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(TSH).
Cellule acidofile, PAS negative -producono ormoni di natura peptidica: cellule α/somatotrope (GH)
ed ε/mammotrope (PRL); Cellule basofile, PAS positive -producono ormoni di natura glicoproteica:
cellule δ/tireotrope (TSH), β/gonadotrope (FSH e LH) e γ/corticotrope (ACTH, in alcuni casi
classificate cromofobe);
Cellule cromofobe, scarsamente colorabili: cellule Melanotrope(MSH) e staminali .
Troviamo inoltre l’ACTH, il TSH (stimola l’attività della tiroide), il FSH (cellule gonatrope) e
LH (stimola le gonadi femminili e maschili) e infine la prolattina (stimola il latte materno e
queste cellule hanno forma oblunga con nucleo grande, abbondante RER e golgi).
EPIFISI: si trova nella vicinanza di ipofisi e ipotalamo, è una ghiandola pineale
responsabile del riconoscimento giorno-notte, veglia-sonno e regola i cicli sessuali
stagionali (funzione antigonadotropa).
TIROIDE: è una ghiandola a struttura follicolare formato da epitelio cubico semplice e da
cellule che prendono il nome di tireociti con forma appiattita o cubica di solito mentre se
iperstimolati assumono forma cilindrica. Il principale ormone prodotto è la tireoglobulina e
questi ormoni tiroidi sono derivati dalla tirosina (T3,T4). Le cellule parafollicolari oltre a
produrre ormoni T3 e T4 producono anche la calcitonina (polipeptide che riduce i livelli
ematici di calcio e fosfato e la tireoglobulina. Gli ormoni tiroidei stimolano il metabolismo
ed agiscono con feedback negativo sull’ipotalamo (riduzione TRH) e sull’ipofisi riducendo il
rilascio di TSH.
PARATIROIDE: è formata da piccole ghiandole organizzate in nidi o cordoni separati da
connettivo lasso, sono costituite da due tipi cellulari:
- Cellule principali che sintetizzano paratormone che è un polipeptide che regola il
metabolismo di calcio
- Cellule ossifile il cui ruolo non è ancora noto
SURRENE: ghiandola suddivisa in midollare e corticale, la zona midollare produce
adrenalina, noradrenalina, dopamina e catecalmina; Cellule cromaffini (colorabili con
bicromato di potassio).
Sono innervate da fibre del sistema nervoso simpatico. A partire da tirosina sintetizzano
catecolamine (adrenalina, noradrenalina e, in misura minore, dopamina).
Due tipi di cellule distinguibili solo al ME producono adrenalina (80%) e noradrenalina
mentre la zona corticale presenta tre zone: glomerulare, fascicolata e reticolare e
(20%),
producono corticosteroidi, glicocorticoidi e androgeni (in ordine) viene quindi prodotto
aldosterone e cortisolo. Sotto stimolazione del sistema nervoso simpatico, in risposta a
situazioni di stress, adrenalina e noradrenalina potenziano i processi coinvolti in reazioni di
«attacco o fuga». Nella corticale del surrene si producono gli ormoni detti corticosteroidi:
- Mineralcorticoidi(Aldosterone) prodotti nella zona glomerulare.
- Glicocorticoidi(Cortisolo e corticosterone) prodotti nella zona fascicolata e reticolare
- Androgeni prodotti nella zona reticolare
Per quanto riguarda gli ormoni abbiamo: l’ Aldosterone: stimola il riassorbimento di sodio ed
acqua a livello renale, determinando innalzamento della pressione sanguigna.
Androgeni: sviluppo e mantenimento delle caratteristiche sessuali maschili. Sviluppo muscolare.
