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Flusso finanziario dell'attività di finanziamento
Essa riguarda i finanziamenti che l'impresa ottiene da terzi sotto forma di capitale di rischio o di capitale di debito. Essa comprende sia la contrazione, sia la restituzione di tali capitali.
Nel rendiconto, quadro C troviamo la distinzione tra mezzi propri e mezzi di terzi. In questi ultimi vengono indicati l'incremento ed il decremento dei debiti verso banche (unica voce nella quale sono ammesse le compensazioni di partite), l'accensione di finanziamenti ed il rimborso dei finanziamenti (solo la quota capitale perché gli interessi li abbiamo già presi in considerazione nell'attività operativa).
Nei mezzi propri abbiamo l'aumento di capitale a pagamento (apporto di capitale; non troviamo l'apporto di capitale a titolo gratuito perché tale operazione non genera nuove risorse finanziarie) considerando quanta parte sia stata effettivamente versata.
Troviamo poi il rimborso di capitale, la cessione e l'acquisto di azioni proprie (non vanno nell'attività di investimento perché questa operazione è vista come una sorta di rimborso del capitale sociale ai soci) e, infine, i dividendi e gli acconti su dividendi pagati (dividendi che si danno ai soci a titolo di remunerazione). I dividendi incassati e pagati vengono quindi trattati in maniera differente (quelli incassati li troviamo nei flussi dell'attività operativa). ESEMPI (VEDI SLIDE) In fondo al rendiconto troviamo l'incremento o decremento delle disponibilità liquide (dall'inizio dell'esercizio alla fine di esso) il quale deve coincidere con la somma dei flussi. La percentualizzazione del rendiconto finanziario evidenzia l'aspetto degli impieghi e delle fonti. Ci si chiede se la liquidità sia stata generata o assorbita ed in quale misura in relazione alle tre aree. Dal lato degli impieghi vediamo in qualearea sono state maggiormente impiegate e fonti. Dal lato dellefonti si evidenzia la provenienza delle fonti da impiegareESEMPI (VEDI SLIDE)Analisi del rendiconto finanziario per indiciCi chiediamo cosa serva conoscere con riferimento al rendiconto finanziario.Indici di conversione monetaria: sono finalizzati a misurare quanta parte dei risultati economicidell’impresa si sono tradotti in liquidità.Indici di rendimento monetario: sono finalizzati a fornire una misura del ritorno monetario derivantedai capitali investiti nell’impresaGli indici che rientrano tra le suddette categorie sono numerosi e ne esistono diverse varianti e spessoassumono anche denominazioni differenti.Grado di monetizzazione delle vendite (o ritorno monetario delle vendite)Indice di conversione monetaria. Misura le risorse monetarie generate dall’attività operativa associate adogni euro del fatturato. È calcolato come rapporto tra il flusso finanziariodell'attività operativa ed i ricavi di vendita. Non esiste un valore assoluto. L'impresa può confrontare i valori nel tempo o, ancora meglio, con i valori delle imprese che operano nello stesso settore.
Copertura dei debiti
Indice di rendimento monetario. Stabilisce in quanti anni l'impresa sarebbe in grado di rimborsare l'ammontare complessivo dei debiti dell'impresa. Si calcola rapportando in mezzi di terzi (totale passivo meno totale patrimonio netto) al flusso finanziario dell'attività operativa.
Copertura della posizione finanziaria netta
Indice di rendimento monetario. Stabilisce in quanti anni l'impresa sarebbe in grado di azzerare la posizione finanziaria netta dell'impresa. Si calcola come rapporto tra la posizione finanziaria netta (prestiti a medio lungo ed a breve termine derivanti dal sistema bancario e dal mercato dei capitali MENO attività finanziarie disponibili quali crediti finanziari a medio lungo e
breve termine, titoli dell'attivo circolante e disponibilità liquide) ed il flusso finanziario dell'attività operativa.ANALISI DI BILANCIO
Facciamo un passo indietro facendo riferimento ai contenuti della rilevazione (o ragioneria). Essa studia la conversione dei fenomeni aziendali in valori attraverso strumenti e tecniche contabili. Analizziamo ora il passaggio successivo, ovvero la successiva riconversione dei valori in andamenti economici attraverso un processo interpretativo, indispensabile alla gestione. Si daranno per scontati i prospetti di sintesi di SP e CE e cercheremo di dare un giudizio sulla gestione attraverso l'analisi dei suddetti documenti.
Verranno INTERPRETATI i valori presenti in SP e CE. Tutto ciò si chiama analisi di bilancio. Essa è un metodo di ricerca in cui l'attività aziendale ed i suoi risultati, presentati nel bilancio, vengono scomposti ed esaminati nelle loro parti elementari, significative per il breve termine, titoli dell'attivo circolante e disponibilità liquide) ed il flusso finanziario dell'attività operativa.
raggiungimento di definiti obiettivi conoscitivi, riconducibili essenzialmente alla valutazione di:- Equilibrio patrimoniale (Solidità)
- Equilibrio economico (Redditività)
- Equilibrio finanziario (Liquidità)
- Crescita o Sviluppo
più esistonodei range. L’indice di bilancio fine a se stesso non ha valore. Ne assume uno quando viene confrontato. Siparla infatti di sistema di indici. Il rapporto di indebitamento di per sé è un numero, ma può essererapportato alla redditività dell’impresa. Il raffronto può essere fatto anche tra lo stesso indice in diversimomenti nel tempo o nello spazio (con altre imprese dello stesso settore).Altro fattore: occorre integrare l’interpretazione degli indici con un’analisi quantitativa. Occorreconsiderare quanto affermato all’interno della relazione sulla gestione.Infine, occorre avere presente che non esiste un unico modo per calcolare un indice di bilancio.È molto importante far sapere in che modo abbiamo ottenuto un indice oppure cercare di capire come unaltro analista ha ottenuto un indice che ci sta proponendo.
