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Equilibrio nel mercato dei beni e dei servizi

Il reddito è distribuito dopo la vendita di beni e servizi, dunque Y=PA. La funzione del consumo aggregato sarà uguale a C=C+c*Y dove C rappresenta il consumo di sussistenza (cioè la spesa effettuata anche quando non si percepisce alcun reddito poiché non si lavora) e c indica, invece, la propensione marginale al consumo. Si otterranno pertanto le seguenti equazioni, tali per cui: SA=C+c*Y+I e Y=SA=C+I.

Si può altresì dimostrare che valgono le relazioni per cui: Y*=SA=PA Y₁ Y* → PA<SA Y₂<Y* → PA=SA>.

Dove Y* indica l'equilibrio macroeconomico nel mercato dei beni e dei servizi. Il meccanismo di aggiustamento delle scorte si assicura che il mercato di beni e servizi raggiunga un equilibrio. La spesa per gli investimenti ha un andamento decrescente rispetto al tasso di interesse (r).

Equilibrio nel mercato della moneta

La curva LM (Liquidity Money) rappresenta le combinazioni di tassi di interesse e reddito che garantiscono l'equilibrio nel mercato della moneta.

Interesse e reddito tali per cui il mercato della moneta risulta essere in equilibrio. Il mercato monetario è in equilibrio quando l'offerta di moneta (Ms) è uguale alla domanda di moneta (Md). L'offerta di moneta in termini reali indica la quantità di panieri rappresentativi che la BCE emette nel corso di un anno.

Offerta reale di moneta = Ms/PLa domanda di moneta è funzione positiva del reddito (Y) e funzione negativa del tasso di interesse (r). Md = f(Y, r)

Al crescere di Y cresce anche Md e con l'incremento di Md aumenta altresì il tasso di interesse di equilibrio (rₑ). Con un tasso di interesse alto (r₁) la domanda sarà inferiore rispetto alla domanda con un tasso inferiore (r₂) a parità di reddito Y. Md (r₁, Y₁) > Md (r₂, Y₁)

Se il reddito sale da Y₁ a Y₂, la curva Md si sposta verso destra e la domanda di moneta è inferiore in corrispondenza di un tasso di interesse maggiore. Md (r₁, Y₂) < ...

(r₂, Y₂)Il tasso di interesse in equilibrio cresce con l'incremento del reddito aggregato. Il mercato monetario si trova in una condizione di equilibrio se domanda e offerta di moneta sono uguali Ms=MdA parità di offerta di moneta Ms, un aumento del reddito comporta anche un aumento del tasso di interesse di equilibrio.

DOMANDA E OFFERTA AGGREGATA: Nel modello IS-LM (Investment Savings and Liquidity Money) i prezzi sono assunti costanti e uguali d 1. Il modello AS-AD (Aggregate Supply – Aggregate Demand) è data da una collezione di equilibri IS-LM ottenuta facendo variare i prezzi. La curva AD è costruita con la variazione dell'offerta reale di moneta (Ms/P) con P che rappresenta il livello dei prezzi. Se P aumenta, ad esempio da 1 a 2, l'offerta reale di moneta tenderà a diminuire. In corrispondenza di uno stesso livello di reddito Y, dunque, il tasso di interesse aumenta e la curva LM si sposta verso destra. Ciò

comporterà anche una diminuzione del reddito di equilibrio da Y₁ a Y₂. In corrispondenza dei prezzi più alti, il reddito di equilibrio avrà un valore inferiore. Sarà esattamente il contrario se i prezzi diventano più bassi.

- Aumento di P corrisponde ad una riduzione di Y

- Riduzione di P corrisponde ad un aumento di Y

La curva AD mette in relazione il reddito di equilibrio Y, sull'asse orizzontale ed il livello dei prezzi sull'asse verticale. La relazione è qui di tipo inverso. Quando i prezzi aumentano il reddito si riduce dato che la capacità di acquisto connessa all'offerta di moneta in termini reali si riduce.