Glicocorticoidi:
- Azione anti-infiammatoria -Aumentano l’espressione di proteine anti-infiammatorie e
riducono l’espressione di proteine infiammatorie
- Aumento concentrazioni ematiche di glucosio: Gluconeogenesie mobilizzazione dei suoi
substrati (aminoacidi e glicerolo da trigliceridi
TESTICOLO: presenta tubi seminiferi all’interno dei quali sono presenti cellule di Leyding
(20 um o superiori di diametro). Le cellule di leyding, maggiori in REL e golgi, producono
testosterone. Il Testosterone, prodotto da cellule di Leydig, viene convertito in derivati di
maggiore potenza (diidrotestosterone) nelle cellule di Sertolidei tubuli seminiferi. Cellule di
Sertoliproducono anche modulatori della secrezione ipofisaria
OVAIO: presenta follicoli e nella fase follicolare, sotto lo stimolo di LH e FSH abbiamo
l’ovulazione, dopo che l’ovocita è stato espulso tramite la mestruazione il restante si
trasformain un corpo utero che produce progesterone e questo si ripete ciclicamente.
PANCREAS: presenta isolotti di Longerhans con cellule alfa (o A , ben sviluppati nel golgi
e poco nel RE) che producono glucone, quelle beta (o B) che producono insulina, le
cellule gamma (o D) che seceranano somatostatina e le cellule F che sono rare e
secernano il polipeptide pancratico
che regola l’attività del pancreas esocrino e inibisce rilascio di insulina e glucagone
TESSUTO CONNETTIVO
È uno dei quattro tipi di tessuto che compongono il corpo degli animali. Ha la funzione di
provvedere al collegamento, al sostegno e nutrimento di altri tessuti dei vari organi , esso
deriva dal tessuto embrionale chiamato mesenchima che origina principalmente dal
mesoderma. Esso connette strutturalmente e funzionalmente gli altri tessuti e svolge un
supporto meccanico, difesa immunitaria e riparazione (per es. nella cicatrizzazione). La
sostanza fondamentale E’ costituita da glicosaminoglicani, proteoglicani e glicoproteine. Non si
conserva nei comuni metodi di fissazione.
.
E’ PAS-positiva, basofila e metacromatica Assolve molteplici funzioni:
- Interazione con le componenti fibrose
- Coesione tra i vari componenti strutturati dei tessuti connettivi (cellule, fibre);
- Resistenza ed elasticità nei confronti della compressione;
- Deposito di acqua che viene mantenuta legata;
- Regolazione della diffusione di acqua, ioni e altri soluti;
- Difesa dell'organismo, ostacolando la diffusione di sostanze nocive e di batteri;
- Regolazione della proliferazione e della disposizione spaziale delle cellule che vi sono
immerse
Il tessuto connettivo è caratterizzato da una componente extracellulare, da matrice, da
componente fibrillare e da fibre elastiche e reticolari. Per quanto riguarda la componente
cellulare troviamo un’ampia varietà di cellule tra cui i fibroblasti, macrofagi, linfociti,
mastociti e adipociti.
I fibroblasti sono le cellule più numerose del tessuto connettivo propriamente detto , la loro
funzione è quella di produrre le fibre e i componenti macromolecolari della matrice
extracellulare . i fibroblasti sono generalmente di aspetto fusiforme anche se esistono
anche fibroblasri stellati o tentacolari, si trovano dispersi nella matrice da loro stessi creata
e sono molto spesso disposte lungo le fibre. Al microscopio elettronico è possibile notare
l’apparato di golgi e i due centrioli, i mitocondri sono generalmente lunghi e sottili. Il RE
presenta cisterne appiattite. Quando cessano la loro attività biosintetica, i fibroblasti si
trasformano in fibrociti che hanno il citoplasma debolmente acidofilo in contronto ai
fibroblasti biosinteticamente attivi che lo hanno basofilo.
