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BILINGUI

Sono esposti a due (o più) lingue a partire dalla nascita. I bilingui imparano e tengono a mente 2 set di informazioni probabilistiche relative a ciascuna lingua. Contemporaneamente passano da uno all’altro sulla base della lingua che parla la persona con cui stanno interagendo. TedTalk di Patricia Kuhl riguardo i primi stadi di apprendimento del linguaggio (vedi fino a minuto 7.14) http://www.ted.com/talks/patricia_kuhl_the_linguistic_genius_of_babies#t-177501

SPEECH PREFERENCES

Gli esseri umani hanno una preferenza per le vocalizzazioni emesse dai conspecifici. Il linguaggio parlato è uno stimolo speciale per gli esseri umani, che viene percepito in modo unico sin dai primi stadi dello sviluppo. Vediamo ora una serie di preferenze uditive che vanno a favore dello speech in diverse fasi dello sviluppo (risultati di studi condotti verso gli anni ’80):

  • NEONATO - Voce della madre è preferita a altra voce non familiare;
  • VS - Viso della madre preferito visi
sconosciuti;VS- Racconti narrati pre-nascita dalla madre preferiti nuovi racconti narrati dalla madre.VSCè da dire che le tecniche sperimentali degli anni '80 lasciavano un po' a desiderare rispetto al livello di controllo cheabbiamo oggi. In ogni caso al giorno d'oggi questi dati sembrano avere senso e sono in linea con quanto scoperto 20anni dopo, ovvero che il processamento del linguaggio inizia ben prima della nascita (28 settimane di gestazione).A partire dai primi giorni di vita, l'essere umano mostra una preferenza nei confronti del linguaggio parlato (speech)rispetto ad altri stimoli uditivi, tra i quali il backward speech (stesso linguaggio parlato presentato al contrario).Perché viene impiegato il backward speech per vedere come reagiscono i neonatI? Mantiene la struttura sintattica del linguaggio presentato normalmente, ma ne altera la prosodia non è percepito come suono prodotto dall'essereumano.E' statodimostrato che la prosodia, quindi l'aspetto puramente percettivo di intonazione/melodia/ritmo, è un aspetto chiave della preferenza per il linguaggio parlato. Anche questo aspetto è in linea con quanto visto precedentemente, ovvero che la prima esperienza linguistica è quella prenatale che coinvolge principalmente la prosodia. Quando la prosodia viene a mancare, come nel caso del linguaggio al contrario, viene alterata la preferenza per il linguaggio parlato. - 3 MESI: Lingua non nativa (Giapponese, Russo, Italiano) preferita suoni ambientali (es. acqua corrente, rottura di bicchieri, suono del vento che scorre). Studio condotto con infanti americani. Come linguaggi non nativi sono stati impiegati il giapponese, il russo e l'italiano in quanto lingue rappresentative di sintassi e sonorità diverse tra loro. Italiano come lingua romanza, giapponese come lingua orientale e russo come lingua slavo-orientale. Queste tre lingue hannosonorità e strutture sintattiche completamente diverse. Come stimolo di controllo non linguistico sono state usate delle sequenze di suoni ambientali in modo da creare uno stimolo di confronto che riuscisse a matchare la complessità dello stimolo linguistico. Vuol dire che il linguaggio, essendo uno stimolo molto complesso da un punto di vista acustico, era necessario usare uno stimolo di confronto altrettanto complesso per evitare che la preferenza per il linguaggio fosse dettata solo dal fatto che fosse più attraente in termini di ricchezza sonora. Il risultato di questo lavoro è che una lingua, anche se non è quella nativa e non è mai stata espressa dai bambini, è comunque preferita ai suoni ambientali. - Lingua non nativa (Giapponese) preferita vocalizzazioni umane non comunicative (es. starnuto, sbadiglio) e VS VS vocalizzazioni umane comunicative (es. espressioni che indicano sorpresa, accordo, disaccordo). Il motivo per cui vengonoconfrontati questi tipi di suoni alla lingua non nativa è per mantenere uno stimolo dicontrollo che sia prodotto dallo stesso tratto vocale umano, togliendo però l'accezione linguistica tipica del linguaggio. Questo perché nel primo studio in realtà il linguaggio potrebbe essere stato preferito solamente perché proveniente da un tratto vocale umano, riconosciuto come familiare e quindi più interessante. Quindi sono stati usate vocalizzazioni umane ma non linguistiche per escludere che la preferenza per il linguaggio fosse data dal riconoscimento della sorgente del suono. In ogni caso anche questa volta il linguaggio parlato vince su tutto.

