Glottologia anno 2020/2021
Linguistica generale
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La classificazione delle lingue
Nel caso del tempo si farà una classificazione delle lingue, esse possono essere classificate in genealogia, tipologica e areale.
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La classificazione genealogica studia in ambito storico-diacronico l'evoluzione parentale delle lingue, ad esempio possiamo dire che l'italiano è una lingua appartenente alla macroarea indoeuropea del ramo neolatino insieme al francese e allo spagnolo, mentre l'inglese appartenente sempre alla macroarea indoeuropea ma del ramo germanico.
FAMIGLIA INDO EUROPEA
NEO LATINE ITALIANO FRANCESE SPAGNOLO
GERMANICHE TEDESCO OLANDESE INGLESE
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La classificazione tipologica studia in ambito descrittivo-sincronico e distingue le lingue in base alle loro caratteristiche tipologiche interne. Un esempio è la tipologia morfologica che studia la struttura interna delle parole, esso può essere ulteriormente suddivisa in lingue FLESSIVE (la caratterizzazione nel portare una relazione grammaticale mediante una modificante tradotta spesso la distinzione viene resa mediante i morfemi sintetici o AGGLUTINANTI (cioè si caratterizzano per la parola costituita da più morfemi), ISOLANTI (si caratterizzano per la strutture della parole che sono il più semplice possibile). Un altro esempio è la tipologia sintattica che studia l'ordine degli elementi in una frase. Si possono distinguere le lingue SOV (Soggetto-Oggetto-Verbo), SVO (Soggetto
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Velo - oggetto), VSO (verbo - soggetto - oggetto): rispetto a queste sequenzesintattiche si è notato che possono corrispondere altre caratteristiche,come la posizione dell'aggettivo che segue sostantivo nelle lingue SVOe precede il sostantivo nelle lingue SOV. Un'altra differente tipologiaè la prosodia linguistica che studia le accentuazioni delle parole nelle taxlingue; ad esempio il francese si differenzia dall'italiano perchè letutte le parole accentante sull'ultima sillaba.
- La classificazione areale che studia le caratteristiche comunidelle varie lingue parlate in are tecniche/adicianti. Un esempioLampante c'è rumeno che essendo appartenuto alla romaniaindoeuropea del tomba neolatina ha sviluppato l'uso dell'articolodeterminato rossosto al nome (om)(omul) ampli i (casa).Tale classificazione per la continuità areale è detta anche arealinguistica.
Definizione di segno
Le lingue sono sistema di segni basati su segni votali e posturali.
Un segno è l'unità costituita domin un'espressione e un contenuto.L'espressione è la parte sensibile (percepibile con i sensi) eil contenuto è la parte concettuale (cioè le sole segno vuole dire).- indici, icone e simboli.
- Gli indici sono segni non volontari, in cui l'espressione e il contei. l consono sono ad ogegime naturale: un esempio è il cidio proprio(l'espressione) che indica l'umore della propria (contenenuti) diindizi per essere considerati segni deviare essere interpretando da unracionalmente.
- Le icone sono segni volontari, infatti essi stessi rimandano ad onoggetto ad un epofo tramite la limmagine: un esempio possonoessere segnali stradali - e chiamatele-.
La doppia articolazione del segno
Se un segno è l'unità dell'espressione e del contenuto allora si può dire segno linguistico non solo la parola ma anche la frase, un sottofrase e un fonema. Tuttavia, il segno essenziali è la parola che deve essere fatta da entità individuali e monemi. Infatti, mentre anche le frasi sono considerate segni linguistici, per esse non vige l'obbligo di memorizzazione in quanto sono costruite al momento.
Inoltre, segni hanno una doppia articolazione:
- Prima articolazione: la prima articolazione del segno si occupa di analizzare il suddetto scomponendo le minime parti le quali devono sempre essere dotate di un'espressione e di un contenuto. Un esempio può essere "Il fiore è rosso". Scomponendo la frase avremo le vari le quali forme sono a loro volta dotate di un'espressione e un contenuto. Per cui possono ulteriormente separare, ad esempio, "fiore" può essere "fiori", in "fiore" (parte fondamentale della parola) ed "-e" (marca singolare).
