Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 72
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 1 Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di introduzione alla macroeconomia Pag. 71
1 su 72
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Introduciamo due parametri comportamentali, riferenti alle famiglie e alle banche.

dCc= , rapporto tra circolante e moneta, riflette la propensione del settore privato a detenere circolante in proporzione alla moneta complessivamente domandata. Quindi se la domanda di moneta è 1 euro, e 0,20 euro è il circolante, C = 0,20, chiaramente un parametro generalmente inferiore a 1, in alcuni casi è uguale a 1.

dRθ= , rapporto tra riserve e depositi. Una parte dei depositi viene tenuta come riserva, mentre un'altra parte viene utilizzata. Anche questo è un parametro generalmente minore di 1.

Domanda di circolante: dC = Md

Domanda di riserve: dR = θR

In sostanza, le famiglie devono stabilire la quota di moneta detenuta sotto forma di circolante e quella detenuta sotto forma di depositi presso le banche. Le banche, a loro volta, devono stabilire la quota di depositi in forma di riserve. Vogliamo mostrare come queste scelte di famiglie e banche influiscano.

sulla quantità complessiva di moneta in circolazione. Riscriviamo ora Md come: dd dd dd dd dd dd dd ( ) ( ) → e la base monetaria = c + = c + = c + θM M 1- c M H M θ D M 1- c MPoniamo ora a rapporto moneta domandata e base monetaria domandata, dividendo membro a membro 1d d = M Hottenendo → , isolando la base di moneta a sinistra. C+ θ(1- c)Ora abbiamo motivato che c e teta siano, in condizioni normali, dei parametri piuttosto piccoli, quindi il 1 > 1risultato è questo, questo è un moltiplicatore monetario, che definisce una grandezza ( )+θC 1- Cmaggiore di 1. L'equilibrio di settore monetario richiede che siano uguagliate domanda di moneta e offerta di moneta. A questo punto anche l'offerta di base monetaria = domanda di base monetaria (Hs=Hd), implica un equilibrio, 1= M H. Quindi possiamo eliminare i pedici e avremo questa equazione: questo vuol dire che ( )c+ θ 1- cla banca centrale può stabile

L'ammontare della base monetaria nel sistema, ma la quantità effettiva dipenderà anche dal comportamento delle famiglie e delle banche. Questo perché: supponiamo che le famiglie decidano di detenere solo circolante, quindi l'invenzione di moneta si interrompere, perché la creazione di moneta avviene anche grazie al sistema bancario, che fa circolare la moneta depositata dalle famiglie. Quindi data la base monetaria, abbiamo anche la quantità del circolante. Uguale effetto di freno alla creazione monetaria nel caso in cui le banche detengano tutti i depositi messi a disposizione dalle famiglie sotto forma di riserve, perché la banca funge solo da deposito e non si mette in moto la circolazione di moneta, non c'è una remissione nella circolazione monetaria. Molti economisti sostengono il sistema sarebbe più stabile se si impedisse alle banche di generare instabilità attraverso attività di finanziamento e di

Ricerca di attivi. Negli anni '30 fallirono diverse banche, perché il panico che colpì i risparmiatori le mise al tappeto, erano convinti che la banca non ce la farà e quindi si recano agli sportelli a prelevare i depositi, procurando una reale difficoltà per la banca. Quindi in condizioni di difficoltà le banche sono spontaneamente portate ad aumentare la quota di depositi detenuta sotto forma di riserve, è un comportamento prudenziale che porta peggioramenti all'economia - credit crunch, da una parte occorre aumentare le riserve per affrontare le difficoltà, e diminuire gli interessi ma ovviamente questo crea problemi alle imprese. Noi abbiamo sostenuto che l'offerta della moneta è esogenamente determinata dalla banca centrale, ora possiamo affermare che questo è corretto, sotto la condizione che i parametri c e teta siano stabili, ovvero non soggetti a variabilità esagerata, perché se così.

fosse sarebbe difficile per la banca centrale determinare la quantità di moneta da creare. In situazioni normali c e teta sono stabili, non lo sono solo in casi di crisi, che non è un caso di normalità.

FRIEDMAN E LA CONTRAZIONE DELL'OFFERTA DI MONETA NEGLI USA DURANTE LA GRANDE DEPRESSIONE

Durante la grande depressione degli anni '30, Friedman (economista liberalista anti-keynesiano) fu un sostenitore di un'interpretazione monetaria della grande depressione. Per Keynes, la grande depressione fu causata da un pessimismo delle imprese e da un loro atteggiamento irrazionale. Per Friedman invece la crisi sarebbe stata evitabile se le banche centrali avessero operato con maggiore accortezza, si è notato che la quantità di moneta di contrasse notevolmente durante la grande depressione e sostiene che questa contrazione abbia finito per aumentare la crisi e spingere l'economia in depressione. Paragone con la crisi pandemica le due banche

