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Estratto del documento

ECONOMIA D'AZIENDA

Riassunto del libro "Lezioni di Economia Aziendale" (ed. Giappichelli)

Prof. Biancone

PARTE PRIMA

Il sistema aziendale

1. L'impresa come sistema sociale aperto

L'impresa è un insieme di elementi diversi e relazionati tra loro → è un SISTEMA che ha come obiettivo la realizzazione e la vendita di un determinato prodotto.

Il prodotto è risultato di un processo di trasformazione reso possibile dalla combinazione di fattori produttivi offerti dall'impresa per servire un cliente. Il prodotto ha valore solo se esiste qualcuno disposto a pagare il prezzo.

L'impresa effettua continui scambi con l'ambiente che la circonda: percepisce i bisogni del mercato, acquisisce risorse e competenze, offre un prodotto per la soddisfazione del cliente. Deve saper adattare in modo dinamico la propria offerta all'evoluzione dei bisogni.

Alla luce di ciò possiamo dire che l'azienda è:

  • un sistema... (insieme di elementi integrati ed interdipendenti)
  • ...economico... (finalizzato a soddisfare dei bisogni con risorse limitate)
  • ...aperto... (in costante rapporto di scambio con l'ambiente esterno)
  • ...dinamico (sistematicamente in evoluzione)

L'attività dell'impresa consiste nell'attivazione dei mezzi tecnici da parte dell'elemento umano sotto la coordinazione dell'organizzazione aziendale.

Le relazioni dell'impresa con l'ambiente:

  • riceve molteplici input → fattori produttivi e influssi di varia natura;
  • trasforma gli input → attraverso lo svolgimento della propria attività;
  • ottiene degli output → li ritrasmette all'ambiente sottoforma di prodotti/servizi, valori culturali, conoscenze tecnologiche, influenze, ecc ...

INPUT:

  1. fattori produttivi → lavoro, tecnologie, materie prime, fonti di energia, capitali. L'azienda gli ottiene per mezzo dello scambio di mercato: l'impresa corrisponde un costo per ottenere un dato volume di beni/servizi;
  2. influssi ambientali → possono rappresentare:
    • opportunità: es. agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati, ecc ...
    • vincoli: es. norme di salvaguardia ambientale, obblighi di sicurezza, ecc ...

OUTPUT:

  1. risultati del processo di trasformazione aziendale → beni o servizi prodotti producono ricavi per effetto di uno scambio di mercato;
  2. altri output verso l'ambiente → innovazione tecnologica, valori culturali, condizionamenti al potere politico, ecc ...

Gli scambi tra l'azienda e il mercato

Gli scambi di mercato avvengono nelle seguenti fasi:

  1. acquisizione dei fattori di produzione (materie prime, tecnologie, lavoro...);
  2. vendita nel mercato della produzione effettuata (beni o servizi);
  3. acquisizione o rimborso di capitale (proprio o di credito).

La domanda: è composta dall’insieme di soggetti che in un dato momento esprimono un bisogno specifico.

L’offerta: è rappresentata dalle imprese che si rivolgono con prodotti e servizi a soddisfare il bisogno specifico espresso dalla domanda.

Collegamenti tra domanda e offerta:

  • bisogni soddisfatti con beni identici → in questo caso nell’analisi di domanda, offerta e collegamento tra esse si considera l’intero mercato specifico. Vale il regime di concorrenza perfetta: il prezzo è determinato dall’incontro tra domanda e offerta e corrisponde ad un volume di produzione dato;
  • bisogni soddisfatti con beni dello stesso tipo ma caratteristiche differenti → l’analisi degli elementi che compongono il mercato fa riferimento a specifici segmenti del mercato. Il regime di mercato che possono configurarsi sono:
    • monopolio (a domanda concorrenziale, a domanda oligopsonistica, a domanda monopolistica);
    • oligopolio;
    • concorrenza imperfetta.
    In ognuno di questi regimi la formazione dei prezzi si presenta con caratteristiche proprie e particolari per effetto dello squilibrio di potere tra offerenti e compratori;
  • bisogni soddisfatti con beni di tipo diverso:
    • tante curve di domanda → una per ogni bene volto a soddisfare lo stesso bisogno;
    • indagini per segmento di mercato;
    • ampiezza e confini del segmento → influenzati dai segmenti di altri prodotti che portano la soddisfazione per lo stesso bisogno;
    • effetti della variazione dei prezzi.

