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La velocità di reazione e la concentrazione del complesso attivato
A B≠N.B.: non è determinabile sperimentalmenteXLa velocità di reazione è data dal prodotto della concentrazione delo complesso attivato per la frequenza con cui tale specie attraversa il passorelativo allo stato di transizione:[ ]≠=νv XLa concentrazione del complesso attivato si determina dalla costante dio equilibrio:[ ] 0 ( )≠ q −Δ EX ≠X 0= =K N expTS A[ ][ ] RT0 0A B q qA B[ ] [ ] [ ]≠ =KX A BTS0 sono delle costanti di ripartizione molecolari per unità di volume.q iLa funzione di partizione molecolare è la sommatoria estesa a tutti gli statiεenergetici di energia che la specie in questione può occupare:i( )−ε∑ iq= exp k Ti Bq è in funzione della temperatura: se T aumenta, q aumenta ed ha un effettoin positivo on negativo sulla KΔ E è la differenza tra il livello energetico fondamentale del prodotto0≠ e quello dei reagenti A e B.X ≠Il fattore di frequenza
del complesso attivato può essere ricavato dalla funzione di partizione molecolare per unità di volume del complesso attivato: 0q = X0 exp(-ΔE‡/kBT) dove: - X0 è la frequenza di vibrational del complesso attivato - ΔE‡ è l'energia di attivazione - kB è la costante di Boltzmann - T è la temperatura L'espressione di k non è molto agevole nell'utilizzo, in quanto il calcolo delle q non è semplice. Torna utile perciò sviluppare un'espressione di tipo termodinamico, definendo la costante di equilibrio K: K = kN exp(-ΔG‡/RT) dove: - kN è la costante di Plank - ΔG‡ è l'energia libera di attivazione - R è la costante dei gas ideali - T è la temperatura Ciò permette di definire il sistema attraverso le grandezze termodinamiche del sistema: ΔG‡ = ΔH‡ - TΔS‡ ΔG = -RT ln K ΔG‡ = ΔH‡ - TΔS‡ Si ricava quindi l'espressione della costante cinetica di Eyring, che ha la stessa forma dell'equazione empirica di Arrhenius: k = kBT0 exp(-ΔG‡/RT)−ΔG H ΔSB=¿ exp expRT h RT R( )k T≠ B=ν = ¿k K exph 0 ≠La costante dipende dalla temperatura, da un parametro energetico ΔHben definito (non come l’energia di attivazione) ed è evidenziata ladipendenza dalla temperatura del fattore pre-esponenziale.Si può dimostrare che l’energia di attivazione di Arrhenius sia approssimabileall’entalpia di attivazione standard del modello di Eyring:Dall’equazione della teoria dello stato di transizione si ricava:o ( )( )k T k1B ≠ ≠ B⇒= =ln −ln +k K lnk K lnh T h1Derivando rispetto a :o T ( )ⅆ ln k ∕ h≠ ( )ⅆ ln 1 ∕ Tⅆ ⅆln k ln K B= − +( ) ( ) ( ) ( )ⅆ ⅆ ⅆ ⅆ1 ∕ T 1 ∕ T 1 ∕ T 1 ∕ TDerivando l’equazione di Arrhenius rispetto la temperatura si ottiene:o −E −Eⅆ ln ka a⇒= +ln =ln k A ( )RT Rⅆ 1 ∕ TRicordando la dipendenza della costante di equilibrio dalla temperaturao secondo Van’t
Hoff: ( )0 ≠ 0 ≠+ΔH Δp V≠ 0 ≠ⅆ ln K ΔUm= =( )ⅆ 2 2T R T RT 83( )0 ≠ 0≠-Δ +H ΔpV≠ 0 ≠ⅆ -Δln K Um= =R R( )ⅆ 1 ∕ T
Se si combinano le equazioni:o ( )0 ≠ 0 ≠-Δ +H Δp V-E ma = -TR R( )0 ≠ 0 ≠=Δ -Δ +E H p V RTa m
Nel caso di reazioni unimolecolari o reazioni in soluzione, la variazione di volume è nulla; poiché il valore di RT è trascurabile:( )0 ≠ 0 ≠ 0 ≠=Δ -Δ +E H p V RT ≈ Δ Ha m
Per cui si può assumere che l'esponenziale entalpico sia sostanzialmente l'esponenziale di Arrhenius
Possiamo quindi calcolare il contributo entropico di attivazione, dal valore sperimentale del fattore pre-esponenziale A di Arrhenius:0 ≠-Δ H= +ln k ln ART( ) ( ) ( )k T 0 ≠ 0 ≠Δ H Δ SB=ln - +ln k h RT Rk T0 ≠ B=RlnA-Rln (-2Δ S
R)Il termine viene meno quando si lavora in soluzione o senza lavoro di volume.
