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M
smissione il cui rapporto di trasmissione in questo
esempio è unitario. Viene quindi azionata una carruco-
la a cui è agganciata una fune. Ai due capi della fune vi
sono la cabina dell’ascensore e un contrappeso.
Solitamente l’incognita del problema è la coppia resistente.
1 2
( ).
Proviamo a calcolare quindi e a disegnare il grafico di
SOLUZIONE:
Utilizziamo il bilanciamento di potenze. La potenza creata dalle due masse sulla carrucola deve
essere uguale a quella creata dalla coppia utilizzatrice e dalla velocità angolare della puleggia. Per
cui: + = −
∑ = − 1 2
Calcoliamo la coppia in funzione della velocità angolare e disegnamone il grafico.
( − )
1 2
=
Da questa relazione si potrebbe intuire che il legame è di tipo iperbolico. Bisogna però considerare
la velocità periferica dovuta allo spostamento della fune. La fune ruota senza strisciare sulla
puleggia, per cui abbiamo che: =
Sostituendo abbiamo: ( − )
1 2
= = ( − )
1 2
Otteniamo cioè una funzione costante e indipendente dalla velocità angolare:
10
L’andamento della coppia utilizzatrice potrebbe anche essere non costante e questo si vede ogni
qual volta si cambia sistema. Ad esempio prendiamo il secondo esempio:
Esempio 2: L’automobile .
Consideriamo l’auto in figura che viaggia con velocità
La coppia utilizzatrice è rappresentata dalla coppia delle
ruote dell’auto. Supponiamo che il differenziale trasferisca
la potenza con rapporto unitario. Calcoliamo la coppia
in questo caso.
SOLUZIONE:
Sempre con il bilanciamento di potenze teniamo conto dell’attrito volvente delle ruote. La distanza
.
della forza N dall’asse della ruota la denominiamo Per cui:
∑ = + = −( + )
=
Dove è la velocità angolare delle ruote, nonché quella del cambio. La potenza
dell’utilizzatore quindi è: = = −( + )
Da qui si vede subito che: = −( + )
Ovvero un secondo andamento costante.
Proviamo però ora a considerare anche le forze viscose.
La forza viscosa è dettata dalla relazione:
Forze viscose
1 2
=
2
Moltiplichiamo questa forza per la sua velocità e otteniamo:
1 3
= =
2
Sommando questa potenza a quelle di attrito volvente otteniamo: 1 3
∑ = + + = −( + ) +
2
Ovvero: 1 3
= = −( + ) +
2
11
Per cui: 12 3
−( + ) +
=
Ricordando sempre che: =
12 3 3
−( + ) + 1
2 3
= = −( + ) +
2
La coppia quindi ha una dipendenza parabolica dalla velocità angolare dell’utilizzatore. Il grafico:
1 2 3
−( + ) +
2
−( + )
1 2 3
2
12
SISTEMI MTU – TRANSITORIO
Nel momento in cui azioniamo una macchina o la spegniamo, la freniamo o la acceleriamo, le
grandezze cinematiche del sistema considerato non sono quelle che calcoliamo di norma ma variano
nel tempo con una certa legge o funzione del tempo. Questi fenomeni si chiamano transitori e
compongono quella parte della meccanica che si pone il problema di come funziona un sistema tra
il momento dell’accensione del macchinario e il funzionamento a regime.
I tipi di moto che distingueremo nel prosieguo del corso sono di 3 tipi:
• Moto transitorio o moto vario – moto con grandezze non costanti nel tempo. Una funzione
del tempo regola tale funzionamento. Le grandezze cinematiche variano e varia anche
l’energia cinetica del sistema. Si Utilizza quindi il teorema dell’energia cinetica:
≠0
• Moto a regime assoluto – moto costante in cui le grandezze sono costanti. Non vi è nessuna
variazione di energia cinetica. =0
• Moto a regime periodico – moto costante con grandezze non costanti. Il regime del moto è
comandato semplicemente dalla periodicità del moto e quindi dalla sua regolarità. Le
grandezze tuttavia possono cambiare.
Nella prima parte affronteremo i primi due moti.
Utilizziamo il teorema dell’energia cinetica per il calcolo dei parametri cinematici.
∑ =
Dove: +
∑ =
1 1
= +
2 2
2 2
L’energia cinetica è data principalmente dalle inerzie del sistema e dalle velocità angolari di
rotazione degli alberi. Derivando l’energia cinetica ed applicando il bilancio abbiamo:
13
+ = ̇ + ̇
Volendo, possiamo applicare anche il bilancio di potenze con le forze di inerzia:
= 0 → + + = 0
∑ ∗
Dove : = +
⏟
⏟
=0 =− ̇ − ̇
Esattamente il termine trovato in precedenza.
ANALISI DEL SISTEMA
Calcolate le relazioni che regolano le grandezze cinematiche, cerchiamo di fare delle considerazioni
sull’intero sistema MTU.
̇ M
Trasmissione
̇
̇
U
̇
In un moto diretto, il motore produce potenza sotto forma di coppia motrice e velocità angolare. In
un transitorio di avviamento avremo che l’accelerazione angolare è positiva e concorde con il verso
del moto. Ciò che si oppone al moto del motore al momento dell’accensione è il volano, la cui
potenza risulta negativa. Lo stesso si può dire per l’utilizzatore, la cui coppia e velocità angolare
danno potenza negativa (in un moto diretto).
Vediamo la casistica di valori che può assumere la potenza dell’intero sistema secondo il teorema
dell’energia cinetica:
+ + =
Moto diretto 0 0 0 0
Moto retrogrado 0 0 0
14
Analizziamo i termini della relazione scritta sopra:
=
= −| |
= −|(1 − ) |
1
è la potenza che direttamente dal motore va alla trasmissione.
Dove 1
̇ M
Trasmissione
̇
̇
U
̇
1
−
1
= + ̇
Per cui abbiamo che:
+ + =
= − (1 − )( − ̇ ) − ( ̇ + + ̇ ) = 0
⏟ ⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟ ⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟⏟
| |
∣ ∣
Ricordando che: =
̇ = ̇
Sostituiamo:
− (1 − )( − ̇ ) − ̇ − − ̇ = 0
− ̇ − ̇ − = 0 → ̇ + ̇ = −
2 2
̇ ( + ) = −
2
E quindi abbiamo:
−
−
̇ = =
+ 2
2 +
Da questa relazione si capisce che, per accelerare un sistema meccanico è possibile aumentare la
coppia motrice, diminuire quella frenante, diminuire il carico inerziale sul volano motore.
15
RISOLUZIONE DEL TRANSITORIO
Prendiamo come esempio un motore a corrente 0
continua, il cui grafico caratteristico è quello di
fianco. La relazione che esprime la coppia motri-
ce in funzione della velocità angolare è di tipo li-
neare.
( ) = (1 − )
0
Prendiamo ora il grafico caratteristico dello
utilizzatore; vediamo una coppia costante che
vale proprio la coppia di spunto.
Sovrapponendo i grafici della coppia (tendendo
conto del rendimento meccanico), abbiamo che
essi si incontrano in un punto , dove il siste-
ma raggiunge la velocità di regime.
0
Scriviamo quindi l’equazione in incognita :
• La curva reale del grafico caratteristico del motore a corrente continua è:
( ) = (1 − )
0
• Sottraiamo la quantità dovuta all’utilizzatore:
( ) = (1 − ) −
0
• Eguagliamo