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CODICE DEONTOLOGICO

La deontologia in generale riguarda i doveri del medico che non derivano da norme di diritto ma da principi generalmente riconosciuti a fondamento della professione. Questi sono spesso sanciti da codici interni alla professione. All'inizio dell'800 vengono pubblicati tantissimi galatei medici che delineano le qualità del medico ideale e all'inizio dell'900 alcuni ordini provinciali iniziano ad approvare dei codici deontologici. Il codice deontologico riguarda: i doveri dell'odontoiatra, i rapporti con il paziente, i rapporti con i colleghi e i rapporti con il servizio sanitario nazionale (SSN).

Il codice deontologico riguarda anche i comportamenti che vengono assunti al di fuori dell'esercizio professionale, qualora questi risultino rilevanti e incidenti sul decoro della professione stessa. L'esercizio professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e.

responsabilità.

SEGRETO PROFESSIONALE
Il medico deve mantenere il segreto su tutto quello di cui è a conoscenza in ragione della propria attività professionale e la morte della persona assistita non esime il medico dall'obbligo del segreto professionale. Ciò significa che anche se mi viene riferita una condizione medica in un contesto che è al di fuori dalla mia professione, io come medico sono tenuta a sottoporla a segreto professionale, anche qualora la persona in questione muoia. La violazione del segreto professionale assume maggiore gravità quando ne possa derivare un profitto personale. Inoltre, il medico non deve rendere all'autorità competente in materia di giustizia testimonianze su fatti o circostanze inerenti al segreto professionale. Se il medico viola il segreto, è punibile dal punto di vista del codice penale se la persona offesa lo querela, altrimenti no. È invece punibile secondo il codice deontologico sia

se la persona offesa querela oppure no. Il medico può trattare i dati sensibili di una persona solo con il suo consenso. Per "trattare" si intende qualunque operazione che concerne la raccolta o la registrazione di tali dati. La differenza tra dati personali e dati sensibili è che i dati personali sono tutte quelle informazioni riguardanti una persona fisica identificata o identificabile: nome, cognome, data di nascita, numero di telefono, codice fiscale, il numero di conto corrente. I dati sensibili sono invece quelli che rivelano origine raziale o etnica, opinioni politiche, convinzioni religiose/filosofiche, appartenenza sindacale, dati relativi alla salute, dati relativi alla vita sessuale e all'orientamento sessuale.

PRESCRIZIONE FARMACI. La prescrizione a fini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione è una competenza diretta esclusiva e non delegabile del medico. Essa deve fondarsi su evidenze scientifiche disponibili e tiene conto delle

linee guida diagnostico-terapeutiche. Il medico può prescrivere farmaci off label, ovvero farmaci al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti predisposti per patologia, popolazione o posologia, solo se si acquisisce il consenso informato scritto del paziente. Il medico non deve mettere in atto procedure diagnostiche e interventi terapeutici se il paziente non lo consente o se sono inappropriati ed eticamente non proporzionati, soprattutto se da questi non risulta un effettivo beneficio per la salute. Il medico anche su richiesta del paziente non deve mai effettuare né favorire atti finalizzati a provocare la morte del paziente stesso. Il medico nel corso della sua vita deve aggiornarsi costantemente per ampliare le sue conoscenze e per migliorare le competenze professionali che deve poi diffondere ai collaboratori. RAPPORTO ODONTOIATRA-PAZIENTE. Se il medico si trova davanti a situazioni che non rientrano nelle sue competenze ha il dovere di illustrare al paziente lespecificare che il consenso informato deve essere ottenuto prima di qualsiasi intervento o trattamento medico. Il medico deve anche rispettare la privacy e la riservatezza del paziente, assicurandosi che le informazioni personali siano trattate in modo confidenziale. In caso di necessità, il medico deve collaborare con altri professionisti sanitari per garantire una corretta assistenza al paziente. Infine, il medico ha l'obbligo di aggiornare costantemente le proprie conoscenze e competenze professionali attraverso la formazione continua.

adeguare la comunicazione alla capacità di comprensione del paziente restando disponibili ad ogni minima richiesta di chiarimento. Anche se ci si trova davanti ad un bambino è necessario adeguare il linguaggio affinché sia partecipe e capisca la situazione.

Consenso e dissenso informato—> l’acquisizione del consenso o del dissenso informato è un atto esclusivo del medico, non delegabile e il medico non può procedere in alcun modo se prima non si ha avuto il consenso informato. Nel caso il paziente sia minore o incapace a dare il consenso è il rappresentante legale del paziente stesso. Se un minore o il rappresentante legale si oppongono a delle cure il medico deve segnalare la situazione all’Autorità competente ed eventualmente procedere lo stesso con quelle cure ritenute indispensabili ed indifferibili.

