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Cifre significative
In generale si chiama grandezza derivata una grandezza che può essere definita sulla base di una o
più grandezze fondamentali.
Quando parliamo di area, cioè la misura di una superficie, ci vengono subito in mente parole come
quadrato, cerchio, triangolo ECC.
L’area A di qualunque superficie è, dimensionalmente, il prodotto fra due lunghezze. Ciò è
espresso, in simboli, con la scrittura: 2
A = l * l = l
La superficie è quindi una grandezza derivata. L’unità di misura della superficie è il metro quadrato
2
(m ) e corrisponde alla superficie di un quadrato il cui lato è lungo 1 m.
2 2 2
Se vogliamo esprimere in metri quadrati l’area di 1 dm non otteniamo 0,1 m ma 0,01 m . Infatti:
2 2
1 dm = 1 dm * 1 dm ovvero 0,1 m * 0,1 m = 0,01 m .
Analogamente, ogni volume V ha le dimensioni di una lunghezza al cubo:
3
V = l * l * l = l
Pertanto anche il volume è una grandezza derivata. L’unità di misura del volume è il metro cubo
3
(m ) e corrisponde a un cubo che ha lo spigolo lungo 1 m.
Se si devono svolgere equivalenze di dati di volume, occorre tenere presente che:
Nella vita di ogni giorno il volume (soprattutto nel caso dei materiali liquidi) viene espresso
frequentemente con una unità di misura che non appartiene al Sistema Internazionale, ma che è
legalmente accettata: il litro (L).
Dimensioni e unità di misura della velocità
Un altro esempio di grandezza derivata è la velocità v di un corpo in movimento, definita (quando è
costante) come il rapporto fra la lunghezza s del cammino percorso e il tempo t impiegato a
percorrerlo:
Le dimensioni fisiche della velocità sono il rapporto fra le dimensioni di una lunghezza e le
dimensioni di un tempo:
Di conseguenza, dato che la lunghezza si misura in metri e il tempo in secondi (s), l’unità di misura
della velocità, nel SI, è il metro al secondo (m/s). Questa grandezza può essere espressa anche in
km/h (kilometri all’ora), km/s (kilometri al secondo), ecc., purché l’unità di misura prescelta sia
sempre il rapporto fra un’unità di lunghezza e un’unità di tempo.
Unità di tempo
Misurare l’intervallo di tempo compreso fra due istanti significa confrontarlo con un altro intervallo,
assunto come unità di misura. Per la scelta di tale unità conviene fare riferimento a fenomeni
periodici, cioè fenomeni che si ripetono sempre con la stessa durata.
Un fenomeno periodico è, per esempio, l’alternarsi del giorno e della notte. Da esso discende una
definizione dell’unità di tempo, il secondo, in uso fino al 1960: il secondo era ritenuto uguale a una
parte su 86 400 del giorno solare medio, inteso come l’intervallo di tempo, mediato sull’arco di un
anno, che intercorre fra due successivi passaggi dello stesso meridiano terrestre davanti al Sole.
Il numero 86 400 deriva dal fatto che un giorno solare medio (d) è formato da 24 ore, ciascuna ora
da 60 minuti e ciascun minuto da 60 secondi:
1 d = 24 h = 24 (60 min) = 24 (60) (60 s) = 86 400 s
Oggi è noto che la rotazione della Terra non è così regolare come si pensava, e quindi non è adatta
a definire un’unità di misura.
Il secondo (simbolo s) è l’intervallo di tempo durante il quale avvengono 9.192.631.770
oscillazioni di un orologio al cesio.
Unità di massa
La misura della massa di un corpo, si esegue per confronto, per mezzo di una bilancia a bracci uguali,
con una massa unitaria. L’unità di misura adottata nel SI è il kilogrammo.
Il kilogrammo (simbolo kg) è uguale alla massa del campione di platino-iridio conservato nel
Bureau International des Poids et Mesures a Sèvres.
Le potenze di 10
Per operare con numeri molto grandi o molto piccoli è utile ricordare le proprietà delle potenze di
10. Moltiplicando 10 per se stesso 2, 3, … n volte si trova:
Le potenze di 10 con esponente negativo sono invece numeri minori di 1, così definiti:
Nella tabella sottostante sono elencati i prefissi utilizzati per indicare i multipli e i sottomultipli
decimali delle unità di misura.
Misure dirette e indirette
Il confronto di una grandezza con un campione omogeneo assunto come unità di misura
rappresenta una misura diretta.
La misura della massa di un corpo effettuata con una bilancia a bracci uguali è un esempio di misura
diretta, in quanto si esegue mediante il confronto fra la massa incognita e una serie di masse
campione. Lo stesso si può dire della misura di un’area.
In molti casi, però, la misura diretta è difficoltosa, o addirittura impossibile: non si può misurare con
una bilancia a bracci uguali la massa di un elettrone o quella della Terra. Si deve perciò ricorrere a
una misura indiretta.
Misurare indirettamente una grandezza significa ricavarne il valore attraverso una relazione
matematica che la lega ad altre grandezze, dopo aver eseguito la misura di queste ultime.
Una caratteristica delle sostanze: la densità
Pesa più un kilogrammo di ferro o un kilogrammo di piume? Quante volte ci siamo sentiti rivolgere
questa domanda a trabocchetto!
Un kilogrammo è sempre lo stesso, ma un kilogrammo di ferro occupa un volume molto minore di
un kilogrammo di piume. Certamente, a parità di volume, la massa del ferro è molto maggiore della
massa delle piume, cioè il ferro è più denso delle piume.
Se m è la massa di un corpo e V il suo volume, la densità d della sostanza di cui è costituito il
corpo è definita dal rapporto: