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V M = V K
dalla piazzola alla segheria o altro. Le ipotesi di base
ass trasf
sono:
• Rispetto delle condizioni di ordinarietà sia relativamente alle imprese
di utilizzazione, sia rispetto ai prezzi spuntati dagli assortimenti
• Le imprese avranno capacità e dotazioni ordinarie dei fattori produt-
tivi, rese ordinarie degli stessi e costi ordinari dei fattori.
Per determinare il valore di un bosco, infatti, non basta avere informazioni
sullo stato delle piante in piedi. Due terreni possono avere piante con stessa
specie e dimensioni e avere due valori di macchiatico diversi causati dalla
diversa vicinanza ad una strada. Quindi i dati necessari per determinare il
valore di macchiatico relativo ad un soprassuolo forestale sono:
6.1. VALORE DI MACCHIATICO 47
• massa legnosa, età corrispondente, assortimenti ritraibili (%) ricavabili
dalle tavole alsometriche;
• Prezzi di mercato di ciascun assortimento ritraibile: ricavabili dalla
camera di commercio e dalle comunità montane,
• costo unitario dei fattori produttivi (manodopera, mezzi, ecc. in
e/ora o /giorno.
• rese dei fattori produttivi (es q.li/h o q.li/giorno).
∗P ∗P ∗P
V = A +A +...A
il primo valore degli assortimenti è dato da: ass 1 1 2 2 n n
Per stimare gli assortimenti legnosi ritraibili dal bosco si utilizzano:
• tavole alsometriche (boschi coetanei, con assortimenti);
• tavole di cubatura a doppia entrata;
• aree di saggio (alberi modello) per assortimenti;
• aree di saggio (cubatura);
Di fatto sono strumenti che permettono di determinare il volume legnoso
in piedi ed utilizzabile secondo tecniche selvicolturali. I costi di trasforma-
zione delle piante in assortimenti pronti alla vendita sono divisi secondo la
loro natura (Sv, Q, Imp, Sa, St, I, Bf) e secondo le fasi del processo di
trasformazione. Le fasi del processo di trasformazione sono:
• Taglio e allestimento;
• smacchio all’imposto;
• assicurazioni operai (di solito già incluse nel salario);
• interessi sui capitali anticipati;
• eventualmente, il trasporto;
• direzione, amministrazione, sorveglianza;
• contratto, martellata, diritti e imposte.
La modalità di compravendità degli assortimenti può cambiare a seconda
dell’utilizzo o dell’allevamento, per esempio:
• Vendita a corpo, per esempio per i cedui di legna da ardere o tondame,
si fa riferimento al valore di macchiatico intero del lotto;
48 CAPITOLO 6. ESTIMO FORESTALE
• vendita a misura, per esempio l’alto fusto, i contraenti pattuiscono un
prezzo di macchiatico delle misure normali; il valore del lotto viene
prima stimato, poi determinato e pagato misurando gli assortimenti
ricavati.
A questo punto si può determinare il valore di macchiatico tramite valore
consuntivo. Oppure tramite valore preventivo, cioè il valore più probabile
(per esempio il prezzo di macchiaico usato per le aste e le contrattazioni).
La relazione di stima si compone delle seguenti parti:
• Preambolo: dati incarico professionale;
• Aspetti tecnici e amministrativi: descrizione dell’area della stima;
• Quantificazione della massa legnosa soggetta al taglio;
• Descrizione operazioni di stima: criterio e procedimento di stima,
descrizione dati utilizzati con specificazione della fonte;
• Calcoli per la determinazione dei ricavi e dei costi;
• Giudizio di stima: determinazione del Valore di Macchiatico.
6.2 Stima del suolo nudo forestale
I boschi possono essere coetanei e disetanei:
• i boschi coetanei sono particelle con piante della stessa età;
• i boschi disetanei presentano piante con diverse età (fustaie da dirado,
cedui con taglio a sterzo, cedui matricinati, boschi assestati).
Nel caso di un arboreto il suolo ha un valore elevato, in quanto presenta un
ricco contenuto di sostanza organica e quindi un elevato valore dal punto di
vista ecologico. Oltre al tipo di soprassuolo, si deve valutare il governo, il
momento di stima, il turno e le funzioni ambientali (extra mercantili). La
stima può essere effettuata per capitalizzazione dei redditi (più probabile
valore di mercato). La stima razionale analitica del suolo nudo forestale si
basa sulla capitalizzazione del reddito fondiario periodico (Rfp). Capitaliz-
1
zando Rfp con il fattore di attualizzazione , dove t è il turno del bosco, si
t −1
q
ottiene il valore del suolo nudo appena dopo il taglio e prima della rinnova-
zione delle piantine. La formula adatta alle peculiarità tecnico–economiche
dalla particella coetanea è comunemente nota nella versione codificata da
Faustman qualche secolo fa ma ancora attualissima.
t−m t
−Rq
P +P +q s i
− +
F = t m Dove
t −1
q r r
6.2. STIMA DEL SUOLO NUDO FORESTALE 49
P è il valore di macchiatico prodotto all’anno t di fine turno;
t
P sono i valori di macchiatico intermedi dei prodotti intercalari, tagli
m
di diradamento;
R è il costo della rinnovazione se non è naturale;
s sono le spese annue costanti;
i sono gli introiti annui diversi (raccolta funghi, fida pascolo, selvag-
gina).
