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CELLULE GLIALI
Si distinguono 5 tipi di cellule gliali: astrociti, cellule ependimali,
microglia, oligodendrociti e le cellule di Schwann. Solo quelle di
Schwann sono localizzate nel SNP, mentre le restanti sono nel
SNC. La principale funzione degli oligodendrociti e delle cellule
di Schwann è quella di creare un avvolgimento di mielina
attorno agli assoni dei neuroni, in modo tale da isolarli. Tale
isolamento fa sì che i neuroni possano trasmettere i potenziali
d’azione in modo più efficacie e rapido. Le interruzione della
guaina mielinica sono chiamate Nodi di Ranvier, in cui la
membrana dell’assone contiene canali voltaggio dipendenti per
il sodio e per il potassio permettendo i movimenti ionici
attraverso la membrana. Le fibre nervose non sono tutte uguali,
in quanto all’aumentare del loro diametro aumenta la velocità
di conduzione.
Gli astrociti, invece, controllano lo sviluppo di particolari capillari che limitano il movimento di alcune
molecole tra sangue e SNC e che prendono il nome di barriera ematoencefalica. Tale barriera protegge il SNC
da sostanze tossiche che possono essere presenti nel sangue, peché limita il movimento delle molecole
attraverso l’endotelio capillare. Le microglìa proteggono il sistema nervoso centrale da sostanze estranee,
come batteri attraverso un’attività fagocitaria e proteggono i neuroni dallo stress ossidativo.
La guaina mielinica è molto importante: basti pensare alle malattie neurodegenerative come la sclerosi
multipla, caratterizzata dalla perdita appunto della mielina. Non è altro che una malattia autoimmune, in
quanto il sistema immunitario attacca parte dell’organismo, in questo caso gli oligodendrociti. La perdita
della mielina e la conseguenza distruzione di assoni rallentano le comunicazioni neuronali fino a bloccarle. I
sintomi sono dalla mancanza della visione, a debolezza muscolare, difficoltà nel mantenere l’equilibrio ecc.
NEUROTRASMETTITORI
Si dividono in varie classi, in base alla forma struttura chimica: derivati della colina, come appunto
l’acetilcolina (ACh) che viene rilasciata da neuroni del SNP e SNC. Rappresenta il neurotrasmettitore più
abbondante nel SNP dove è presente nei neuroni efferenti sia della branca somatica che di quella autonoma.
I recettori per l’acetilcolina sono di due tipi: nicotinici e muscarinici. Quelli nicotinici sono ionotropi, la loro
interazione con l’acetilcolina attiva l’apertura dei canali che permettono al sodio e al potassio di passare la
membrana. Quelli muscarinici, invece, sono recettori metabotropi ed operano attraverso le proteine G.
Poi abbiamo la dopamina, adrenalina, noraadrenalina, serotonina, glutammato (recettori AMPA e NMDA),
gaba, ecc. lo stesso neurotrasmettitore può avere effetti inibitori o eccitatori in base al recettore con il quale
interagisce.
SISTEMA NERVOSO
Quando noi avvertiamo il senso di fame, altro non è che un calo di glucosio nel sangue. È quindi il nostro
sistema nervoso a dirci queste informazioni. Il sistema nervoso si sviluppa già nella vita intrauterina, ma
ovviamente al momento della nascita non è già pronto come un sistema nervoso adulto. L’evoluzione non è
uguale per tutti: nel senso che nonostante alcune cose siano comuni nella nostra specie, alcune cose ci
distinguono. Alcune differenze sono proprio genetiche, altre sono influenzate dall’ambiente in cui cresciamo.
Il SN è quindi il responsabile di tutto ciò che percepiamo, pensiamo, coordina l’attività dei nostri organi ecc.
Il sistema nervoso lo distinguiamo in: SNP e SNC.
SNC consta dell’encefalo e del midollo spinale. Poi ci sono tante vie, tanti prolungamenti di segnalazione che
dalla periferia arrivano al snc e si chiamano AFFERENZE; e viceversa avremo delle vie che dal snc andranno
ad esempio al muscolo per la contrazione, al cuore per regolarne l’attività e la frequenza, quindi EFFERENZE.
Infatti si distinguono neuroni efferrenti, afferenti e interneuroni. I neuroni efferenti quindi trasmettono
informazioni dal snc agli organi effettori. Neuroni diretti ad esempio ai muscoli scheletrici e neuroni del sna.
In neuroni afferenti hanno la funzione sia di trasmettere informazioni dai recettori sensoriali, che quindi
rilevano informazioni dall’ambiente esterno, sia di informazioni dai recettori viscerali al snc per ulteriori
elaborazioni, informazioni quindi provenienti dagli organi interni.
Infine, gli interneuroni che svolgono tutte le funzioni pertinenti al snc: elaborazione delle informazioni
provenienti dai neuroni afferenti, invio di comandi agli organi effettori attraverso i neuroni efferenti e
partecipazione all’esecuzione di funzioni cerebrali complesse, quali il pensiero, la memoria e l’emotività.
L’apprendimento e la memoria, ad esempio, possono verificarsi poiché il sistema nervoso è provvisto di
plasticità, cioè la capacità di modificare alcuni suoi aspetti anatomici e funzionali in risposta a modificazioni
dell’intensità dell’attività neuronale. Questa plasticità deriva dal fatto che l’attività di sinapsi esistenti può
essere modificata e che è possibile quindi uno sviluppo di nuove connessioni sinaptiche. Mentre quelle che
non vengono stimolate verranno perse. Le strutture più esterne che proteggono il tessuto nervoso sono
la scatola cranica che circonda l’encefalo, e la colonna vertebrale
che, invece, circonda il midollo spinale. A proteggere il SNC, tra
il tessuto osseo e quello nervoso, vi sono anche tre membrane,
le meningi ed il liquido cerebrospinale, che servono ad attutire
i traumi indotti da urti improvvisi.
