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TUTTE E TRE I TIPI DI DECISIONE DEVONO ESSERE ASSUNTE IN MODO RAZIONALE E RESPONSABILE!
Processo omeostatico= processo in grado di mutare il proprio "fisico" a seguito dei cambiamenti ambientali esterni. Quindi l'azienda reagisce dinamicamente all'ambiente che muta.
Terzo presupposto: L'azienda adotta un sistema di valori su cui adegua i propri comportamenti; l'azienda, inoltre, assume un particolare sistema di valori che possono essere esplicitati tramite la carta dei valori. Questa carta è "pubblicata" anche all'esterno dell'azienda, sperando di trovare soggetti esterni che condividono gli stessi valori, per collaborare proficuamente con l'azienda. La così detta cultura aziendale è la sintesi di valori propri dell'azienda e di quelli ambientali, attiene al complesso delle conoscenze, delle credenze, delle fantasie, delle convenzioni, delle norme, delle sanzioni, dei valori che presiedono i diversi modi di.
comportamento.Gli elementi culturali di una determinata popolazione costituiscono un "pacchetto" del suo patrimonio collettivo, che si integra e si aggiunge agli elementi del "settore naturale".Quarto presupposto:L'azienda possiede capacità di comunicazione; le informazioni che comunica possono essere: qualitative o quantitative; contabili ed extracontabili; economico-finanziarie o non economico-finanziarie; obbligatorie (obbligata per legge) e volontarie. Un ruolo fondamentale per comunicare con l'esterno è ricoperto dai documenti contabili.Quinto presupposto:L'azienda memorizza gli eventi; sono importanti a questo scopo i documenti contabili, i regolamenti interni, i verbali delle riunioni ed i contratti stipulati, ad esempio.Sesto presupposto:L'azienda è in grado di fare previsioni; ci riesce grazie alle esperienze ed alle conoscenze acquisite. Fa previsioni per impostare i propri comportamenti i quali possonoessere: Adattivo/passivo: l'azienda si adegua al mercato o ad una situazione possibile, ma in modo passivo rispetto agli eventi.
Anticipativo: l'azienda, vedendo il mercato, può muoversi di anticipo rispetto agli antagonisti presenti sul mercato.
Attivo/innovativo: l'azienda influisce attivamente sul mercato, quindi con il suo comportamento provoca delle novità.
Gli obiettivi da raggiungere possono essere: di breve, medio o lungo termine; interni o esterni, in base allo spazio economico in cui possono essere conseguiti; qualitativi o quantitativi in base alla loro natura.
Il programma aziendale è un documento redatto per coordinare il sistema delle decisioni e gli obiettivi. La programmazione può essere:
Estrapolativa, in cui l'azienda concepisce lo scenario futuro come estrapolazione del passato e del presente; comportamento passivo. È una programmazione rischiosa per il lungo termine perché tutto si evolve.
quindi difficilmente il futuro sarà come il passato. Strategica, in cui l'azienda domina l'evoluzione del mercato; comportamento anticipativo, attivo. Fondamentale nella programmazione è l'articolazione del piano industriale, la quale significa predisporre le operazioni concrete da compiere per realizzare le attività scelte. PIANO INDUSTRIALE = traduzione operativa della programmazione. Settimo presupposto: L'azienda manifesta dei bisogni; per continuare a sviluppare nel tempo il proprio percorso di vita, ogni azienda deve consumare risorse materiali ed immateriali. I bisogni che le aziende manifestano si riferiscono: ai beni strumentali (beni pluriennali, a lento rigiro); a tutti quelli ad utilizzo annuale (beni a veloce rigiro, di attivazione); ai servizi. Teoria contrattualista: Il più grande sostenitore di questa teoria è stato Giuseppe Cerboni (1827-1917), secondo cui il concetto d'azienda è composto da piùIn senso oggettivo, la sostanza amministrabile (il patrimonio) e l'azione amministrativa.
In senso soggettivo, il proprietario, l'amministratore.
Quindi l'azienda racchiude la sostanza amministrativa, in relazione al suo proprietario e l'azione amministrativa, svolta dall'amministratore. Inoltre il Cerboni coniò la teoria personalistica dei conti, secondo la quale ogni volta che l'azienda sottoscriveva un contratto o un atto di gestione lo intestava ad uno specifico fornitore.
L'altro importante sostenitore di questa tesi è stato Fabio Besta (1845-1922), il quale concepiva l'azienda come somma dei fenomeni da amministrare, relativi ad un cumulo di capitali che formi un tutto a sé, o ad una persona singola. Il carattere distintivo dell'azienda è dato da:
- Somma dei fenomeni amministrabili, cioè dalle operazioni gestionali.
- Cumulo di capitali, cioè il patrimonio.
- Tutto a sé,
Cioè il soggetto di riferimento dell'attività aziendale.
La teoria contrattualista fu fortemente criticata in quanto l'uomo perdeva troppa importanza.
Teoria sistemica:
Il più grande esponente di questa teoria è stato Gino Zappa (1879-1960), lui vedeva l'azienda come:
- Coordinazione economica in atto istituita e retta per il soddisfacimento dei bisogni umani.
