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PER Y E TROVO IL BEP.
IL RISCHIO e CAPM
Il rischio è la divergenza tra rendimento atteso e
rendimento effettivo che otterremo. L' incertezza è la
probabilità che un dato evento si verifichi.
Esistono diversi fattori che generano il rischio
classificabili in fattori di carattere generale e fattori
di carattere specifico legati cioè al settore stesso
in cui l'impresa opera.
Definiamo rendimento atteso come incremento
del denaro rispetto al capitale investito. E' una
funzione del tempo.
Sappiamo che tanto maggiore è il rischio, tanto
maggiore sarà il rendimento atteso ed esprimiamo
questa relazione in termini di PREMIO PER IL RISCHIO.
Come misurare il rischio →
• PROGETTO A RISCHIO RIDOTTO utilizza il tasso
di rendimento dei titoli di stato →
• PROGETTO MOLTO RISCHIOSO Utilizza tasso di
rendimento delle azioni
• se il progetto non rientra nelle precedenti categorie
allora devo calcolare la sua variabilità (Cioè
la probabilità che un certo evento accada). La
volatilità esprime la rischiosità di un titolo rispetto
al suo valore atteso.
COME RIDURRE LA RISCHIOSITÀ
Costruendo un portafoglio di titoli diversi.
Definiamo DIVERSIFICAZIONE la tecnica per
ridurre il rischio specifico di un portafoglio di
titoli. La diversificazione porta alla creazione di
un PORTAFOGLIO EFFICIENTE che permette di
massimizzare il rendimento minimizzando lo sqm con
un dato rendimento atteso cioè il rischio.
Con la tecnica della diversificazione però non
posso ridurre il rischio sistematico derivante
dall'andamento del mercato.
Il rischio sistematico si misura con B. Se B=1 allora il
portafoglio si muove esattamente come il mercato
altrimenti se B>1 esso amplifica i movimenti di
mercato e se B<1 li costringe.
CAPM
Il CAPM è il miglior metodo utilizzato per misurare la
relazione tra rischio e rendimento.
Esso si basa su 4 ipotesi fordamentali:
1. Gli investitori sono avversi al rischio e vogliono
massimizzare il rendimento minimizzando
il rischio.
2. I mercati sono perfettamente concorrenziali
3. All' interno del mercato ognuno si comporta
allo stesso modo
4. All'interno del mercato non ci sono imperfezioni
come per esempio l'imposizione fiscale.
Fatte queste ipotesi il CAPM stabilisce una relazione
lineare tra rischio e rendimento proporzionale a B
LIMITI CAPM
I rendimenti effettivi sono legati a Pma la relazione
non è così forte.
Esistono altri fattori che sembrano spiegare
i rendimenti
TEORIE ALTERNATIVE AL CAPM
Arbitrage pricing theory che considera le variabili
macroeconomiche.
POLITICA DI FINANZIAMENTO
La politica di finanziamento riguarda l'attività
corrente di un' impresa; strumenti gina cioèla scelta
di strumenti finanziari sul mercato finanziario
congiuntamente alla scelta della struttura
finanziaria che .da valore all'impresa. I tipi di fonti di
finanziamento sono due il CAPITALE DI EQU ITY cioè
il capitale proprio oppure il capitale di debito cioè il
FINANZIAMENTO DI TERZI.
va scelto inoltre il RAPPORTO DI LEVERED, D/E cioè il
rapporto finanziario tra capitale di debito ed equity.
DEFINIZIONE POLITICA DI FINANZIAMENTO:
Massimizza il valore delle attività di azienda
scegliendo una struttura finanziaria che max il valore
dei progettiin linea con gli investimenti da finanziare.
CAPITALE DI EQUITY
chi investe il proprio capitale ha un diritto residuale
rappresentato dai dividendi. I dividendi rappresentano
la remunerazion degli investitori; vengono stati
soddisfatti tutti i credi distribuiti dopo che sono stati
soddisfatti tutti i creditori sociali. Finchè ho delle azioni
nelle societàquesto diritto è illimitato. Gli investitori in
equity hanno un influenza sulla gestione delle imprese.
CAPITALE DI DEBITO
I terzi finanziatori hanon diritto prioritario alla
remunerazione del capitale di debito. In caso di
fallimento il patrimonio dell' impresa verrà utilizzato
per soddisfare i creditori: prima quelli privilegiati (le
banche) poi quelli ordinari (i fornitori). Il diritto dei terzi
non è illimita.Inoltre non possono intromettersi, in linea
teorica, nella gestione.
VANTAGGI: È deducibile fiscalmente infatt gli interessi
sono portati a costo e riducono il reddito imponibile dal
punto di vista fiscale. Non ha l'asimmetria informativa
cosa comune nelle grandi imprese.
SVANTAGGI: costo di fallimento, se un impresa è
in difficoltà finanziaria il finanziatore chiederà una
remunerazione maggiore. Il continuo ricorso al
capitale di terzi, nel lungo periodo porta alla perdita
di flessibilità finanziaria. Il capitale di debito presenta
inoltre dei costi di agenzia derivanti dalla difformità di
pensiero tra azionisti e management.
LA STRUTTURA FINANZIARIA OTTIMALE E' QUELLA
CHE MASSIMIZZA IL VALORE DELL'IMPRESA.
TEOREMA DI MODIGLIANI-MILLER
IPOTESI: Assenza di imposte; Assenza costi di agenzia;
Assenza costi di fallimento; Mercato efficiente.
CONCLUSIONE: Il valore dell'impresa èindipendente
dalla struttura finanziaria, dipende solo dagli
investimenti. Nella realtà invece esiste untrade
off associato ad un (maggior) minor livello di
indebitamento.
SECONDA PROPOSIZIONE MODIGLIANI MILLER: Il
rendimento di equity del capitale proprio rispetto ad un
certo livello di indebitamento (D/E) èuguale al tasso di
rendimento atteso delle attività operative per il flusso
di rendimenti operativi della stessa classe di rischio+
il premio per il rischio.
Le scelte di investimento devono basarsi sulle scelte
che creano un margine positivo tra rendimenti attesi di
un investimento a costo del debito.
ra >COSTO DEBITO (misurato secondo il profilo
di rischio sostenuto.)
ALTRE TEORIE
BANKRUPTY COST: Il valore dimercato di un impresa
indebitata è pari a quello di un impresa non indebitata
ed aumentata dal beneficio fiscale e diminuito
dei costi di fallimento.
I costi di insolvenza possono essere costi diretti,
legati al fallimento dell' impresa oppure possono
essere costi indiretti derivanti dai maggiori costi
di approvvigionamento di m 'impresa già in
stato di insolvenza.
COSTI DI AGENZIA: Il valore dimercato di un impresa
indebitata è pari a quello di un impresa non indebitata
ed aumentata dal beneficio fiscale e diminuito dei
costi di agenzia. I costi di agenzia derivano dalla
differenza di pensiero tre azionisti e management.
TESI su CUI CONVERGONO TUTTI I MODELLI:
Si crea valore quando la differenzatra il valore di un
investimento ed il costo medio ponderato è massima
cioè quando massimizza l'investimento minimizzando
il costo del capitale, il tutto rapportato al rischio.