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Estratto del documento

La nostra mente ininterrottamente fa un’operazione di

completamento, principale attività del nostro cervello è di

completare un’azione che ci arriva incompleta. Quando noi

guardiamo il mondo noi lo completiamo per tutte le modalità

sensoriali.

Percezione visiva

Lontana dalla fotografia, vedere il mondo come se fosse un’immagine. Sullo specchio non esiste

un’immagine, cambia la geometria dei raggi luminosi l’immagine cambia a seconda del punto di

vista, quindi non è un’immagine. Lo specchio non contiene un’immagine, è un oggetto invisibile.

Non è un’immagine perché se lo fosse avrebbe proprietà che lo specchio non ha. Le immagini

lontane si vedono lontane anche nello specchio. Lo specchio altera lo spazio geometrico della luce.

Concetto di immagine: le immagini sui libri e sui computer sono oggetti piatti. L’immagine è un

concetto evanescente.

Jonathan Crary dice che viviamo in una civiltà che ci consente di vedere il mondo attraverso le

immagini, ci convince di essere fatti in un certo modo. Vivere con i cellulari e i computer ci convince

che funzioniamo come loro. Ogni epoca costruisce l’essere umano adatto alla tecnologia dell’epoca.

In ogni momento noi siamo il prodotto della nostra tecnologia. 4

Invenzione della televisione nel 400: gli umanisti hanno

inventato il soggetto moderno. Nel 1409 quando

Brunelleschi aveva il problema di rappresentare la realtà,

voleva rappresentare nel modo migliore possibile il mondo

esterno. Brunelleschi inventa la prospettiva. La prospettiva è

un cambiamento concettuale epocale. Per la pima volta

sposta il baricentro della rappresentazione dall’oggetto al

soggetto. Meccanismo che cambia gli esseri umani. Prima di

Brunelleschi, quando qualcuno voleva rappresentare

qualcosa, voleva fare un altro oggetto il più simile possibile

al precedente oggetto. Le statue greche e romane erano

dipinte ed erano molto realistiche, fornivano una copia fedele dell’oggetto. Prima si voleva creare

una copia dell’oggetto. Brunelleschi inverte la prospettiva, l’obiettivo non è copiare l’oggetto ma

creare qualcosa che stimoli nel soggetto lo stesso tipo di esperienza che avrebbe di fronte a

quell’oggetto, deve produrre la stessa sensazione. È un obiettivo illusionistico, illudere la persona

di trovarsi di fronte a una figura tridimensionale. Stesso concetto della realtà virtuale. La modernità

mette il soggetto al centro della visione, del pensiero generale. Passano dallo sforzo di copiare il

mondo esterno allo sforzo di copiare il mondo interno. Stessa cosa con l’oro, si usano rivestimenti

per dare lo stesso effetto. I binari paralleli convergono solo nella nostra mente. Quindi la prospettiva

serve per rappresentare quello che esiste nella nostra mente fa un esercizio di psicologia, filosofia

della mente. Si scontra con i contemporanei fiasco totale. I fiorentini reagiscono male alla

prospettiva perché il fiorentino è abituato a guardare la realtà concentrandosi non sullo stimolo

prossimale ma sullo stimolo distale, come un bambino. Brunelleschi ha dovuto convincere i

fiorentini a spostare la loro attenzione dal battistero alla proiezione del battistero nei loro occhi.

Abituandoci a vedere la realtà attraverso foto e film noi ci riprogrammiamo. Brunelleschi prende il

disegno del battistero in prospettiva, lo fa vedere ai fiorentini e non lo riconoscono. Fa un foro al

centro del dipinto e fa guardare lo stesso disegno usando uno specchio. Costringe a usare un solo

occhio, cosa che mette in difficoltà perché per percepire la distanza servono due occhi. Costringe a

tenere uno sguardo fisso, non puoi muoverti e esplorare. Artificio dello specchio perché altera la

percezione della distanza. Brunelleschi riesce a far spostare l’attenzione dallo stimolo distale allo

stimolo prossimale. Brunelleschi inventa il soggetto moderno. Brunelleschi per

mettere in piedi la sua

teoria presuppone che

il soggetto sia un punto

e pone l’oggetto nello

spazio e poi congiunge i

punti dell’oggetto con il

vertice del soggetto.

Piramide di raggi

luminosi che

convergono in un occhio piramide visiva. Troviamo l’intersezione tra questi raggi e un piano

messo in mezzo. L’oggetto esiste nella misura in cui qualcuno lo guarda. Questa operazione non era

fatta solo in modo matematico. 5

Altra tecnica:

Dopo Brunelleschi le persone guardano un’immagine del mondo, non il mondo.

I misteri del giardino di Compton House (The

Draughtsman's Contract) i disegnatori

usavano una doppia griglia. Fa vedere la griglia

nell’inquadratura, la fa combaciare con il

fotogramma, quindi noi siamo dalla parte

dell’oggetto.

Tutto si basa su idea secondo cui l’immagine fotografica, prospettica è solo una finestra su un

oggetto che sta di là. Queste immagini però fanno da schermo tra noi e il mondo esterno.