PUBBLICITÀ INFORMATIVA SANITARIA

La pubblicità del medico e delle strutture sanitarie deve avere per oggetto

La pubblicità deve rispettare i principi propri della professione, essere veritiera e trasparente. Il medico non deve divulgare notizie non validate scientificamente che possano alimentare speranze illusorie o attese infondate.

Il medico deve avere un rapporto di rispetto, solidarietà e collaborazione con i colleghi. Eventuali contrasti devono essere affrontati nel rispetto reciproco, pensando sempre alla salvaguardia del paziente assistito. Non bisogna denigrare un collega in caso di errori.

Rapporti con il medico curante: il medico curante e i colleghi operanti nelle strutture

Le pubbliche devono avere un rapporto di collaborazione infatti il medicospecialista deve sempre informare il medico curante.

ATTIVITÀ MEDICO-LEGALE

L'attività medico legale deve sempre evitare situazioni di conflitto di interessi e deve essere svolta solo se si hanno le competenze richieste dal caso. Questa attività viene svolta nel rispetto del Codice.

Al medico è vietato collaborare fungendo da prestanome con chi esercita la professione in maniera abusiva, chi infrange questa legge è punito con l'interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno. Se un medico viene a conoscenza di prestazioni effettuate da persone che non sono abilitate alla professione deve farne denuncia all'Ordine. Gli Ordini ed i Collegi professionali hanno la facoltà di promuovere ispezioni presso gli studi professionali.

Per l'odontoiatra l'attività professionale riguarda le attività inerenti alla diagnosi e terapia.

Il testo riguarda le malattie dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché la prevenzione e la riabilitazione odontoiatriche.

Chiunque esercita abusivamente una professione è punito con la reclusione fino a 6 mesi. Commette reato anche il medico abilitato alla professione che consente nel suo studio lo svolgimento di attività professionale da parte di persone non autorizzate. In poche parole, se un dentista abilitato consente che nel suo studio un odontotecnico esegua prestazioni odontoiatriche, è sua responsabilità.

COMPITI DELL'ODONTOTECNICO

Gli odontotecnici sono autorizzati unicamente a costruire apparecchi di protesi dentarie su modelli tratti dalle impronte loro fornite dai medici e dagli abilitati a norma di legge all'esercizio dell'odontoiatria e protesi dentaria. È assolutamente vietato che un odontotecnico, anche in presenza di un dottore, metta le mani in bocca al paziente.

RAPPORTI CON LE STRUTTURE SANITARIE

PUBBLICHE E PRIVATE

Il medico non deve sovraccaricarsi di lavoro rischiando di pregiudicare la qualità della sua opera e deve pretendere da parte della struttura in cui opera ogni garanzia affinché gli ambienti di lavoro non incidano negativamente sulla qualità e la sicurezza del suo lavoro.

Se si viola il Codice, anche se la violazione deriva dall'ignoranza di alcune regole, l'illecito viene valutato secondo le procedure previste dall'ordinamento professionale.

Le sanzioni disciplinari sono:

  1. l'avvertimento, che consiste nel diffidare il colpevole a non commettere gli stessi errori.
  2. la censura, che è una chiarificazione di biasimo per la mancanza commessa.
  3. la sospensione dell'esercizio della professione per un periodo che va da uno a sei mesi.
  4. la radiazione dall'Albo.

BIOETICA II PARTE (INFORMAZIONE E CONSENSO)

Consenso informato significa che la persona accetta (o rifiuta) volontariamente un trattamento proposto da un sanitario.

L'individuo risulta essere quindiautonomo nelle proprie decisioni riguardanti lo stato di salute.

CENNI STORICI

Concezione ippocratica - accettazione da parte del paziente della volontà del medico che decide nell'interesse del paziente

Platone - Il medico ha il compito di convincere il paziente di una determinata terapia.

Cristianesimo - rafforza la concezione paternalista.

In Italia ancoea nella metà del XX secolo c'è difficoltà nell'accettare il principio di autonomia e si rimane legati ad una concezione paternalistica. Il paternalismo finisce nel 1990 con il "Caso Massimo".

PRINCIPI NORMATIVI

La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge (TSO) che deve comunque rispettare la persona umana. La libertà

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JMili di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bioetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Plinchi Vilma.