vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RADIOGRAFIA
La radiografia (RX) è una forma di immagine che si ottiene tramite l’utilizzo di un’onda
elettromagnetica chiamata Raggi X. Si propagano nel vuoto a velocità costante e sono in
grado di attraversare la materia. Sono radiazioni ionizzanti, poiché al contatto col la
materia perdono elettroni e rimuovono gli ioni con cui entrano in contato, quindi possono
provocare danni biologici ultrastrutturali, principalmente sul DNA. I raggi X vengono
prodotti nel tubo radiogeno, che sono formati da un’ampolla di vetro vuota, che porta i
raggi X senza espandersi oltre di essa, e due strutture costituite da tungsteno, un catodo
da cui escono gli elettroni, e un anodo, su cui si impattano gli elettroni. Gli elettroni
dell’orbitale esterno, per la differenza di potenziale (10V) che provoca un effetto
termoelettrico, si spostano dal catodo all’anodo. Si libera quindi energia cinetica, che
produce il 99% di calore e l’1% di Raggi X. In base alla struttura anatomica da analizzare,
possiamo modulare la penetranza dei fotoni, poiché se la differenza di potenziale è bassa,
è minore la capacità di penetrazione dei raggi X. I raggi duri sono quelli con più capacità
di penetrazione, mentre i raggi molli hanno bassa capacità di penetrazione (solitamente
per studio di strutture superficiali che non raggiungono le ossa). Aumentando però la dose
di radiazione, aumenta il danno biologico. L’intensità del fascio è il numero di fotoni che
vengono arruolati per l’emissione del fascio, si misura in mA ed è un parametro qualitativo
(contrasto delle immagini). Inoltre deve esserci un qualcosa che indichi quanta radiazione
è stata assorbita dal paziente. Ci sono tre tipi di interazione possibili in radiodiagnostica,
ovvero tre risposte diverse da parte degli atomi. La diffusione classica prevede che l’atomo
colpito dall’elettrone ceda energia in eccesso sottoforma di fotone con traiettoria diversa e
lunghezza d’onda pari al fotone incidente. Non avviene quindi trasferimento di energia
(poco usata). L’effetto fotoelettrico si ha quando l’elettrone viene assorbito, rimuovendo
l’elettrone dell’atomo bersaglio, detto fotoelettrone. Determina effetti biologici perché è una
radiazione ionizzante. L’effetto compton prevede l’espulsione dell’elettrone dell’orbitale più
esterno da parte del fotone. La semeiotica fondamentale delle radiografie si basa sulle
scale di grigio:
Tonalità aerea (aria): non assorbe le radiazioni. NERO.
Tonalità adiposa: assorbe poche radiazioni. GRIGIO SCURO.
Tonalità parenchimatosa: assorbimento medio. GRIGIO.
Tonalità ossea: assorbe molte radiazioni. GRIGIO CHIARO.
Tonalità metallica: assorbe tutte le radiazioni. BIANCO.
Tra le metodiche radiologiche, troviamo:
Radiografia (RX). Immagine statica.
Mammografia. 2
Fluoroscopia. Acquisizione delle immagini in modo continuo, quindi si sfrutta per
valutare un organo in movimento (deglutizione, apparato digerente, angiografia…)
ECOGRAFIA
L’ecografia è una forma di immagine che si ottiene sfruttando, come radiazione, gli
ultrasuoni, ovvero onde sonore con frequenza elevata, non udibili all’orecchio umano, che
propagano attraverso un mezzo fisico, dato dal gel che si applica tra la sonda e il paziente.
I tessuti hanno caratteristiche diverse che mandano segnali diversi, ottenendo così
un’immagine. Gli ultrasuoni sono sottoposti a due tipi di fenomeni (ne esistono altri, ma ai
fini della formazione dell’immagine la rifrazione e la trasmissione non sono rilevanti):
Fenomeno di attenuazione, per cui quando l’onda attraversa il corpo, si attenua
progressivamente, in base a un coefficiente di assorbimento biologico (impedenza
acustica, che condiziona la velocità di propagazione del suono) diverso per ogni
tessuto.
Fenomeno di riflessione, per cui ad ogni variazione di impedenza acustica l’onda si
riflette, producendo echi che serviranno a creare l’immagine ecografica quando
vengono captate dalla sonda.
La sonda ecografica genera gli ultrasuoni tramite l’effetto piezoelettrico, per cui alcuni
cristalli pizoelettrici, con struttura molecolare a dipolo, in un campo elettrico si deformano,
e tornando alla posizione normale quando il campo elettrico cessa generano gli ultrasuoni.
Gli ultrasuoni, essendo onde, sono caratterizzati da una frequenza e una lunghezza
d’onda. Sonde con lunghezze d’onde maggiori andranno più in profondità, ma saranno
meno precise perché avranno una frequenza minore (e quindi discrimineranno meno
facilmente due punti vicini), mentre sonde con lunghezze d’onde minori rimarranno
superficiali, ma saranno molto più precise perché avranno frequenza maggiore. L’osso
riflette completamente l’onda, l’acqua la trasmette.L’immagine che si forma sarà in formato
digitale, e ogni pixel avrà valore diverso in base all’intensità dell’eco rilevato:
Echi intensi mostreranno un’immagine iperecogena, cioè BIANCA.
Echi intermedi mostreranno un’immagine iso-ipoecogena, cioè GRIGIA.
Assenza di eco mostrerà un’immagine anecogena, cioè NERA.
