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OMISSIO O
NE CORRE
TTO
SI
RISPOSTA NOO
Rilevamento perfetto: risposte corrette
Nessun rilevamento (1): risposta sempre “visto”
Nessun rilevamento (2): risposta sempre “non visto”
Nessun rilevamento (3): 50 e 50
Nessun rilevamento (4): valori riga uguale. “Visto” nel 30% delle prove
indipendentemente da cosa è presentato
la teoria della detenzione del segnale calcola due valori:
- D’ misura della sensibilità del sistema
- legato al criterio soggettivo implicato nel compito, consistente
ß
nell’avere un atteggiamento più d’azzardo o più conservativo. 30 ottobre
I sensi chimici – il gusto e l’olfatto
Sono sensi chimici in quanto si basano su recettori che sono sensibili a
sostanze chimiche. Gli organi di senso sono le papille sulla lingua e le cellule
all’interno del naso. Sono posti in organi che hanno anche altre funzioni.
Veicolano informazioni utili alla sopravvivenza (fame specifica).
Fisiologia dell’olfatto:
le sensazioni olfattive sono dette odori. Non tutte le sostanze chimiche sono
degli odoranti; le molecole per essere percepite devono essere volatili,
piccolissime e idrofobiche. Alcune sostanze che hanno queste caratteristiche
comunque non sono odoranti.
Nell’epitelio olfattivo ci sono più tipi di cellule tra cui:
- Neuroni olfattivi sensoriali: piccoli neuroni con ciglia che sporgono dal
muco che copre l’epitelio nasale, che sono i recettori olfattivi. Nell’uomo
sono 20 milioni.
servono 7-8 molecole di odorante per attivare i recettori.
Le cellule recettoriali olfattive non sono protette da nessuna struttura e sono
connesse direttamente al cervello.
Servono 500 ms perché un odore venga registrato (SENSAZIONE) e altri 500
perché si possa percepirlo in modo cosciente (PERCEZIONE).
Una molecola non viene riconosciuta in toto ma ciascuno dei suoi gruppi
funzionali viene riconosciuto da un recettore diverso. A uno stadio successivo i
segnali dei recettori vengono integrati e emerge l’identità della molecola.
Teorie della percezione olfattiva
Teoria del pattern della forma:
- i vari odori sono determinati dalla
corrispondenza di forma tra i recettori e gli odoranti. Il pattern specifico di
attivazione dei recettori determina quale odore viene percepito.
Teoria delle vibrazioni:
- a causa della struttura ogni molecola ha una
frequenza di vibrazione e questa determina l’odore della sostanza.
Molecole che vibrano allo stesso modo hanno lo stesso odore.
I geni che codificano per i recettori olfattivi sono circa 1000 ma il 60%-70% non
codifica davvero; grazie alla teoria del pattern è però possibile codificare un
grandissimo numero di odori.
A seconda dell’intensità dell’odore, cambiano i recettori che rispondono ad
esso.
Un altro codice potrebbe riguardare le sequenze di attivazione dei recettori.
odore puro
Un è costituito da un singolo odorante, ma la maggior parte di quelli
che percepiamo sono miscele di odori. Le miscele di odori sono analizzate
tramite due possibili modalità:
- Analisi
- Sintesi
L’olfatto è sostanzialmente sintetico ma la modalità analitica si può allenare
con l’esperienza.
La perdita dell’olfatto (anosmia o cecità agli odori) può provocare deficit:
- Al senso del gusto
- Alla capacità di prendere coscienza di determinati pericoli (es. fuga di gas
o diagnosi precoce di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il
Parkinson). sistema limbico,
Le informazioni olfattive vengono analizzate nel adibito anche
alla codifica delle emozioni.
Gli umani hanno scarsa abilità nell’immaginazione olfattiva, ed è anche molto
raro che si sognino degli odori.
Adattamento: la sensazione degli odori è un cambiamento a livello dei
recettori, e dopo una prolungata esposizione ad un determinato odore il
sistema si adatta e smette di rispondere. Anche il processo di adattamento è
mediato a livello recettoriale. Il processo richiede un’esposizione di circa 15-20
minuti ma può essere anche più rapido.
L’effetto del cross adattamento fa in modo che l’esposizione a un determinato
odore A può farci adattare anche a un odore B. Il processo può essere resettato
da pochi minuti di non stimolazione.
Abituazione cognitiva: dopo una lunga esposizione ad un odore, diminuisce
drasticamente la capacità di percepire quell’odore. Per annullare l’effetto
dell’abituazione cognitiva sono necessarie settimane di non esposizione. Tre
possibili meccanismi coinvolti nell’abituazione cognitiva:
- I recettori potrebbero allungare il loro tempo di riciclo dopo una continua
esposizione
- Le molecole potrebbero essere assorbite nel flusso sanguigno
- Fattori cognitivi emozionali potrebbero giocare un ruolo importante
Fisiologia del gusto:
Quando il cibo viene ingerito, i componenti vengono disgregati dalla
masticazione e ridotti a molecole che sono poi disciolte dalla saliva. I recettori
del gusto sono le papille, nelle quali il segnale viene trasformato e mandato al
cervello attraverso i nervi cranici.
La lingua, la faringe, il palato e l’epiglottide contengono recettori gustativi.
