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ATIVI DIGITALI E IMEDIAZIONE
I nativi digitali nascono con la tecnologia digitale. Non hanno dovuto trasporre le cose in digitale; sono nati mentre una
tecnologia si andava instaurando con un atteggiamento che porta alla rimediazione (dall’analogico al digitale).
RIMEDIAZIONE: la nascita di un mezzo da un altro mezzo. Es. Internet era una opzione, una possibilità ma non era ancora
una piattaforma molto diffusa, oggi non possiamo stare senza Internet. In effetti oggi senza un telefonino o Internet ci
fa avvertire un ceto gap, fuori dal mondo.
AMBIENTE. Ambiente Sw, ambiente tecnologico, ecc. E’ tutto ciò che circonda un essere umano, che sia reale o virtuale.
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OMUNICAZIONE DIGITALE
Alla base del processo comunicativo ci deve essere una condivisione di contenuti. Ma ci deve essere una piattaforma
comune (es. stesso linguaggio comune).
Quando parliamo di PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE DIGITALE ci stiamo riferendo alla raccolta di informazioni,
codifica delle stesse, e ritrasmissioni di tali informazioni con una decodifica.
VIRTUALE. Da virtus (virtù), che si hanno delle capacità, possibilità in più. Ciò che è possibile con una facoltà maggiore
alla normalità. Possibilità espansa che un uomo ha.
RIMEDIAZIONE: la nascita di un mezzo da un altro mezzo (es. lo smartphone che fa da computer, modem, ecc.).
6.1 NEW MEDIA
Un CDROM è un new media perché hanno una facoltà in più: l’ipertestualità. La realtà 3D è new media perché aggiunge
una informazione in più. I film di animazione sono new media perché al giorno d’oggi è aumentata di contenuti.
È new media ciò che arricchisce di un contenuto una informazione tradizionale.
Il primo passo verso la rivoluzione digitale è stala la fotocomposizione, scomponendo la realtà in livelli discreti: ogni
elemento può essere ridotto e quindi creare una realtà. L’altro il dagherrotipo, ossia antenato della macchina fotografica.
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OCIAL ETWORK ED I GRADI DI SEPARAZIONE
TEORIA DEL 6° GRADO DI SEPARAZIONE. Teorizzata in sociologia della comunicazione riguarda un aspetto della vita
degli uomini. . Secondo tale sistema tra un individuo ed un altro ci sono al massimo 6 gradi di separazione.
Es. uno di un comune non conosce il sindaco personalmente ma c’è un suo amico che lo conosce quindi l’individuo e
l’amico si distanziano di un grado; secondo grado: amico e sindaco; il sindaco conosce sicuramente un parlamentare: 3
grado; parlamentare conosce capo dello stato: 4 grado; il capo dello stato conosce sicuramente Obama: 5 grado.
I social network attuano una evoluzione in questo senso. Quando chiedo l’amicizia su Twitter per es. al Papa, ho tagliato
i gradi di separazione: ci parlo con il Papa attraverso un ambiente che mi dà l’illusione di poter tagliare la distanza.
Prima criticità: siamo sicuri sia il Papa in persona? No, ma abbiamo l’illusione di farlo. (…“Il mezzo è il messaggio”…).
Altra criticità: non esiste una forma di inibizione, per es. si arriva subito ad un eventuale insulto, litigio o qualcosa del
genere.
Altra criticità: il narcisismo, creando una identità che differisce da quella reale; il desiderio narcisistico porta a
commettere delle azioni che nella realtà non si farebbero.
Aprire un dibattito è funzionale alla conoscenza perché mostra diverse ipotesi. Infatti si parla di “Teoria valida in quanto accettata”
e non di “Teoria accettata in quanto valida”. La comunità scientifica dibatte sui temi, comunica i contenuti, e tali contenuti condivisi
vengono trattati e confronto positivo.
Il social è sia mezzo di informazione che comunicazione.
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OMUNICAZIONE VS ONOSCENZA
Perché la Comunicazione può essere nemica della conoscenza? Per es. io chiedo “quale è la capitale del Brasile?” ed uno
mi risponde “Brasilia”. Alla domanda del perché egli sia convinto sia Brasilia mi può rispondere “perché è scritto”. Ecco,
questa è l’INFORMAZIONE, si possiede informazione ma non possiede la conoscenza della tematica, del motivo per cui è
la capitale.
Sappiamo tutto ma dov’è la consocenza? Conoscere è scoprire il nesso relazionale. Conoscere è sapere come funziona
un motore per es. entrare nelle questioni con cognizione di causa.
Conoscere è analizzare, criticare la realtà.
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A ISCOMUNICAZIONE
La comunicazione è come una sorta di cerchio: informazione arriva al destinatario e viceversa sottoforma di feedback,
domanda-risposta. Perché una comunicazione sia tale, presuppone ci sia una verità.
La comunicazione affinchè sia efficace quindi deve essere vera, reale, deve corrispondere a qualcosa realmente
accaduto.
I tipi di discomunicazioni sono:
LA COMUNICAZIONE MENZOGNERA; es. se io dico che è una bella giornata ma nella realtà non è: ho ingannato
il mio destinatario. Tecnicamente la bugia, è una discomunicazione. Devo parlare di cose vere e verificabili.
La menzogna ha delle proprietà essenziali: la falsità del contenuto di quanto si dice, la consapevolezza di tale
falsità, l’intenzione di ingannare il destinatario; la menzogna è un atto comunicativo consapevole e con
intenzione di ingannare un altro non consapevole di essere ingannato.