50 CAPITOLO 6. ESTIMO FORESTALE
Capitolo 7
Estimo ambientale
7.1 Stima dei beni pubblici
La specificità dei problemi di valutazione ambientale nasce dal fatto che, per
tali beni, l’oggetto della valutazione diventa il valore complessivo attribuito
dalla società al bene ambientale, detto valore economico totale (VET). Tale
valore non è espresso dai prezzi di mercato o lo è solo parzialmente. La valu-
tazione dei beni ambientali richiede quindi un adeguato quadro concettuale
e specifici metodi di stima. Il valore economico totale è dato dalla somma
di più valori:
V ET = V + V + V + V
c nc o e
dove: V è il valore di consumo, relativo all’effettivo consumo (raccolta fun-
c
ghi, fauna per il cacciatore, acqua potabile di sorgente, ecc.);
V è il valore di non consumo, relativo ad un fruizione diretta della
nc
risorsa secondo modalità non associate al consumo della stessa (es.
"godimento" del paesaggio, salubrità dell’ambiente, relax, ec.)
V valore d’opzione, dipendente dal mantenimento della facoltà per-
0
sonale, o delle generazioni future, di usufruire del bene ambientale;
V valore di esistenza del bene, ossia, il valore che ad esso viene
e
attribuito senza che sia oggetto di consumo né attuale né futuro.
La stima del bene pubblico viene fatta per metodi diretti (la disponibilità
a pagare quel bene) e per metodi indiretti (confronto con altri beni oggetto
di scambio nel mercato). I beni pubblici, a differenza dei beni di privati,
hanno come primo obiettivo quello di massimizzare il benessere sociale. Un
ente pubblico non deve necessariamente massimizzare il reddito. Inoltre è
richiesto che le istituzioni si impegnino per garantire una sostenibilità sociale
e ambientale. Un bene pubblico puro è caratterizzato da:
51
52 CAPITOLO 7. ESTIMO AMBIENTALE
• assoluta non rivalità nei consumi;
• assoluta non escludibilità dei benefici.
Ciascun individuo nel beneficiare delle esernalità non esclude in alcun modo
nessun altro beneficiario, senza peraltro entrare in concorrenza con nessun
altro utilizzatore. Nelle stime di beni e servizi pubblici si ha l’obiettivo di:
• Stimare l’erogazione dell’esternalità in un arco di tempo;
• stimare il valore capitale del bene pubblico (V )
0
Metodo edonimetrico Nel metodo edonimetrico si considera che il valo-
re del bene pubblico dipende dal valore di altri beni in ragione dell’esterna-
T
lità di cui beneficia (V ) meno il valore dello stesso bene che non beneficia
t).
di esternalità (V
−V
V = V T t Per esempio nella stima di n giardino pubblico si può conside-
e
rare il maggior valore degli appartamenti costruiti in prossimità del giardino,
rispetto a quelli costruiti a maggiori distanze. Questoo però può portare a
una sottostima in quanto il giardino può essere usufruito anche da persone
che abitano non a ridosso dello stesso.
Metodo del costo del viaggio (metodo Clawson) In questo metodo
si considera la spesa che gli individui sostengono per visitare il bene da
stimare. Il metodo è composto da varie fasi:
1. delimitazione area da valutare;
2. determinazione del numero di visitatori per anno (valutando la stagio-
nalità e preferibilmente rilevando tutti i giorni festivi e campionando
alcuni feriali);
3. definizione del campione di visitatori da intervistare (estrazione ca-
suale di una percentuale di visitatori da intervistare);
4. determinazione aree di provenienza; N
5. calcolo distanze (d ) e costi medi (C ) per visitatori per area di
x x x
provenienza;
6. calcolo saggio di frequenza (n ) per 1000 abitanti (per ogni zona il
x
N
numero di frequentatori viene rapportato alla popolazione presente
x ∗1000
N
n =
in ogni luogo di provenienza) ;
x
x pop.res
7. relazione costo medio-saggio di frequenza (cioè do’ un diverso peso a
seconda della popolazione in quel luogo);
7.1. STIMA DEI BENI PUBBLICI 53
8. valutazione dei costi addizionali (fissazione di un costo addizionale
crescente e dei conseguenti cali di visite annue, dedotto in base alla
curva di domanda);
9. determinazione della domanda ricreativa, che corrisponde all’integrale
della curva.
Il vantaggio di questo metodo è dato dalla relativa semplicità e dalla concre-
tezza dei dati (dal numero di visitatori, alla provenienza e costi sostenuti).
Svantaggi:
• valutazione dell’esistente (impossibile valutazione di eventuali effetti
trasformazioni, approccio attualistico);
• visita compresa in un itinerario con più obiettivi, se vado in un posto
la spesa effettuata non è solo per quel bene;
• non valutazione del tempo “perso” per giungere nell’area esaminata;
• sottostima, in quanto di stima solo in base ai visitatori non consi-
derando, quindi, il valore d’opzione (valore attribuito da coloro che
ancora non hanno visitato il luogo ma che intendono farlo) ed il valore
d’esistenza (valore attribuito al bene solo per il fatto che esiste, anche
non immaginando di visitarlo mai)
Valutazione ipotetica o contingente In questa valutazione si ha una
quantificazione monetaria dell’utilità di un bene come:
• Disponibilità a pagare, per beni che al momento della stima risultano
anora da acquisire;
&