Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 69
Appunti di Fisica 2 Pag. 1 Appunti di Fisica 2 Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Fisica 2 Pag. 66
1 su 69
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il moto degli elettroni

Il moto degli elettroni è disordinato e quindi non si ha una direzione di moto preferenziale e quindi la velocità media è nulla. Se mettiamo a contatto due conduttori C1 e C2 inizialmente isolati e con V1 e V2 diversi si raggiunge una situazione di equilibrio fino al raggiungimento dello stesso potenziale. In tutto ciò, un certo numero di elettroni passa dal conduttore a potenziale minore a quello a potenziale superiore sotto azione del campo elettrico dovuto alla differenza di potenziale. Questo moto genera corrente elettrica.

5.2 Corrente Elettrica

Si prendono in considerazione dei portatori di carica +e in un certo numero n che si muovono per effetto di un campo E dovuto alla differenza di potenziale. Indichiamo con F la forza che muove tali cariche, F=eE , vd la velocità di deriva e definiamo l'intensità di corrente come: pag. 22 Fisica 2- Emmanuel Messina

Per mettere in relazione la corrente con il moto delle cariche consideriamo un volume

infinitesimo in cui passano tali cariche. Le cariche percorreranno una distanza Δt e attraverseranno una superficie infinitesima che forma un angolo con il campo E e quindi anche con v. Tale volume sarà quindi:

Quindi la carica complessiva che attraverserà tale volume sarà:

Definiamo ora un'altra grandezza, il vettore densità di corrente j:

Possiamo quindi definire i come il flusso della densità di corrente su una superficie.

5.3 Legge di conservazione della carica

Il principio di conservazione della carica richiede che i sia uguale alla variazione nell'unità di tempo della carica complessiva contenuta in una superficie chiusa. pag. 23 Fisica 2- Emmanuel Messina

Per il teorema della divergenza abbiamo detto che il flusso di un certo vettore è uguale alla divergenza per il volume e quindi:

In condizioni stazionarie il vettore j è solenoidale, la carica non varia e quindi

In condizioni stazionarie, la corrente è sempre

la stessa.

5.4 Modello classico della conduzione elettrica

In questo modello si suppone che gli ioni del reticolo cristallino siano fissi mentre gli elettroni si muovono in modo disordinato. Le interazioni che si hanno sono gli urti e tra un urto e l'altro il moto è libero e la traiettoria rettilinea. L'insieme delle traiettorie è casuale e quindi non si ha una direzione vera e propria, ragion per cui la velocità media è nulla.

Definiamo tempo medio

Quando si applica un campo elettrico ciascun elettrone avrà un'accelerazione a=F/m= -eE/m. Definiamo ora v come velocità subito prima dell'urto successivo e v come la velocità di un elettrone subito dopo un urto.

La velocità di deriva sarà la media di questa velocità e siccome il moto è casuale la somma delle v sarà nulla e non comparirà nella media.

Se andiamo a sostituire questa velocità

nella densità di corrente ottenuta prima abbiamo una nuova grandezza ovvero la conduttività. Otteniamo quella che è la legge di Ohm: V = I * R Dove: - V è la differenza di potenziale (in volt) - I è la corrente (in ampere) - R è la resistenza (in ohm) La potenza spesa dalla forza F = e * E per mantenere in moto la carica con velocità v è data da: P = F * v La potenza spesa per unità di volume è uguale al numero di cariche presenti in quel volume per la potenza citata prima: P/V = n * P In particolare, la legge di Ohm per i conduttori metallici è: V = I * R Dove R è la resistenza e G è la conduttanza. 5.6 Effetto Joule La potenza dissipata per effetto Joule in un conduttore è data da: P = I^2 * R Dove: - P è la potenza dissipata (in watt) - I è la corrente (in ampere) - R è la resistenza (in ohm)

La potenza spesa dalla forza F=eE per mantenere in moto la singola carica con velocità di deriva è:

La potenza per unità di volume è:

Il lavoro che compie il campo per spostare una carica infinitesima dq che si muove da un punto in cui V edBun altro a potenziale V è:

La potenza si calcola quindi:

La potenza spesa per fare circolare la corrente elettrica nel circuito vale:

L'effetto di riscaldamento di un conduttore percorso da corrente si chiama effetto Joule. La resistività nella maggior parte dei conduttori metallici puri è una funzione crescente della temperatura. pag. 26 Fisica 2- Emmanuel Messina CAPITOLO 6 Magnetostatica

6.1 Primi fatti sperimentali

Si osservano forze di interazione tra due magneti che possono essere analogamente come quelle elettriche, repulsive o attrattive a seconda della disposizione dei poli. Esistono infatti poli positivi e negativi.

Se ad un magnete sospeso nel centro tramite un filo si avvicina un secondo magnete si

osserva che questo esercita sul primo una certa forza. Possiamo interpretare dicendo che un magnete genera un campo definito campo magnetico che sarà risentito dall'altro. Si potrebbe enunciare una forza analoga a quella di coulomb in cui al posto delle cariche andiamo a mettere le masse magnetiche. I poli esistono sempre in coppia e si hanno dei dipoli magnetici per cui: Le azioni magnetiche sono il risultato dell'interazione tra cariche in moto. Quindi un sistema di cariche in moto genera un campo B. Possiamo rappresentare il campo B attraverso delle linee esattamente come facevamo con E, esse sono tangenti ed equiverse al vettore B esistente in quel punto. In maniera ancora più sintetica possiamo indicare con un punto il campo uscente e con una x il campo entrante. Se consideriamo ora un magnete all'interno di una superficie e il flusso del campo magnetico attraverso una superficie chiusa, esso è sempre nullo per la struttura dipolare per cui la somma dellemasse magnetiche è sempre nulla. Che attraverso il teorema della divergenza possiamo dire anche che pag. 27Fisica 2- Emmanuel Messina6.2 Forza MagneticaSe la particella è ferma in un campo magnetico B, non agisce nessuna forza mentre se è in moto con una velocità v allora su di essa agisce una forza definita forza di Lorentz.La forza è nulla se la velocità è parallela al campo magnetico B mentre è massima quando è perpendicolare.In particolare, la forza è sempre ortogonale alla velocità ovvero alla traiettoria e quindi la definizione del lavoro e quindi anche della variazione dell'energia cinetica saranno nulle.Infatti, se prendessimo in considerazione la forza elettromagnetica, l'unico contributo sarà quello dato dal campo E!Prendiamo ora un campo B e che la velocità di una particella che si muove sia ortogonale a B. La forza produce una variazione della direzione della

velocità ancora ortogonale a B fino ad assumere una curvatura. Possiamo anche ottenere il cosiddetto raggio di curvatura ovvero: E la velocità angolare e il rispettivo periodo: Vettorialmente abbiamo che: pag. 28 Fisica 2- Emmanuel Messina Mentre se si considera un angolo generico invece che considerare v perpendicolare al campo avremmo la forza definita in due componenti, la componente parallela al campo sarà chiaramente nulla per quanto detto prima. La componente ortogonale lungo B dà luogo a un moto elicoidale uniforme avente come direzione l'asse B.

6.3 Forza Magnetica su un conduttore percorso da corrente La corrente elettrica in un conduttore è dovuta al moto degli elettroni sotto l'azione del campo elettrico applicato tramite un generatore. Definiamo la densità di corrente j= -nev e la forza di Lorentz che muove le cariche immerse nel campo magnetico. In un tratto lungo ds e con una certa sezione sono contenuti di elettroni e quindi la

forza in un tratto infinitesimo con tale numero dielettroni sarà. Ricordando la definizione della corrente otteniamo: Questa formula appena citata è anche definita come seconda legge elementare di Laplace ed esprime il fatto che la forza magnetica è ortogonale al fili e al campo magnetico ed è orientata rispetto a ds e B secondo la regola della vite. pag. 29 Fisica 2- Emmanuel Messina

L'integrale permette di calcolare la forza magnetica in forma generica e la sua struttura mostra come la forza sia dovuta al contributo infinitesimo. Possiamo ora definire alcuni casi:

Conduttore rettilineo

Conduttore curvilineo

Dove PQ, B e ds presentano componenti in tutto lo spazio e non in un'unica direzione come prima! Rimane comunque il fatto che tali forze dipendano dallo stato finale e dallo stato iniziale e non dalla forma del conduttore, se considerassimo una curva chiusa infatti avremmo una forza nulla pag. 30 Fisica 2- Emmanuel Messina

6.4 Momenti meccanici su circuiti

La forza magnetica deve considerarsi come la risultante di un sistema di forze applicate in punti diversi. Tale sistema può presentare un momento diverso da zero nonostante la risultante sia nulla.

Se si considera una spira rettangolare percorsa da corrente e immersa in un campo B e facciamo orientare un versore u che forma un angolo con il campo B si deduce come ci sono forze come F3 e F4 uguali e opposte e sulla stessa retta di azione del campo B, esse formano una coppia di braccio nullo. F1 e F2 invece sono anch'essi uguali e contrarie ma presentano una coppia di braccio bsenϴ.

Il momento meccanico della coppia vale:

Definiamo momento magnetico:

Il momento meccanico quindi vale anche:

Possiamo usare ciò anche per forme più complesse dividendo tali forme in tanti rettangolini e fare lo stesso ragionamento per ciascuno dei rettangolini infinitesimi.

Si nota con l'applicazione del teorema del momento angolare e con quanto visto in cinematica per quanto

riguarda il moto armonico e l'equazione caratteristica che piccole oscillazioni della spira hanno questo particolare moto. pag. 31 Fisica 2- Emmanuel Messina 6.5 Energia Potenziale Magnetica In analogia con quanto visto per il dipolo elettrico, anche il dipolo magnetico definisce una energia potenziale, legata alla posizione angolare. Se ora considerassimo un circuito qualsiasi percorso dalla corrente, possiamo suddividerlo in tanti rettangolini infinitesimi e applicare lo stesso ragionamento per ciascuno di essi per poi integrare. Notiamo come l'energia potenziale è l'opposto della corrente per il flusso del campo magnetico. Inoltre il campo B è solenoidale e quindi fissato un contorno il flusso di B non dipende dalla superficie su cui poggia. Possiamo ottenere inoltre il
Dettagli
A.A. 2021-2022
69 pagine
2 download
SSD Scienze fisiche FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emmanuelmessina00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisica II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof De Martino Andrea.