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DNA
La 2’metilazione sul carbonio del ribosio rende l’RNA più stabile alla degradazione, questa metilazione la troviamo spesso negli rRNA e tRNA. Di norma l’RNA è poco stabile, tende a degradarsi. Questa alta reattività dell’RNA è associata al fatto che l’RNA non deve rimanere molto a lungo nella cellula: degradare l’mRNA é importante per spegnere l’espressione genica.
Si formano strutture intramolecolari, forcine e eliche; queste strutture sono sfruttate dalle proteine che legano RNA: infatti riconoscono le conformazioni strutturali, le sequenze consensus sono meno stringenti, ci si affida più sulle strutture secondarie. Sono molecole relativamente piccole, assumendo strutture sempre differenti. Qui l’esempio del tRNA, le linee rosse indicano i nucleotidi che appaiono ulteriormente per formare struttura terziaria.
Come si può trasferire l’informazione genetica? La sintesi dell’RNA viene
Guidata dall'appaiamento dei nucleotidi complementari, in modo simile alla replicazione, il DNA funge da stampo, in particolare il filamento stampo. Si sintetizzano le molecole di RNA complementare, grazie a una RNA polimerasi-DNA dipendente, in direzione 5' → 3'. Sotto il filamento stampo, il prodotto della trascrizione avrà la stessa sequenza complementare. L'RNA polimerasi riconosce la regione del promotore con presenza di uracile al posto di timina per cominciare la trascrizione. Gli enzimi hanno attività 5' → 3' polimerasica, ma non possiedono altra attività enzimatica (a differenza delle polimerasi), inoltre non necessitano di primer. Sul primo nucleotide, l'enzima stimola l'attacco idrofilico del successivo nucleotide, attaccando il gruppo fosfato, si forma il legame fosfodiesterico e si libera pirofosfato. Da un punto di vista biochimico si richiede:
- DNA stampo
- RNA polimerasi
- i 4 ribonucleotidi
trifosfato;Anche nel caso dell’RNA, l’idrolisi del pirofosfato rende la reazione non più reversibile.nella cellula esistono vari tipi di RNA, raggruppati in 3 grandi famiglie, a seconda della lorofunzione:
- RNA messaggero, trascritto dei geni codificanti proteine, trasferisce l'interazione da DNA a proteine. Rappresenta il 5% dell’RNA cellulare;
- RNA ribosomiale, sono tipicamente 3 o 4, componente strutturali e catalitiche dei ribosomi; 80% dell'RNA cellulare;
- RNA transfer, molecola capace di decodificare il codice genetico contenuto nell’mRNA, richiamare gli aminoacidi e produrre proteine.
Esistono RNA di dimensioni differenti dalle funzioni differenti, tipicamente eucariotici o relativi alle funzioni eucariotiche:
- small nuclear RNA, componenti essenziali dello spliceosoma;
- microRNA, o miRNA, che regolano l’espressione genica;
- long non-coding RNA, o lncRNA, che regolano l’espressione genica.
Tutti questi sono non codificanti, e la
loro importanza è stata scoperta recentemente, molto importante nella regolazione genica. Queste componenti "aggiuntive" di RNA spiegherebbero il paradosso del valore C, dove più gli eucarioti superiori si evolvono, più aumenta il genoma ma a cui non corrisponde un aumento della complessità genomica. Queste differenti classi di RNA vengono trascritte da un'unica polimerasi nei procarioti, mentre negli eucarioti da polimerasi specifiche. La RNA polimerasi I sintetizza RNA ribosomiali (essendo i più abbondanti è logico che sia stata purificata e scoperta per prima, da qui il nome I), l'RNA polimerasi II trascrive mRNA, mentre la polimerasi III trascrive tRNA e piccole porzioni di RNA. La trascrizione nei procarioti I genomi delle cellule procariotiche sono organizzate diversamente dagli eucarioti, non abbiamo un nucleo, e l'espressione genica deve adattarsi rapidamente alla condizione ambientale, questa alta rapidità diAdattamento è proprio garantita dalla mancanza di nucleo. Gli eucarioti invece presentano una barriera fisica tra la produzione e maturazione del mRNA e produzione di proteine: il trascritto primario dovrà essere processato, per diventare funzionale, nei procarioti questo processo non esiste, la traduzione avviene contemporaneamente alla trascrizione, mentre negli eucarioti sono processi ben separati, regolati indipendemente.
La trascrizione (per semplicità parleremo di mRNA, ma tutti i concetti sono assimilabili per ogni tipologia di RNA) è la sintesi di RNA a partire da DNA; il filamento codificante contiene tutte i nucleotidi dell'RNA, che viene però prodotto da un filamento complementare, il filamento stampo.
