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2. TIPI DI ELEMENTI FINITI
Gli elementi finiti possono essere:
a. Monodimensionali
• elemento TRUSS: elementi finiti che non consentono di riprodurre il comportamento
flessionale, ma solo quello estensionale; I risultati che si possono ottenere da questi
elementi sono le forze o gli spostamenti nodali.
Mediante tali elementi è possibile modellare, per esempio, le capriate metalliche.
• elemento SPRING: elementi finiti che riproducono il comportamento di una molla lineare
(attraverso la relazione F=Ku) o non lineare; i risultati che si possono ottenere da questi
elementi sono le forze o gli spostamenti nodali.
• elemento BEAM: elementi finiti che riproducono il comportamento di molle di flessione, di
torsione e assiali lineari; i risultati che si possono ottenere da questi elementi sono le coppie,
le forze, gli spostamenti e le rotazioni ai nodi.
• elemento FRAME: elementi finiti costituiti da più elementi FRAME (i.e. portale, telaio)
Appunti di MECCANICA DELLE STRUTTURE E METODI COMPUTAZIONALI
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b. Bidimensionali Piani
• elementi triangolari lineari/quadratici, ed elementi quadrangolari lineari/quadratici;
Tramite essi è possibile esaminare lo stato di sforzo piano (plane stress), lo stato di deformazione
piana (plane strain), i problemi assialsimmetrici, e i problemi di piastre e lastre.
(“Brick”)
c. Tridimensionali
• Tetraedrici lineari a 4 nodi, tetraedrici quadratici a 10 nodi, esaedrici lineari a 8 nodi,
esaedrici quadratici a 20 nodi;
Gli elementi 3D sono utili quando la modellazione con elementi 2D può risultare
approssimativa (i.e. strutture di fondazione).
Appunti di MECCANICA DELLE STRUTTURE E METODI COMPUTAZIONALI
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3. REQUISITI DELLE ANALISI STRUTTURALI
Il progetto strutturale deve soddisfare i requisiti di:
a. Resistenza (Verifiche SLE,SLU);
b. Rigidezza (Piccole deformazioni);
c. Stabilità (verifica di instabilità e fessurazione);
d. Statici (Eq. di equilibrio);
e. Meccanici (sforzo-deformazione o forze-spostamenti);
f. Cinematici (compatibilità spostamenti);
4. INTRODUZIONE ALLA MODELLAZIONE
a. Connessioni e Vincoli
I problemi che sorgono in caso di modellazione di una qualsiasi modellazione sono notevoli: in
generale, non è necessario un unico modello per cogliere tutti gli aspetti di una struttura, a seconda
che si osservi un comportamento locale o globale.
Talvolta è necessario effettuare delle scelte di modellazione (i.e. 2D o 3D, tipo di elementi finiti da
assegnare, tipi di connessioni, etc), le quali definiscono la progettazione dei componenti.
In funzione del modello di calcolo sarà sempre necessario progettare una connessione congruente
che garantisca il grado di vincolo. In particolare, per le strutture in acciaio, il vincolo è imposto dal
progettista mediante i collegamenti (bulloni, saldatura): al nodo di fondazione si potrebbe avere
pertanto un profilato (i.e. IPE, HEA, HEB, HEM).
Per esempio, per la figura sopra, J >>J , pertanto lungo la direzione y presenta la maggiore inerzia;
x y
sarà possibile, pertanto, realizzare un attacco di fondazione con delle piastre. I bulloni sono
l’ancoraggio con la fondazione in C.A. avviene mediante uncini.
sottoposti a trazione e
Appunti di MECCANICA DELLE STRUTTURE E METODI COMPUTAZIONALI
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Il vincolo in direzione x sarà assimilabile ad una cerniera (poiché il braccio dei bulloni è molto
ridotto); in direzione y, ci sarà una coppia ripartita tra cls (compresso) e bulloni (tirati), e per via della
presenza di un braccio elevato , il grado di vincolo è maggiore (incastro).
b. Gradi di Libertà (Degree of Freedom)
Oramai pochissimi casi di progetto hanno un comportamento piano, pertanto si lavora quasi sempre
in un’ottica di telai spaziali (tridimensionali) costituiti da più telai piani.
La concezione del modello sarà globale, pertanto i GdL saranno diversi:
• nel piano, si avranno 3 GdL; il generico nodo può traslare nelle 2 direzioni (u , u )e ruotare
x y
(R);
• nello spazio, si avranno 6 GdL; il generico nodo può traslare i 3 direzioni (u , u , u ) e
x y z
ruotare attorno alle 3 dimensioni (R , R , R )
x y z
Rispettivamente in un software di calcolo, per ogni nodo, si assegna un valore numerico
(spostamento) o una spunta (grado di vincolo). Al valore 0 corrisponde uno spostamento/rotazione
libera; al valore 1 corrisponde uno spostamento/rotazione bloccata.
Appunti di MECCANICA DELLE STRUTTURE E METODI COMPUTAZIONALI
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Se si considera un capannone in struttura
metallica, se il singolo pilastro presenta
bulloni nella generica direzione, ha senso
considerare la stessa come direzione con
grado di vincolo di incastro.
Alla base dei profilati, lungo la direzione y, si
può prevedere la presenza di più bulloni
lungo tale direzione.
Tuttavia, il momento d’inerzia J è minimo,
x
perciò spesso nella direzione x, si realizzano
degli elementi di controventamento,
realizzando uno schema pendolare (R =0). Si
y
potranno ugualmente aggiungere ulteriori
chiavarde alla piastra di fondazione, ma lungo
y il grado di vincolo sarà comunque quello di
una cerniera.
