Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 31
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 1 Linguistica Italiana - Appunti Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica Italiana - Appunti Pag. 31
1 su 31
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DIFFUSA NELL’ESTREMO NORD E SUD ED IN SARDEGNA. È DOVUTA ALLA

INTERPRETAZIONE NON CORETTA DI DOPPIE O CONSONANTI INTESE. DI

CONSEGUENZA SI METTE LA DOPPIA ANCHE SE NON CI VORREBBE.

• Pesce spato Euro 28,00. In Sicilia si tende a “trasformare” la d, la b e la g

intervocalica rispettivamente in t, p e c. Tale fenomeno viene detto

assordimento, poiché la t, la p e la c sono le corrispondenti sorde di d, b e g. è

dovuto ad una difficoltà dei siciliani a pronunciare le suddette vocali

intervocaliche. In questo caso si accorda anche lo “spada”, in italiano

normalmente sostantivo femminile (la spada) al maschile per interferenza del

dialetto.

• 6 l’unica raggione della mia vita … ti amo bambolina mia. Qui si manifesta la

tendenza a raddoppiare le consonanti intervocaliche, tipica dell’area intorno a

Roma. Nel murales Buongiorno, mia reggina, ti amo molto” accade la stessa

cosa col sostantivo regina.

• 11.10.2006. Allo limpico ti aspetto. Evidentemente chi ha scritto tale frase non

conosce la separazione corretta delle parole. Tale fenomeno, in cui viene

assegnato all’articolo una parte (a volte anche la totalità) della parola

successiva, viene definita discrezione dell’articolo.

Lorgoglio non serve concrezione dell articolo contrario discrezione dell articolo

Entare a d'agio stanno i banbini stanno pugliese banbini non errore a volte in fonetica

Mara rimanerai sempre nel mio cuore (regolazione della seconda persona singolaredell indicativo

futuro di rimanere sulle forme regolari

Se tu un giorno dovresti lasciarmi ricordati

Ultimo esempio

Per una tipologia dell italiano popolare

Contatto col dialetto

Definizione (1970): e il modo di esprimersi di un individuo che senza addestramento e con un basso

livello d istruzione maneggia quella che generalmente si definisce la lingua nazionale cioe l italiano

Piu di recente il tipo d italiano imperfetto eseguito da chi conosce male lingua e dialetto.

Lessico

Malapropismi una parola facile al posto di un altra piu difficile gradi centimetri

Univerbazione: Unire in un’unica parola due elementi in realtà separati.

Epentesi: aggiunta di un suono vocalico solitamente tra due consonanti. 12/11/13

Italiano Popolare

Definizione: de Mauro: modo di esprimersi di un incolto che si sforza di usare

l’Italiano senza addestramento. Cordelazzo: il tipo di Italiano imperfettamente

acquisito da chi ha per madrelingua il dialetto.

• Storpiature: accidente (incidente); no vera sostituzione solo prefisso; la radice

è la stessa. Grafia

Avviene per interferenza coi dialetti regionali e rielaborazione e ristrutturazione delle

norme dell’Italiano.

• Uso eccessivo delle maiuscole, in genere usate in tono reverenziale.

• Non corretta separazione delle parole;

• Univerbazione

• Segmentazione impropria; di spetto

• Grafia non corretta per fonetica; moglie

• Semplificazione di nessi consonantici; propio (proprio).

• Punteggiatura. Fonetica

• Fenomeni regionali

• Italiano popolare/Italiano regionale basso

• Epentesi; pissicologo. Introduzione di un corpo vocalico per dividere due

consonanti

• Assimilazione; una delle due consonanti viene assimilata all’altra. Propria: prima

alla seconda.

• Errori nell’accentazione. Sintassi

Uso errato del periodo ipotetico dell’irrealtà, conguaglio verbale nella protasi e

nell’apodosi. Esempio: Se sarebbe stato oggi, sarebbe nato un processo.

Morfologia

Il clitico ci tuttofare

• Dativo generalizzato/ neutralizzazione di genere e numero

• Le al posto di gli

• Me/te al posto di io/ tu Morfologia II

Verbi

Ricostruzione di forme analogiche anche se irregolari (rimanerai); scambio di ausiliare

Nomi

Uso improprio dell’articolo; estensione di il al posto di lo (il sciopero) o i al posto di gli

Concordanza di genere anche se non ci vorrebbe; la moglia

È stato provato che le donne usano un linguaggio più accurato e fine, gli uomini più

tecnico e volgare.

Analfabetismo di ritorno: forme d’italiano che ritornano a livelli culturali anche alti,

soprattutto nella scrittura. (vedi internet)

Varietà diatopica

• Italiano regionale:

• Dialetti 13/11/13

Varietà diatopiche

In Italia sono stati selezionati Petrarca, Boccaccio e Dante come base per la lingua

ufficiale. In Germania è stata presa la traduzione della Bibbia di Martin Lutero. In

Germania la lingua di Martin Lutero si diffonde rapidamente perché è la lingua del

testo sacro e dunque indirizzata a tutti.