A chi interessa l’analisi di bilancio? Perché non bastano i prospetti
contabili obbligatori? Il bilancio rappresenta il principale strumento di comunicazione economico finanziaria dell'impresa verso le diverse categorie di stakeholder, i quali possono essere esterni o interni. I primi si concretizzano in investitori attuali o potenziali, finanziatori ed analisti finanziari. Quelli interni invece sono manager ed impendenti.
Fasi dell'analisi di bilancio:
- Lettura del bilancio di esercizio: Non basta leggere i prospetti di bilancio, ma occorre leggere i documenti che lo accompagnano. Lettura della Relazione sulla Gestione (particolarmente importante, fornisce informazioni sull'ambiente all'interno del quale l'azienda opera, sui mercati di sbocco ed approvvigionamento), della Nota Integrativa (serve soprattutto nel momento in cui ci sono state eccezioni nell'applicazione dei criteri di valutazione imposti dal CC), della Relazione del Collegio Sindacale, dei Revisori ecc...
- Riclassificazione dei prospetti di sintesi (SP e...
CE): consiste nell'attribuzione di un diverso especifico ordine di inserimento (rispetto all'originario) degli elementi di un documento, in mododa ottenere informazioni atte a meglio soddisfare gli obiettivi di analisi. La correttezza e laprecisione della suddetta riclassificazione dipendono dalla completezza della Nota Integrativa.Ove queste informazioni non siano presenti, l'analista esterno deve, quindi, fare ricorso ai criteridella rilevanza (fa riferimento al valore nel suo complesso, al valore che si sta riclassificando. Sead esempio la voce A5 del CE è l'1% del Valore della Produzione è controproducente perderetempo a cercare in Nota Integrativa da dove provenga) e della prevalenza (si riferisce allacomposizione del valore. In alcuni casi può capitare che larga parte di una voce faccia riferimentoad una particolare area, ad esempio quella caratteristica. Allora per semplicità si indica l'interovalore della voce come
proveniente dall'area caratteristica). Costruzione di un sistema di indicatori Interpretazione del sistema di indicatori Primo criterio di Riclassificazione dello SP La logica della durata è applicabile solo per lo SP. Essa fa riferimento alla scansione temporale in cui prevedibilmente gli impieghi di risorse finanziarie torneranno in forma liquida per effetto della gestione o della vendita e informazioni richiederanno mezzi di pagamento per la loro estinzione. Si parla di liquidità di impieghi e di esigibilità delle fonti (il periodo temporale con riferimento al quale le fonti devono essere rimborsate). Per l'individuazione delle diverse classi all'interno delle fonti e degli impieghi la durata viene riqualificata distinguendo il breve (12 mesi; aggregati di attivo e passivo corrente) dal medio-lungo periodo (oltre 12 mesi; aggregati di attivo e passivo immobilizzato). Costruzione SP secondo il criterio finanziario Occorre aver ben chiaro cosafotografi lo SP civilistico. Esso non è altro che una fotografia fatta a fine esercizio degli impieghi e delle fonti dell'impresa. Le attività sono impieghi e le passività ed il netto sono le fonti.
Riclassifichiamo le voci tenendo conto della riqualificazione delle voci in base alla tempistica di ritorno in forma liquida delle attività e di rimborso delle passività.
Le attività vengono riclassificate in attività correnti (produrranno liquidità entro l'anno). Qui troviamo ad esempio le rimanenze, i crediti a breve termine, i titoli correnti e le disponibilità liquide. Esse sono riclassificate in ordine di liquidità decrescente (le disponibilità liquide sono le più liquide mentre le rimanenze sono le meno liquide). I crediti a breve e le attività finanziarie a breve vengono definite liquidità differite.
Le altre voci dell'attivo dell'SP costituiscono l'attivo immobilizzato.
ovvero quelle voci dalle quali non ci si attende un ritorno in forma liquida nel breve termine. Passiamo al lato fonti (passivo). Essendo gli impieghi a breve ed a medio-lungo termine, allora le fonti di finanziamento possono essere rappresentate da: - Capitale proprio: rappresenta il denaro investito dagli azionisti o dai soci nell'azienda. Può essere suddiviso in capitale sociale (rappresentato dalle azioni o quote di partecipazione) e riserve (rappresentate dagli utili reinvestiti nell'azienda). - Capitale di terzi: rappresenta il denaro preso in prestito dall'esterno, ad esempio attraverso prestiti bancari o obbligazioni emesse dall'azienda. - Fondo di ammortamento: rappresenta una riserva di denaro destinata a coprire eventuali perdite o svalutazioni degli impieghi a medio-lungo termine. - Fondo per rischi e oneri: rappresenta una riserva di denaro destinata a coprire eventuali rischi o oneri futuri dell'azienda. - Debiti commerciali: rappresentano gli importi dovuti ai fornitori per beni o servizi acquistati a credito. - Debiti verso istituti di credito: rappresentano gli importi dovuti agli istituti di credito per prestiti o finanziamenti ottenuti. - Debiti verso soci: rappresentano gli importi dovuti ai soci o azionisti dell'azienda. - Altre fonti di finanziamento: rappresentano altre voci di debito o finanziamento non incluse nelle categorie precedenti.