- Se P aumenta, l'offerta reale di moneta Ms si riduce

- Se P diminuisce, l'offerta reale di moneta Ms aumenta

- Se P cresce, la quantità di beni (Q) Ms/P che Ms può acquistare sarà più ridotta (se, ad esempio, Ms=100 e P=1, da ciò deriva che la quantità di beni

acquistabili sarà 100/1, ma qualora P=2 allora siavrà che 100/2=50 per cui si potranno acquistare meno beni).

Un aumento di r comporta una riduzione di I- Una riduzione di I comporta, invece, una riduzione di Y

La curva AS rappresenta l’offerta di beni e servizi da parte delle imprese sul mercato. La curva di Phillips dilungo periodo mostra che al variare dei prezzi, la produzione totale di beni e servizi delle imprese nonvaria. AS è, quindi, una retta verticale nel lungo periodo e cioè la quantità prodotta è indipendentedall’inflazione dei prezzi. I prezzi in tale circostanza originano un fenomeno monetario. Una politicamonetaria espansiva in una condizione di piena occupazione, aumenta il livello dei prezzi (TeoriaQuantitativa della Moneta – TQM). La produzione in condizioni di piena occupazione corrisponde allaquantità (Q) di beni e servizi prodotta dalle imprese quando i consumatori massimizzano

L'utilità e le imprese massimizzano i profitti. Il PIL e il PNL

PIL (Prodotto Interno Lordo): misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, dell'insieme dei beni e dei servizi finali che vengono prodotti all'interno di una Nazione in uno specifico periodo di tempo, che in generale corrisponde ad un anno. Si dice "interno" perché comprende le attività economiche svolte in un dato Paese e "lordo" perché il valore è al lordo degli ammortamenti, cioè del naturale deprezzamento dello stock di capitale fisico intervenuto nel periodo preso in considerazione. Il PIL si può, dunque, definire come "La produzione totale dei beni e dei servizi dell'economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata delle imposte nette sui prodotti". In poche parole, il PIL è il saldo del conto della produzione. Inoltre, si può anche considerare come il valore totale della spesa delle famiglie per

i consumi e delle imprese per gli investimenti. Infine, si può ritenere come la somma dei redditi dei singoli lavoratori e dei profitti delle varie imprese.

PNL (Prodotto Nazionale Lordo): è un valore che si ottiene partendo dal PIL: al valore calcolato per il PIL va aggiunto il reddito percepito dai soggetti che risiedono nel Paese per investimenti effettuati all'estero, e va poi sottratto il reddito percepito all'interno del Paese dai soggetti che non vi risiedono. La differenza sostanziale tra i valori di PIL e PNL risiede nel fatto che il PNL è un aggregato nazionale e non interno. Ciò vuol dire che non vengono considerate le attività svolte dalle imprese estere che operano sul territorio nazionale. Il PNL è anche conosciuto come Reddito Nazionale Lordo (RNL).

L'offerta aggregata, i cicli economici e la disoccupazione: L'offerta aggregata deriva dalla capacità che ha di produrre un sistema economico. Nel breve termine,

La curva di offerta (AS) è relativamente orizzontale. Perciò, per elevati livelli di produzione sarà, invece, verticale. Gli aumenti del prodotto potenziale, lasciando i costi invariati, comportano uno spostamento della curva di offerta verso destra, mentre gli eventuali aumenti dei salari, spingeranno la curva ad uno spostamento verso l'alto. Le variabili che comportano una crescita del prodotto potenziale sono gli aumenti dei fattori della produzione (il lavoro, il capitale, il miglioramento della tecnologia). Durante il lungo periodo, la crescita del prodotto potenziale sarà abbastanza regolare. I cicli economici sono legati alle fluttuazioni dell'attività economica globale. Questi cicli avvengono nel momento in cui il PNL reale aumenta rispetto al PNL potenziale (cioè atteso) in fase di espansione economica o si riduce in presenza di una contrazione dell'economia. Per prodotto potenziale si intende il livello del PIL che si

