D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Si notano inoltre una mancanza di attenzione e un’estrema vivacità intellettuale. Le cause

possono essere un’immaturità del sistema nervoso centrale, complessi di abbandono, delle

carenze precoci di affetto o scarse referenze sulle persone significative che per il bimbo 7

costituiscono riparo e dipendenza nei primi anni di vita. Un’instabilità motoria di tipo fisiologico

può esistere tranquillamente fino ai 4-5 anni per immaturità, ma si nota fin dal terzo anno un

continuo svilirsi della sua intensità. Un’instabilità motoria di origine patologica si nota invece come

fenomeno crescente o stabile fin dai 4 anni, con prolungamento fino ai 5-6 anni. A 7 anni ci si può

preoccupare veramente perché entra in una fase nella quale si sta impadronendo delle operazioni

logiche del ragionamento, dell’intelligenza pratica e di quelle valutative dello spazio, del tempo,

della causa-effetto e dei nessi tra le cose. Il perdurare dell’instabilità motoria può bloccare tutto

piano sfondo.

ciò. Goldstein divide, nell’attività fisica, il corpo in due grandi aree: il e lo Il piano è

la parte del corpo che in un determinato momento esegue un compito voluto o dovuto, ad

esempio le mani che prendono al volo una palla. Lo sfondo è tutto il resto del corpo che si attiva a

supportare il piano, affinché questo possa al meglio svolgere il proprio lavoro. Mentre il piano è

espressione di un movimento volontario, l’adeguamento ad esso di tutto il resto del corpo è la

ripetizione involontaria di dinamiche apprese nel tempo e ritenute utili a supportare il movimento

volontario. Se il lancio del pallone fra le mani del bimbo una decina di volte e lui non riesce ad

affermarlo vuol dire che il piano è assai difettoso, specie se la palla gli viene tirata lentamente e

con un po’ di parabola. Se invece il bimbo afferra con sicurezza ma perde l’equilibrio nel farlo, le

difficoltà passano a delineare uno sfondo deficitario. Occhi, orecchie, arti superiori e inferiori sono

parti bilaterali del corpo umano e si dividono equamente il lavoro davanti ad impegni relazionali

col mondo oggettuale. Se un oggetto è posto davanti al centro del nostro torace e lo prendiamo

lateralizzati

con la mano destra si può affermare di essere a destra e viceversa. I soggetti non

perfettamente lateralizzati o quelli con lateralizzazioni alternate sono più facilmente portati ad

errori nella motricità o sono meno abili nelle manovre di meccanismi. Venire a conoscenza della

cosa può orientare l’operatore nella didattica.

Capitolo13: Gioco, ambiente, materiali, tecnologie, presenze

gioco,

Il bimbo non ama il è il gioco. Il bimbo non gioca con i giochi, gioca con tutto. Il gioco ha

un potere immenso di ristrutturazione personale e facilita il contatto sociale. Ha la stessa valenza

di ripristino organico del sonno ed è capace di unire in gruppi soggetti eterogenei per cultura ed

estrazione sociale. Il gioco spontaneo è il pilota automatico della tranquillità esistenziale ed il

pronto soccorso della felicità ferita dalle cose tristi della vita. Tutti i maggiori autori sull’argomento

presentano il giro come una sequenza di azioni e comportamenti che confluiscono

nell’alleggerimento e nella liberazione dalla vita psichica. Il gioco è attività costruttiva in sé, della

propria personalità: è apprendimento nel senso più ampio e complesso possibile. Per quanto

riguarda il gioco simbolico, il pensiero piagetiano sostiene che già nel periodo senso-motorio,

cioè fino ai 18 mesi circa, l’attività del bambino è intensa e, all’origine, il gioco si confonde con

l’insieme della condotta senso-motoria, cioè con tutti i movimenti che il bambino di pochi mesi

attua per puro piacere. Quando però inizia una vera dissociazione tra l’assimilazione e

l’accomodamento, allora si ha il giro vero e proprio. Piaget inquadra la sua teoria sul gioco in

quella più ampia dello sviluppo dell’intelligenza, che avvia attraverso l’assimilazione, che significa

ricevere e modificare un’informazione esterna per renderla parte integrante della crescita

dell’individuo, e l’accomodamento, che è l’adattamento al quale l’individuo si sottopone per

rendere assimilabile l’informazione esterna. Dal continuo alternarsi tra assimilazione e

accomodamento ha origine l’adattamento intelligente, che può considerarsi tale quando i due

processi sono equilibrati. Il gioco, perciò, è assimilazione di informazioni, alterate e adattate alle

esigenze del soggetto e non è solo imitazione, cioè semplice reperto di accomodamento allo

stimolo esterno. Gioco e imitazione risultano essere due attività vicine ma disgiunte, che

procedono tuttavia parallelamente, modificandosi con il modificarsi dell’attività intellettiva del

bambino. L’imitazione può essere creativa e sfociare nella parodia oppure semplicemente

richiamare un parametro riproduttivo. Il gioco simbolico si sviluppa progressivamente fin dai primi

mesi di vita. Il bambino molto piccolo inizia a giocare col proprio corpo e successivamente sposta

