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Educabilità, potenziale educativo, contributi della psicobiologia e
della psicosociologia
Introduzione
Nel nostro processo di formazione ci sono due fattori da tenere in considerazione:
quelli soggettivi, ossia individuali o naturali, che sono trasmessi ereditariamente, e
quelli oggettivi, che sono considerati esterni all’individuo in quanto sono legati
all’interazione con l’ambiente socio-culturale.
Ogni individuo che si affaccia alla vita non sarebbe in grado di sopravvivere con i
solo meccanismi innati, ha quindi bisogno di un ambiente che si prenda cura di lui e
lo faccia crescere. Tutti i vertebrati, che occupano una posizione inferiore nella scala
evolutiva, dispongono fin dalla nascita di meccanismi d’azione per nutrirsi, quali il
“beccare” del pulcino.
Capitolo 1: azioni innate dell'uomo
E’ questa una grande differenza rispetto alle altre specie animali, dotate di una
notevole quantità di azioni innate, importanti per il mantenimento in vita. Il neonato,
invece, dispone della sola suzione che ovviamente non basta per garantirgli la
sopravvivenza. I pochi istinti che fanno parte del patrimonio genetico rappresentano
dunque delle strutture originarie dell’organismo che hanno la funzione di avviare i
primi processi interattivi con l’ambiente; la personalità sarà formata da un continuo
processo di apprendimento, mentre l’educazione nasce dall’incontro tra la memoria
organica (che costituisce il patrimonio genetico della specie) e la memoria culturale
(dati culturali accumulati storicamente).
C’è tuttavia un contrasto di idee sullo stabilire la misura dell’incidenza dell’uno o
dell’altro fattore; mentre i genetisti sottolineano il primato dell’eredità, gli
ambientalisti sostengono che è più importante l’influsso dell’ambiente. Poiché i
fattori in gioco sono due (ereditarietà e ambiente), è stata fissata la prima variabile
costante, facendo variare il secondo termine. Esaminando due gemelli monozigotici
cresciuti in ambienti diversi, si arriva a sostenere che la componente biologica è
molto importante, perché i gemelli riportavano pressoché gli stessi valori nei
punteggi dell’intelligenza. Secondo gli ambientalisti, punteggi simili erano da
attribuire al fatto che le famiglie che adottavano i figli erano pressoché dello stesso
livello sociale, educativo, quindi era normale che i gemelli monozigotici
mantenessero caratteristiche simili.
Le famiglie che adottavano i figli, secondo gli ambientalisti, sono particolari,
mantengono caratteristiche omogenee e fattori ben controllati dalle autorità preposte
all’affido. Alcuni autori sostengono, inoltre, che gli studi effettuati in materia di
quoziente intellettivo (QI) peccano assai di frequente sotto vari aspetti, metodologici
e statistici; le differenze di valore del QI, riguardano più gli individui entro gruppi
etnico-razziali e socioeconomici, piuttosto che le differenze tra i gruppi medesimi. Il
dibattito sul potenziale intellettivo resta dunque ancora aperto.
Una cosa è certa, ossia che tutti gli uomini hanno una certa potenzialità ad essere
educati. La pedagogia si avvale di discipline quali psicobiologia e psicosociologia per
dimostrare che la struttura cerebrale dell’uomo si può modificare ed ha una certa
capacità di ricevere un’educazione.
L’uomo, ed anche la sua struttura cerebrale, ha subito un’evoluzione nel tempo; si
pensi alla conquista della posizione eretta e all’aumento della massa cerebrale. La
struttura più antica è quella del midollo spinale, che è la sede dei meccanismi riflessi,
quali reagire ad uno stimolo doloroso, la suzione dei neonati, o anche quelle forme di
attività comuni ad altri essere viventi, come la respirazione, la circolazione, la
locomozione.
Ad un livello superiore si colloca il paleoencefalo, legato ad altri comportamenti
innati(fame, sete…), dotati di una certa plasticità e flessibilità.
Infine si trovala corteccia cerebrale, responsabile delle attività di adattamento,
integrazione e di quelle azioni aperte all’esperienza ed apprendimento. Questa
evoluzione della corteccia sta a significare che l’uomo è capace di intelligenza
adattiva e creativa ed educabile. Bisogna anche aggiungere che è fondamentale
l’educazione per l’uomo, dato che la maggior parte dei suoi comportamenti sono
appresi per imitazione, socializzazione, istruzione o in altre forme, importanti per il
mantenimento in vita.