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Il tessuto emopoietico è rappresentato dal midollo osseo rosso presente nello sterno, nelle
ossa brevi, nelle ossa del cranio e nelle epifisi prossimali. Contiene i precursori delle cellule
del sangue. Il processo di proliferazione e differenziamento è diversamente regolato per
ogni tipo di cellula. Le cellule differenziate si riversano nel circolo sanguigno attivamente
(leucociti) o passivamente (eritrociti e piastrine) attraverso alcuni varchi dell'endotelio.
Il tessuto caritilagineo costituisce il primo scheletro durante la vita fetale. Esso viene poi
soppiantato quasi completamente dal tessuto osseo. Nell’adulto resta solo in determinate
sedi (vedi sotto). Non contiene vasi sanguigni e per il trofismo dipende completamente dai
tessuti connettivi che la circondano. Gli elementi cellulari sono rappresentati dai condrociti,
cellule rotondeggianti e voluminose contenute in spazi della sostanza intercellulare che
prendono il nome di lacune cartilaginee. Mantengono la capacità di replicarsi e le cellule
figlie, data l’elevata densità della sostanza intercellulare, rimangono vicine l’una all’altra
dando luogo ai caratteristici gruppi detti isogeni (iso-geni = dalla stessa origine). La sostanza
intercellulare è costituita prevalentemente da GAG solforati e glicoproteine. La sostanza
intercellulare ha un aspetto omogeneo perché le fibre collagene (di tipo II) sono sottili e non
aggregano in fasci. La cartilagine è circondata da un tessuto compatto detto pericondrio.
Da un punto di vista istologico possiamo distinguere tre tipi di cartilagine: ialina, elastica e
fibrosa.
La cartilagine ialina è il tipo di cartilagine più diffuso. E' presente sulle superfici articolari
delle ossa, nello sterno, nel naso e attorno alle vie respiratorie. Il suo nome deriva dal greco
ialos che significa vetro.
La cartilagine elastica è strutturalmente molto simile alla cartilagine ialina, ma più ricca di
fibre elastiche. E' presente nei padiglioni auricolari e nel condotto acustico esterno ed
interno.
La cartilagine fibrosa per il tipo del collagene, l'assetto delle fibre e delle cellule ha
caratteristiche intermedie tra un tessuto connettivo compatto e un tessuto cartilagineo. Si
ritrova laddove un legamento o un tendine, composti da tessuto connettivo compatto a
fasci paralleli, si inserisce su un segmento osseo. E presente anche a livello del disco
intervertebrale e nei dei menischi.
Il tessuto osseo ha funzione preminente di sostegno e di riserva di calcio. La sua peculiarità
è quella di essere un tessuto mineralizzato. Infatti, la sostanza intercellulare è impregnata di
sali minerali, soprattutto fosfato di calcio (idrossiapatite) ma anche altri, quali carbonato e
fluoruro di calcio. La presenza di minerali conferisce a questo tessuto spiccate proprietà
meccaniche di durezza e di resistenza alla pressione e alla trazione ed alla torsione, unite ad
una notevole leggerezza. Da un punto di vista macroscopico, si distinguono due varietà di
osso: l’osso spugnoso e l’osso compatto.
L’osso spugnoso è così chiamato perché è strutturato come una spugna, con sottili lamine
ossee (dette trabecole) che si intersecano tra loro e delimitano piccole cavità dentro le quali
si trova midollo osseo (rosso = emopoietico o giallo = adiposo). L’osso spugnoso lo si ritrova
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all'interno delle ossa brevi, delle ossa piatte e nelle epifisi delle ossa lunghe.
L’osso compatto è privo di cavità midollari (ad eccezione della grossa cavità che corre al
centro della diafisi). Forma la superficie di tutte le ossa e la diafisi delle ossa lunghe.
Il tessuto osseo è vascolarizzato. L'intera struttura del tessuto osseo è organizzata attorno ai
vasi sanguigni. Infatti la sostanza fondamentale mineralizzata, le cellule e le fibre sono
disposte a strati concentrici attorno ai capillari. Questi strati sono chiamati lamelle osee, e
l'insieme delle lamelle che circondano il vaso è detto osteone. Il canale in cui passa il vaso
sanguigno è detto canale di Havers. I vasi che passano nei canali di Havers sono diramazioni
di vasi più grossi che provengono dal periostio, il tessuto connettivo compatto che circonda
tutto l'osso, eccetto le superfici articolari che sono rivestite da cartilagine.
All'interno delle lamelle sono presenti fibre collagene di tipo I. Queste fibre conferiscono
robustezza al tessuto, in quanto la componente minerale da sola sarebbe notevolmente
fragile. Vi sono poi altre fibre collagene che dal periostio penetrano nell'osso (fibre
perforanti di Sharpey) che assicurano l'adesione dell'osso al connettivo e quindi alla
muscolatura.
Le cellule del tessuto osseo sono osteoblasti, osteociti ed osteoclasti. Osteoblasti e osteociti
sono successivi stadi funzionali dello stesso tipo cellulare. Gli osteoblasti sintetizzano la
sostanza intercellulare dell’osso prima della sua mineralizzazione. Gli osteoblasti si
trasformano in osteociti quando la matrice da essi prodotta si mineralizza. Gli osteociti sono
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quindi racchiusi in nicchie della sostanza intercellulare ossea, dette lacune ossee. Gli
osteociti mantengono comunque lunghi prolungamenti citoplasmatici all’interno di sottili
canalicoli che attraversano la matrice mineralizzata. I prolungamenti di un osteocita
comunicano con quelli degli osteociti circostanti, formando in tal modo una rete di cellule
interconnesse.
