C TActio publicianaVince C proprietario pretorio55 Letizia D’Orazio
C. Venditore consegna un cavallo di cui è proprietario a Compratore in quanto vi è un accordo su contratto di compravendita. Il cavallo scappa prima dell’anno per l’usucapione e torna da Venditore che lo chiude insieme ad altri suoi cavalli nella stalla. C C perde il possesso che va a V prima dei tempi per l’usucapione.
ConsegnaC V V C C VActio publiciana Exceptio iusti dominii Exceptio rei venditae actraditaeVince C proprietario pretorio
D. Venditore ladro di cavalli consegna un cavallo rubato a Compratore, cheres,ignora l’origine furtiva della in quanto vi è accordo delle parti su contratto di compravendita. Il cavallo scappa e va da un Terzo estraneo all’atto che lo chiude insieme ad altri suoi cavalli.
actio publicianaC recupera cavallo con dominus.
E. Stesso caso di D, ma il Terzo è il veroT C
RivendicaVince T reale proprietario, ma C può agire con
l'azione di compravendita contro VF. L'allevatore tiene tre cavalli nel suo recinto. Un cavallo scappa nella radura. Il cacciatore lo prende e lo porta nella propria stalla. Dopo un mese, l'allevatore riconosce il cavallo nella stalla del cacciatore. A chi spetta il recupero? Vince l'allevatore. L'amante dei cavalli tiene tre cavalli bardati con finimenti in un recinto. Un furbacchione taglia i catenacci del recinto di notte e i tre cavalli fuggono nella prateria. Un complice del furbacchione ne cattura due e li porta nella sua stalla. Il terzo cavallo scappa e i suoi finimenti si staccano. Il cacciatore lo cattura e lo conduce nella sua fattoria. L'amante dei cavalli qualche giorno dopo li riconosce. Li può recuperare? Può interdetto o rivendicare, anche se il cacciatore non ha agito clandestinamente. Se fosse passato un anno, il cacciatore possessore ad usucapione avrebbe vinto. Mezzi a difesa della proprietà: - Actio negatoria: Aulo Agerio sostiene di avere il dominio pieno sul suo fondo.E nega l'esistenza di una servitù di passaggio sul suo fondo?
FONDO AA FONDO VICINO---------------- DI NN---------56 Letizia D'Orazio
L'actio negatoria servitutis, c'è quindi cioè un'azione che ha come intentio il fatto che non esista la servitù dell'altro. In questo caso AA nega che esista la servitù, cioè impedisce a NN di passare dal suo sentiero per arrivare al lago. Quest'actio era applicata anche a tutti gli altri diritti reali minori. In questo caso AA vince se riesce a dimostrare il dominio. La servitù tra i fondi rimane anche se cambiano i proprietari dei fondi.
Actio finium regundorum: Tizio sostiene che il suo fondo si estende per tre metri oltre il fossato Blu. Caio invece sostiene che oltre il fossato inizia la sua proprietà. Fondo di TIZIO Fondo di CAIO
I due discutono della proprietà della striscia rossa. Si tratta quindi di una lite per il confine; a Roma i confini erano tutelati
dal Dio Terminus, che con i suoi cippi delimitava i confini. I due si trovano "nella stessa posizione" rispetto al terreno, nessuno può agire di rivendica. Si applica quindi un'azione molto antica divisoria, che prevede come dividere il confine, l'adiudicatio. Questa formula prevede la clausola che aggiudicherà il terreno a uno dei due in base anche alla decisione di un arbitro. In questa actio condemnatio può esserci anche una Cautio damni infecti: Tizio è proprietario di una casa sulla quale incombe dall'orto di Caio un vecchio abete pericolante, che minaccia di cadere sul tetto di Tizio. Tizio vede nell'editto che il pretore può utilizzare una stipulazione pretoria. Quindi, chiede al pretore di imporre a Caio una stipulatio, cioè una promessa, con cui Caio gli promette una somma a risarcimento del danno temuto, che deve essere più alta del risarcimento del danno. Quindi aCaio conviene sistemare l'abete in modo da non pagare una somma così alta. Se Caio promette, Tizio è soddisfatto. Se però Caio non promette: Per prima cosa, vi è la missio in possessionem ex primo decreto, cioè il pretore ammette Tizio nel possesso di Caio, Tizio in questo modo può sistemare le cose e, ha il diritto di essere rimborsato per le spese da Caio, inoltre, godendo dello ius retentionis ha il dritto a tenersi la proprietà se Caio non lo rimborsa. In questo caso, quindi, Tizio è un detentore che però ha la tutela interdittale, perché l'editto stabilisce così. possessioem ex secundo Se Caio ancora non fa nulla, vi è la missio indecreto, che fa diventare Tizio possessore ad usucapionem. Egli, grazie all'actio publiciana, è tutelato come se fosse proprietario; quindi, Tizio con il secondo decreto diventa proprietario