centrali mondiali hanno notevolmente fatto crescere la domanda di moneta, producendo una caduta del tasso di interesse. Negli anni '30 questo non accadde. Una parte degli economisti sostengono che la colpa non fu della banca centrale, ma occorre mettere in discussione la tesi dell'esogeneità dell'offerta di moneta, se la moneta è endogena e il sistema è sempre in grado di creare la quantità necessaria, allora la banca centrale può essere impotente. La tesi di Friedman è che il controllo della quantità di moneta è tutta nella banca centrale, quindi se l'offerta di moneta si contrae questo è un errore della conduzione della politica monetaria. Cosa accade quando le famiglie diventano timorose della possibilità di fallimenti bancari? Meno flusso di moneta, il parametro c aumento e questo deprime il valore del moltiplicatore. Quindi se la banca centrale aumenta la base monetaria, non è scontato che

questo si traduca in un aumento complessivo della quantità di moneta, se allo stesso momento il moltiplicatore si sta riducendo. θ aumenta e c diminuisce e questo genera una contrazione dell'offerta complessiva di moneta. Questo movimento del moltiplicatore monetario verso il basso è una possibile chiave di lettura della contrazione dell'offerta di moneta. La risposta di Friedman è che: ammesso che ci siano stati movimenti di c e θ (di banche e di famiglie) tali da ridurre una contrazione monetaria, la banca centrale ha sempre il controllo di H, della base monetaria, e quindi potrà procedere ad immissioni di liquidità tali da compensare la caduta del moltiplicatore. MOLTIPLICATORE MONETARIO CON RISERVE BANCARIE DEL 100% questo si ha quando il valore di θ = 1. In questo caso il moltiplicatore diventerebbe un moltiplicatore unitario. Significato economico importante: nel caso le banche di credito ordinario mantengano tutti i depositi.

Sotto forma di riserva, il sistema bancario cessa di contribuire alla creazione di moneta. In altri termini, il sistema bancario si limita a conservare i depositi dei clienti, senza riemetterne in circolazione una parte.

Equilibrio monetario in termini di equilibrio tra domanda e offerta di base monetaria: la differenza è che rappresentando l'equilibrio monetario in termini di equilibrio tra domanda e offerta di base monetaria, piuttosto che equilibrio tra domanda e offerta della moneta complessiva, possiamo avere maggiore consapevolezza del fatto che la base monetaria dipende anche da c e teta. Questo vuol dire che modificazioni del tasso di interesse possono avvenire non solo perché la banca centrale modifica l'offerta e aumenta il reddito, ma perché le famiglie decidono di avere una quantità maggiore di circolante. Se aumenta c (la propensione a detenere denaro circolante) avremo un aumento della domanda di base monetaria e l'effetto sarà un...

aumento del tasso di interesse, perché avremo uno spostamento della curva di domanda di base monetaria verso l'alto a destra, è una conseguenza del comportamento delle famiglie, che diventano più prudenti e questo provoca una stretta monetaria. Lo stesso effetto sarebbe generato da un aumento di M1, determinando gli stessi effetti di stretta monetaria. AGGREGATI MONETARI RISTRETTI E AMPIE Esistono altre definizioni dell'offerta di moneta più ampie di M1: - M2 = M1 + depositi con scadenza fino a 2 anni vincolati I depositi vincolati sono depositi che possono essere rimborsabili ai clienti, ma con un preavviso di 3 mesi, e naturalmente dei depositi in conto corrente generano un rendimento positivo. Li consideriamo in un'accezione estesa di moneta, perché anche un deposito, seppur vincolato, si può trasformare in moneta. - M3 = M2 + attività finanziarie con alto grado di liquidità e certezza del prezzo È un

aggregato ancora meno liquido. I buoni del tesoro a scadenze brevi rientrano nelle attività finanziarie con alto grado di liquidità e certezza del prezzo. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che la moneta si compone di diversi componenti con diversi gradi di liquidità.

LEZIONE 11

MERCATO DEI BENI E CURVA IS( )+=C +GY y-T È questa è la condizione di equilibrio nel mercato dei beni. Quando parliamo di spesa per investimenti facciamo riferimento alla variazione di una spesa in beni capitali delle imprese. La funzione dell'investimento è espressa come dipendente in funzione della produzione o reddito e del tasso di interesse. Questa idea è legata all'idea che le imprese siano più propense ad effettuare spese per incrementare la dotazione di capitale quando si è in condizioni favorevoli del ciclo economico, quando l'economia si sta espandendo, perché le imprese

espanderanno l'impianto se avranno un efficiente fiducia che ci sarà un aumento delle vendite. La derivata prima di Y è positiva, e indica una relazione positiva, ovvero all'aumenta del livello di produttività aumenta anche la spesa per investimento. La relazione con il tasso di interesse i è negativa, questo vuol dire che all'aumentare di i si riduce la spesa per investimenti, la ragione è che i è il costo dell'indebitamento per l'impresa, perché un aumento del tasso di interesse tende a scoraggiare la spesa per interesse. Abbiamo rimosso l'ipotesi di esogeneità della spesa per interessi.

( )+ ( )=C -T +GY Y I Y ,i  in questa relazione compare il tasso di interesse, questo vuol dire che, mantenendo l'ipotesi di esogeneità della spesa pubblica e delle imposte, noi siamo difronte ad una grande relazione in cui ci sono

Dettagli
A.A. 2021-2022
72 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice.biasi2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di introduzione alla macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Ribba Antonio.