- Coordinazione di operazioni economiche, di cui l'uomo e la ricchezza sono elementi vitali.
- Istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione, o il procacciamento, o il consumo della ricchezza.
Altri autori da menzionare sono stati:
- Pietro Onida, azienda come un sistema dinamico nel quale si realizzano in sintesi vitale l'unità nella molteplicità, la permanenza nella mutabilità.
- Carlo Masini, per azienda si intende l'ordine strettamente economico di un
istituto.Aldo Amaduzzi, l'azienda è considerata come un sistema di forze economiche, sviluppate nell'ambiente di cui è parte, a favore del destinatario della produzione e degli individui che vi operano.
Teoria organicistica:
Il capostipite di questa teoria, sostenuta poi dalla cosiddetta "Scuola Toscana", è stato Alberto Ceccherelli (1885-1958), il quale concepiva l'azienda come un organismo socioeconomico vivente. L'uomo è visto come attore e destinatario dei processi economici e come componente privilegiato dell'unità aziendale.
Ha avuto tre allievi, che assieme a lui hanno costituito la Scuola Toscana:
- Guido Ponzanelli, prof. a Siena.
- Alberto Riparbelli, prof. a Pisa.
- Egidio Giannesi, prof. a Firenze.
Patrimonio ambientale:
È costituito da 3 patrimoni:
- Patrimonio delle conoscenze, composto dalle abilità possedute dai componenti della comunità che insiste in quell'area territoriale.
Configura la cultura della comunità:
- Patrimonio dei valori storici, composto dai valori morali delle singole persone e da quei valori accumulati col passare del tempo.
- Patrimonio naturale, composto dalle caratteristiche geofisiche del territorio in cui opera l'azienda.
Patrimonio aziendale:
È l'insieme coordinato di risorse che viene destinato ad una particolare attività economica intrapresa da una qualunque azienda; è in continuo mutamento, come l'azienda stessa. Gli elementi del patrimonio aziendale a carattere strutturale sono rappresentati dai beni ad utilizzo pluriennale; non fanno parte del patrimonio i servizi acquistati per l'esercizio delle funzioni aziendali.
Documenti contabili:
Vengono redatti per rappresentare la composizione quanti-qualitativa del patrimonio aziendale. Si basano sull'ottica del proprietario, quindi evidenziano solo gli elementi del patrimonio su cui l'azienda vanta un diritto di proprietà.
testo formattato con tag html:Esclusi quindi il patrimonio delle conoscenze, in quanto è impossibile attribuirgli un valore monetario specifico; è escluso anche il patrimonio delle risorse naturali, in quanto loro sono di proprietà dell'intera comunità sociale e non potranno mai essere possedute dall'azienda; anche il patrimonio dei valori storici è escluso.
Conoscenza del patrimonio aziendale:
La conoscenza del patrimonio permette di formulare giudizi sulla capacità aziendale a raggiungere gli obiettivi gestionali dichiarati, programmati nel breve, medio o lungo termine. La conoscenza del patrimonio interessa gli stakeholders, ovvero i "proprietari d'interessi", cioè il proprietario d'azienda, i finanziatori, i dipendenti, gli azionisti e chiunque altro abbia degli interessi legati all'azienda. Per trasmettere l'informazione patrimoniale occorre disporre di un mezzo che possa trasferirla, raggiungendo chi è interessato. Il
Il patrimonio aziendale è considerato come un aggregato di STOCK, misurato utilizzando la moneta. Lo stock è una massa disponibile in un certo istante. Gli stock possono essere:
- Effettivi, beni materiali ed immateriali di cui l'azienda vanta diritto di proprietà.
- Sostitutivi, moneta ed i suoi sostituti, diritti ed obblighi economici e finanziari; rappresentano risorse da convertire in valore economico.
Composizione qualitativa del patrimonio aziendale:
- Immobilizzazioni materiali, beni materiali a fecondità ripetuta, beni strutturali (macchinari, impianti), permangono nell'azienda per un lungo periodo di tempo.
- Disponibilità economiche, beni a fecondità semplice (giacenze di magazzino, semilavorati); diritti economici di durata inferiore all'anno.
- Immobilizzazioni immateriali, diritti economici di durata pluriennale; la loro caratteristica è l'inconsistenza fisica, ad esempio brevetti e licenze.
- Immobilizzazioni finanziarie,
crediti finanziari di durata pluriennale.
Disponibilità finanziarie, crediti finanziari di durata inferiore all'anno.
Disponibilità liquide, denaro o moneta.
Mezzi propri, riserva legale+riserva volontaria+riserva statutaria, capitale sociale ed utile d'esercizio.
Debiti oltre l'anno, obbligazioni emesse, mutui passivi, prestiti pluriennali, ecc.
Debiti entro l'anno, cambiali passive, bollette, ecc.
Divisione tra impieghi e fonti; gli impieghi sono la destinazione delle risorse finanziarie; le fonti, invece, sono l'origine delle risorse finanziarie.
Aspetto quantitativo del patrimonio:
La ">" significa "diventano".
Impieghi > Attività; Fonti > Passività; Debiti > Passività esigibili, le quali possono essere passività consolidate (debiti oltre l'anno), oppure passività correnti (debi