I macrofagi sono le seconde cellule più diffuse del tessuto connettivo e sono distinguibili
in una tipologia fissa, presente nel tessuto connettivo in condizioni normali e una migrante
che si trova nel caso di danno tissutale come un processo infiammatorio. Derivano da
monociti che vanno incontro a maturazione. Al microscopio elettronico i macrofagi
appaiono come cellule tondeggianti, fusiformi o stellate con un diametro di 10-30 um,
provviste di estroflessioni citoplasmatiche simili a villi. Nel citoplasma l’apparato di golgi e il
RER sono molto sviluppati e sono presenti in oltre numerosi lisosomi e fagosomi, un
citoscheletro sviluppato con filamenti intermedi di vimentina dello spessore di 10 nm e
microfilamenti actino-simili dello spessore di 6 nm. Il nucleo è unico e la capacità
principale dei macrofagi è sicuramente la fagocitosi, meccanismo che utilizzano con
funzione difensiva, sono infatti deputati ad assorbire ed eliminare elementi esterni come
virus,batteri,cellule tumorali, cellule ematiche invecchiate e molecole dannose
all’organismo.
I linfociti sono cellule appartenenti al sistema immunitario e si trovano in prevalenza libere
nel sangue, vengono suddivise in due categorie:
- Linfociti B che sono in grado di riconoscere l’antigene presentato nei macrofagi ed
in risposta maturano in plasmacellule, producendo anticorpi che intervengono ad
eliminare i corpi estranei.
- Linfociti T oltre a collaborare con i B sono deputati alla risposta self ovvero
all’eliminazione di cellule appartenenti all’organismo stesso, alterate dall’infezione di
un virus o cancerogene.
I mastociti sono cellule del diametro di 20-30 um con forma rotondeggiante o fusata e
sono mobili. Sono muniti di sottili estroflessioni della membrana plasmatica, discreto
corredo mitocondriale, reticolo endoplasmatico e un piccolo apparato di golgi, il nucleo è
reniforme e presenta cromatina dispersa. La caratteristica morfologica più importante per
distinguerli è la presenza nel citoplasma di numerosi granuli tondeggianti e elettrodensi,
omogenei nell’uomo, solubili in acqua che si colorano metacromaticamente con i coloranti
basici come il blu di toluidina. Un mastocita è in grado di ricostruire il proprio corredo
granulare in 1-2 giorni dalla degranulazione.i mastociti contengono eparina e istamina.
Gli adipociti sono cellule fisse del tessuto connettivo adibite alla raccolta, al mantenimento
e alla secrezione dei lipidi; hanno un diametro molto variabile che può superare i 100 um,
forma rotondeggiante a causa dell’unica goccia lipidica che occupa tutto il citoplasma,
schiacciando il nucleo contro la membrana plasmatica. Si trovano in tutti i tipi di tessuto
adiposo e svolgono una funzione di riserva energetica, contribuendo al riscaldamento del
corpo. Gli adipociti esistono in due varietà:
- Adipociti univacuolari che presentano un unico e grande vacuolo , contenente i
lipidi, che riempie la quasi totalità della cellula. Il nucleo ed il citoplasma risultano
perciò decentrati e schiacciati lungo i bordi della membrana plasmatica. Essi
formano il tessuto adiposo bianco.
- Adipociti multivacuolari che non possiedono il vacuolo centrale ma presentano lipidi
raccolti in numerose gocce disperse nel citoplasma. In quelle cellule il nucleo si
presenta in posizione centrale. Formano il tessuto adiposo bruno.
MATRICE EXTRACELLULARE: tutte le cellule e il tessuto connettivo si trovano disperse
in una sostanza gelatinosa , liquida o solida denominata matrice o matrice extracellulare.
La matrice costituita da porzione fibrosa, composta da proteine come
collagene,elastina,laminina, fibronectina,condronectina e osteonectina/SPARC. La
matrice extracellulare è quindi divisibile in:
- Una matrice di materiale amorfo detta sostanza fondamentale
- Una componente fibrillare
FIBRE
Le fibre del tessuto connettivo sono immerse nella sostanza amorfa e conferiscono
stabilità strutturale alla matrice. Le fib