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Teoria dei Momenti
Vettore Applicato: Un vettore applicato è un coppia (A, v), dove A è un punto nello spazio e v un vettore.
Momento di un Vettore Applicato: Si dice momento del vettore applicato (A, v) rispetto al polo O il vettore libero:
mO = OA x v = (A-O) x v
Sia O' un altro polo di applicazione, vale la formula del trasporto:
mO' = mO + O'O x v
La retta passante per A e parallela a v si chiama retta di applicazione di v e risulta che spostando v lungo la sua retta di applicazione, il suo momento rispetto ad un polo O è invariato.
Momento Assiale
Sia r una retta orientata di versore er, sia (A,v) un vettore applicato, sia O ∉ r allora
mO • er = mO' • er
Ossia la proiezione del momento di v traslato lungo la retta nella direzione er è indipendente dai poli. Tale proiezione è detta momento assiale rispetto ad r:
mr := m0 • er
Sistemi di Vettori Applicati
Un sistema di vettori applicati è un insieme:
S := {(Ai,vi), i=1,2,...,n}
Risultante: Sia S un sistema di vettori applicati, si dice risultante del sistema il vettore libero:
R = Σvi
Momento Risultante: Si dice momento risultante del sistema rispetto ad un polo O il vettore libero:
mO = ΣmOi = ΣOAi x vi
Vale la formula del trasporto:
M0:= M0 + O'O x R (se R ≠ 0 il momento è quindi indipendente dal polo scelto)
E similmente si può calcolare il risultante dei momenti assiali di ciascun vettore rispetto a una retta r.
TEOREMA DI VARIGNON
Sia un sistema di vettori applicati, se tali vettori sono concorrenti in un punto A, allora:
Mo = OA × R
ossia il momento risultante rispetto a un polo O coincide con il momento del risultante R applicato in A.
Coppia di Vettori
Una coppia di vettori è un sistema costituito da 2 vettori di ugual modulo e direzione ma verso opposto, risulta:
- R = 0 e il risultante è nullo
- W = M per qualsiasi polo O, essendo |W| = d ||M||
- d il braccio della coppia
Dalla regola della mano destra, se d o la coppia si dice a braccio nullo e M = 0.
Invariante Scalare
Considerando la formula del trasporto del momento risultante e moltiplicando entrambi i membri scalamento per R, si ottiene:
Mo · R = MA · R
ossia la proiezione del momento Mo su R non dipende da O e quindi è detto invariante scalare o teorema invariante scalare.
Invariante Vettoriale
L'invariante vettoriale è lo spostamento di Mo proiettato su R e vale:
μ = (Mo · R) R
è indipendente da O.
Asse Centrale
Sia un sistema di vettori il risultante non nullo e sia Mo il momento risultante rispetto a un polo O (supposto per ora non applicato a R), Mo si può scomporre in una direzione parallela e ortogonale a R:
Mo = μ + No
essendo μ l'invariante vettoriale e No la componente ortogonale.
Considerata una retta passante per O e ortogonale a μ = No, si prende su di essa un punto A tale che No = OA × R, considerato quindi un punto passato per A:
Mo = μ + OA × R = μ
ossia l'invariante vettoriale, mentre No è proprio il momento rispetto ad un asse centrale.
Equazione degli Assi Centrali
Per trovare una equazione basta trovare il punto A di sopra, tale che IOAII = IRR o:
OA · R = x Mo / |R|
e quindi
P - A = λ R ⇒
si chiamano assi centrali.
I moduli dei vettori che risultano applicati sui singoli lati del poligono funicolare si dicono tensioni e inoltre ciascun lato intermedio si dice teso o compresso a seconda della disposizione della coppia di bracci nulla che esso esercita sui quei lati.
I caso: R = 0, M ≠ 0
In questo caso il poligono dei vettori è chiuso e il poligono funicolare avrà il primo e l’ultimo lato paralleli (coa//cof) tra loro. La cassa è il sistema è equivalente a una coppia costituita dai vettori (p1 e coa) e (c01 e pt) applicati nel primo e ultimo lato del poligono funicolare.