LA COMUNICAZIONE IRONICA; Si basa sul concetto di far intendere l’opposto di una affermazione reale. es. io
dico una cosa non vera ed uno mi risponde sempre in tema assecondandolo e capendo che è un messaggio
ironico, quindi rispondo ironicamente. Si esprime una frase facendo intendere l’opposto del suo significato
letterale.
LA COMUNICAZIONE PERSUASIVA; es. voglio vendere un prodotto e uso esagerazioni, enfatizzando le
caratteristiche; inganno la persona che crede a quello che dico. Fattore chiave è la pubblicità, la politica. Si cerca
per es. di persuadere una persona di una visione diversa.
La SEDUZIONE è definita come una sequenza strategia ed intenzionale di mosse il cui obiettivo è quello di
attrarre un’altra persona.
LA COMUNICAZIONE NEVROTICA; comunicazione disturbata da particolari interferenze.
C’è discomunicazione anche quando uno non è informato sull’esattezza delle cose e inconsapevolmente riferisce delle
cose.
Oppure anche quando si vuole conquistare una persona e si inventano diverse doti che si hanno e quindi si fanno
scorrettezze comunicative.
Es. anche quando accade un determinato evento, accade che un contributo scientifico non si chiude, quindi si genera
confusione generica in un ragionamento (es. opinionisti che si invitano in una trasmissione).
C’è discomunicazione quando gli aspetti impliciti della comunicazione prevalgono su quelli diretti; c’è non solo
violazione alle regole della comunicazione ma anche una cattiva interpretazione dell’informazione e comprende le
forme di comunicazione ironica, menzognera o seduttiva, ecc.
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L LINGUAGGIO DELLA PUBBLICITÀ
La pubblicità si nutre di immagini. Es. il leone è stato utilizzato più volte, come anche nel campo della sicurezza.
L’utilizzo di queste immagini nelle pubblicità si chiama FRAMING, utilizza un’immagine che attacca l’immaginazione
piuttosto che una metafora non efficace. È una ulteriore possibilità comunicativa.
La pubblicità è persuasione perché persuade per mezzo dell’uso del colore, parole, framing, immagini, contesto, o
addirittura si rifà ad alcune fonti come le fasi storiche, culturali.
PERSUADERE, è l’atto di mettere in atto una serie di meccanismi verbali e non verbali atti a indurre un cambiamento di
prosoettiva. Le tecniche di persuasione più riconosciute nella scienza della comunicazione sono: la porta in faccia o un
piede nella portà.
Es. PORTA IN FACCIA voglio andare a casa dell’amica. Sei andata ieri: porta in faccia. Però posso rimanere con te fino a
quando rimani sveglia? Sarà sicuramente più accondicendente.
Es. PIEDE NELLA PORTA. Rappresentante che cerchiamo di andare via. Lui dice un attimo solo… e continua.
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A ISCOMUNICAZIONE E VERIDICITÀ DELL INFORMAZIONE
Es. entriamo in una stanza adibita a museo con tante opere concettuali di arte moderna, vediamo tali opere ma non
sappiamo perché sono li quelle opere, senza dirci nulla in merito gli artisti. Vediamo le opere, esprimiamo pareri,
percorriamo il percorso, usciamo; abbiamo usufruito di un’arte ma non abbiamo certezza sul contenuto.
Es. il politico parla di una cosa, magari ci convince e poi dopo qualche ora lo stesso politico fa intervento dicendo cosa
contraria; la nostra reazione potrebbe essere quella di non dire che ha sbagliato, in quanto in politica tutti possono dire
tutto magari per una certa interpretazione personale. Ma non ci scandalizziamo, questo è il punto. Al contrario invece di
un’affermazione contraria di uno scienziato. Il politico ha la sua visione.
I mezzi di comunicazione hanno un certo ruolo in questo. Per es. su Facebook parliamo con un altro ma non avendone
assoluta certezza di conoscerlo.
Come anche la televisione alle volte assume il ruolo di alfabetizzazione, magari spiegando alcune cose tecniche, facendo
recepire conoscenza ai telespettatori.
Come riconoscere i mezzi per capire se c’è conoscenza o non c’è conoscenza? Questo sarà il nostro dilemma.
Alle volte quindi si DISCOMUNICA per raggiungere un certo tipo di risultato (es. quando presentiamo un ottimo
venditore con applausi, in eventi di quel genere).
Laddove non c’è certezza c’è discomunicazione.
Ma l’informazione chi la gestisce?!? Chi dovrebbe informare? …I mezzi di informazione. Dobbiamo quindi capire come
funzionano i mezzi di informazione.
Perché una informazione sia valida, ci sono tre principi che vanno tenuti presente:
PRINCIPIO DI VERITA’
PRINCIPIO DI CONTINENZA
PRINCIPIO DI PERTINENZA
PRINCIPIO DI VERITA’. Ogni NOTIZIA (elemento fondamentale costitutivo di un fatto) DEVE ESSERE VERA, e non
verosimile. Deve essere vera quindi verificata e verificabile. Es. rispetto un fatto accaduto o si è presenti di persona, si
appunta e lo si riporta, o lo si fa raccontare (ma è rischioso in quanto ognuno potrebbe dare la sua versione). O per es.
incidente: o cerco di persona o dai carabinieri e non da uno di passaggio.
PRINCIPIO DI CONTINENZA. Molti giornalisti scrivono nei loro racconti alcune cose non essenziali facendo perdere
l’essenzialità della notizia, non rendendo alcun ampliamento essenziale. La notizie deve essere sintetica e contenere
tutti e soli gli elemen