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CULTURALE E SOCIALE.

 Gli ambienti creano infrastrutture regolative, normative, cognitive, che vincolano e sostengono le

attività dell’organizzazione. Queste insieme ai loro membri sono immersi in sistemi regolativi dati

per scontati che definiscono il modo in cui essi operano.

 La prospettiva istituzionale interpreta la realtà delle organizzazioni:

1. Livello macro: strutture dello stato, sistemi legali e normativi, professioni;

2. Livello micro: le interazioni quotidiane

Neoistituzionalismo

Selznick

Le pratiche organizzative diventano istituzionalizzate quando sono infuse di valori al di là del compito da

svolgere.

Istituzionalizzare significa: attribuire a una organizzazione valore intrinseco.

Le organizzazioni una volta consolidate diventano ISTITUZIONI.

Il nuovo istituzionalismo si differenzia dal vecchio

1. Perché differenzia le istituzioni (regole del gioco) dalle organizzazioni (giocatori).

Istituzioni: norme e regole che danno luogo a regolarità di comportamenti;

Organizzazioni: corporate actors, influenzate dalle istituzioni ma non coincidono con esse, pur

essendo i principali canali con cui le istituzioni operano.

Talune organizzazioni posso diventare istituzioni (es. Teatro alla Scala di Milano)

La prospettiva istituzionale

2. Perché mette minor enfasi sulla questione delle relazioni informali e sui valori, per un maggior

interesse sulla comprensione dei macrofattori culturali.

I neoistituzionalisti partono dal presupposto che tutte le organizzazioni operano in campi strutturati

composti da altre organizzazioni con influenze e condizionamenti reciproci.

Importanza del. PROCESSO DI ISOMORFISMO: omogeneizzazione delle strutture nelle pratiche di

funzionamento

I pilastri dell’approccio istituzionale sono 3:

1. pilastro regolativo: riferito alle istituzioni che condizionano il comportamento attraverso la definizione di

regole.

2. pilastro normativo: riferito alle regole che introducono nella vita sociale una dimensione di valutazione e

obbligo morale

3. pilastro cognitivo: la centralità della componente cognitiva delle istituzioni, gli schemi mentali attraverso

cui vi si attribuisce significato

I tre pilastri REGOLATIVO NORMATIVO COGNITIVO

Basi della conformità Convenienza Obbligo sociale Il dato per scontato

Meccanismi Coercitivi Normativi Mimetici

Logica Strumentalità Appropriatezza Ortodossia

Indicatori Regole, leggi, sanzioni Riconoscimenti e Prevalenza isomorfismo

certificazioni

Base della legittimità Sanzionata legalmente Governata moralmente Sostenuta

culturalmente

La prospettiva istituzionale

L’ approccio ecologico delle organizzazioni e il neoistituzionalismo condividono:

1. Il focus sull’organizzazione collettiva dell’ambiente

2. Il fatto che l’ambiente delle organizzazioni sia composto da altre organizzazioni e che le sue

proprietà demografiche e strutturali contribuiscano a formare il comportamento organizzativo

L’ approccio ecologico delle organizzazioni e il neoistituzionalismo si differenziano:

 Nell’ approccio neoistituzionalista l’ambiente non influenza solo i processi demografici, ma anche le

strutture interne delle organizzazioni in un dato campo.

 Gli ambienti sono costituiti non solo da aspetti tecnici e risorse, ma anche da elementi simbolici di

legittimazione e sistemi di credenze.

 Non si compete solo per le risorse ma anche per il potere, la legittimazione istituzionale,

l’appropriatezza sociale, oltre che economica.

Le organizzazioni come mito e cerimonia

 La ricerca di appropriatezza sociale porta le organizzazioni a conformarsi a dei “miti razionali” (di

efficienza presunta sulla base di una larga adozione).

 Isomorfismo: le organizzazioni si dotano di strutture formali che rispondono più al criterio del mito

e della cerimonia che a quello della reale efficacia e efficienza.

 Ad esempio: spesso non potendo misurare l’efficacia di un’azione dall’interno si ricorre a parametri

oggettivi e certi di valutazione che convenzionalmente (esternamente all’organizzazione) si ritiene

abbiano efficacia (parametri e procedure sono miti e cerimonie al quale ci si conforma per ottenere

riconoscimento istituzionale).

 Criteri provenienti dall’esterno: Ci si uniforma a determinate procedure condivise (pressioni alla

conformità)

Campi organizzativi e processi di isomorfismo

Le organizzazioni esistono in campi costituiti socialmente: fornitori chiave, consumatori di risorse e

prodotti, agenzie di controllo, associazioni professionali, altre organizzazioni che producono servizi o

prodotti simili.

 Focus non solo su ecologia di popolazioni ma su tutti gli attori rilevanti.

 Processo di strutturazione si compone di:

1. Incremento dell’interazione tra le organizzazioni

2. Emergenza di strutture inter-organizzative di dominio e modelli di coalizione definiti.

3. Aumento delle informazioni da gestire

4. Sviluppo di reciproca consapevolezza di essere coinvolti in un’impresa comune.

Processi di isomorfismo

 Quando il campo è strutturato si originano una serie di forze che inducono le organizzazioni a

diventare simili tra loro.

 Isomorfismo: processo costrittivo che spinge unità di una certa popolazione ad assomigliare ad altre

che si trovano ad affrontare lo stesso insieme di condizioni ambientali.