RISONANZA MAGNETICA
È un esame di secondo livello, da eseguire quando il quesito diagnostico non viene risolto
con una metodica di primo livello. È un esame molto lungo, ottimo per lo studio dei tessuti
molli, ma claustrofobico. La sala dove si trova il macchinario è protetta. La RMN sfrutta il
fenomeno di risonanza dei campi magnetici per influenzare i nostri tessuti, associato
all’applicazione di una radiofrequenza, per avere un segnale di ritorno. Il fenomeno di
risonanza presenta un dipolo magnetico e si induce in nuclei che presentano un numero
3
dispari di protoni e neutroni. L’atomo di idrogeno, o spin, è presente in tutte le molecole
d’acqua, quindi in circa il 70% del corpo dei giovani e viene sfruttato poiché H si comporta
come un piccolo dipolo magnetico. Senza un campo magnetico, le varie molecole di H
ruotano (movimento di precessione) in modo anarchico, mentre se inseriti all’interno di un
campo iniziano a ruotare con un asse con il medesimo orientamento di quello del campo,
disponendosi sulle linee di forza del campo stesso, con verso parallelo o antiparallelo. Il
movimento di precessione varia per ogni tessuto, per cui conoscerlo è importante per
valutare se la frequenza è alterata o allineata. Maggiore è l’intensità del campo magnetico,
migliore è la risoluzione dell’immagine. Le bobine emettono onde radio, ovvero impulsi di
radiofrequenza (ciò determina il rumore) ed è inviata al paziente per cambiare il loro stato
in uno più forzato. Colpendo il paziente con radiofrequenze, le molecole otterranno una
rotazione trasversale, ovvero 90° rispetto all’orientamento iniziale. Appena si toglie la
radiofrequenza, i protoni tornano in posizione, mostrando tempi diversi a seconda del
tessuto, per i diversi rapporti di idrogeno e le varie molecole dell’organismo. Il tempo
impiegato dai protoni per perdere la magnetizzazione trasversale si chiama complessità
molecolare, e per convenzione un tempo di recupero breve è rappresentato dal bianco,
mentre un tempo più lungo rappresentato dal colore scuro. I tempi di rilassamento si
dividono in T1 e T2. Il primo è il tempo per portare la magnetizzazione longitudinale al
63,21%, mentre il secondo quello a ridurre la magnetizzazione trasversale al 36,79% del
suo valore originario, cioè quello trasversale. I liquidi mantengono un certo tempo di
magnetizzazione rispetto al parenchima, e quindi appaiono più bianchi, mentre i liquidi
perdono velocemente. Con T1 si valutano soprattutto i parenchimi e i lipidi, mentre con T2
si valutano soprattutto i liquidi, e concentrandoci su uno dei due valori si può escludere
altro (come per esempio concentrarsi sui liquidi ed escludere i parenchimi). Possono
essere valutati entrambi questi valori, ed essere influenzati in base alla quantità e al tempo
delle radiofrequenze, ecco perché è un esame multiparametrico. Con la RM si può capire
anche quando c’è uno stato di sanguinamento e quando c’è stato, grazie ai cataboliti
dell’emoglobina. L’angio RM si effettua quando si studiano i vasi. Le controindicazioni
possono essere di due tipi:
Assolute. Non può essere utilizzata la RMN ASSOLUTAMENTE in caso di pazienti con
pacemaker, poiché si spenge, presenza di clips metalliche o protesi valvolare, che
sono ferromagnetiche e quindi attratte dal campo con effetto proiettile.
Relative. La RMN si può effettivamente fare ma si possono creare artefatti, come un
paziente claustrofobico e mezzi protesici di sintesi, come la protesi d’anca, gli impianti
dentali: in questo caso, l’esame si può fare, ma attorno alla zona si crea un buco nero,
per cui se la zona da indagare è lontana, non si hanno problemi.
I rischi legati al campo magnetico sono:
Gli effetti legati ai CM variabili nel tempo e alla variazione dei protoni può causare
danno biologico.
Rischi correlati all’effetto degli impulsi a radiofrequenza.
Rischi legati all’introduzione di materiale elettrico nel CM
Rischio per la presenza di corpi metallici nel corpo del paziente.
4
Rischi correlati all’eccessivo rumore.
Strutture ipovascolarizzate sono più sensibili.
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TAC)
La TC è un esame rapido, di tipo volumetrico, che acquisisce il volume del paziente
tramite sezioni di volume. La tipologia più usata è la TAC, con proiezione assiale. Nasce a
partire dalla stratigrafia, che permetteva l’acquisizione di strati del corpo umano su
pellicola radiografica. La macchina della TAC è formata da un cerchio chiamato GANRTY,
al cui interno troviamo il tubo radiogeno che emette un campo magnetico e i detettori, i
sistemi di rilevazione. Il cerchio si comporta come sezione, poiché ha uno spessore. Il
paziente attraverso il GANTRY, la sorgente emette raggi X che viene acquisita durante la
rotazione completa di questo tubo tramite i detettori. In questo modo si acquisisce una
sezione del corpo su un piano specifico. La TC moderna si chiama a spirale, perché
ruotano contemporaneamente il paziente e il tubo, per cui le radiazioni colpiscono il
paziente con un movimento spiraliforme. I detettori sono disposti in file che formano uno
strato, l’ampiezza di rilevazione sul piano z del paziente, e maggiori sono gli strati
maggiore è il volume acquisito. Aumentando inoltre i numeri di detettori, aumenta la
radiazione, che oggi &eg