Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MODELLI RECENTI DI MEMORIA DI LAVORO
La memoria di lavoro viene considerata come un sistema attentivo, non un magazzino, è un sistema che seleziona e attiva alcune informazioni e le rende disponibili ai processi cognitivi. L'interazione tra memoria di lavoro e attenzione è evidente anche nella terminologia, infatti si inizia a parlare di fuoco dell'attenzione, che rappresenta un livello elevato di selezione e attivazione dell'informazione. Arrivano nel focus solo le informazioni più rilevanti per il compito in un determinato momento.
MODELLO DI OBERAUER: assume che ci sono 3 componenti della memoria di lavoro, contenute l'una nell'altra. Esse attivano in modo diverso le rappresentazioni mentali, da livelli molto blandi a molto alti. Queste componenti sono una porzione attiva delle memorie a lungo termine, la regione di accesso diretto e il focus of attention. Non sono strutturalmente indipendenti e separate, ma costituiscono diversi.
“strati” delle rappresentazioni mentali.
Inizialmente una rappresentazione viene attivata nella memoria a lungo termine e l’attivazione è blanda, non consente ancora un recupero nello spazio della consapevolezza. Una rappresentazione mentale vera e propria viene recuperata quando arriva nella regione di accesso diretto. Infine vengono selezionate le informazioni che servono (focus dell’attenzione) e vengono spostate nella memoria di lavoro.
Per il suo modello è fondamentale il controllo delle informazioni rilevanti, del loro accesso ai vari livelli di attenzione. Il meccanismo di inibizione su informazioni irrilevanti agisce sull’efficienza con cui le informazioni hanno accesso al focus dell’attenzione, riducendo la possibilità che informazioni inutili creino interferenza.
MODELLO TIME-BASED RESOURCE-SHARING:
Secondo questo modello l’elaborazione e il mantenimento competono per le stesse risorse attentive, che sono limitate.
Inoltre essi si articolano in step intermedi consecutivi che possono aver luogo solo uno alla volta, in modo seriale. Tale limite implica che quando il focus of attention è occupato nell'elaborazione, non è disponibile per il mantenimento. La focalizzazione dell'attenzione su informazioni le attiva, ma quando si sposta l'attenzione su altre informazioni, l'attivazione del primo elemento va incontro a decadimento temporale. Le rappresentazioni dei concetti da ricordare sbiadiscono mentre è in corso l'elaborazione, ma possono essere rinfrescate collocando su di esse il focus attentivo → c'è una continua fluttuazione dell'attenzione dall'elaborazione al mantenimento delle informazioni nelle pause che sono presenti in ogni compito di elaborazione. Il decadimento dipende solo dalla durata temporale. Inoltre secondo questo modello le differenze individuali nelle capacità di memoria di lavoro sono dovute
all'incapacità o capacità di una persona di muovere strategicamente il focus of attention traelaborazione e mantenimento. La memoria di lavoro agirebbe in modalità di time sharing (divisione del tempo), spostando le sue limitate risorse (l'attenzione) quando su compiti di mantenimento e rinfrescamento delle informazioni, quando su compiti di elaborazione.
MODELLO DI CORNOLDI E VECCHI: Propongono l'idea di un continuum cognitivo. Ogni compito cognitivo è diverso da un altro perché dipende dalla quantità di elaborazione necessaria e dalla natura dei processi periferici di elaborazione (legati alle diverse modalità sensoriali). Ogni compito può essere definito come la combinazione di competenze di base, legate a specifiche modalità sensoriali, e il loro utilizzo in associazione a più complessi processi di elaborazione. La quantità di risorse necessarie allo svolgimento di un compito è il
proposto la teoria della dual coding, secondo la quale il ricordo è facilitato quando le informazioni sono codificate sia verbalmente che visivamente. EFFETTI DI MEMORIA: Gli effetti ottenuti in specifiche condizioni sperimentali che poste a confronto mostravano di produrre differenze sistematiche nelle prestazioni di memoria sono: - Primacy e Recency: tra le parole di una lista lunga (> dello span) si ricordano meglio le prime e le ultime della lista. Le parole all'inizio sono sottoposte a reiterazione più frequentemente delle parole in mezzo alla lista e le parole alla fine sono ancora presenti nella memoria a breve termine e quindi più facile da recuperare. - Effetto di frequenza: si riferisce alla sensibilità del ricordo rispetto all'uso di specifiche parole. Parole più frequenti sono più facilmente ricordate rispetto a parole meno familiari. - Effetto di concretezza e valore di immagine: parole concrete sono più facili da immaginare e ricordare rispetto a parole riferite a concetti astratti. Lo psicologo canadese Paivio ha proposto la teoria della dual coding, secondo la quale il ricordo è facilitato quando le informazioni sono codificate sia verbalmente che visivamente.proposto l'idea delle doppia codifica: le parole ad alta immaginabilità sono immagazzinate in 2 modi: - Come parole: codifica verbale - Separatamente come immagini: codifica visiva Per recuperare una parola ad alta immaginabilità è sufficiente quindi recuperare o la parola o l'immagine. Per dimostrarlo ha fatto un esperimento: I soggetti dovevano memorizzare delle coppie di parole (concreta-concreta, concreta-astratta, astratta-concreta, astratta-astratta). Le parole con alta immaginabilità erano quelle concrete, mentre quelle a bassa immaginabilità quelle astratte. Dimostrano che è più facile ricordare la coppia concreta-concreta e la capacità di ricordo diminuisce progressivamente fino alla coppia astratta-astratta. Questo dimostra quindi l'ipotesi della ridondanza dei codici: ricordo favorito se codifica attraverso entrambi i codici. MEMORIA A LUNGO TERMINE: È un magazzino aLa memoria umana è una capacità illimitata per un lungo periodo. Si distingue in 2 grandi blocchi:
-
Memoria semantica - tutte quelle informazioni che conserviamo in memoria per le quali abbiamo perso o non sono rilevanti le coordinate spaziotemporali. Una sottocomponente è la memoria procedurale, che riguarda il "come si fa" una certa attività appresa in passato.