 Isomorfismo competitivo: nei campi a libera concorrenza (isomorfismo ecologico).

 Isomorfismo istituzionale:

a. Coercitivo: pressioni formali e informali da ambiente e organizzazioni da cui si dipende

(tramite leggi e regolamenti, forme contrattuali).

b. Mimetico: effetto rassicurante per ridurre l’incertezza.

c. Normativo: da processi di professionalizzazione.

Regole o decisioni?

 Comportamento basato sulle regole. Gli attori scelgono di ciò che è normativamente più

appropriato piuttosto che il calcolo delle alternative.

 Comportamento basato sulle scelte (decisioni) Le azioni sono frutto di libera scelta degli individui in

base alle anticipazioni delle conseguenze.

 Sono due diverse logiche di azione (logica dell’appropriatezza alla norma vs calcolo delle

conseguenze delle alternative).

4 modalità di concepire le regole (March)

1. Sforzo razionale di organizzare: tentativi intenzionali di gestire razionalmente le azioni degli attori

2. Organismi che si moltiplicano: processi di evoluzione autonoma che generano nuove regole

(burocratizzazione)

3. Costruzione di significato: rappresentazioni dell’organizzazione, parte della costruzione della realtà

organizzativa.

4. Codifica della storia (lezioni apprese): memorie dell’esperienza passata.

Dinamiche e processi sociali nelle organizzazioni

 “One best way” presuppone che si possa stabilire a tavolino, tramite studi appropriati, il metodo

scientifico di produzione; cioè il modo migliore i fare le cose.

 Questo principio si basa sull’assunto di una realtà organizzativa oggettiva e non mutevole.

 La conoscenza e le tecnologie permettono di adottare la soluzione “più razionale”.

“Incapacità addestrata”: incapacità di uscire dalla propria convinzione e leggere diversamente l’ambiente.

Avendo avuto successo in passato alcune organizzazioni finiscono per fallire in virtù del fatto di applicare a

situazioni nuove risposte che si sono dimostrate valide.

Il quiz di Watzlavick

I nove punti che si vedono nella figura devono essere collegati da quattro linee rette senza sollevare la

penna dal foglio.

Il quiz e sue interpretazioni

 Il quadrato è l’ipotesi che ci viene automaticamente in mente e immediatamente in mente, la più

ovvia e a portata di mano; ma è proprio il quadrato –l’ipotesi che ci guida nella configurazione e

nella risoluzione del problema –che ci rende impossibile la soluzione: il quadrato è il problema.

 Ci avviciniamo alla soluzione se facciamo più tentativi e se, anziché impuntarci sul quadrato, a un

certo punto riusciamo a domandarci: “ma se non fosse un quadrato? Se fosse un'altra cosa?”.

Dubitare della soluzione che automaticamente c’è venuta in mente e facciamo spazio

all’imprevedibilità.

Gabbie cognitive

Le soluzioni che hanno funzionato precedentemente tendono ad essere riproposte anche nei nuovi scenari

rendendo il bagaglio di conoscenza sedimentata un ostacolo alla soluzione dei nuovi problemi.

La memoria organizzativa come “gabbia cognitiva”, cioè come unico modo adeguato ed istituzionalizzato di

vedere, affondare e risolvere problemi.

Le organizzazioni come gruppi di persone possono essere studiate come culture che propongono una

visione del mondo, danno forma ai problemi e suggeriscono soluzioni.

La memoria

 Alcune volte sono i valori sedimentati da coloro che hanno fondato l’organizzazione che,

proponendo il “come si fanno le cose” originario, diviene modello e gabbia cognitiva che rende

difficile cambiare il modo di affrontare i problemi e la ricerca di nuove soluzioni.

 Il paradosso sta proprio nel fatto che chi ha avuto successo, e quindi è stato capace di fornire

risposte valide in passato, è di norma più “incapace” di elaborare nuove risposte.

 Ogni organizzazione come cultura struttura un campo di fattibilità, un sistema di risorse cognitive

vincolante che consente di fare con successo alcune cose ma al contempo ne impedisce di farne

altre.

Modello razionalistico delle decisioni

 Concepire l’esecuzione delle procedure come sufficiente per assicurare risposte appropriate ai

problemi e corsi di azione coerenti con gli obiettivi che si perseguono.

 L’onere della decisione è ridotto al minimo grazie alla razionalità attuata nella progettazione delle

attività.

 In questa prospettiva le decisioni sono corrette quando sono prevedibili e valutabili e sono coerenti

con gli obiettivi organizzativi.

 Si tratta del modello razionalistico delle decisioni che presuppone una conoscenza degli elementi

rilevanti per la decisione è aprioristica (cioè la conoscenza precede la decisione) e strumentale (le

scelte e le azioni devono essere coerenti con gli obiettivi dati).

Teoria della scelta dell’homo oeconomicus

L’attore (decisore) sceglie i mezzi per raggiungere un dato obiettivo.

Assunti del modello classico della razionalità in ambito economico:

 Conosca le alternative;

 Valuti le conseguenze;

 Possegga un ordinamento coerente delle preferenze;

 Calcoli i costi;

 Scelga l’alternativa maggiormente conveniente.

La concezione dell’homo oeconomicussi caratterizza:

 Dalla massimizzazione del valore atteso dall’agire nel proprio interesse;

 Dal possedere tutte le informazion

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A.A. 2014-2015
49 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher artificialkid di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Parolin Laura Lucia.