Anche la trascrizione è divisibile in:
- fase di inizio; l'RNA polimerasi deve individuare il filamento stampo e agganciarsi, questo riconoscimento specifico è mediato da sequenze specifiche del primo nucleotide, le
alcunattività esonucleasica, a cui si associa appunto bassa fedeltà. Questa bassa fedeltà spiega il perché i ribovirus sono soggetti a mutazioni, che causano varianti.
Le RNA polimerasi in vivo sono costituite da più subunità, anche se hanno un core di subunità, molto conservate, anche tra procarioti ed eucarioti. Esistono fattori addizionali per il riconoscimento di promotori, che distinguono le RNA polimerasi procariotiche ed eucariotiche, e le 3 polimerasi eucariotiche tra loro.
Qui vediamo due rappresentazione schematica dell'enzima core dell'RNA polimerasi di E.coli, vediamo varie catene polipeptidiche; composta da catene in singola copia e duplice copia, due alfa, una beta, una beta', e due subunità accessorie, sigma e omega. L'attività di RNA polimerasi risiede nel dimero beta e beta', mentre le subunità alfa sono responsabili dell'interazione con proteine regolatorie.
subunità sigma accessorie è molto importante per riconoscere i promotori. in arancione vediamo la subunità sigma, e vediamo come solo sigma e beta' entrano in contatto con il DNA; il sito attivo è a carico della subunità beta, che presenta anche lo ione polivalente. Il core beta/beta è altamente mantenuto, nelle polimerasi di archea e procarioti. La struttura a chela di granchio caratterizza l'RNA polimerasi, le subunità beta e beta' formano le chele, alla base delle chele passa la doppia elica, dove si trova il sito attivo; alla base troviamo anche la bolla di denaturazione, si espone il filamento stampo che dirige la sintesi. Qui vediamo meglio la struttura a chela di granchio (in rosso lo ione polivalente). Qui l'enzima di E.coli, distinto in un enzima core, composto dalle subunità beta, beta', alfa e omega, ed un oloenzima, a cui si aggiunge la subunità sigma, necessaria per riconoscere il promotore;
durante la fase di allungamento non si necessita più della subunità sigma, soltanto l'enzima core agirà durante questa fase. Oloenzima ed enzima core presentano capacità catalitiche differenti, ciò spiega le attività differenti. L'oloenzima lega il DNA in modo specifico, ma dalla Kd elevata, perché il legame deve essere transiente, deve poter scorrere; l'enzima core lega invece il DNA non sequenza specifico, ma dalla Kd più bassa, più stabile. Nella cellula esistono varie subunità sigma, a cui si associano possibilità di riconoscere diversi promotori. Qui vediamo la capacità di riconoscere diversi sigma, dal peso molecolare differente. La subunità sigma quindi garantisce la capacità di riconoscere il promotore. Trascrizioni nel promotore L'RNA polimerasi si associa alla doppia elica, forma il complesso chiuso, il filamento si apre, si forma il complesso aperto, inizia laLa prima cosa che deve avvenire é il riconoscimento delle sequenze promotore, a carico della subunità sigma; questo promotore è situato a 10 e 35 basi prima dell’inizio della trascrizione:
Queste sequenze, dette -10 e -35, sono riconosciute da due sequenze di sigma, che riconoscono tramite complementarietà. Oltre a queste sequenze, i promotori procariotici presentano un elemento a monte, prima, della sequenza -35, l'elemento up (upstream), riconosciuto dalle subunità alfa dell’oloenzima.
I promotori batterici hanno due regioni molto conservate, di 6 basi, separati da circa 20 nucleotidi (questo spacer può variare, ma le sequenze -10 e -35 no); una sequenza consenso é una sequenza che in quella regione ha il nucleotide più frequente. La forza di un promotore è rappresentata
Dal numero di trascritti a cui può dare origine, e si riflette sulla sua capacità di legare la polimerasi, tanto più conservata la sequenza di legame, che sarà quindi molto vicina alla sequenza consenso, tanto più sarà forte come promotore. Questo stesso concetto di forza è applicabile ad un enhancer o ad un qualsiasi legame con proteine. La sequenza -10 è ricca di TA, più facile da staccarsi. La forza dipende da vari fattori, non solo dalla capacità della RNA polimerasi di legarsi; per la trascrizione devono avvenire sia il legame con la RNA polimerasi, ma non solo: la maggior parte dei geni trascritti sono preparati per essere trascritti, perché tengono una polimerasi al promotore, ma che non trascrive. Quando la RNA polimerasi si lega al promotore, il complesso è detto chiuso, ma deve prima aprire la doppia elica per permettere la trascrizione. La conversione del complesso chiuso in aperto concorre nel
Definire la forza di un promotore. Esistono sequenze specifiche della subunità sigma che leggono le basi. Nella regione