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NOTAZIONI SUI VERBI PARTICOLARI

SUM, ES, FUI, ESSE

Ha il tema del presente ( es,s) con diverso grado apofonico: es grado normale, s grado zero.

• Nell’imperfetto indicativo e nel futuro semplice indicativo si è verificato il rotacismo: es,

• eram anticamente si presentava come esam, poi la s intervocalica, per un processo definito

rotacismo, si è convertita in r.

Il congiuntivo presente conserva la i dell’antico ottativo

• Il tema del perfetto ha la radice indoeuropea fu- che indica il divenire

• Non ha il tema del supino, ma ha l’infinito futuro e il participio futuro che, eccezionalmente,

• derivano dal tema del perfetto

Manca di participio presente, participio perfetto (come ovvio, perché intransitivo), gerundio,

• gerundivo, supino attivo e passivo

È molto produttivo nei composti.

POSSUM, POTES, POTUI, POSSE

Il tema del presente deriva da potis/ pote più il verbo sum. Potis,e significa capace, potente

• (pot è, inoltre, radice indoeuropea). Pot seguito da una vocale resta invariato, come vediamo

in potest, mentre seguito da consonante si assimila e diventa una s, come vediamo in pot

+sum che dà possum.

Il tema del perfetto deriva da poteo, verbo che poi scompare

• Manca il participio perfetto, il participio futuro, l’infinito futuro, l’imperativo.

• Il participio presente ha solo valore attributivo, mai valore verbale

FERO, FERS,TULI, LATUM, FERRE

Il tema del presente è fer. Ci sono forma atematiche (es ferre, fers) e forme tematiche (es,

• ferimus)

In passato fero non aveva il perfetto, poi siccome il suo uso è aumentato si è ricorsi al

• suppletivismo, per cui si è andati a prendere il perfetto di tollo (sollevare) che, quindi,

coincide con tuli. Tollo, quindi, ha attinto ad un composto di fero, suffero, per recuperare il

suo perfetto che ha perso avendolo prestato a fero. Quindi sustuli diventa il perfetto di tollo.

A questo punto suffero è senza perfetto, e supplisce andando a prendere il perfetto di

sustineo, che è sustinui. A questo punto il ciclo si interrompe.

Per il tema del supino valgono le stesse cose dette sul tema del perfetto; fero attinge a tollo,

• tollo a suffero, suffero a sustineo.

L’infinito presente passivo è ferri per analogia con l’infinito presente attivo

VOLO,VIS, VOLUI, VELLE

Il tema del presente ha diverso grado apofonico; vel ha grado medio e si trova quando la

• L è di natura palatale (seguita da l oppure i), vol grado forte e si trova quando la L è di

natura velare (seguita dalle altre vocali). Vul è l’evoluzione del grado forte in sillaba

chiusa. 19

Pagina

Ci sono tre forme atematiche; vis, vult, velle. Vis è suppletivismo, perché la forma

• regolare vel è stata usata come congiunzione. Questo vis deriva dalla stessa radice

presente nel sostantivo invitus.

Tema del perfetto regolare

• Non c’è supino

• Volo ha due composti: ne+ volo che, non si sa di preciso come, dà nolo e magis+ volo

• che, sempre non si sa di preciso come, dà malo.

Solo nolo ha l’imperativo, malo non ha il participio presente e tutti e tre hanno la i

• dell’antico ottativo al congiuntivo presente

EO,IS, II (IVI), ITUM, IRE

Il tema del presente è duplice; E se seguito da vocale, I se seguito da consonante. La radice

• originaria è ei che seguita da vocale ha creato la semiconsonante iod che, in seguito, è caduta

lasciando solo la e. Ei seguito da consonante ha creato un dittongo che si è chiuso in i.

Il tema del perfetto è i- , ivi è meno usato, specie nei composti

• Il tema del supino è i-

• Ci sono prevalentemente forme atematiche

• Non ha il passivo, ma solo il passivo impersonale

LE TIPOLOGIE VERBALI

INCOATIVI: verbi che indicano l’inizio del processo verbale. Si aggiunge al tema del presente il

suffisso –sco. Possiedono solo il tema del presente e seguono la terza coniugazione. Possono essere

deverbali, cioè derivare da verbi, o denominali,cioè derivare da nomi.

Esempio; rubio, rosseggio rubesco, comincio a rosseggiare

ITERATIVI: Indicano un’azione abituale, che si ripete. Si formano aggiungendo al tema del supino

–to,-so,-ito. Seguono la prima coniugazione. Es, specto, guardo intensamente

DESIDERATIVI; Indicano un forte desiderio, volontà, stupore. Se appartenenti alle terza

coniugazione aggiungo –isso, -esso alla radice del supino, se appartenenti alla quarta aggiungo –

urio.

CAUSATIVI: Per indicare che faccio fare qualcosa a qualcuno posso utilizzare diverse modalità: 1.

Alcuni verbi che hanno già in sé significato causativo, come il verbo facio e composti 2. Uso la

perifrasi composta da curo+gerundivo in funzione predicativa 3. Uso efficio ut, facio ut, induco ut,

seguiti, appunto, da una completiva al congiuntivo introdotta da ut 4. Uso afficio con l’ablativo

della cosa che voglio far fare 5. Facio seguito dal participio presente (uso comico e teatrale) 5. È

stato dimostrato che nell’arcaismo e nel parlato si usava facio+infinito.

20

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I VERBI DEPONENTI

Sono verbi di forma passiva, ma di significato attivo. Presentano nel paradigma la prima e seconda

persona del presente indicativo, la prima persona del perfetto indicativo (da cui posso ricavare il

supino) e l’infinito attivo. Sono presenti nelle quattro coniugazioni ari, eri, i, iri e nella

coniugazione mista –io.