-
Memoria episodica - mantiene informazioni acquisite ancora dotate di coordinate spaziotemporali e per le quali le coordinate rivestono importanza. Un tipo particolare di episodio è quello autobiografico, che contribuisce al nostro senso di identità personale, cioè al racconto che facciamo a noi stessi di chi siamo, cosa vogliamo, della nostra vita.
In generale, quindi, la memoria semantica è la conoscenza generale del mondo, la memoria dei concetti e delle procedure. Alla memoria episodica appartengono invece specifiche esperienze.
Ricordo di singoli eventi collocati nello spazio e nel tempo. La netta distinzione tra memoria episodica e semantica è sostenuta sia dal fatto che attivano aree cerebrali distinte (memoria semantica: polo temporale inferiore o neocorteccia, memoria episodica: strutture cerebrali del lobo temporale mediale), sia dalle evidenze neuropsicologiche di dissociazione tra i disturbi riferibili ai 2 sistemi:
- Deficit specifico di memoria semantica: si osserva in individui in cui le abilità di memoria di lavoro ed episodica sono preservate. Per esempio in alcuni tipi di agnosie specifiche alcuni pazienti si ricordano episodi del loro passato e riescono a elaborare informazioni in memoria di lavoro, MA non riescono a riconoscere alcuni oggetti appartenenti a categorie "cancellate" dalla loro memoria semantica.
- In altri deficit semantici, associati alla componente procedurale, un individuo prima competente in una particolare attività può perdere completamente
un figura di una giraffa- Time 1: A giraffe- Time 2: A tall African animal- Time 3: A horse- Time 4: An animal- Time 5: Don’t know
• Deficit di memoria episodica: si parla di sindrome amnesica globale. In questi pazienti compaiono gravi deficit di memoria per gli episodi del passato (amnesia retrograda) e per l’apprendimento di nuovi fatti e informazioni (amnesia anterograda), ma l’intelligenza, il linguaggio e le altre funzioni cognitive sono del tutto normali.
Per l’esame della memoria episodica, riferita alla capacità di costruire nuove memorie a lungo termine, si utilizzano prove standardizzate di apprendimento, distinte tra materiale verbale e visuospaziale, e.g. riproduzione della figura di Rey.
Per quanto riguarda invece la valutazione della memoria nell’aspetto che si riferisce al recupero di episodi del passato è più complessa, e può consistere nel rievocare eventi pubblici salienti, o personaggi famosi, oppure il...
ricordo di eventi personali salienti.COME DIMENTICHIAMO:
La perdita delle informazioni in memoria è definita oblio, e si deve ad alcuni fenomeni della memoria:
- Decadimento → impoverimento della traccia mnestica, che scompare perché non vi accedo più.
- Interferenza → si riferisce all'interazione disturbata che ha un materiale rispetto all'altro.
Test di Ebbinghaus:
Il decadimento è stato studiato da Ebbinghaus alla fine dell'800. Egli ha fatto una serie di esperimenti per capire come dimentichiamo le informazioni. Per esempio aveva cercato di imparare una lista di sillabe senza senso e poi si testava ad intervalli di tempo sempre più lunghi. Constatò che la perdita è molto veloce nei primi 20 minuti e poi procede sempre più lentamente nei mesi successivi.
Cause dell'oblio:
- Legge del disuso: dice che più il tempo passa più dimentico le informazioni, il tempo deteriora i ricordi.
- Teoria...