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LE ANTOCEROTE

Circa 100 specie conosciute, di cui 6 in Italia. È anche chiamata Hornworts: erba a forma di corno. Gametofito talloso e sporofito a forma di corno. Il gametofito solitamente è verde scuro con numerosi sporofiti allungati. Quando è maturo, lo sporofito si apre longitudinalmente lasciando fuoriuscire le spore.

Immagine (d): sezione trasversale dello sporofito, al centro si possono vedere le spore colorate di giallo. Nella regione inferiore dello sporofito possiamo ritrovare il piede, immerso nel tessuto del gametofito e importante perché consente il trasferimento delle sostanze nutritizie alla parte superiore. Subito al di sopra del piede abbiamo una regione meristematica dello sporofito, grazie alla quale lo sporofito si allunga verso l'alto.

Nello sporangio sono presenti le tetradi di spore e, tra queste, strutture simili a elateri. Il cordone centrale di cellule, nella porzione inferiore dello sporangio, costituisce un tessuto che può assumere

La funzione di conduzione dell'acqua e dei nutrienti. Sugli sporofiti delle antocerote che sono verdi e fotosinteticamente attivi, vi sono numerosi stomi. Nelle antocerote, gli stomi una volta che si aprono non si chiudono più, e la loro apertura dipende dal momento in cui si sviluppano. Gli stomi, man mano che lo sporofito cresce, vanno incontro ad uno sviluppo: i più giovani saranno sempre alla base (perché la zona meristematica è nella zona del piede, in basso); via via che migrano si differenziano sempre di più, assumono caratteri sempre più simili a cellule di guardia sviluppati, e da una situazione in cui sono chiusi si arriva ad avere stomi aperti che però non sono regolati e stanno sempre aperti.

Gli sporofiti sono verdi, quindi sono anche fotosinteticamente attivi, perciò contengono cloroplasti. Le cellule della maggior parte delle antocerote contengono solitamente un singolo, grosso cloroplasto provvisto di pirenoide. Alcune

specie però hanno cellule che contengono molti piccoli cloroplasti privi di pirenoide, così come nella maggior parte delle cellule vegetali, ma anche in queste la cellula apicale contiene un singolo plastidio, riflettendo in ciò la condizione ancestrale. Molte epatiche e antocerote sono in simbiosi con le specie fungine; ciò favorisce la loro capacità di colonizzazione e consente di sostenere l'ipotesi che questi rapporti mutualistici siano stati un punto chiave nella conquista delle terre emerse.

Usi delle briofite: Bioindicatori per l'inquinamento dell'aria, vengono usati nel campo della medicina, etc. (Pteridofite)

PIANTE VASCOLARI SENZA SEME

QR per la filogenesi delle Pteridofite. Dotate di tessuti conduttori e di sostegno con pareti lignificate. L'insieme dei cordoni conduttori del fusto (e della radice) costituisce un'unica unità morfologica-funzionale che è denominata stele.

Schema della filogenesi dei diversi tipi

di vita delle piante: Le piante hanno un ciclo di vita che comprende diverse fasi. Iniziano come semi, che germinano e danno origine a una piantina. Questa piantina cresce e si sviluppa, formando radici, fusto e foglie. Durante questa fase, la pianta assorbe acqua e nutrienti dal terreno attraverso le radici e utilizza la luce solare per la fotosintesi clorofilliana, producendo energia e ossigeno. Le foglie sono fondamentali per la fotosintesi, in quanto contengono clorofilla, il pigmento verde che cattura la luce solare. Il fusto sostiene la pianta e permette il trasporto di acqua e sostanze nutritive tra le radici e le foglie. Una volta che la pianta ha raggiunto la maturità, produce fiori e frutti. I fiori sono organi riproduttivi che contengono gli organi sessuali delle piante, come gli stami e i pistilli. Gli insetti e il vento aiutano nella fecondazione incrociata dei fiori, che porta alla formazione dei semi all'interno dei frutti. I semi possono essere dispersi dal vento, dagli animali o da altri mezzi, e possono germinare per dare origine a nuove piante, completando così il ciclo di vita delle piante.

biologico:Ciclo aplodiplonte con alternanza di generazioni eteromorfiche e sporofito dominante.

Le Riniofite:Tra le prime piante terrestri vascolari sono da citare le riniofite: risalgono al periodo Siluriano-Devoniano (410-380) e sono state trovate in dei giacimenti fossiliferi in Scozia.

Queste piante avevano steli eretti, semplici cilindri corti, lunghi diversi centimetri senza foglie (steli nudi). Avevano uguale ramificazione dicotomica, entrambi i rami erano di uguale dimensione e vigore. Avevano un'epidermide con una cuticola, parenchima corticale e un semplice fascio di xilema composto da tracheidi con pareti secondarie anulari. Le estremità dei rami erano gonfie e contenevano gli sporangi. Anche gli sporangi si dovevano aprire per rilasciare le spore. I fossili con questi caratteri generali sono chiamati rinofiti.

Le piante vascolari senza seme (Pteridofite) hanno dominato nel paleozoico e molte si sono estinte alla fine del paleozoico stesso perché il clima era

più arido e avevano bisogno di acqua per la fecondazione (spermatozoi flagellati che hanno bisogno di muoversi in acqua per andare a fecondare la cellula uovo).

Le piante vascolari senza seme comprendono le licofite e le monilofite.

Licofte: comprendono le Lycopodiaceae (10-15 generi), le Selaginellaceae e le Isoetaceae (entrambi 1 solo genere).

Lycopodiaceae: Nel mondo circa 400 specie, in Italia circa 10 specie e tutte principalmente alpine. Possono essere sia terrestri che epifite. I rizomi sono ramificati da cui si originano poi i rami aerei (ramificazione dicotomica) e le radici. Le foglie sono piccole con un'unica nervatura, prendono il nome di microflli. Sono isosporee, gli sporangi li troviamo solitamente all'ascella delle foglie o alla base degli sporofilli, spesso organizzati in strutture chiamate strobili.

Ciclo vitale delle Lycopodiaceae: molto simile agli altri cicli. Poiché sono isosporee, le spore prodotte dalla meiosi danno origine a gametofiti bisessuali.

I gametofiti di alcuni generi sono sotterranei e hanno bisogno della presenza di un fungo micorrizico affinché vi sia una normale crescita. L'acqua è necessaria affinché lo spermatozoide biflagellato possa nuotare verso la cellula uovo nell'archegonio maturo. Avviene la fecondazione, zigote 2n, divisioni, si forma l'embrione protetto che inizia a svilupparsi. L'embrione poi dà vita al gametofito e allo sporofito, che si ritrova attaccato al gametofito, che poi via via subisce varie divisioni cellulari e dà origine alla parte del fusto, del rizoma e della radice. Si formano le spore nello sporangio tramite meiosi, che danno origine al nuovo sporofito sul quale si originano poi nuovi anteridi e archegoni e il ciclo ricomincia. Selaginellaceae: 750 specie conosciute, di cui solamente 3 in Italia. Sono molto simili alle licopodiaceae, da cui si distinguono per la ligula: una piccola lingua nel punto

Diinserzione delle foglie sul fusto. Una sezione trasversale del fusto: la protostele è sospesa al centro del fusto cavo mediante cellule corticali allungate (cellule endodermiche) denominate trabecole. Nella sezione trasversale lo strato spesso che circonda l'epidermide rappresenta la cuticola.

Ciclo vitale: Selaginella è un genere eterosporeo, cioè ha due tipi di sporangi (microsporangi e macrosporangi) portati insieme nello stesso strobilo sullo sporofito. Le microspore, prodotte nei microsporangi, danno origine ai microgametofiti; le megaspore, prodotte nei megasporangi, danno origine ai megagametofiti. Le microspore e le megaspore sono intercalate, le une accanto alle altre, così gli spermatozoidi devono nuotare per una breve distanza per raggiungere le cellule uovo. Avviene la fecondazione, formazione dello zigote, serie di divisioni per cui si origina l'embrione - in questo caso si inizia a vedere meglio la parte del piede che poi...

darà origine alla radice, si vede il sospensore – poi si genera lo sporofito maturo, si generano gli strobili, tessuto sporigineo che darà per meiosi microspore e megaspore. Poi di nuovo le spore vengono rilasciate e ricomincia tutto il ciclo. Nelle piante eterosporee lo sviluppo del gametofito inizia all'interno delle pareti della spora.

Lezione 23/05

Isoetaceae: a questa famiglia appartiene solo un genere. Circa 150 specie, di cui 6 in Italia, e si ritrovano in particolare in ambienti umidi. Sono caratterizzate dall'avere un piccolo fusto semi-sotterraneo a tubero, che porta delle foglie lineari, ligulate e spesso lunghe. Anche le isoetaceae sono eterosporee, con macro- e microsporangi collocati all'ascella della foglia.

Monilofte: comprendono le Psilotopsida, Equisetopsida, Polypodiopsida. Queste sono le classi, le famiglie si chiamano Psilotaceae e Equisetaceae.

Psilotopsida: sono le più semplici piante vascolari viventi, caratterizzate

Dall'assenza di foglie, infatti dal greco psilo=nudo. Manca una vera e propria radice, infatti ritroviamo il rizoma. Ramificazione dicotomica e, all'estremità della parte aerea, troviamo situati gli sporangi. Le ritroviamo nelle zone tropicali e sub-tropicali, e possono essere sia terrestri che epifite. Gli sporangi possono essere bi- o tri-loculari (isosporeo).

Tra i fasci vascolari ritroviamo sia protoxilema che metaxilema. La struttura è quella della protostele.

Ciclo Psilotopsida: sporangio biloculare; Le spore vengono disperse, la sporagermina e si origina il gametofito, sul quale si andranno a formare gli archegoni e gli anteridi. Una volta nello stadio maturo, dall'anteridio maturo si avrà la liberazione di spermatozoidi che raggiungono l'archegonio maturo dove si trova la cellula uovo e avviene la fecondazione. Quindi ritroviamo lo zigote 2n; a livello dello zigote cominciano tutta una serie di divisioni mitotiche; comincia a formarsi

L'embrione che poi sviluppa e matura e ci ritroviamo nuovamente con lo sporofito maturo sul quale poi si formeranno gli sporangi e inizia tutto il ciclo nuovamente.

Equisetopsida: dal latino equi=cavallo e saeta=coda (Coda di cavallo). 15 specie erbacee di cui 9 in Italia. Abbondano negli ambienti umidi. Sono specie cosmopolite, assenti solamente in Australia e Nuova Zelanda. La massima espansione di queste specie si ha avuto tra il Devoniano e il Carbonifero; esistevano anche delle specie arboree che sono andate estinte e, adesso, ritroviamo soltanto specie erbacee.

I fusti sono particolari perché sono articolati e striati longitudinalmente; a livello dei nodi hanno dei verticilli di microfilli. Si possono trovare dei rami laterali (quando presenti) alternati a delle foglie (i microfilli). I rizomi sono perenni e i rami aerei effimeri. Le cellule epidermiche sono impregnate di Silicio (SiO2).

Spesso si ritrovano vicino ai binari dei treni perché...

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
74 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giannoo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica con laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Giovanni Stefano.