Le meningi sono tre membrane di tessuto connettivo che
separano il tessuto molle del SNC dalla struttura ossea che lo
circonda e sono la dura madre, più all’esterno, l’aracnoide
ovvero la membrana intermedia a forma di rete, e la pia madre,
più interna. Tra l’aracnoide e la pia madre c’è uno spazio, il cosiddetto spazio subaracnoideo, pieno di liquido
cerebrospinale. Il termine madre sta ad indicare proprio la natura protettiva di queste membrane. La dura
madre è costituita da tessuto fibroso resistente, mentre la pia madre da un tessuto più delicato. Il liquido
cerebrospinale (LCS), è un liquido che bagna il SNC. L’encefalo contiene quattro cavità, chiamate ventricoli,
che comunicano tra loro. Il rivestimento interno dei ventricoli e del canale centrale è composto da cellule
gliali, chiamate cellule ependimali. Il LCS svolge numerosi funzioni, tra le quali quella di protezione dagli urti
contro il tessuto osseo. Perché il SNC è proprio circondato da LCS, quindi agisce come una struttura
ammortizzante.
L’encefalo consta di tre parti principali:
- Il prosencefalo, la parte più ampia, divisa in due emisferi destra e sinistra. Consta del cervello e del
diencefalo. Il cervello contiene sostanza grigia e sostanza bianca. Le aree di sostanza grigia
comprendono la corteccia cerebrale e nuclei sottocorticali profondi. Il diencefalo comprende il
talamo (elaborazione sensoriale per la coscienza) e l’ipotalamo (valuta la stabilità dell’ambiente
interno: ho fame, ho freddo ecc). la maggior parte dei segnali sensoriali viene filtrata e modificata
nel talamo prima di essere trasmessa alla corteccia. Il talamo svolge anche un ruolo nel controllo dei
movimenti. L’ipotalamo ha invece un ruolo nella regolazione dell’omeostasi, rappresenta infatti il
principale centro di collegamento tra i due sistemi di comunicazione del corpo, quello endocrino e
quello nervoso. In risposta a segnali nervosi o ormonali, l’ipotalamo rilascia ormoni che regolano il
rilascio di altri ormoni dall’adenoipofisi.
- Il cervelletto, si trova inferiormente al prosencefalo e dorsalmente al tronco encefalico. Svolge
funzioni fondamentali nel controllo dell’attività motoria e nel mantenimento dell’equilibrio,
fornendo feedback importanti nella coordinazione motoria e nei movimenti degli occhi.
- Il tronco ecefalico, che connette il prosencefalo ed il cervelletto con il midollo spinale. Il tronco
encefalico ha tre regioni principali: il mesencefalo che collega il tronco encefalico al prosencefalo; il
ponte, ovvero la porzione mediana che si connette al cervelletto; il midollo allungato o bulbo, che si
connette al midollo spinale. All’interno del tronco
encefalico originano dieci delle dodici paia di
nervi cranici (hanno origine nel snc ma fanno
parte del periferico), nervi periferici che si
propagano direttamente dall’encefalo e non dal
midollo spinale. All’interno del tronco encefalico
vi è anche la formazione reticolare, una diffusa
rete neuronale che svolge un importante ruolo
nel controllo del ciclo sonno-veglia, dello stato di
coscienza ecc. il tronco encefalico interviene nella
regolazione di molte funzioni involontarie
controllate dal sistema nervoso autonomo, come
la funzione cardiovascolare e la digestione.
I segnali sensoriali partono dalla periferia e salgono, man mano arrivano al midollo spinale, poi incrociano e
passano dal bulbo, poi arrivano al talamo e poi alla corteccia. Quando noi ad esempio dormiamo, non siamo
sordi, semplicemente non stiamo attenti ai segnali in questione, perché il segnale passa dal talamo, poi viene
filtrato, e il segnale arriva alla corteccia, fa quindi un ulteriore passo in avanti e diventa cosciente. Il talamo
per cui non è altro che il nostro filtro.
La corteccia cerebrale rappresenta la porzione più esterna del cervello, si chiama materia grigia perché
(mentre di sotto c’è la sostanza bianca, sono gli assoni mielinizzati) sono i corpi cellulari che non essendo dei
neuroni hanno questo aspetto grigio. I due emisferi è vero che sono separati, ma sono comunque in
comunicazione mediante il corpo calloso. Il lato destro è quello deputato diciamo alla sfera artistica, mentre
il lato sinistro alla logica, la matematica ecc. Man mano che si scende abbiamo i nuclei della base che servono
sempre per la programmazione dei movimenti, e poi l’amigdala, ovvero la sede delle emozioni e l’ippocampo
ovvero la sede dell’apprendimento e della memoria.
Ciascun emisfero è diviso in cinque regioni, chiamati lobi:
- Lobo frontale – programmazione dei movimenti, delle azioni, delle parole quindi la capacità
linguistica, l’elaborazione del pensiero.
- Lobo parietale – sede della percezione somatosensoriale e della percezione gustativa.
- Lobo occipitale – percezione visiva.
- Lobo temporale – sede vera e propria dell’intelligenza. Percezione uditiva, olfattiva, apprendimento
e memoria dichiarativa.
- Lobo limbico – si trova all’interno ed è sede delle emozioni, dell’ira, della rabbia.
Sono delle sedi veri e proprie,