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SISTEMI DI TRASPORTO
TRASPORTO nello spazio periplasmatico: DI TIPO SEC
Trasporta nello spazio periplasmatico le proteine non ripiegate. È costituito da
tre componenti:
Traslocone: costituito dal complesso SecYEG, forma un canale;
• Motore: produce energia tramite attività ATPasica, sulla faccia
•
citoplasmatica;
Sistema citoplasmatico: insieme di proteine che riconoscono le proteine
•
da trasportare grazie ad una sequenza segnale caratteristica, all'N-
terminale, con porzioni esterne idrofiliche e una centrale idrofobica.
Il processo si divide in queste fasi:
SecB riconosce la proteina da trasportare, ne impedisce il
1.
ripiegamento e la consegna al traslocone.
La proteina attraversa il traslocone grazie all'attività ATPasica di
2.
SecA. La sequenza segnale viene rimossa.
3.
TRASPORTO alla membrana interna: le proteine vengono prese in carico da
FtsY e il trasporto è mediato dal complesso SRP. Questo trasporto è co-
traduzionale, non post-traduzionale.
TRASPORTO extracellulare: può essere sec-dipendente o sec-indipendente.
Sec dipendente: presente nei Gram -. Si divide in:
• TIPO 2 : utilizzato per secernere tossine o componenti del pilo.
1.
Costituito da un complesso proteico che avvolge tutta la cellula e forma
dei pori a livello della membrana esterna, mentre nella porzione
citoplasmatica viene prodotta l'energia necessaria. Trasporta proteine
ripiegate e mature.
A DUE PARTNER : un'unica proteina fa da recettore e da canale
2.
beta barrel.
TIPO 5 O AUTOTRASPORTO : giunta nel periplasma grazie a
3.
Sec, la proteina fuoriesce grazie alla sua estremità C-terminale che fa da
canale.
CHAPERON-USCIERE : la proteina viene raccolta da una
4.
chaperonina detta PapD, che impedisce il ripiegamento, la stabilizza e la
consegna alla proteina usciere.
Sec indipendente:
• SISTEMA TAT
: così chiamato perché trasporta proteine che
1.
hanno una coppia di arginine. La proteina ha una sequenza segnale
simile a quella riconosciuta da Sec, ma con porzione centrale meno 17
Appunti di Claudia Tropea
idrofobica, viene catturata da TAT-BC e consegnata a TAT-A che la
trasporta grazie alla forza proton-motrice.
SISTEMA ABC : tipico dei Gram-, ha una componente ATPasica,
2.
una componente citoplasmatica e una esterna. La sequenza segnale è
C-terminale non viene rimossa.
TIPO 3 : secrezione di tossine direttamente nella cellula bersaglio.
3.
Ha una struttura simile ad un corpo basale, che attraversa tutte le
membrane del gram -. Le proteine da trasportare non hanno sequenza
segnale ma sono riconosciute dalla struttura secondaria N-terminale.
Intervengono delle chaperonine che vengono prodotte solo in caso di
necessità.
TIPO 4 : simile al tipo 3, ma presente anche nei Gram+ e trasporta
4.
anche DNA. La sequenza segnale è C-terminale.
TIPO 6 : ha una ATPasi a livello della membrana interna, trasporta
5.
proteine effettrici.
TIPO 7 : detto anche ESX, tipico dei micobatteri. È un complesso
6.
proteico costituito da proteine transmembrana e ATPasi, la sequenza
segnale è C-terminale. I principali sono:
ESX-3: presente in tutti i micobatteri, coinvolto nell'acquisizione
o
del ferro;
ESX-5: nei patogeni, secerne proteine di parete;
o ESX-1: nelle specie attenuate, secerne fattori di virulenza e inoltre
o
è coinvolto nell'ingresso del batterio nel macrofago da infettare. 18
Appunti di Claudia Tropea
MEMBRANA CELLULARE
La membrana cellulare si trova al di sotto del peptidoglicano e ha diverse
funzioni: produzione di energia, barriera selettiva, biosintesi dei componenti
cellulari, secrezione, trasduzione del segnale.
A differenza di quella eucariotica è estremamente ricca di proteine, che
devono sopperire all'assenza di organuli. Queste proteine si dividono in
periferiche (idrosolubili, sul versante citoplasmatico) e transmembrana
(anfipatiche, difficilmente estraibili, non compiono i movimenti di flip flop e
rotazione).
I lipidi sono altri principali costituenti, anch'essi con una porzione idrofoba e
una idrofila. Formano un doppio strato in cui la prima porzione è rivolta verso
l'interno e la seconda verso l'esterno.
Infine abbiamo gli opanoidi, che fungono da stabilizzatori e sostituiscono gli
steroli. Nei funghi troviamo invece l'ergosterolo e i micoplasmi, che non
hanno parete, hanno gli steroli.
MEMBRANA ARCHEA
Gli archebatteri possiedono dei lipidi costituiti da glicerolo legato a isoprenoidi
tramite legame etere (piuttosto che legato ad acidi grassi tramite legame
estere). Inoltre spesso la membrana non è bistratificata, ma vi è un unico
strato in cui anche l'estremità opposta degli isoprenoidi è legata al glicerolo
(tetraeteri) e ciò la rende molto più resistente.
MESOSOMI
Sono invaginazioni della membrana. Inizialmente si formano delle lamelle che
si introflettono, poi queste si sviluppano in tubuli e infine in vescicole.
Mesosomi settali: si formano ai lati opposti della cellula, coinvolti nella
divisione cellulare.
Mesosomi laterali: simili ad organuli.
Mesosomi fotosintetici: hanno lamelle tilacoidali.