3. Le caratteristiche del sistema azienda

La competitività

Il sistema impresa deve essere dotato della competitività duratura nel tempo:

  1. adeguata definizione del proprio business: ciascuna impresa può identificare una sola area strategica di business (SBU — Strategic Business Unit) o una pluralità in cui operare;
  2. sviluppo delle proprie competenze distintive: capacità di far leva su capacità, conoscenze e abilità che consentano un’adeguata posizione di mercato.

La duratura combinazione di questi elementi garantisce all’impresa un capacità stabilizzata di essere in sintonia con l’ambiente:

  • sintonia con le attese di mercato;
  • sintonia con le attese reddituali dei portatori di patrimonio;
  • sintonia con le attese dei soggetti che operano nell’azienda.

Alla luce di ciò si può definire competitività la stabilizzata copertura con forza propria (cioè senza copertura dall’esterno del sistema) del fabbisogno di fattori produttivi.

In particolare è opportuno che l’impresa raggiunga un equilibrio economico, finanziario e patrimoniale stabilizzato nel tempo.

PARTE SECONDA

Le aree funzionali dell'azienda industriale

1. Le aree funzionali dell'azienda

FUNZIONI → gruppi di operazioni omogenee (dal punto di vista tecnico) e organizzate tra loro con cui il sistema azienda realizza il proprio oggetto e persegue i propri obiettivi ognuna delle quali ha un proprio organo amministrativo-direttivo.

  1. Funzioni caratteristiche (o anche operative):
    • Ricerca e Sviluppo (R&D);
    • Produzione e logistica;
    • Marketing.
  2. Funzioni ausiliarie/integrative:
    • Organizzazione e personale;
    • Pianificazione strategica;
    • Finanza;
    • Amministrazione e controllo (collegamento con l’ambiente in cui opera l’azienda).

Le prime sono maggiormente rivolte al perseguimento degli obiettivi aziendali, le seconde svolgono un’opera di supporto alle prime e hanno caratteri e ruoli piuttosto disomogenei.

Pregi: omogeneità delle conoscenze e degli strumenti impiegati, chiarezza dei confini tra una funzione e l’altra, efficienza organizzativa, semplificazione dei problemi di gestione.

Difetti: rischio di conduzione aziendale a comportamenti stagnì, allontanamento dagli obiettivi globali dell’azienda, eccessiva “settorialità”, decisioni positive per una funzione possono non rispettare le necessità e possibilità di un’altra, scarsa capacità di integrazione.

2. La pianificazione strategica

È una funzione unificante che mira a formulare:

  1. obiettivi a lungo termine della gestione aziendale
  2. scelte strategiche adatte al raggiungimento degli obiettivi
  3. piani d’azione per tradurre in pratica le scelte strategiche

Fa parte di un unico processo insieme al controllo di gestione che si occupa di verificare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

L’oggetto principale di questa funzione sono le scelte strategiche le quali vengono messe in atto dalle scelte operative.

Il periodo in cui normalmente si estende la pianificazione sono 3-5 anni per poter monitorare l’impatto della pianificazione sul profilo economico e finanziario aziendale.

I piani d’azione svolgono la funzione di concretizzare le intenzioni espresse dalle scelte strategiche perché tenendo conto delle risorse disponibili e dei vincoli (ambientali e interni all’azienda) tingono di realismo e credibilità dei disegni strategici a volte troppo ottimistici.

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Dettagli
A.A. 2016-2017
66 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sheryll.candia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Biancone Paolo.