- Seconda articolazione: la seconda articolazione invece esaminando l'espressione priva di contenuto per cui prendendo sempre l'esempio antecedente della parola "fiore" si può oltre le, le cose si può dividere in forme quali "f-i-o-r-e" e questi sono suoni che non hanno un contenuto per cui non sono segni.
Per ultimo possiamo dire che la prima articolazione ha come minimo i monemi morfemi mentre la seconda articolazione ha come unità minima i fonemi.
Sincronia e Diacronia
Le lingue funzionano nel tempo e hanno perciò un inizio e una fine. Proprio per questo hanno articolate proprie in tale altron permane possiano essere studiate en propstiva.
Il vocalismo
Tra i fonii si distinguono le vocali e le consonanti. Le prime sono diverse dalle seconde poich: le consonanti sono prodotte dai diaframmi, mentre le vocali sono prodotte dalla laringe e per questo sono dette laringee. I loro suoni sono distinti in base ai movimenti degli organi articolatori orali. Per distinguerle ci sono 4 principi:
- anteriorità/posteriorità: in base alla posizione della lingua (se proiettata in avanti o più arretrata alla radice). Le vocali si distinguono in anteriori, centrali e posteriori.
- grado di altezza: sempre in base alla posizione dell'altezza della lingua le vocali possono essere alte, medio-alte, medio-basse e basse.
- arrotondamento: in base alla posizione delle labbra le vocali sono dette arrotondate e non arrotondate.
- nasalizzazione: questo principio è dato dal velo palatino; infatti, in base alla sua posizione si può dire se una vocale è nasale o meno. Se infatti il velo palatino è abbassato l'aria passa esclusivamente dal cavo orale. Se invece è abbassato l'aria passa metà nel cavo orale e metà nella cavità nasale e vengono dette nasali.
Nell'alfabeto IPA le vocali sono individuate su un trapezio chiamato trapezio vocalico nel quale la base funge da criterio per il principio di anteriorità e posteriorità e l'altezza funge da criterio per il grado di altezza.
alte
medio-alte
medio-basse
basse
non arrotondate
anteriori
centrali
posteriori
Forma e sostanza dell’espressione
Una distinzione importante deve essere fatta tra forma fonologica e realizzazione fonetica. Prendendo come esempio una parola:
- 1h pred. to vocale a tonica bassa posteriore [simbolo λ]
- 2h pred. to vocale a bassa centrale [allofoni e ae]
- 3h pred. to vocale a bassa posteriore
La parola è sempre la stessa ciò che cambia è la pronuncia delle vocali, ciò può farci capire la provenienza del parlante. Questo fenomeno si chiama allofonia. Gli allofoni sono tutte queste realizzazioni fonetiche di un medesimo fonema che non comportano cambiamento di tipo lessicale alla stessa parola.
Il fonema è un’unità fonica che fornisce la distinzione tra i suoni.
Inventario per l’analisi fonetica: commutazione e distribuzione
L’inventario fonologico di una lingua è l’insieme delle sequenze di una lingua ed è diviso in due gruppi: segmenti e postati. Per individuare queste unità si fa ricorso alla prova di commutazione e all’analisi di distribuzione.
La prova di commutazione
Con la prova di commutazione si può dimostrare il rapporto paradigmatico tra i suoni di una stessa lingua. Avendo due forme, esse si dicono commutabili se cambiate in uno stesso contesto linguistico danno come risultato una parola appartenente allo stesso sistema linguistico. Un esempio può essere la parola posto.
[post. to] p [l . osto] contesto linguistico
Se al posto della p ponessimo la b la parola che verrebbe fuori sarebbe [posto], tale parola è ammessa nel
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