II caso: R ≠ 0, M = 0
Il sistema è equivalente a zero, R ≠ 0 implica che il poligono dei vettori è chiuso, M = 0 implica che il primo e ultimo lato del poligono funicolare sono coincidenti (poligono funicolare chiuso).
• Dato l’arbitrato del punto P e del primo lato del poligono, il poligono funicolare può essere costruito in ∞∞ modi.
Teorema di Culmann: dati due poligoni funicolari di poli P e P1, i loro lati omologhi si intersecano su una retta detta asse di Culmann.
SISTEMI RIGIDI
Un sistema di punti p1, p2...pn si dice rigido se a ogni coppia di punti (pi, pj) del sistema è imposto un vincolo di rigidità:
| pi - pj | = rij > 0 1 ≤ i ≤ j ≤ n
Si vengono a formare così un sistema di (n(n-1))/2 equazioni non lineari in generale non indipendenti tra loro, e risulta:
- Ogni sistema rigido contenente 3 punti non allineati ha 6 gradi di libertà (si assume l'ipotesi di aver scelto una delle 2 configurazioni possibili simmetriche rispetto a piano di 3 soli punti)
- Se tutti i punti del sistema sono allineati esso ha 5 gradi di libertà 3/2
Spazio solidale
Fissata una terna Ξ ≠ Ξ1, Ξ2, Ξ3 di versori e1, e2 ed e3 nello spazio, ad ogni configurazione del sistema di punti è possibile associare una terna S = (O, x, y, z) di versori i, j, k tale che le coordinate dei punti del sistema rispetto a S siano costanti e indipendenti dalla configurazione. La terna S è detta solidale al sistema rigido, e lo spazio riferito a S è detto spazio solidale ed è tutto ciò che vi appartiene è detto solidale.
Quindi, determinare la configurazione di un sistema rigido rispetto a una fissata terna Ξ equivale a determinare quella di una sia terna solidale S.
Le configurazioni di un sistema rigido rispetto a una terna fissata Ξ sono in corrispondenza biunivoca con le trasformazioni di coordinate tra Ξ e S.
Sistema rigido piano
Nel caso in cui lo spazio ambiente sia il piano, si parla di sistemi rigidi piani, e risulta:
Ogni sistema rigido piano possiede 3 gradi di libertà, l'insieme di coppie di assi solidali al piano e di piani solidali sono analoghi al caso nello spazio.
Rigate in un moto rigido
Assegnati i vettori caratteristici u(c) e w(o) di un moto rigido, l'asse di moto è individuato, in ogni istante t, dalla seguente equazione vettoriale parametrica:
r(λ,t) = o = w/λ(w×u(o)) + λu, λ∈R
Se u e w vengono pensati come campi parametricamente parametrizzati allora l'equazione precedente rappresenta una superficie G2 nel riferimento Σ e una superficie G3 nel riferimento Σ'. Esse sono sono le superfici rigate e che determinano il luogo geometrico nello spazio fisso e solido che rispettivamente assumono il ruolo di assi istantanei di moto, dette rispettivamente rigata fissa e rigata mobile.
- La rigata fissa e la rigata mobile sono tangenti in ogni istante lungo la generatrice comune (asse di moto).
- La rigata mobile rotola sulla rigata fissa durante il moto rigido. È evidente che tale rotolamento è accompagnato da uno strisciamento relativo lungo la generatrice di contatto se l'invariante scalare non è nullo.
- Se l'invariante scalare è nullo allora il rotolamento relativo è senza strisciamento.
Si verifica che:
- Nei moti in cui w ha direzione costante, le rigate sono superfici cilindriche.
- Nelle precessioni le rigate sono coni con il vertice nel polo della precessione detti coni di Poinsot, i quali, nel caso delle rotazioni, degenerano in una retta, mentre nelle precessioni regolari tali coni sono rotondi.