatto che esiste anche una componente di tipo appreso e culturalmente determinato. Si è anche visto che vengono riconosciute meglio le emozioni che corrispondono a una mimica più marcata e complessa, come ad esempio l'ira, la felicità e il disgusto. Il riconoscimento di queste ultime può essere effettuato in modo oggettivo.

La risposta emotiva è la conseguenza della stimolazione di aree diverse del cervello. Data la correlazione tra quest'ultima e il sistema nervoso, si può parlare di sistemi emozionali, che sono i circuiti neuronali di un'emozione. Il cervello processa

a livello emisferico da un lato tutto ciò che è razionale e dall'altro tutto ciò che è emotivo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher benedetta0408 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Unicatt o del prof Chieffo Daniela.