Gli osteoclasti, invece, sono un tipo cellulare differente. Derivano da monociti-macrofagi e
sono preposti al riassorbimento dell'osso riversando su di esso HCl (capace di dissolvere la
componente minerale) ed enzimi (capaci digerire enzimaticamente le componenti organiche
del tessuto). La funzione degli osteoclasi è regolata da fattori locali ed ormonali (la
calcitonina, prodotta da alcune cellule della tiroide, ed l'ormone paratiroideo). Il
riassorbimento serve per rimodellare il tessuto osseo in base all'accrescimento e/o
variazioni di postura o per regolare la concentrazione di calcio nel sangue (calcemia).
Le ossa della volta cranica e della mandibola si formano e si modellano ex-novo dal
connettivo embrionale (ossificazione diretta). Tutte le altre ossa invece si formano
sostituendo un preesistente scheletro cartilagineo (ossificazione indiretta o condrale). In
questo processo avviene una progressiva degenerazione e scomparsa della cartilagine
prontamente sostituita dal tessuto osseo. In certe sedi delle ossa lunghe, esattamente tra
l'epifisi e la diafisi, la cartilagine persiste e si allunga sino ai 16-18 anni, grazie alla
proliferazione dei condrociti. Solo raggiunta questa età la cartilagine è sostituita da tessuto
osseo. Questo consente lo sviluppo delle ossa in lunghezza.
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Sangue
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Il sangue è un tessuto particolare perché è un fluido in circolazione in cui sono sospese
particolari cellule. Il volume di sangue nell’uomo adulto è di circa 5-6 litri. Il sangue
comprende una componente liquida (plasma) ed una componente corpuscolata. La parte
liquida rappresenta il 55%, quella corpuscolata, il 45%. Questo valore è detto ematocrito.
Il plasma può essere separato centrifugando un campione di sangue, dopo però aver
aggiunto una sostanza per impedirne la coagulazione (es. acido citrico, EDTA, eparina, etc). Il
plasma è costituito da: acqua (90%), proteine (albumina, globuline e fibrinogeno, anticorpi,
ecc.), glucidi, lipidi (colesterolo, trigliceridi, etc), aminoacidi, ormoni, vitamine, sali minerali.
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La lista dettagliata sarebbe lunga diverse pagine.
Il siero è invece il plasma stesso privato del fibrinogeno e delle altre proteine della
coagulazione. Il siero quindi è la parte liquida del sangue che si separa dal coagulo.
Le principali funzioni del sangue sono quelle di
trasportare:
sostanze nutritive (dal tratto gastrointestinale alle cellule)
cellule deputate alla difesa dell'organismo (leucociti)
piastrine e fattori di coagulazione (per evitare emorragie)
prodotti di rifiuto (agli organi deputati alla eliminazione, soprattutto fegato e reni)
sostanze regolative (ormoni, fattori di crescita, molecole segnale, ecc.)
sostanze di difesa (anticorpi, mediatori dell'infiammazione, ecc.)
O (dai polmoni ai tessuti, mediante gli eritrociti)
2
CO (dai tessuti ai polmoni)
2
regolare della temperatura corporea
mantenere l’equilibrio osmotico ed elettrolitico dei liquidi tissutali
La parte corpuscolata è rappresentata dagli elementi cellulari (globuli rossi o eritrociti o
emazie, e globuli bianchi o leucociti) più piastrine, che non sono cellule intere, ma
frammenti di una cellula presente nel midollo emopoietico. Gli elementi cellulari si
osservano al microscopio nello striscio di sangue.
Globuli rossi
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In un mm di sangue (che equivale ad un microlitro) il numero di globuli rossi è di 5.5 milioni
nel maschio e 4.5 milioni nella femmina. I globuli rossi hanno dimensioni costanti (circa 7.5
micrometri e forma a disco biconcavo. Questa forma ne aumenta la superficie rispetto a
quella che avrebbe se fosse sferico. Il globulo rosso è una cellula semplicissima priva di
nucleo e di organuli citoplasmatici. Il citoplasma è occupato in gran parte dall’emoglobina,
formata da 4 subunità proteiche di globina più il gruppo eme. Difetti genetici che
determinano anomalie della globina o di altre proteine associate alla membrana possono
determinare forme irregolari (vedi ad es. l'anemia falciforme) e fragilità. Eritrociti anomali
non passano facilmente attraverso i capillari e sono eliminati più velocemente dai macrofagi
della milza.
Gli eritrociti hanno una vita media di circa 120 giorni, dopo di ché vengono eliminati dalla
milza e rimpiazzati da nuovi eritrociti che si formano nel midollo rosso.
Alle molecole presenti sulla membrana citoplasmatica sono dovute le proprietà antigeniche
del globulo rosso. In particolare, alcuni glicolipidi determinano il sistema AB0 mentre alcune
glicoproteine determinano il fattore Rh.
Globuli bianchi 3
Sono assai meno numerosi dei globuli rossi. In un mm di sangue ce ne sono circa 4,000-
10,000. Esistono 5 tipi di globuli bianchi, distinti in 2 categorie principali: granulociti (o
polimorfonucleati) e agranulociti.
I granulociti, che contengono nel citoplasma granuli, comprendono i granulociti neutrofili,
acidofili (o eosinofili) e basofili. Questi termini derivano dal modo con cui si colorano i
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granuli. Gli agranulociti comprendono monociti e linfociti.
Le proporzioni numeriche tra i vari tipi di globuli bianchi sono importanti perché variazioni
di queste sono indicative di malattie. Tali pr