può raggiungere in condizioni di pieno impiego dei fattori della produzione. Questa ipotesi si presenta, però, come poco realistica. Si parla di prodotto potenziale quando tutti gli impianti funzionano a regime e si ha una disoccupazione frizionale, che si riferisce alla transizione temporale dei lavoratori da un impiego ad un altro. Dal confronto tra il PIL potenziale ed il PIL effettivo si definiscono gli elementi da valutare nell'impostazione delle manovre della politica economica nazionale. LA LEGGE DI OKUM: lega il tasso di crescita dell'economia al tasso di disoccupazione. In base a questa legge, per ogni punto di crescita al di sopra del PNL potenziale, il tasso di disoccupazione diminuisce in misura meno che proporzionale. Se il PNL reale scende al di sotto del valore del PNL potenziale, il tasso di disoccupazione sale di mezzo punto percentuale. Matematicamente questa relazione viene espressa come: μt - μt—1 = b - (gyt - gy) Dove: μ = tasso di crescita dell'economia t = periodo di tempo b = tasso di crescita del PNL potenziale gyt = tasso di crescita del PIL effettivo gy = tasso di crescita del PIL potenziale

disoccupazione=tasso di crescita normale della produzione o del reddito

b=coefficiente di Okum

yt=tasso di crescita

Le variazioni della produzione hanno un’influenza meno che proporzionale sulla disoccupazione. Ciò accade perché, a seguito della crescita della domanda, le imprese preferiscono richiedere ai propri dipendenti di fare degli straordinari, invece di assumere nuova manodopera ed è possibile che una parte dei nuovi assunti non rientrasse nel conteggio della forza lavoro classificabili come lavoratori scoraggiati. Definita questa relazione, è altresì vero che, se la crescita è inferiore al tasso normale, la disoccupazione sarà maggiore rispetto al periodo precedente. La legge di Okum si associa a delle considerazioni di impronta Keynesiana poiché sostiene che per poter raggiungere un tasso di occupazione obiettivo è necessario che la crescita del PIL superi quella potenziale di un certo valore.

LA CRITICA DI LUCAS:

Gli agenti economici, che dovrebbero essere razionali, dovrebbero rivedere le proprie azioni in seguito alle variazioni nelle scelte di politica economica. Questa critica venne proposta da Lucas in un suo articolo del 1976 sulla possibilità di usare i modelli econometrici, basati sulle osservazioni dei dati storici, nell'ambito della politica economica. Lucas riteneva che se gli individui formulano delle aspettative razionali, il loro comportamento sarà influenzato dalle misure attuate dalla politica economica preannunciata dal Governo al tempo t. Al tempo t+1, l'autorità pubblica definirà le proprie decisioni su un dato modello economico creato per mezzo dell'elaborazione di specifiche equazioni in cui le variabili obiettivo e strumentali si ricollegano a parametri che si esprimono sui modelli comportamentali su come agiscono gli agenti economici e sono, generalmente, stabili. Nella funzione del consumo (C=c*Y), c rappresenta un parametro (laroposito di questa teoria, sostenendo che i modelli econometrici non possono essere utilizzati per prevedere il comportamento futuro degli agenti di mercato in modo accurato. Secondo Lucas, gli agenti economici sono razionali e si adattano alle nuove informazioni in modo rapido e efficiente, rendendo difficile la previsione dei loro comportamenti futuri. La teoria delle aspettative razionali ha avuto un impatto significativo sulla teoria economica, influenzando la teoria monetaria, la politica fiscale e la teoria degli investimenti. Ha anche portato a una maggiore attenzione verso l'importanza delle aspettative degli agenti economici nel determinare i risultati economici. In conclusione, la teoria delle aspettative razionali sostiene che gli agenti economici formano le loro aspettative in modo razionale, utilizzando tutte le informazioni disponibili. Queste aspettative influenzano il loro comportamento economico e possono avere un impatto significativo sulle variabili economiche.
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Publisher
A.A. 2020-2021
47 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher idp859 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Unitelma Sapienza di Roma o del prof Marchesiani Alessandro.