Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
QUADRIPLETT CON ANTIGOCCIA
tempi morti di sostituzione manuale, aumentando l’efficienza dell’operatrice.
È di fondamentale importanza la corretta omogeneità di distribuzione del prodotto data dalla
polverizzazione dell’agrofarmaco e le dimensioni delle goccioline, infatti una distribuzione a
basso-‐ultrabasso volume consente i seguenti vantaggi:
-‐Elevata efficienza di azione.
-‐Elevata autonomia e capacità di lavoro.
-‐Tempestività elevata.
-‐Ridotto grado di compattamento del terreno.
-‐Buona penetrazione dei fitofarmaci nella vegetazione.
-‐Riduzione della quantità di fitofarmaci utilizzata.
Svantaggi:
-‐Maggiori perdite per deriva e vaporizzazione, a cui possiamo far fronte scegliendo le
condizioni in cui lavorare.
Tipologie di polverizzazione
1) Polverizzazione centrifugaà Con ugelli centrifughi fino a 1m di distanza, è in grado
di evitare il fenomeno della deriva garantendo elevata precisione.
La polverizzazione è meccanica, non avviene per pressione ma bensì per forza
centrifuga in cui è conferita alle gocce un’energia cinetica tale da vincere la deriva.
Quando il liquido giunge tramite un iniettore all’interno del disco che ruota in regimi
POLVERIZZAZIONE CENTRIFUGA
variabili, esso viene spruzzato mentre una buona parte di liquido non riesce a
fuoriuscire condensando. Esiste però un sistema di recupero.
IRRORATRICI AEREO-ASSISTITE
2) Irroratrici aereo-‐assistiteà Costituiti da irroratrici miste con diffusori. L’aria ha la
sola funzione di trasporto senza variare il diametro delle gocce. Apre la vegetazione
favorendo la deposizione del prodotto anche nelle parti più interne.
IRRORATRICI AEREO-ASSISTITE
3) Polverizzazione elettrostaticaàGrazie all’attrazione elettrostatica delle piante (che
hanno carica – rispetto al protto che ha carica +) attraggono direttamente il prodotto
eliminando completamente i fenomeni di deriva. La carica è distribuita grazie a due
elettrodi (positivi) posti subito dopo l’uscita dall’ugello.
Tipologie di ugelli:
In base alla forma: Cono vuoto, ventaglio, specchio e filetto.
In base al sistema di funzionamento:
UGELLO PNEUMATICO
Ugelli pneumaticià Meccanismo antideriva poiché le gocce sono riempite d’aria e
AIRTEC SYSTEM
• una volta a contatto con la vegetazione esplodono.
A – flusso d aria
B – miscela attiva
C – camera di turbolenza
D – deflettore
UGELLO ANTIDERIVA UGELLO ANTIDERIVA
E – getto
CON PRE-CAMERA AD INIEZIONE D ARIA
Ugelli antideriva con precameraà Bassa efficienza data dal fatto che nella
• precamera si ha una miscelazione tra aria e liquido.
Ugelli antideriva ad iniezione ad ariaàUgelli lunghi con due fori opposti e non
•
UGELLO ANTIDERIVA
necessitano di nessuna compressione. Sono utilizzate sulla irroratrici meccaniche con
AD INIEZIONE D ARIA
dispendio economico basso (più usati).
Macchinari efficienti
Tunnel scavallanteà Molto usato nei vigneti, permette di lavorare su più filari.
• Inoltre gli schermi che avvolgono la pianta evitano che il prodotto finisca fuori
bersaglio.
Trattamenti in bandaà Risparmio di agrofarmaci in cui il prodotto è distribuito solo
• sul filare dove si trova la coltivazione e non nelle interfila. Questi trattamenti possono
avvenire sia durante la semina che in post-‐emergenza.
Chiaramente il controllo e la lotta contro le malattie e piante infestanti non avviene solo per
via chimica ma anche per via meccanica.
Macchine operatrici per il controllo fisico della flora spontanea
ERPICE STRIGLIATORE
1) Erpice strigliatoreà Adatto per la falsa semina e trattamenti post-‐emergenza (come
per il mais, soia, girasole, fagiolino, cereali e paglia).
A C E F D
B G
+ -
D a b
Ø
2) Operatrici per il pirodiserboà Adatto per trattamenti pre-‐semina, pre-‐emergenza e
post-‐emergenza. È una macchina in grado di danneggiare la membrana cellulare della
pianta, facendone uscire i liquidi contenuti senza far avvenire alcuna combustione (una
sorta di lessatura). Affinché ciò avvenga è necessaria una temperatura di 1000-‐2000
PIRODISERBO
gradi per qualche decina di secondo.
Bruciatore
Fiamma libera mais
frumento duro soia
T=1000 - 2000 °C
Tipologie di pirodiserbo:
Tempo di esposizione 0,1 - 0,9 s
=
-‐Bruciatore a bacchetta: Il bruciatore è un parallelepipedo costituito da fori da cui
fuoriesce il gas, dotato di una struttura di copertura contro gli agenti esterni.
- dispositivi a fiamma libera alimentata a
-‐Macchina di portata del pirodiserbo: P
ermette di lavorare su ampie superfici in
GPL;
quanto può presentare bruciatori di dimensioni maggiori.
- temperatura 1000-2000 °C per 0,1-0,9 s;
La miscelazione tra gas e aria avviene a ll’esterno, m a grazie a ll’effetto Venturi siamo
riusciti a farla avvenire internamente portando una riduzione dei consumi grazie
- effetto “lessatura” sulle piante;
spinacio carota
all’incremento di aria secondaria per favorire la c
ombustione e l’allungamento e
- bruciatore a bacchetta dotato di ugello
appiattamento della fiamma stessa. Inoltre, d
urante l a f
ase d
i r
iposo c
ome n elle voltate
esterno (effetto Venturi);
possiamo ridurre la fiamma al minimo (fiamma pilota). -1 -1
- consumi ridotti (9-10 kg m h con
A causa del passaggio dallo stato liquido-‐gassoso si perde energia e la temperatura del
pressione di 0,2 MPa).
contenitore si abbassa, per cui per far alzarla si pone uno scambiatore termico
costituito da una serpentina &n