Il loro significato è sempre attivo, tranne che nel gerundivo e nel supino in u.

Oltre che di significato attivo, sono anche di forma attiva nei seguenti casi:

Participio presente

• Participio futuro

• Infinito futuro

• Gerundio

• Supino in um

NOTA BENE:

il participio perfetto ha, quindi, valore attivo ed indica un’azione anteriore. Alcuni participi perfetti

sono usati anche con valore passivo e sono:

Adeptus

• Comitatus

• Confessus

• Mensus

• Expertus

• Meditatus

• Partitus

• Populatus

• Sortitus

Alcuni participi perfetti hanno anche valore di participio presente, quindi esprimono

contemporaneità, e sono:

I participi del semideponenti

• Arbitratus

• Secutus

• Usus

• Ratus

• 21

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I SEMIDEPONENTI

Sono verbi che ai tempi dell’infectum, derivati dal tema del presente, hanno forma attiva, in quelli

del perfectum, derivati dal tema del perfetto, hanno forma passiva, Il senso è sempre attivo. Sono

questi: Audeo, es, ausus sum, audere- osare

• Gaudeo,es, gavisus sum, err- godere

• Soleo, es, solitus sum. Ere- essere solito

• Fido, es,fisus sum, ere- fidarsi

• Confido, diffido: composti di fido- confidare, diffidare

• Fio, fis, factus sum, fieri- essere fatto, diventare, accadere

NOTA BENE:

il verbo revertor ( ritornare), composto di vertor, è un semideponente ma si comporta in modo

inverso ai precedenti: ai tempi dell’infectum ha forma passiva, ai tempi del perfectum forma attiva.

Il senso è sempre attivo. Paradigma: revertos, eris, reversi, revertum, reverteri

ANNOTAZIONE SU FIO

Il verbo fio presenta tre significati:

Essere fatto, come passivo di facio

• Diventare, con valore intransitivo

• Accadere, con valore impersonale.

I composti di facio con preverbi costituiti da preposizioni monosillabiche formano il passivo con –

ficior aggiunto alla radice. I composti di facio con preverbi bisillabici formano il passivo con –fio

aggiunto alla radice 22

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I DIFETTIVI

COEPI, COEPISTI, COEPTUM, COEPISSE

È un verbo a cui manca il sistema del presente. Se voglio esprimere in latino il concetto di

incominciare al presente uso incipio,is, cepi, ceptum, ere.

Il perfettodi coepi non è un perfetto logico!

I PERFETTI LOGICI

Sono quei verbi che al perfetto si traducono con il presente indicativo, poiché indicano un’azione

passata che ha ancora conseguenze nel presente. Tra questi ricordiamo:

Memini- ricordare

• Odi-odiare

• Novi- conoscere

• Cognovi- conoscere

• Didici.- apprendere

• Decrevi- stabilire

• Consuevi – essere abituali

Memini e odi sono difettivi del sistema del presente, gli altri no. In base al contesto cognomi, didici,

decrevi e consuevi possono essere perfetti logici o meno.

23

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NOTAZIONI SU ALCUNI SOSTANTIVI

DOMUS,US

Sostantivo della quarta declinazione che subisce eteroclassia, ovvero viene contaminato dalla

seconda declinazione per cui, in alcuni casi, assume le desinenze della seconda accanto a quelle

della quarta declinazione. Possiede, infatti, un raro dativo in o, l’ablativo singolare che si alterna tra

o/u, il genitivo plurale uo/orum e l’accusativo plurale os/us.

Possiede il locativo.

DEUS,I

Manca del vocativo, a cui si supplisce con dive ( vocativo dell’aggettivo divus). A volte si usa deus

secondo la regola che il vocativo è uguale al nominativo, uso se vogliamo improprio perché nella

seconda declinazione il vocativo è diverso dal nominativo. Qualcuno ha pensato che il vocativo non

esiste perché i romani sono politeisti e si rivolgono alle divinità al plurale. Questa ipotesi non regge

in quanto dea,ae ha il vocativo. Si pensa che il vocativo sia scomparso per motivi fonetici, poiché

sarebbe stato Dee, per cui la doppia e si sarebbe contratta in un’unica e lunga che avrebbe portato a

confondere il vocativo con la preposizione de.

Il sostantivo presenta alternanze al nominativo plurale di, dii, dei e all’ablativo, dativo plurali,

deis,diis,dis

Virus, vulgus, pelagus sono neutri, anche se escono in us. Non hanno il plurale, eccetto virus che ha

venena maè un suppletivismo.

DIFETTIVI:

Sostantivi di cui permane solo una forma cristallizzata in un unico caso:

Sponte (spontaneamente), mane ( di mattino), forte (per caso). Difettivi cristallizzati

• all’ablativo

Intar è un difettivo che vuole essere seguito dal genitivo e crea una locuzione traducibile con

• “ come”

Frugi (per bene), difettivo cristallizzato al dativo

• Fas/ nefas ( lecito, illecito) potis,e ( potente, capace), sono difettivi cristallizzati

• all’accusativo/ nominativo.

Venum (in vendita) , pessum (in rovina), sono difettivi cristallizzati all’accusativo.

• 24

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NOTAZIONI SUI PRONOMI INDEFINITI

È importante conoscere le sottili sfumature di significato che assumono i pronomi indefiniti:

QUIS, QUID: indica il massim

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
42 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ary93msc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Grammatica latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Riboldi Chiara.