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MICROECONOMIA

COS’È LA MICROECONOMIA

La microeconomia studia le determinanti delle scelte che sono compiute da agenti. L’oggetto delle scelte è rappresentato dalle

risorse, le quali sono scarse.

Gli elementi chiave della definizione dell’oggetto della microeconomia sono le scelte, gli agenti, le risorse e la scarsità di esse.

LE SCELTE

Le scelte possono riguardare ambiti molto diversi e possono riferirsi a decisioni di consumo (se si considerano i consumatori,

quindi quanto di un bene acquistare) oppure di produzione (se si considerano le imprese, quindi quanto di un determinato bene

produrre).

GLI AGENTI

Con il termine agenti ci si può riferire a persone diverse (consumatori) o aggregati di persone (famiglie) o altri attori, che non sono

individui, ma organizzazioni (imprese).

LE RISORSE

Le risorse sono l’oggetto delle scelte, che può indicare:

• i beni finali, se ci si riferisce ai consumatori, ossia beni che sono arrivati alla fine del proprio processo di produzione e che

sono stati commercializzati;

• Input, se invece si considerano le imprese, in quanto le loro scelte riguardano beni che a loro volta vengono utilizzati nel

processo di produzione (beni che diventano input per poter produrre altri beni, che possono essere sia beni finali o beni

intermedi, come i semilavorati). I principali input sono il lavoro, il capitale e la terra.

LA SCARSITÀ DELLE RISORSE

La scarsità delle risorse, che sono oggetto di scelta dei consumatori e delle imprese, è quella che determina in gran parte la natura

economica della scelta. Questo vuol dire che se le risorse fossero disponibili in modo illimitato non ci sarebbe un problema

economico, in quanto ciascun agente economico, sia consumatore che impresa, potrebbe scegliere di consumare o produrre

qualunque cosa, quindi non ci sarebbe un problema di scelta, ma di soprabbondanza.

Il fatto che alcune risorse siano scarse introduce il problema che consiste nel fatto che nel consumare una determinata quantità

di un bene, l’agente economico deve necessariamente rinunciare a qualcos’altro.

La scarsità delle risorse induce a definire in ambito economico la scelta come la rinuncia a qualcos’altro.

Se fossimo in un economia non monetaria e basata sul baratto (scambio di due beni), questa nozione di scelta sarebbe intuitiva,

mentre in un economia di produzione, come quella capitalistica, ciò che media lo scambio è un particolare tipo di merce o di

risorsa, che è la moneta, ma il concetto è il medesimo: per acquistare un bene bisogna rinunciare ad un altro che è rappresentato

dalla moneta.

COSTO OPPORTUNITÀ

Il fatto che la scarsità delle risorse porta alla rinuncia di qualcos’altro ci porta ad un altro concetto fondamentale della

microeconomia, rappresentato dal costo opportunità.

Il costo opportunità è il valore più alto del bene o servizio a cui un agente rinuncia ogni volta che fa una determinata scelta.

Esempio: noi abbiamo scelto di iscriverci alla facoltà di economia e abbiamo pagato delle tasse, sostenendo così un costo, che

viene definito un costo esplicito dato che comporta un esborso monetario. In aggiunta a questo costo però, abbiamo deciso di

essere in aula ad ascoltare la lezione e per far ciò potremmo aver rinunciato ad un’altra opportunità, come per esempio cercarsi

un lavoro e se avessero preso quella decisione avrebbero potuto guadagnare un compenso. Quella scelta comporta per noi quello

che viene chiamato in economia un costo opportunità.

In conclusione:

La microeconomia è quell’aspetto della teoria economica che si occupa di identificare le determinanti delle scelte che cambiano

a seconda degli agenti che vengono presi in considerazione, ma hanno tutti la caratteristica comune di essere riferiti a risorse che

sono scarse. 1

MODELLO DEL FLUSSO CIRCOLARE

All’interno del sistema economico, le scelte che gli agenti compiono sono in qualche modo interrelate le une con le altre e un

modo per vedere questa interazione tra le scelte economiche è quello di utilizzare un modello concettuale per la rappresentazione

del sistema economico che viene chiamato modello del flusso circolare.

Il modello del flusso circolare è un modello concettuale, non analitico, e rappresenta un modo per rappresentare l’interazione

tra gli agenti economici all’interno del sistema economico, in particolare le loro scelte e gli ambiti in cui queste sono prese.

Dal punto di vista degli agenti vengono identificati due grandi aggregati: i consumatori, raggruppati nelle famiglie, e le imprese,

che rappresentano gli attori, ossia coloro che fanno le scelte.

L’oggetto della scelta possono essere, per quanto riguarda le famiglie, beni finali, mentre per quanto riguarda le imprese le risorse

(semilavorati e lavoro) che poi utilizzano per il loro processo di produzione. Beni finali e risorse vanno a costituire due mercati

separati: il mercato dei beni finali e il mercato delle risorse.

Le interazioni tra gli agenti e i mercati vengono rappresentati attraverso una serie di flussi che sono di diversa natura:

• Le famiglie utilizzano le risorse che hanno a disposizione per comprare dei beni sul mercato dei beni finali, quindi è come

se esistesse un flusso che va dal mercato dei beni finali alle famiglie, che costituisce la domanda di beni.

