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Come nasce l'abilità di cogliere la prospettiva dell'altro?

Fino a 7 anni il bambino è egocentrico, quindi non riconosce nessun punto di vista altrui differente al suo. Secondo Selman attraverso lo sviluppo delle abilità di role-taking si affina il concetto di sé e degli altri: individua 5 stadi

  1. Egocentrico (fino 5 anni)
  2. Soggettivo (6-8 anni) non mette in relazione i punti di vista finché, ma li concepisce
  3. Auto-riflessione (9 anni) coglie la diversità dei punti di vista e riflette sul proprio comportamento
  4. Reciproco (11 anni) mette in relazioni i diversi punti di vista e impara a differenziarli
  5. Sociale e convenzionale (12 anni) differenzia le prospettive sia di individui che di gruppi e li confronta

E lo sviluppo morale secondo Piaget?

L'acquisizione della morale comprende tre dimensioni:

  1. Assume un significato affettivo-emotivo (essa contiene informazioni su come l'individuo dovrebbe sentirsi quando la rispetta o la viola.
Il super-io, ovvero la coscienza, interiorizza queste norme i divieti parentali, generando stati affettivi: quanto più è saldo il super-io, tanto più forte sarà l'adesione alle norme morali. La norma rappresenta una guida per condotta. La conoscenza della norma rende possibile la comprensione dei suoi significati (connessa allo sviluppo delle competenze intellettive). Secondo Piaget e Kohlberg, l'acquisizione della moralità prevede l'acquisizione di criteri di ragionamento indipendentemente dalle norme: lo sviluppo intellettivo promuove lo sviluppo morale. Secondo nei primi 3-4 anni i bambini sono in un periodo pre-morale, caratterizzato da anomia, ovvero assenza di regole e norme. Successivamente si sviluppano due forme di moralità: - dai 4-5 fino agli 8 prevale il realismo morale: tipico del secondo stadio di Piaget. I giudizi sono formulati in base all'anno reale e oggettivo piuttosto che all'intenzionalità di.

chi compie l'azione (è più grave rompere 3 tazze involontariamente che 1 trasgredendo le norme. Le conseguenze delle azioni (responsabilità oggettiva) sono più importanti delle intenzioni di chi compie l'azione (responsabilità soggettiva). Morale eteronoma.

Dopo gli 8 anni si sviluppa una fase di relativismo morale caratterizzato da una concezione meno rigida delle regole concepite come accordo (determinate dal consenso reciproco) e quindi modificabili. È più importante la responsabilità soggettiva di quella oggettiva. Morale autonoma.

SVILUPPO MORALE SECONDO KOHLBERG?

Kohlberg, secondo il pensiero guida l'azione morale. Usando dei dilemmi morali (in forma di storie, in cui il protagonista può prendere decisioni differenti - es. dilemma di Heinz della moglie moribonda) individua 3 livelli di giudizio morale e 6 stadi in base ai giudizi espressi dai soggetti sulla decisione di Heinz.

Livello pre-convenzionale

(<10 anni): Il bambino non è ancora giunto a comprende le norme. Il bene e il male viene giudicato in base alle conseguenze. si attribuisce più importanza all'autorità che emana le regole rispetto alle intenzioni (1° stadio). Poi il bambino osserva le regole solo se ne deriva un vantaggio immediato (2° stadio). Livello convenzionale: 2. il giudizio morale tiene conto dei rapporti interpersonali e dei valori sociali (preadolescenza-adolescenza). È importante rispettare le aspettative degli altri, conformarsi alla cerchia sociale (3° stadio). Si giudica giusto sostenere l'ordine sociale e adempiere agli impegni presi (4° stadio). Capacità di differenziare il punto di vista della società e personale. Livello post-convenzionale: 3. il giudizio morale ha come fondamento le norme etiche più o meno condivise (stadio). Emerge la consapevolezza che le regole sono relative ma da rispettare (5° stadio). Poi ci si rende conto che le6amicizia è un legame affettivo e sociale che si instaura tra due o più persone. È caratterizzata da fiducia reciproca, condivisione di interessi, emozioni e esperienze. Gli amici si sostengono a vicenda, si aiutano e si divertono insieme. Nell'infanzia, l'amicizia è spesso basata sulla vicinanza geografica o sulla condivisione di giochi e attività. Con il passare del tempo, diventa sempre più importante la compatibilità di interessi e valori. La relazione di amicizia può essere molto significativa per lo sviluppo sociale e emotivo di un individuo. Gli amici offrono supporto emotivo, incoraggiamento e un senso di appartenenza. Possono anche aiutare a sviluppare abilità sociali come la comunicazione, la negoziazione e la risoluzione dei conflitti. È importante coltivare e nutrire le relazioni di amicizia, dedicando tempo e attenzione agli amici. La fiducia, la sincerità e il rispetto reciproco sono fondamentali per mantenere una relazione di amicizia sana e duratura. In conclusione, le relazioni tra pari sono importanti per lo sviluppo sociale e emotivo di un individuo. L'amicizia è un legame speciale che porta gioia, supporto e significato alla vita di ognuno di noi.

amicizia è selettiva, intima, reciproca e richiede stabilità. L'amicizia della prima infanzia può essere interpretata come ricerca di un legame affiliativo caratterizzato da affettività, ricerca di prossimità, rassicurazione emotiva. Verso 4-5 anni la relazione assume forme meno esclusive, più flessibili e favorisce la competenza sociale. A 8-10 mesi sono i legami preferenziali: è assente prima perché i Bambini non sono capaci stabilire una relazione stabile a 2-3 anni si ha la distinzione tra antipatia e simpatia. Tra 4-6 anni le amicizie incrementano la sensibilità e l'interesse per l'altro. L'amicizia aiuta a superare le emozioni negative di ira e paura e permette di cooperare, di trovare più facilmente la soluzione ai conflitti. Selman identifica 4 stadi di consapevolezza dell'amicizia in ordine invariante:

  1. 3-5 anni: gli amici sono compagni di giochi momentanei; amicizia come
vicinanza e contatto fisico. Assentecomprensione dei pensieri e dei sentimenti altruib. 6-8 anni: amicizia come ricevere aiuto unilaterale che si pensa di dover ricevere, emerge la comprensione dei sentimenti e desideri altruic. 9-12 anni: dare e ricevere aiuto da un amico, emerge la consapevolezza della reciprocità del rapporto, amicizia come cooperazione ma solo in circostanze favorevoli. Dai 12 anni: amicizia condivisione mutualistica, come relazione duratura, di fiducia reciproca, di confidenza.Il concetto di amicizia è basato sulla crescita della capacità di comprendere l'altro, di riflettere sul significato di amicizia.

QUALI SONO I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI? QUALI SONO LE CAUSE?

Le relazioni tra coetanei assumono spesso la forma di interazioni aggressive. Esistono diverse tipologie di comportamento aggressivo:

  • Dirette: più diffuse, mirano a colpire il bersaglio fisicamente o verbalmente
  • Indirette: volte a danneggiare l'immagine sociale dei
coetanei e a produrre esclusione sociale - Ostili: se tendono a infliggere un dolore o un danno all'altro - Strumentali: se volte a ottenere oggetti o benefici - Reattive: risposta ad una situazione frustrante (la presenza di un ostacolo che impedisce il raggiungimento di un obiettivo produce un incremento dello "stato di attivazione" della persona che può essere ridotto attraverso un atto aggressivo) - Pro-attive: rappresentano iniziative personali non attuate in risposta a condotte altrui (il bambino diventa prepotente imitando modelli aggressivi che percepisce simili a sé - casualmente) Con l'età si riduce la quantità di azioni aggressive. Le cause sono principalmente messe in relazioni con deficit nelle abilità cognitive (viene prima prestata attenzione alle azioni dell'altro, interpretate da fini aggressivi, poi vengono decisi gli scopi da perseguire nell'interazione, esaminate le proprie risposte comportamentali erealizzata la risposta. oppure,sono associate a carenze nei processi ematici e a una maggiore ricerca di dominanza e affermazione di sé nelle relazioni con i coetanei.

IL BULLISMO

Il bullismo è un fenomeno complesso che riguarda almeno due poli di interazione: bullo-vittima. È molto diffuso nell'infanzia e nella pre-adolescenza e si configura come una relazione di abuso sistematico di potere caratterizzato da prepotenze intenzionali che si ripetono nel tempo e uno squilibrio psicologico, fisico, o sociale che si individua tra i più deboli. Spesso questo fenomeno si trasforma in una condotta di gruppo, in cui vi sono diversi ruoli: aiutante del bullo, sostenitore, difensore emotivo ecc. La prevaricazione può essere diretta (attacchi fisici o verbali) o indiretta (volta all'esclusione sociale della vittima). A 7 anni il bullo è caratterizzato da abilità cognitive di teoria della mente di secondo ordine, possiede buone competenze

narrative che gli permettono di giustificarsi. Reputano la violenza come utile mezzo per l'affermazione all'interno del gruppo. Le loro famiglie sono solitamente permessive o autoritarie. Le vittime possono essere sia timide e insicure che provocatrici.

COSA SONO LE EMOZIONI E QUALI LIVELLI HANNO?

L'emozione è un'esperienza complessa, un processo multidimensionale che media il rapporto tra organismo e ambiente; è un allontanamento dal normale stato di quiete dell'organismo con specifiche reazioni interne che si esprimono attraverso risposte emotive (gioia, tristezza...). L'emozione ha diversi livelli:

  • Fisiologico: entrano in gioco SNC e S-Endocrino (regola livelli di stress/ansia)
  • Cognitivo: individuo è capace di valutare quello che accade e dargli un significato
  • Motivazionale: orienta l'azione, regola il comportamento in funzione di desideri e soci (eventi spiacevoli evitati, eventi piacevoli ricercati)

Espressivo-comunicativo: ogni emozione ha una sua espressione comunicativa, universale e difficile da inibire

Sociale: le emozioni sono legate ad alcune condizioni generate da eventi o azioni delle persone, non si presentanocasualmente, dipendono dal contesto e dalle relazioni

Soggettiva

QUALI SONO LE PRINCIPALI TEORIE SULLO SVILUPPO DELLE EMOZIONI? (differenziazione edifferenziale)- differenziazione Bridges

La teoria della emotiva di si fonda sull’idea che da un’iniziale stato di eccitazioneindifferenziata si articolino nel corso dello sviluppo specifiche e diverse emozioni. L’elaborazione di tale teoria diSroufe dà importanza all’attività cognitiva che ha il ruolo di organizzare le emozioni, di interpretare i bisognifisiologici e collega lo sviluppo emotivo precoce a quello cognitivo e sociale. A partire dallo stato diindifferenziazione le emozioni emergono secondo tre percorsi:

Piacere-gioiaa. (3 mesi): il bambino indirizza il suo sorriso

sociale verso l'oggetto o la persona con cui entro in contatto; risposta che indica un'emozione di piacere. A 4 mesi si precisa meglio nel
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
11 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ir_9910 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Grazzani Gavazzi Ilaria.