Diverse regioni della lingua analizzano di preferenza diversi sapori (amaro,
acido, salato, dolce). Le persone hanno numeri di papille gustative diverse.
Le informazioni vengono trasportate tramite tre vie principali nella medulla e
nel talamo per poi giungere alla corteccia insulare e poi a quella frontale.
I quattro gusti di base
- Salato: i sali sono composti da un catione e un anione (NaCl). L’abilità di
percepire il salato può variare con regimi alimentari specifici, e così il
gradimento (bambini cresciuti con diete povere di sodio sviluppano una
preferenza per i cibi salati, poiché l’organismo ne ha bisogno). Il sodio ha
la capacità di regolare i liquidi all’interno dell’organismo.
- Aspro: gli acidi hanno un’alta concentrazione di ioni H+. È fondamentale
essere in grado di evitare alte concentrazioni di sostanze acide poiché
esse possono causare danni all’organismo.
- Amaro: sono presenti quasi 30 diversi recettori per l’amaro ma non è
possibile distinguere fra diversi sapori di amaro. È importante poterlo
percepire perché il gusto amaro è tipico di molte sostanze velenose. La
sensibilità all’amaro nelle donne è influenzata da livelli ormonali;
aumenta durante la gravidanza per proteggere il bambino e diminuisce
durante la menopausa.
- Dolce: il glucosio è la principale fonte di energia di quasi tutti gli animali.
Non è possibile distinguere tra i diversi tipi di dolce, ma è possibile
identificarne l’intensità. Sono stati identificati dolcificanti artificiali che
addolciscono senza apporti calorici.
Lo speciale caso dell’umami: i produttori di MSG (sale monosodico dell’acido
glutammatico) hanno dichiarato che questo provocava la quinta sensazione di
base, l’umami. Questo servirebbe per segnalare la presenza di proteine nei cibi
e quindi sarebbe molto utile a fini riproduttivi. È stata poi scoperta la presenza
di un recettore per il glutammato.
Adattamento: un’applicazione di certe stimolazioni riduce la risposta percettiva
a questa classe di stimoli. Un caso di cross adattamento è il sapore più acido
del solito che prende una bevanda come la limonata dopo aver mangiato
qualcosa di dolce. Il dolce ha infatti adattato i recettori per la qualità gustativa
dolce e allora la bevanda appare più aspra.
C’è una differenza tra gusto e sapore.
La sensazione del sapore è infatti data dalla combinazione tra gusto e olfatto.
Brain imaging: il cervello elabora gli odori in modo diverso a seconda che
provengano dal naso o dalla bocca.
Il colore ha un effetto potente sull’aroma percepito e sul giudizio di qualità
dell’alimento. 3 novembre
La percezione:
La percezione è un processo cognitivo attraverso cui, partendo dalle
stimolazioni sensoriali si ottengono informazioni sull’ambiente e si guidano le
azioni.
La codifica del senso globale della scena è molto rapido; il tempo di reazione è
di circa 20 ms.
La catena psicofisica ha lo scopo di costruire il percetto ed è costituita da tre
elementi:
lo stimolo distale, lo stimolo prossimale e il percetto.
Lo stimolo prossimale è la rappresentazione sensoriale dell’energia prodotta
dallo stimolo distale. Il percetto è la rappresentazione mentale dello stimolo
distale, creata utilizzando le informazioni fornite dallo stimolo prossimale.
Lo stimolo prossimale non possiede però tutte le informazioni dello stimolo
distale; ad esempio con la vista si perde la tridimensionalità. Inoltre si creano
diverse immagini per uno stesso oggetto, e viceversa la stessa immagine
indeterminazione ottica.
potrebbe essere fornita da diversi oggetti. Per
poter interagire è necessario ricostruire la realtà nel modo più efficace
possibile.
Da qui il problema dell’ottica inversa. La percezione è un processo inverso
rispetto a quello della creazione dell’immagine, con lo scopo di recuperare le
informazioni dello stimolo distale. Si compie un’inferenza, cioè si sceglie la
combinazione che sembra ottimale nelle varie situazioni.
La percezione è attiva, nel senso che l’uomo ha la capacità di muoversi rispetto
all’oggetto quando non riesce ad ottenerne un’immagine necessariamente
dettagliata.
Gibson
L’idea di che la percezione sia attiva ha delle conseguenze: implica che
il sistema sia programmato a compiere le azioni migliori da svolgere nelle varie
situazioni.
Percezione della profondità:
il sistema è in grado di ricostruire la terza dimensione per avere un’adeguata
rappresentazione dello spazio circostante.
Le immagini hanno alcune caratteristiche comuni che possono fornire indizi
sulla tridimensionalità. Gli indizi sono di tre categorie:
- Indizi extraretinici/oculomotori: funzionano solo per distanze corte.
vergenza
La degli occhi varia (crociata o non crociata) a seconda che si
fissino su oggetti vicini o lontani. il sistema visivo utilizza quindi il sistema
afferente per trarre informazioni sulla profondità. Questo meccanismo
funziona per oggetti fino ai 6 metri di distanza, poiché superata questa
distanza gli occhi sono paralleli. L’occhio attua anche un preciso livello di
accomodazione (modificazione della lente) per focalizzare un oggetto.
L’accomodazione varia con la profo