Dal 1400 in poi continuano a fare queste operazioni in molti campi diversi. Tiravano un filo per

disegnare i punti precisi. Lo facevano perché non avevano mai visto una fotografia, quindi non

sapevano come disegnare. Passaggio da grandezza assoluta a grandezza relativa, che a noi appare

banale, ma è essenziale per capire il passaggio alla modernità. Prima tutto il mondo era concepito

in modo assoluto, oggetto centrico. La posizione è relativa. La velocità è relativa. La prospettiva è

un passaggio fondamentale perché introduce l’idea di relativo nella nostra cultura. Queste

tecnologie inducono le persone a spostare il baricentro della rappresentazione dall’oggetto al

soggetto. Si va alla ricerca dell’immagine. Molti autori dicono che questa immagine è sul fondo

dell’occhio. La piramide visiva serve a convincere gli europei che noi non vediamo il mondo esterno

ma l’immagine che coincide con la sezione della piramide visiva. Questa sezione non è fuori ma è

all’interno dell’occhio. 6

Secondo questa teoria vediamo gli oggetti al contrario.

Useranno l’occhio come modello per fare la prima macchina fotografica, ma il modello è

completamente sbagliato. Anche Keplero pensava che questo fosse il modello.

Limiti del sistema visivo umano ha molti difetti, in parte necessari, in parete errori che ha fatto

la selezione naturale.

Charles Darwin scrive “L’origine della specie” e spiega che caratteristiche fisiche non sono frutto di

un progetto, ma risultato di accumularsi di variazioni naturali. Occhio del polpo ha gli occhi come

noi, ma non ha nessun antenato in comune con noi dotato di occhi. L’antenato comune con l’uomo

non aveva occhi. La natura lo produce perché risponde a esigenze fondamentali.

L’occhio umano è un pezzo del cervello. La retina è un frammento del cervello che si prolunga

attraverso il nervo ottico e arriva fino all’occhio.

Brunelleschi, Vesalio hanno ideato modello di visione ancora attuale. L’iride è un muscolo che

estendendosi e restringendosi cambia la pupilla. La cornea è uno strato protettivo. Dentro all’occhio

abbiamo una lente, il cristallino. Dentro l’occhio è vuoto, contiene solo una sostanza che lo tiene

gonfio, l’umor vitreo. Il liquido è abbastanza trasparente, leggermente opaco e non si ricambia mai.

Tutte le nostre cellule cambiano ogni 17 anni. A volte impurità rimangono sospese in umor vitreo e

ce ne accorgiamo se guardiamo una superficie uniforme.

Nel 1500 le persone hanno iniziato a prendere cadaveri di uomini e animali, togliere occhio e

studiarlo da vicino. Hanno notato che se teniamo occhio in mano e poi puliamo molto bene in modo

che parte posteriore sia come una pallina da pingpong e puntiamo occhi verso scena luminosa, noi

sul retro dell’occhio vediamo in trasparenza la figura al contrario. Creano camera oscura per

verificare la cosa questo modello è stato preso non solo come modello di visione ma anche dagli

artisti, che lo usavano per dipingere. Canaletto si era fatto costruire una camera oscura portatile, lui

entrava dentro e copiava la veduta del canale che veniva proiettata sulla superficie di legno.

Fino a Brunelleschi, Canaletto, nessuno aveva mai visto una fotografia. Quindi le persone non

concepivano la percezione visiva in termini di immagini bidimensionali, pensavano che percepire il

mondo significasse percepire oggetti tridimensionali. Dopo il Brunelleschi percepire significa fare

propria una fotografia, piatta. Noi vediamo cose piatte. Non riguarda solo la prospettiva, ma proprio

il modo di concepire l’immagine. Camere oscure permettono per la prima volta di vedere proiezioni

ottenute meccanicamente. In 30 anni tutti iniziano a dipingere come se facessero fotografie, in

maniera perfetta. Fino al 1500 nessuno aveva pensato che percepire il mondo significa percepire

7

immagini bidimensionali prospettiche. Arriva un modello fotografico della percezione, basato sulla

camera oscura. 

Occhio di Leonardo da Vinci errore grave: aver posto il nervo ottico in posizione centrale, in asse

con la pupilla. Pensava che le immagini dovessero entrare dentro l’occhio e procedere fino al

cervello. Lui disegnava l’occhio a goccia: 

Leonardo da Vinci diceva “le cervella” (brains) perché abbiamo due emisferi che sembrano

funzionare autonomamente e sono separati. Hanno iniziato a usare il singolare perché noi ci

percepiamo come unità, quindi abbiamo attribuito unità anche a queste due strutture che

sembravano distinte.

Errore dell’occhio a goccia fatto da tutti gli anatomisti dell’epoca, perché corrispondeva a un errore

concettuale.

C’è un foro di entrata e una parete su cui vengono proiettati i raggi luminosi. La parete posteriore

dell’occhio, se la guardiamo da vicino, è un superficie sensibile alla luce ma è anche coperta di vasi

sanguigni. Occhi rossi perché il flash illumina la parete dell’occhio. Sul fondo della retina c’è un

mosaico di cellule, ogni cellula è un fotorecettore, neurone che viene attivato dalla luce. 100 milioni

di fotorecettori nell’occhio.

Distribuzione polare, i punti diventano sempre più densi verso il centro dell’occhio, zona centrale

dell’occhio è fovea. La fovea ha una densità di fotorecettori molto più alta della periferia. Al centro

distinguiamo meglio i dettagli. Il nostro sistema visivo, occhio e cervello, funziona come un tutt’uno.

Quando guardiamo qualcosa, la portiamo al centro del campo visivo. Vediamo bene solo al centro

del nostro campo visivo. Noi vediamo i colori soltanto al centro del nostro campo visivo.

La natura ha creato occhi con particolare distribuzione di fotorecettori: distribuzi

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cacciadeborah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Manzotti Riccardo.