• Le famiglie però operano anche sul mercato delle risorse, in quanto per poter avere a disposizione un reddito (risorse

economiche che vengono poi spese sul mercato dei beni finali), devono guadagnare un salario e per poterlo ottenere

offrono lavoro sul mercato delle risorse, che viene chiamata offerta di lavoro.

• Questo lavoro che viene offerto dalle famiglie sul mercato delle risorse si tramuta in input del processo di produzione

per le imprese.

• Le imprese raccolgono gli input, li combinano (in particolare lavoro e capitale) per produrre una serie di beni che poi

saranno commercializzati, che vengono chiamati output.

Questo flusso, spaccato in quattro momenti, va sempre nella stessa direzione antiorario e rappresentato da una linea rossa

continua, in quanto è un flusso reale, ovvero costituito da cose concrete (beni finali o servizi).

In un economia monetaria, come quella capitalistica, tipicamente, parallelamente a ciascun flusso reale, esiste un equivalente

flusso monetario, che va nella direzione opposta:

• In corrispondenza della domanda dei beni, le famiglie domandano beni sul mercato dei beni finali e in cambio danno

l’equivalente monetario per poter acquistare quei beni, che prende il nome di spesa per il consumo.

• Le famiglie, per sostenere questa spesa, utilizzano risorse economiche (reddito) che tipicamente viene guadagnato

perché come controparte del lavoro che offrono sul mercato delle risorse ricevono un salario.

• Le imprese acquistano lavoro sul mercato delle risorse, che si trasforma in input e per farlo pagano un salario, che

rappresenta per loro un costo.

• Le imprese offrono sul mercato dei beni finali degli output in cambio di un pagamento che va a costituire i ricavi.

Mercato dei

bei finali output

Domanda di beni Ricavi

Spesa per il

consumo

Famiglie Imprese

Salario Costo

Offerta di lavoro Input

Mercato

delle risorse

In questo modo è stato replicato in modo stilizzato il funzionamento del sistema economico e in particolare evidenziando dei

flussi, la cui natura è diversa, e come famiglie e imprese interagiscono sui mercati.

Questa rappresentazione può essere complicata n volte, aggiungendo un ulteriore soggetto, per esempio lo Stato, che influenza

attraverso i suoi interventi l’attività economica e quindi le decisioni di famiglie e imprese. Lo stato svolge diverse attività e

principalmente influenza le decisioni delle famiglie e delle imprese in due modi: 2

1. Offrendo dei servizi (infrastrutture, assistenza sanitaria) e in relazione a ciò esisteranno dei flussi reali che partiranno

dallo Stato e andranno verso le imprese e le famiglie;

2. Imponendo il pagamento di imposte, tasse e contribuiti, che rappresentano il flusso monetario.

Mercato dei

bei finali output

Domanda di beni Famiglie Imprese

Offerta di lavoro Input

Mercato

delle risorse

Infrastrutture e Infrastrutture e

Tasse e imposte Tasse e imposte

servizi servizi

Stato

Esistono anche un'altra serie di attori che svolgono un ruolo molto importante all’interno di un economia monetaria, rappresentati

dalle banche, che svolgono una funzione di intermediazione tra le famiglie e le imprese. L’attività di intermediazione consiste in

particolare:

• Raccogliere le risorse monetarie dalle famiglie (risparmi), custodirle e poi utilizzarle per dare prestiti alle famiglie e

soprattutto alle imprese, quindi si identifica un flusso che va dalle famiglie verso le banche, costituito dai risparmi, che

sono prestati alle imprese (prestiti).

• In teoria, le banche per poter utilizzare i risparmi che le famiglie depositano, devono dargli qualcosa in cambio, ossia degli

interessi attivi (dal punto di vista delle famiglie), mentre le imprese pagano gli interessi passivi (dal punto di vista delle

imprese) per la disponibilità di moneta data dai prestiti.

Per quanto riguarda le relazioni con le banche, non esiste il flusso reale, ma soltanto monetario.

Mercato dei

bei finali output

Domanda di beni Risparmi prestiti

Famiglie Imprese

Banche

Interessi attivi Interessi passivi

Offerta di lavoro Input

Mercato

delle risorse

Infrastrutture e Infrastrutture e

Tasse e imposte Tasse e imposte

servizi servizi

Stato 3

All’interno di questo schema potrebbero essere introdotti un’altra serie di attori, per esempio tutte le imprese che non operano

direttamente sul mercato dei beni finali, ma sui mercati intermedi (imprese che producono materie prime o semilavorati), in

quanto non offrono direttamente i loro prodotti alle famiglie o ai consumatori finali, ma alle imprese, comportando l’introduzione

di flussi finanziari e reali tra i produttori di beni intermedi e imprese.

Questo modello è importante perché ci permette di indentificare in modo semplicistico ed efficace il mercato economico.

LA DOMANDA E L’OFFERTA

LA DOMANDA

Tipicamente, quando ci si riferisce alla domanda viene presa in considerazione la domanda di un bene: le famiglie domandano

beni sul mercato dei beni finali.

Domandare un bene significa acquistare, quindi utilizzare le proprie risorse economiche (reddito che gli individui hanno a

disposizione), dei beni finali al fine di soddisfare i propri bisogni.

La domanda di un bene è la quantità acquistata di un determinato bene, che dipende da una serie di variabili economiche e non

che influenzano la scelta del consumatore. -x +/- y+/-

X = f(p , I , p , g)

d

Con X viene indicata la quantità che un determinato c

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A.A. 2021-2022
50 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dvrita di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Fontana Roberto.