La velocità di una reazione in soluzione può essere espressa attraverso l'equazione di Eyring, ma usando un fattore pre-esponenziale adeguato alla frequenza degli urti in soluzione Z:
[ ]0 ≠ -ΔG = Zk exp RT
Per una reazione bimolecolare in soluzione:
( ) 18πkT R-1 -1
B2 2 11
( )= +r =Z r ≈ 10 M s-1 kbi 1 2 Bμ N A
Per una reazione unimolecolare:
( )1/2k T
B=Z uni 2πm
Per una reazione eterogenea (reazioni su superfici elettrodiche o simili):
84 ( ) 1RT 3 4
= -102Z ≈ 10 cm2/s
Kinetic ELETTRODICA
Un processo elettrochimico è l'insieme di una successione di diversi "stadi" che ci permettono di andare da A fino a B, di cui almeno uno di trasferimento bulk di carica, o meglio, di Trasferimento Elettronico (TE). Non esiste solo il trasferimento elettronico: posso avere altri step limitanti della
velocità di trasferimento. Al seguito del trasporto di massa (diffusione, convezione o gradienti) la specie si muove dal bulk alla superficie elettrodica (distanza bulk-superficie: frazioni di micron).
Posso avere alcune reazioni chimiche nella zona interfasale, spesso dovute a fattori ambientali, es. radiazioni.
La specie viene adsorbita dall'elettrodo (modello Helmholtz) senza molecole di solvente che si interpongono tra l'elettrodo e la molecola.
Il trasferimento di elettroni può avvenire anche se la specie è solvatata, quindi circondata da molecole di solvente. La differenza tra i due processi è data dall'affinità tra molecola e superficie (molecola adsorbita), indotta da interazioni deboli (fisioadsorbimento) o forti (chemiadsorbimento).
Tutti i processi di elettrocatalisi richiedono il processo di adsorbimento, il contatto diretto con l'elettrodo può favorire una reazione chimica abbassandone l'energia di attivazione; mentre
quando la specie è solvatata, l'elettrodo è un materiale inerte e si comporta da serbatoio di elettroni, senza entrare in gioco nella reazione. A seguito del trasferimento elettronico, ho un desorbimento, seguito (spesso) da reazioni chimiche e dalla migrazione verso il bulk. A circuito aperto ΔG rⅈ=0; f.e.m. = nF ΔG 0. N.B.: in una pila la reazione decorre sempre nel verso spontaneo, con ΔGf.e.m. > 0 quindi posso ricavare l'entalpia per capire se la reazione è endotermica o esotermica. Quando ΔG ≠ 0, su un'interfaccia polarizzabile si ha il fenomeno di polarizzazione (ΔG ≠ 0 o ≠ 0) non si è più in condizioni di equilibrio. Si hanno modificazioni in prossimità dell'elettrodo e/o all'elettrodo stesso posso polarizzare l'elettrodo. Un elettrodo si dice polarizzato quando il valore del suo potenziale risulta diverso da
quello esistente a corrente nulla (potenziale di equilibrio).
Tipologie di correnti in dispositivi elettrochimici
Attraverso R passa la corrente totale I (conduzione ionica della carica) che caratterizza l'intera cella; i = ia + ifaradica capacitiva (quello che interessa la cinetica elettrodica è solo il contributo faradico)
Correnti Faradiche: contributi di corrente associati al decorso delle semireazioni elettrodiche (correnti passanti per R1 e R2 sono resistenze al trasferimento elettronico). Tali resistenze sono indice della "difficoltà" che incontra la semireazione ad aver luogo con una certa velocità, la quale è appunto proporzionale alla corrente faradica.
Correnti Capacitive: contributi di corrente associati ai soli processi di modifica del doppio strato elettrico (scarica di C1 e C2), cioè di modifica della d.d.p. interfasale Δϕ; la cella è associabile ad un circuito RC. In assenza di processi faradici
elettrodi di dimensioni micrometriche (usando elettrodi piccoli minimizzo l'area per avere contributi capacitivi molto piccoli) 86 Correnti Faradiche Durante il processo di polarizzazione avrò che ad entrambi gli elettrodi (catodo e anodo) avverrà una reazione del tipo: In particolare ad ogni elettrodo ci sarà un contributo catodico alla corrente per il processo di riduzione (I < 0) o un contributo anodico per quello di ossidazione (I > 0) o in condizioni di equilibrio questi contributi sono uguali ma opposti in segno (sul singolo elettrodo).→ ∞ per cui si ha solamente il contributo capacitivo relativo alla modifica della carica del doppio strato (corrente di background).
Se viene applicata una d.d.p. costante:
- La corrente capacitiva fluisce nel sistema e decade nel tempo in pochi ms, o è una corrente transiente (il doppio strato non viene più modificato).
- La corrente faradica fluisce nel sistema e tende a decrescere ma non va a zero (legata alla disponibilità di specie redox).
Se viene applicata una d.d.p. variabile nel tempo:
- La corrente capacitiva continua ad essere significativa e si somma al contributo faradico (il doppio strato varia nel tempo).
- La corrente faradica è sempre legata alla disponibilità di specie redox.
La corrente capacitiva rappresenta una corrente di background (influisce sul rapporto segnale/rumore in misure elettroanalitiche) eliminabile solo per:
- Sottrazione (misure in presenza ed in assenza di specie redox)
- Variazione del potenziale non continua ma a step discreti
- Utilizzo di