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Capillari

Sono i vasi posti tra arteriole e distretto venoso. Sono costituiti da una parete molto sottile perché è a questo livello che avvengono tutti gli scambi con i tessuti. Esistono tre tipi di capillari classificabili in base alla loro permeabilità (capacità di scambio): continui, fenestrati e discontinui (o sinusoidi).

I capillari continui presentano uno strato connettivale continuo e le fessure tra le cellule endoteliali sono molto strette. Nei capillari fenestrati ci sono degli spazi (fenestre) tra cellule endoteliali adiacenti che rendono il vaso più permeabile, mentre lo strato connettivale è continuo. Nei capillari discontinui ci sono interruzioni sia nello strato endoteliale che in quello connettivale, rendendoli molto permeabili.

I capillari fenestrati e discontinui servono per lo scambio anche di altri materiali di dimensioni maggiori che sono necessari ad un determinato tessuto.

Lo scambio di materiali con i tessuti dipende dalla velocità del...

flusso di sangue nei capillari (che solitamente è molto lenta -> più tempo per lo scambio). Questo è dovuto alladiminuzione del gradiente pressorio che avviene già a livellodelle arteriole ed è dovuto anche al fatto che ogni arteriola siramifica in numerosi capillari -> la portata del sistema aumenta. L'organismo, in caso di necessità, può modificare la permeabilità dei capillari. [es. per la risposta infiammatoria nei capillari devono transitare i globuli bianchi. Questi si muovono dal torrente circolatorio all'ambiente extrabasale attraverso un processo che si chiama diapedesi.] Anche i capillari continui possono diventare molto permeabili: le cellule endoteliali da piatte diventano più spesse lasciando degli spazi tra una e l'altra (questo è il motivo per cui una zona infiammata è più gonfia). La modalità di trasporto dipende dalle proprietà chimico-fisiche della molecola che

dev'essere scambiata.

MOLECOLE LIPOFILE DI PICCOLE DIMENSIONI (apolari; O , CO , alcuni ormoni): sono molecole che riescono ad oltrepassare le cellule endotelialiTRASPORTO TRANSCELLULARE. Il loro movimento dipende da:

  • Gradienti di pressione parziale dei gas all'interno e all'esterno del capillare (se si tratta di molecole gassose);
  • Gradiente di concentrazione (se si tratta di molecole non gassose). Es. gli ormoni, che vengono rilasciati nel sangue, si troveranno più concentrati nel torrente circolatoriotendono a passare nel tessuto.

MOLECOLE IDROFILE DI PICCOLE DIMENSIONI (ioni, glucosio): il trasporto avviene attraverso le fessure presenti tra una cellula e l'altraTRASPORTO PARACELLULARE.

PROTEINE IDROFILE DI GRANDI DIMENSIONI: data la loro dimensione non riescono a passare attraverso le fessure tra le celluleutilizzano la via transcellulare. Oltrepassano il tessuto endoteliale tramite un TRASPORTO

VESCICOLARE mediato dalle cellule endoteliali (trasporto attivo).

Gli scambi per via paracellulare sono modulati da due gradienti: gradiente di pressione idrostatica e il gradiente di pressione osmotica (dipende dalla buona funzionalità dei reni), senza invece tenere conto delle concentrazioni dei soluti.

23/04/2021

Tra l'inizio e la fine del capillare c'è un forte calo pressorio, motivo per cui in questi vasi si distinguono un polo arterioso e un polo venoso.

Per stabilire quali materiali entrano/escono e da che forze sono spinti: tutti i valori di pressione (idrostatica e osmotica) che favoriscono la fuoriuscita di materiali vengono posti come positivi mentre tutti i valori di pressione che si oppongono vengono posti come negativi.

Il sangue entra nel capillare con una P idrostatica di circa 30mmHg e con una P osmotica di 28mmHg. La P osmotica all'interno del capillare è dovuta quasi esclusivamente alla presenza di proteine plasmatiche scarsamente solubili.

attraverso la parete del capillare (motivo per cui questa pressione viene anche definita P oncotica). All'esterno del capillare si ha una P osmotica di circa 8mmHg e una P idrostatica che può variare tra 0 e valori leggermente negativi (l'acqua/il solvente all'esterno del capillare, se è presente, è presente in piccolissima quantità tanto che non esercita una pressione positiva). La P idrostatica interna spinge sulle pareti del capillare, le molecole che vengono trasportate per via paracellulare verrebbero trascinate fuori (ha valore positivo). La P oncotica interna tende a richiamare acqua nel capillare, valore negativo. La P osmotica interstiziale (esterna) tende a richiamare acqua dal capillare, valore positivo. La P idrostatica tende a richiamare materiale dal lume del capillare (promuove la filtrazione), si somma come valore positivo. Prevalgono P = 30 + 3 - 28 + 8 = +13mmHg le forze positive, la forza guida complessiva a livello.del polo arterioso che traina acqua e soluti attraverso la via paracellulare è pari a 13mmHg. Questa pressione viene definita PRESSIONE EFFETTIVA DI FILTRAZIONE. Se aumenta la P arteriosa aumenterà anche la P idrostatica del capillare, quindi si avrà anche una pressione effettiva di filtrazione più elevata durante l'esercizio fisico gli scambi sono favoriti. Nel polo venoso, l'unica pressione che cambia rispetto a quelle del polo arterioso è la P idrostatica del capillare. Questa, infatti, sarà diminuita (11mmHg) perché all'interno dei capillari il sangue incontra delle resistenze. P = 11 + 3 - 28 + 8 = -6mmHg, quindi al polo venoso si ha riassorbimento e non filtrazione. Questa pressione complessiva viene definita PRESSIONE EFFETTIVA DI RIASSORBIMENTO. Man mano che il sangue avanza nel capillare rilascia un numero sempre minore di soluti fino ad un punto in cui non rilascia.Il sistema linfatico svolge un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio dei liquidi nel corpo. Quando il sangue filtra più di quanto riassorba, si verifica un accumulo di liquido nello spazio interstiziale, causando un edema. Il sistema linfatico interviene per drenare l'eccesso di filtrato dai tessuti e riportarlo nel sistema circolatorio. I vasi linfatici accompagnano sempre i capillari sanguigni e si riversano nel distretto venoso dell'apparato cardiocircolatorio.