Con l’aggiunta di nuovi bulloni, anche R =0,
z
perché essi hanno la facoltà di equilibrare
eventuali sollecitazioni torcenti.
In generale, quindi, per le strutture metalliche il vincolo può essere differenziato a seconda delle direzioni
quali l’armatura garantisce il vincolo perfetto).
(ciò non accade per le strutture in cls, per le Queste analisi
se non si esamina l’interazione
solo valide col suolo.
Inoltre, per strutture 3D, oltre le componenti principali (telai), si dovrà prevedere, durante la progettazione,
la possibilità di modellare gli elementi secondari (i.e. controventi orizzontali, verticali, etc).
Appunti di MECCANICA DELLE STRUTTURE E METODI COMPUTAZIONALI
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c. Rigidezza Estensionale Per strutture piane sottoposte a carichi distribuiti o concentrati, spesso si
ipotizza che la rigidezza estensionale EA infinita: questa hp. nei
programmi di calcolo decade. Esistono pertanto deli
Δl=NL/EA
spostamenti/allungamenti (con N forza verticale applicata e L
lunghezza/altezza), dipendenti dal fatto che EA sia finito o infinito.
Difatti, confrontando i momenti flettenti per un edificio monopiano e per un
edificio pluripiano, si nota che:
• per gli edifici a singolo piano, si hanno spostamenti differenziali piccoli,
poiché essi dipendono dall’altezza dell’edificio stesso;
• per gli edifici pluripiano, si verificano, per via dei cedimenti differenziati
dei pilastri, delle alterazioni (incrementi soprattutto) del diagramma del
momento flettente. Dunque, il rischio, in fase di progetto, è quello di
sottostimare o ignorare tali comportamenti.
d. Effetti P-Delta (Non Linearità Geometriche delle strutture)
Nelle analisi sismiche, dopo aver calcolato le sollecitazioni e gli spostamenti di impalcato in
combinazione sismica, potrebbe essere necessario portare in conto i cosiddetti effetti del II ordine:
essi possono determinare un incremento delle sollecitazioni sismiche che può essere compreso fra
l’11%÷25%.
Le NTC 2018, infatti, definiscono 2 tipologie di analisi:
• si esegue imponendo l’equilibrio sulla
analisi del I ordine: configurazione iniziale
indeformata della struttura; alla struttura vengono applicati i carichi agenti, e calcolate le
deformazioni, gli spostamenti e le sollecitazioni.
• si esegue imponendo l’equilibrio
analisi del II ordine: sulla configurazione deformata della
struttura, per effetto dei carichi applicati, poiché essi continuano ad esercitare la loro azione,
determinando, talvolta, un incremento delle sollecitazioni e degli spostamenti.
ordine possono essere trascurati se l’incremento delle sollecitazioni del
Gli effetti del II I ordine è
inferiore al 10%.
Per strutture particolarmente snelle e deformabili lateralmente, invece, potrebbe essere necessario
derivanti dall’azione
tener conto degli effetti del II ordine, amplificando le sollecitazioni di progetto,
parametro θ.
sismica, per un fattore di amplificazione calcolato in funzione del Tale approccio è
preferibile alle analisi numeriche, le quali comportano un grosso onere computazionale.
parametro θ
A seconda del valore assunto dal si possono trascurare oppure no gli effetti delle non
linearità geometriche. In particolare, gli effetti delle non linearità geometriche:
• θ<0,1;
sono trascurabili↔
• θ=0,1÷0,2; l’incremento degli effetti dell’azione
possono essere presi in considerazione↔
sismica orizzontale si ottiene tramite un fattore pari a 1/(1-θ). Ciò equivale ad un incremento
dovute all’azione sismica compreso fra l’11%÷25%.
delle sollecitazioni
Appunti di MECCANICA DELLE STRUTTURE E METODI COMPUTAZIONALI
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• un’analisi non
devono essere presi in considerazione(attraverso lineare↔θ=0,2÷0,3.
θ>0,3,
Se occorrerà riprogettare la struttura, in quanto troppo deformabile per le azioni orizzontali,
dimensionando le sezioni degli elementi strutturali in modo tale da renderla più rigida lateralmente.
e. Sistema di riferimento degli elementi finiti
Alcuni software consento di modellare l’elemento graticcio (Grid), caratterizzato da 2 rotazioni e 1
spostamento verticale.
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f. Convenzione dei segni
Il metodo degli elementi finiti o dell’analisi matriciale ha una convenzione dei segni legato agli assi
globali e locali, contraria alla classica convenzione dei segni di SdC.
g. Gradi di Libertà
Il grado di libertà è uno spostamento indipendente della struttura, che ci consente di costruire la
deformata.
A seconda dell’elemento e delle sue dimensioni, alcuni GdL sono soppressi automaticamente dal
software:
• Truss (2D): tale elemento (condizionato dal modulo elastico E, dalla lunghezza L e dal
momento d’inerzia può manifestare solo spostamenti lungo l’asse
J ) [GdL=1];
x
• Beam (2D): per tale elemento (condizionato dal modulo elastico E, dalla lunghezza L, e dal
momento d’inerzia J ), i GdL dei nodi sono 1 traslazione verticale (v ) e la rotazione nel piano
x i
(θ ) [GdL=2];
i
• Frame (2D): per tale elemento (condizionato dal modulo elastico E, dalla lunghezza L, dal
momento d’inerzia , e dall’area della sezione
J A), i GdL dei nodi sono 2 traslazioni, verticale
x
(v ) ed orizzontale (u ), e la rotazione nel piano (θ ) [GdL=3];
i i i
• Gri