Differenze fonetiche

Nord:

• :

Realizzazione di s sempre sonora: [ ka:ra]

• : :

Riduzione delle consonanti lunghe: [ bela], [ nono]

• Neutralizzazione dell’apertura/chiusura di e ed o: pésca, bótte

Toscana:

• Anaptissi: aggiunta di vocale o sillaba ad una parola che finisce con

consonante

• “Gorgia” delle occlusive sorde postvocaliche: [le ‘basa]

• :

Perdita dell’elemento occlusivo nelle affricate [tς] e [dЗ]: [ ka:tςo]›

:

[ ka:ςo]

• Mantenimento delle aperture e chiusure vocaliche

• : :

Riduzione del dittongo /wo/: [ novo], [ bono]

Roma ed il centro:

• :

Affricamento di [s] preceduto da l e n: [ pεntso]

• : :

Rafforzamento di [b] e [g] intervocaliche: [ rabba], [ adjЗ:le]

• : :

[s] intervocalica sempre sorda: [ vi:zo]› [ vi:so]

• Rotacizzazione di [l] davanti a consonante: [ar ‘tsare]

• :

Dileguo di [l] negli articoli: [la mogge]› [a’ mogge]

• Scempiamento di r intensa: [‘gwerra]› [‘gwera]

• Conservazione di [e] protonica nei monosillabi: [di]› [de], [mi]› [me]

Il Sud:

• : :

Arretramento degli accenti nei dittonghi: [ pjεde]› [ pi.ede]

• : :

Sonorizzazione occlusiva dopo nasale: [ kampo]› [ kambo]

• Sonorizzazione di [ts] dopo [l]: [al’tsare]› [al’dzare]

• :

Vocale atona indistinta finale: [ pana]› [‘pena] (c rovesciata)

• Assimilazione di [r] più consonante: [‘barba]› [‘babba]

• Apertura generalizzata di [e] e [o]: [‘sole], [‘pεra] 18/11/13

La varietà regionale della lingua officiale, l’italiano, è un caso unico in Europa; se ne

trovano solo alcune tracce in Germania. Di certo in generale non si è in grado di

identificare i regionalismi della propria regione, in quanto si è troppo abituati alla

varietà d’italiano lì presente. Le varietà principali sono:

• Settentrionale

• Toscana

• Centrale

• Meidionale

• Sardo Morfosintassi

Nord

• Uso pleonastico di pronomi e particelle personali; A me mi piace

• Uso del pronome personale oggetto te usato come soggetto; Ma pensa te!

• Uso del passato prossimo in luogo del passato remoto (diffuso anche in Toscana)

• Nomi propri preceduti da articolo determinativo; la Lucia, il Carlo (originario di

Milano)

• C’è, c’era con soggetto al plurale; c’era tante donne (tipico del piemontese,

mutuato dal francese il y a)

• Rafforzamento di solo/soltanto con più (piemontese)

• Sintagma fare che … + infinito: facciamo che ci vediamo … traduzione del

piemontese fuma che anduma. Toscana

• Uso di tutte e tre i dimostrativi (questo, codesto, quello), tipico della Toscana; se

usato oltre i confini di questa regione, lo si fa per “sfoggiare cultura” ma spesso

impropriamente

• Alternanza fra passato prossimo e passato remoto (con crescente prevalenza

del primo)

• Uso del si impersonale con pronome soggetto di quarta persona; Noi si va

• Particolari forme verbali; dicano (per dicono), dichino (per dicano)

• Assegnazione di valore vezzeggiativo/affettivo al suffisso –accio/a/-azzo/a:

Woytilaccio (usato da Benigni durante l’incontro col Papa Giovanni Paolo II)

Roma e Centro Italia

È probabilmente la varietà più diffusa e conosciuta a livello nazionale grazie ai media

(soprattutto TV e cinema). Si tenga conto ì, infatti, del fatto che la Rai e Cinecittà

hanno sede a Roma, come anche il Governo. Anche durante il Fascismo si preferiva far

lavorare in televisione romani, perché l’accento di parlanti di altre regioni era

considerato segno popolaresco. Sono costruzioni tipiche del romanesco:

• Stare + a + infinito: Lo stanno a menà. Valore di presente progressivo

(correttamente: Lo stanno menando)

• Che con valore enfatico nelle interrogative: Che, vieni al cinema?

• Uso dell’indicativo al posto del congiuntivo nei verba putandi Penso che può

bastare

• Accentazione rizotonica (sulla radice della parola) mediante caduta della

desinenza del verbo nella quarta persona del presente indicativo famo, dimo

• Uso generico ed attualizzante di ci, oggi diffuso in tutta Italia

• Collocazione dell’aggettivo possessivo dopo il nome; il libro mio

• Uso dell’aggettivo possessivo femminile singolare con nomi maschili plurali;

sono fatti mia!

• Uso pleonastico di da dopo il verbo dovere;devi da credere (Roma)

Sud

• Accusativo preposizionale; Ho visto a Davide (preso dallo spagnolo)

• Uso frequente di di al posto di da; Mi viene di piangere

• Uso di a in luogo di da/in; Vado a Vincenzo, vado a mensa.

• Scambio di modo del congiuntivo nella protasi e nell’apodosi nel periodo

ipotetico; se direi, facessi

• Uso transitivo di verbi intransitivi; salire le scale

• Uso del passato remoto in luogo del passato prossimo

• Collocazione del verbo al fondo della frase; Stefano bello è

• Futuro epistemico (desiderativo, di speranza) di dovere + infinito; a Luglio devo

dare l’esame

• Uso di esserci al posto di fare in condizioni meteo (per analogia con costrutti

simili, c’è il vento, c’è il sole); c’è caldo. Diffuso in Sicilia 19/11/13

Gomma da masticare

• Italiano regionale settentrionale: cicca (derivato dal Lombardo cica, ossia il

tabacco da masticare);

• Piemontese: cicless, probabilmente derivato dallo spagnolo cicle, nome con cui

veniva definita la resina con cui si faceva la gomma; venne importata forse in

Piemonte dagli emigrati in Sud America e poi ritornati in patria

• Italiano meridionale: ciungai, cingu, ciunga, gingomma

Altre particolarità:

• Firenze: cincibascia

• Lucania: caramella a molla (usato raramente)

• Sicilia: mastica Geosinonimi

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Missshaggy94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bellone Luca.