pretorio dell'orto di Caio. Ovviamente tutti questi passaggifanno sì che Caio decida disistemare tutto subito.57 Letizia D’OrazioOperis novi nuntiatio: In questo caso, io ho ragione di temere che unao nuova opera, che il vicino inizia a costruire, causa un danno.Si tratta della diffida a continuare la costruzione di un’opera che potevaarrecare danno. Nell’antichità, colui che temeva il danno lanciava deisassi contro l’opera in costruzione, e la costruzione si interrompeva. Inepoca successiva, il pretore decide cosa fare caso per caso: o ordina unastipulatio o utilizza una tutela di tipo interdittale demolitoria(ripristino situazione iniziale) o compie una diffida formale. Se ilcostruttore vuole procedere, può offrire una cauzione, ovvero dice cherisarcirà in caso di danno
Actio acquae pluviae arcendae: Dal punto di vista economico sociale,o l’acqua ha avuto un’importanza fondamentale nella storia di Roma.Già nelle XII tavole vi erano delle norme che riguardavano le
il proprietario del fondo danneggiato può agire legalmente contro il proprietario del fondo sovrastante che ha modificato il corso naturale dell'acqua piovana. Questa azione può essere eseguita anche se il proprietario del fondo cambia, in quanto è un'azione ambulatoria propter rem.può esserci dunque arbitratus derestituendo. L'azione prevede la rimozione dell'opera che impedisce il normale deflusso delle acque. Con Giustiniano, in oriente, dato che c'era siccità, l'azione non ha più lo scopo di evitare danni che risultano dall'eccessivo scorrimento dell'acqua, ma ha lo scopo di evitare l'eccessivo approvvigionamento da parte di un soggetto rispetto ad un altro. Se l'opera è costruita su un fondo pubblico non si può domandare l'actio acquae pluviae arcendae, cautio damni infecti, ma solo la Se tra i due soggetti c'è un luogo pubblico, l'actio si può usare lo stesso. Inoltre, quando su un fondo viene costruito un sepolcro, il fondo diventa religioso, e perciò non è oggetto di valutazione economica. Tuttavia, si può lo stesso esercitare l'actio contro il vecchio proprietario, altrimenti non.sarebbe giusto.Letizia D'Orazio
CAPITOLO 7 – OBBLIGAZIONI res
Le obbligazioni costituivano, insieme all'eredità, l'usufrutto, e le servitù, le
incorporales e hanno solo 'esistenza giuridica'. dell'actio in rem,
Come i diritti reali costituiscono il versante sostanziale ledell'actio in personam.
obbligazioni costituiscono il versante sostanziale
Per noi oggi l'obbligazione è il vincolo giuridico per il quale un soggetto
(debitore) ha il dovere di eseguire un certo comportamento (prestazione) nei
confronti di un altro soggetto (creditore), il quale aspetta questo
dare, facere, praestare, oportere
comportamento di (ha un'aspettativa) e incaso di inadempimento ha il diritto di esigerla.
ob-ligare
Il termine deriva dal latino in quanto il debitore era legato da un
dovere al creditore. In età più risalente, il vincolo era materiale, nel senso che
il debitore che non avesse adempiuto era fisicamente sottoposto
alla potestà nexum del creditore; il consisteva infatti nella possibilità di costituirsi in pegno gestum per aes et libram; attraverso un solo a partire dal I secolo a.C., in particolare con Quinto Mucio Scevola, emerse l'idea di un vincolo da intendere quale forma di soggezione ideale e non fisica.
Riguardo alle definizioni romane, nelle Istituzioni Gaio non da una definizione vera e propria di obbligazione, ma ne esprime il concetto; nel quarto libro in personam scrive: "l'azione è quella con cui agiamo contro chi sia obbligato verso di noi in conseguenza di un contratto o di un delitto, ossia nell'intentio quando la nostra pretesa (espressa) consista in un dare (trasferire una proprietà), fare (realizzare un risultato), prestare (=stare garante per un certo risultato; da il nome alla prestazione) in nostro favore".
Una definizione dell'obbligazione affiorò nelle Istituzioni di
Giustiniano: "Obligatio est iuris vinculum è un vincolo giuridico in virtù dell'obbligazione del quale siamo obbligati a compiere una data prestazione in conformità all'ordinamento cittadino". L'esatta esecuzione della prestazione, ossia l'adempimento, comportava l'estinzione dell'obbligazione; i requisiti dell'esatta prestazione erano: - La possibilità naturale e giuridica - La liceità (dunque la prestazione non doveva essere contraria a nessuna norma né al buon costume) - Che fosse determinata o determinabile (rispettivamente con certa o incerta) - Suscettibile di valutazione.Scarica il documento per vederlo tutto.
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