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PRODUTTIVITÀ DI UN IMPIANTO
OVERALL EQUIPMENT EFFECTIVENESS
LESSIBILITÀI COSTI DEI SISTEMI PRODUTTIVI
CONCETTI GENERALI
COSTO DELLE SCORTE
COSTO DI SETUPI ............................................................................................................................................ 20L
COSTO DI STOCKOUT
LA PIANIFICAZIONE DEI PROGETTI ................................................................................................................. 21C
ONCETTI INTRODUTTIVIP G ......................................................................................... 21IANIFICAZIONE E CONTROLLO CON IL DIAGRAMMA DI ANTTP PERT ................................................................................................................ 21IANIFICAZIONE E CONTROLLO CON ILLA GESTIONE DELLE SCORTE .......................................................................................................................... 22O
22BIETTIVO DELLA GESTIONE DELLE SCORTEI EOQ-OP
22L MODELLO 2LA PIANIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE
23A
RTICOLAZIONE IN FASI1 - P
23IANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO2 - P
23IANIFICAZIONE AGGREGATA3 - I : MPS (M P S )
L PIANO PRINCIPALE DI PRODUZIONE ATER RODUCTION CHEDULE4 - L
- 24A PIANIFICAZIONE DEI FABBISOGNI DI MATERIALI5 - L ( ) ....................................................................................................
- 26A PROGRAMMAZIONE OPERATIVA SCHEDULING6 - I ..................................................................................................
- 26L CONTROLLO AVANZAMENTO DELLA PRODUZIONEIL MES – MANUFACTURING EXECUTION SYSTEM ...........................................................................................
- 27I MES ..................................................................................................................................................
- 27L RUOLO DELL MES ......................................................................................................................................
- E FUNZIONALITÀ DEL 3
Anno in Ingegneria dell'Automazione presso il Politecnico di Milano. Tutti gli argomenti oggetto del corso sono qui presentati e coperti in modo minuzioso: le slide del corso infatti sono state integrate con gli approfondimenti del professore e con i vari libri consigliati.
Per qualsiasi dubbio, suggerimento o segnalazione per favore contattami via e-mail alberto.giacalone@hotmail.com.
Alberto.
4I sistemi produttivi
Concetti introduttivi
Il sistema produttivo può essere definito come l'insieme coordinato delle risorse, dei processi tecnologici, dei flussi fisici e delle procedure gestionali che concorrono alla realizzazione delle trasformazioni delle materie prime.
Un sistema produttivo può essere rappresentato attraverso diverse simbologie:
- Diagramma tecnologico - simbologia ASME: mette in evidenza le tecnologie e le movimentazioni.
- Flow-sheet: mette in evidenza la sequenza e la fisica delle attività.
- Layout: rappresenta la disposizione fisica delle attività.
Modello di Wortmann: espansione dell'asse verticale modalità di risposta alla domanda. Un unità di tempo viene indicata con il termine lead time, che comprende anche tempi di attesa, movimentazione, etc.
Tra le diverse categorie cambia:
- Il tempo di evasione dell'ordine (crescente).
- La capacità di personalizzazione del prodotto (crescente).
- Costi di mantenimento a scorta: mancato guadagno quando ho a scorta dei materiali (decrescente).
- Rischio di obsolescenza ed invecchiamento delle scorte (decrescente).
Talvolta ci si può spostare tra categorie adiacenti. Si può anche ottimizzare questo modello in vari modi, ad esempio riducendo i lead time di ogni fase, sovrapponendo alcuni processi, attraverso il posizionamento ibrido (ad esempio adotto logica MTS, ma ho anche dei prodotti ATO in caso di clienti esigenti), oppure la personalizzazione al più tardi (realizzo un prodotto il più possibile modulare e lo...)
5. L'evoluzione dei sistemi produttivi
Nella progettazione dei prodotti:
- Sistemi di progettazione computerizzata - ci si rende conto che la progettazione del prodotto deve prescindere dalla modalità di produzione industriale (per problemi di qualità, tempi morti, tempi di setup, etc) - design for manufacturing.
- Macchine di montaggio automatico - si ottimizzano i movimenti per essere fattibili da robot - design for assembly.
- Si rendono più accessibili le parti a più rischio di manutenzioni frequenti - design for maintainability.
- Eliminazione materiali a fine vita - design for disassembly.
- Adesso: progettazione per riciclabilità, riutilizzabilità, impiego di sostanze dannose, consumi di energia, etc.
Nella progettazione dei sistemi produttivi:
Ci si rende conto che va integrata la progettazione del sistema fisico, dell'organizzazione del lavoro e del sistema gestionale.
Approfondisce poi tale aspetto in L3.2 minuto 20:00.6
La configurazione a reparti
Caratteristiche
Dentro ciascun reparto ci sono diverse risorse produttive (macchine e operatori) tra loro simili (ovvero che implementano una stessa tecnologia).
I prodotti simili (che visitano gli stessi reparti) vengono indicati con delle frecce colorate. Talvolta potrebbero esserci dei cicli tecnologici alternativi per lo stesso prodotto.
Il sistema di movimentazione adottato è spesso flessibile, cioè potrebbe potenzialmente andare da/verso qualsiasi punto.
Punti di forza:
Elevata flessibilità: capacità del sistema di adattarsi (velocemente ed economicamente) a mutamenti delle esigenze esterne e/o delle condizioni interne dello stabilimento. Esistono tanti tipi di flessibilità:
Flessibilità di mix: posso produrre contemporaneamente prodotti diversi.
Flessibilità di volume: posso modificare le quantità relative.
Flessibilità di prodotto: posso
Introdurre prodotti nuovi.
Flessibilità di espansione: posso introdurre macchine nuove.
Flessibilità di ciclo tecnologico.
Scarsa obsolescenza del sistema (conseguenza del primo punto): se una macchina è obsoleta posso semplicemente sostituirla.
Scarso impatto dei guasti sulle prestazioni del sistema.
Punti di debolezza:
- Gestione della produzione complessa: problemi tipici sono il lancio in produzione, scelta dei cicli alternativi o attrezzaggio degli utensili, sequenziamento sulle singole macchine e coordinamento tra reparti.
- Possibile formazione di colli di bottiglia: ad esempio quando ho un mix produttivo molto variabile.
- Prestazioni produttive spesso non elevate (conseguenza del secondo punto): aumento e variabilità dei tempi di attraversamento. Causa anche una scarsa saturazione delle macchine.
- Difficoltà di valutazione della capacità produttiva di periodo (conseguenza del terzo punto).
- Gestione della qualità complessa.