Mesosomi sporali: in posizioni asimmetriche, hanno il compito di rivestire la
spora. 19
Appunti di Claudia Tropea
CAPSULA e PROTOPLASTO
CAPSULA
La capacità di sintetizzarla può essere ottenuta tramite plasmidi. Protegge da
essiccamento e fagocitosi (tranne in caso di produzione di Ab anti capsulari),
media l'adesione. Infatti è un importante fattore di virulenza. Tuttavia è
prodotta solo in caso di necessità, come in condizioni di microaerofilia (B.
anthracis) o per rispondere alla difesa immunitaria. Ve ne sono di tre tipi:
Capsula propriamente detta : di composizione polisaccaridica
1.
(glucosio, fruttosio, acido ialuronico), tranne nel Bacillus anthracis in cui è
proteica (acido glutammico). È molto fitta e resistente. La sua sintesi può
essere di regolazione genotipica (trasformazione, mutazioni…) o
fenotipica (nelle fasi precoci di crescita, così poi in situazioni di stress
viene idrolizzata e digerita).
Strato mucoso : più lassa, polisaccaridica o polipeptidica.
2.
Diminuisce l'attrito favorendo il movimento.
Strato S : strato peptidico che si lega alla mureina nei G+ e all'LPS
3.
nei G-, e la pseudomureina negli Archea. Cristallizza ed il suo ruolo è 20
Appunti di Claudia Tropea
quello di filtro. Presente nei batteri capsulati. Deriva dal sistema di
trasporto Sec.
Strato mucoso + strato capsulare = glicocalice.
PROTOPLASTO
All'interno della membrana plasmatica abbiamo citoplasma, nucleoide e corpi
di inclusione.
Citoplasma : 70% acqua che forma un reticolato. Abbiamo ribosomi di
•
70 S sparsi o associati alla membrana, che formano polisomi (più
ribosomi su un solo mRna). Poi abbiamo il citoscheletro, coinvolto nella
divisione, nel trasporto delle proteine e nel sostegno, costituito da
proteine FtsZ (analogo della tubulina), MreB (analogo dell'actina, ma nel
B. subtilis c'è l'MbI) e le crescentine (costituiscono i filamenti intermedi).
Nucleoide : sede dell'info genetica. Il nucleo non è circondato da
•
membrana ma è associato a quella plasmatica.
Il dna è avvolto dalla topoisomerasi II, che lo avvolge negativamente, ovvero
in senso opposto a quello della doppia elica:
Il dna viene ripiegato;
1. Il dna subisce un taglio a doppia elica nel punto in cui le due
2.
eliche sono in contatto;
Il taglio viene ricucito dal lato opposto all'elica integra e si crea un
3.
superavvolgimento.
Per evitare che un solo taglio influenzi tutto il cromosoma, la struttura è divisa
da proteine non istoniche in domini di superavvolgimento.
Negli archea il dna contiene istoni, l'RNA polimerasi è complessa e sono
insensibili alla rifampicina come gli eucarioti, ma come i procarioti hanno dna
policistronico.
Granuli di inclusione : granuli rivestiti o no da membrana, possono
•
essere organici o inorganici in base al contenuto. Fungono da riserva e
mantengono l'equilibrio osmotico e del pH.
Granuli di glicogeno: contengono glucosio con legami alfa 1-4 e 1-
1.
6. Granuli di azoto: nei cianobatteri
2. Granuli metacromatici: con polifosfati, di riserva per sintesi di ATP.
3. Granuli di zolfo: fonte di e- per gli autotrofi e di H+ per i
4.
chemiolitotrofi.
Magnetosomi
5. Vescicole di gas: per il galleggiamento, con una proteina interna
6.
detta GvpC e una esterna detta GvpA. 21
Appunti di Claudia Tropea
SPORA
La spora non è una forma riproduttiva, bensì una forma di differenziamento
che permette al batterio di resistere ai raggi UV, alla disidratazione, a
temperature estreme, agli antibiotici, al sovraffollamento (quorum sensing).
Essa è disidratata e ametabolica, e può tornare allo stadio vegetativo quando
le condizioni ambientali tornano favorevoli.
I batteri sporigeni più studiati sono i Bacillus e i Clostridium. Il Bacillus
thuringensis produce una tossina utilizzata come insetticida, tra i clostridi
(anaerobi obbligati) vi sono alcuni patogeni dell'uomo come il C. botulinum e
il C. tetani.
Bacillus thuringensis: durante il processo di sporificazione produce dei cristalli
bipiramidali costituiti da proteine Cry che vengono ingeriti dalle larve di insetto
insieme alla spora. Il pH alcalino nell'intestino della larva degrada i cristalli
che si comportano da endotossina e distruggono gli epiteli interni. Le spore
invadono il resto della larva e ne causano la morte per setticemia
emolinfatica.
La spora può essere in posizione terminale, subterminale o mediale rispetto
allo sporangio. Inoltre se è di dimensioni maggiori assume l'aspetto "a
racchetta". Dall'esterno verso l'interno, è costituita da:
Esosporio: rivestimento sottile non sempre presente;
• Tunica sporale: rivestimento spesso, proteico, ricco di cisteina che
•
stringe legami disolfuro, impermeabile.
Corteccia: simile al peptidoglicano ma più lassa, inoltre il NAM non ha
•
la porzione peptidica. Funge da spugna rimuovendo l'acqua dal
protoplasto.
Parete sporale
• Core/sporoplasto: protoplasto che ha perso acqua, contiene acidi
•
nucleici, aminoacidi, calcio spesso associato all'acido dipicolinico (DPA, 22
Appunti di Claudia Tropea
presente al 15%, forse sostituisce l'acqua come stabilizzante delle
molecole), acido fosfoglicerico (fonte di C), proteine SASP (stabilizzano il
dna e fungono da riserva in vista della germinaz