Il sistema linfatico ha dei vasi a fondo cieco (non sono a ponte tra due vasi) che sono posti vicino ai capillari sanguigni. Il sistema linfatico non ha un cuore che funge da pompa propulsiva.

Il volume di linfa (eccesso di filtrato) dipende anche dagli scambi: se c'è poco filtrato la linfa diminuisce mentre se c'è più filtrato la linfa aumenta. Questo volume varia da 2.5 a 4 litri.

La LINFA ha una composizione molto simile al plasma (ad esclusione del contenuto proteico); la sua composizione varia anche a seconda del vaso linfatico preso in considerazione.

Il capillare linfatico è costituito da un endotelio, dove le cellule presentano dei lembi che si sovrappongono alle cellule adiacenti (come tegole).

Questi lembi riescono a muoversi uno rispetto all'altro: la linfa esercita una certa pressione idrostatica sulle pareti del vaso che fa sì che i lembi sovrapposti aderiscano alla cellula vicina (si chiudono) - il capillare linfatico non è permeabile. Allo

stesso modo, seaumenta la pressione interstiziale ilembi si sollevano verso l'interno (si 59Anna Lagovini, aa 2020-2021 Prof.ssa Lorenzonaprono)→il capillare linfatico è molto permeabile e permette il drenaggio.Quando il capillare linfatico ha terminato il drenaggio (ha portato in equilibrio la pressione effettiva difiltrazione e quella di riassorbimento) i lembi delle cellule endoteliali si chiudono. Nel capillare a fondocieco si è quindi formata la linfa, questa, man mano che aumenta di volume, avanza nel capillare.All'interno dei vasi linfatici più grandi le cellule endoteliali formano delle valvole unidirezionali (lascianoavanzare la linfa solo in direzione centripeta: quando la linfa avanza da un settore all'altro dei vasi, non puòtornare indietro perché il suo peso fa chiudere le valvole).Alcuni vasi linfatici presentano delle fibre muscolari lisce→questi vasi sono capaci di riflesso miogeno (manmano che la linfa si

accumula in questi distretti, le pareti del vaso tendono a distendersi e si attiva il riflessomiogeno)vasocostrizione del vaso che fa sì che la linfa prosegua in direzione centripeta.

La propulsione della linfa è favorita in modo passivo dalle compressioni esercitate dai tessuti circostanti(organi). Quando, ad esempio, il muscolo del polpaccio si contrae comprime i vasi linfatici facendoaumentare la pressione idrostatica della linfa che tenderà a spostarsi verso i settori del vaso che non sonocompressi (in alto o in basso)può spostarsi solo verso l’alto perché in basso sono presenti le valvole(questo meccanismo funziona anche per il sistema venoso).

DISTRETTO VENOSO

I vasi venosi sono vasi ad elevata capacità (hanno un lume interno molto grande perché hanno le paretisottili) e sono dilatabili (se aumenta il volume al loro interno dilatano) ma non elastici (la dilatazione non èreversibile). Hanno una maggior

capacità di dilatazione rispetto ai vasi arteriosi e questa capacità viene detta compliance del vaso (=capacità di dilatazione di un vaso). Arrivato nelle venule, il sangue ha subito un grosso calo pressorio (circa 11mmHg) e scorre più lentamente. La maggior parte dei vasi venosi sono posti inferiormente rispetto al cuore, quindi il sangue deve salire affrontando la forza di gravità per arrivare al cuore e il ritorno del sangue è difficoltoso. Per questo motivo, il sangue tende ad accumularsi nelle zone più basse del distretto venoso (1/3 della volemia si trova nel distretto venoso). Nelle zone più basse del sistema venoso (arti inferiori) la pressione idrostatica del sangue è molto maggiore a causa del peso della colonna di liquido che arriva fino al cuore (motivo per cui si gonfiano le caviglie). La distribuzione della volemia è differente se si è in posizione eretta o distesi. Se il sangue si accumula in una zona.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
94 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AnninaElle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Lorenzon Paola.