la sua attenzione sugli oggetti. Tra i 2 e i 7 anni il gioco è prevalentemente di tipo simbolico, ma

durante questo arco di tempo esso si presenta sotto due forme diverse, dapprima semplici, poi

sempre più elaborate. Il bambino, giocando, si esercita a produrre immagini mentali relative ad

una realtà non presente: il giocare simbolicamente significa esercitare positivamente la capacità

rappresentativa dell’intelligenza. Il contenuto dei giochi simbolici è il più delle volte relativo alla

vita reale del bambino ed è un comportamento non casuale ma determinato dai sentimenti e dalle

emozioni dei singoli soggetti. Il gioco simbolico è visto come l’attività che mira alla singola

espressione di conflitti e desideri attraverso attività sostitutive, diminuendo l’ansia che tali

sentimenti procurano nel bambino.

apprendimento:

Esistono quattro occasioni di 8

1. dovuto: quando si è costretti ad apprendere qualcosa per ottenere un riconoscimento, come

la patente di guida;

2. voluto: quando si vuole apprendere qualcosa che ci piace per nostro piacere personale, come

apprendere un copione per recitare una commedia;

3. inconsapevole: quando, senza saperlo, si apprende ciò che introno alla persona si verifica,

come apprendere gli orari dei treni ascoltando gli annunci dell’altoparlante mentre stiamo

mangiando un panino alla stazione;

4. occasionale: quando si apprende consapevolmente qualcosa senza che una persona lo

voglia, come la presa di coscienza di un percorso alternativo che non conosco mentre vado in

gita con un amico.

abilità

Le del movimento sono:

1. l’equilibrio, che è la possibilità di tenere una postura continuando ad operare nel circostante o

assumere un’altra mantenendo la stabilità o trovare la risposta corporea a tutto ciò che cerca

di destabilizzare una postura. L’equilibrio può essere migliorato;

2. il ritmo, che è la struttura di una serie di cambiamenti. I processi ritmici sono la base della

contrazione e del rilassamento, provvedendo a far lavorare il corpo solo per ciò che è

necessario facendolo trovare al posto giusto e al momento giusto dopo aver letto le

caratteristiche dell’ambiente;

3. la coordinazione, che è una delle funzioni del sistema nervoso centrale che consiste

nell’amministrare la ricezione degli stimoli. La coordinazione del movimento in vista di un

compito considera l’aspetto economico, cioè il risparmio di energie, e quello redditizio, che

contempla il miglior risultato a fronte delle energie profuse.

potenzialità

Le sono invece le intensità degli atti prodotte dalle cariche più o meno potenti insite

nelle strutture complesse dell’organismo e sono:

1. la velocità, che è la qualità che permette di compiere una manifestazione motoria nel tempo

più breve e si può dividere in velocità di reazione, cioè la capacità di iniziare una risposta

cinetica il più rapidamente possibile, e velocità di esecuzione, cioè la capacità di eseguire un

compito motorio il più rapidamente possibile;

2. la mobilità articolare, che è la qualità che permette ai segmenti corporei di spostarsi con

un’ampiezza massima rispetto alle loro articolazioni, concorrendo così a disporre il corpo nella

più vasta gamma di posizioni combinate, dinamicamente possibili;

3. l’agilità, che è la capacità di ottenere il massimo della velocità e della mobilità articolare con in

più la forza esplosiva;

4. la forza muscolare, che è la qualità che permette di sviluppare la massima tensione in una

contrazione muscolare per vincere una resistenza;

5. la resistenza muscolare, che è la capacità di sostenere uno sforzo muscolare continuato, il più

a lungo possibile;

6. la concentrazione, che è la qualità che permette di evitare ogni distrazione in merito al lavoro

da compiere;

7. l’attenzione, che viene attivata su ciò che già esiste ma che non abbiamo ancora focalizzato e

può essere diffusa, che è sempre presente ai cambiamenti del circostante ma senza nessun

interesse preciso, o selettiva, che si focalizza su ciò che interessa ad una persona;

8. il peso corporeo, che concorre ad aumentare o diminuire l’espressione delle precedenti

prerogative.

La scuola favorisce le attività motorie e di gioco-sport, nell’ambito di un’educazione finalizzata alla

presa di coscienza del valore del corpo come:

- espressione della personalità;

- condizione relazionale, comunicativa ed espressiva;

- condizione operativa.

Essa, totalmente integrata nel processo di maturazione dell’autonomia personale, tiene presenti

finalità

gli obiettivi formativi da perseguire in rapporto a tutte le dimensioni della personalità. Le

dell’educazione motoria desunte dai programmi ministeriali concorrono allo sviluppo delle

caratteristiche morfologico-biologiche e funzionali del corpo e allo sviluppo della motricità. Salvo

motricità

tutti gli interventi dovuti da parte della medicina, nient’altro si può offrire se non la

ludica (o ludo-motricità). Altri interventi sono, nella tenera infanzia, ampiamente inefficaci se non

dannosi. I soggetti con disabilità, se inseriti in gruppi praticanti l’“ambientalismo attivo”, senza

disturbi evidenti devono perseguire, senza altri interv

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
13 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e didattiche delle attività motorie e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Minciacchi Diego.