6 MESI- Maternal singing (canto materno) preferito infant-directed speech (maternese)

Il maternese è quel modo particolare che usano gli adulti quando si rivolgono ai bimbi. Il canto delle madri ha uno stile distintivo, ma ha caratteristiche acustiche che si trovano anche nel maternese (è più lento,...

presenta dei picchi della voce molto alti, stressa alcune parole del canto/linguaggio). Entrambi i tipi di suoni hanno la funzione di attirare l'attenzione dell'infante, diminuire gli eventuali livelli di stress (es. pianto), stabilire un legame affettivo hanno lo stesso scopo. Quindi cosa fa sì che gli infanti preferiscano il canto al maternese? Il canto ha maggiore carica emotiva + ritmicità della musica è più efficace nel convogliare emozioni in combinazione con la ritmicità tipica di qualsiasi forma musicale. Sembra che la preferenza del linguaggio sia stata battuta dal canto. In realtà la questione va' vista dal punto di vista dell'infante: non è che ora il linguaggio non è più preferito, non è più lo stimolo per eccellenza. La questione è che gli infanti nei primi mesi di vita cercano di capire come funziona il mondo qualsiasi tipo di stimolo che ingaggia la.loroattenzione è importante, una fonte importante di informazioni. Il linguaggio rimane lo stimolo acustico più informativo, anche per la parte di legame sociale che consente di produrre, ma in questo preciso caso il canto lo è di più. Comunque si tratta di canto materno, una fonte estremamente importante. L'insieme di queste evidenze indica un bias (preferenza) per il linguaggio parlato rispetto a molti altri stimoli acustici, linguistici e non. L'infante si prepara a processare stimoli uditivi rilevanti per la successiva acquisizione del linguaggio.

Infant-directed speech (maternese)

Il maternese è un tipo di comunicazione verbale che gli adulti utilizzano quando si rivolgono a neonati e infanti. Gli adulti, quando si rivolgono a neonati ed infanti, modificano alcuni aspetti prosodici della comunicazione verbale producendo l'infant-directed speech (o "maternese" in italiano). Ad esempio abbiamo picchi della voce più

Caratteristiche del maternese:

  • Suoni ad alta frequenza
  • Picco della voce generalmente più alto
  • Maggior pitch excursion = c'è una differenza piuttosto grande tra il picco più alto e il picco più basso che raggiunge la voce
  • Maggior lentezza nel parlare
  • Usate meno parole, più ripetizioni
  • Migliore articolazione delle parole
  • Vengono fatte delle pause più lunghe
  • Alcune parti del parlato vengono "stressate" molto (il nome del bimbo, il saluto)

Queste caratteristiche sono universali (condivise da tutte le lingue del mondo). Si manifestano ogni volta che un adulto interagisce con un neonato/infante, indipendentemente da nazionalità e lingua parlata dall'adulto.

Gli infanti riconoscono la differenza tra infant-directed speech e adult-directed speech (linguaggio parlato classico)?

Studio sperimentale:

Gruppo di infanti americani di 4 mesi

Ascoltano due tipi di stimoli linguistici: infant-directed speech e adult-directed speech, entrambi in giapponese entrambi in una lingua a loro non familiare. Emerge una preferenza dei bimbi per l'infant-directed speech, anche se parlato in una lingua non-nativa! Questo è stato il primo lavoro che ha dimostrato l'universalità di questo particolare tipo di comunicazione, suggerendone la funzione di sopravvivenza. Dr. Anne Fernald (Stanford University) spiega il maternese: https://www.youtube.com/watch?v=AtYojRu7ajY Parla di funzione biologica del maternese e fa un parallelo di comunicazione che avviene tra primati non umani (esscimpanzé adulto e il suo piccolo), dove anche in quel caso l'adulto emette suoni a frequenze particolarmente alte, si suppone per attirare l'attenzione del piccolo. Cooper & Aslin (1990) dimostrarono per la prima volta che la preferenza per il maternese è presente ben prima dei 4 mesi: neonati di 1 giorno di

Vita preferiscono infant-directed speech rispetto ad adult-directed speech (linguaggio parlato classico); infanti di 1 mese mostrano la stessa preferenza. Questo dato ha rafforzato l'importanza evolutiva del maternese e quanto sia uno stimolo efficace nell'ingaggiare l'attenzione dei bimbi, tanto da essere operativo dalle primissime ore di vita conferma la funzione biologica di sopravvivenza che ricopre questo tipo di comunicazione per l'essere umano.

L'infant-directed speech ricopre un ruolo importante anche negli ambiti sociale-affettivo e linguistico e un ruolo di insegnamento: l'iper-articolazione delle vocali (scandire le parole) aiuta il processo di word segmentation (= l'identificazione delle singole parole a partire dal linguaggio parlato, un flusso continuo di suoni).

L'infant-directed speech influenza sia il processamento del linguaggio (es. comprensione orale) sia il vocabolario. È emerso infatti che la quantità di

linguaggio parlato diretta al neonato/infante è correlata con l'ampiezza del suo vocabolario (numero di parole apprese). Studio del 2008, California: i figli di madri che esibiscono frequente infant-directed speech, all'età di 24 mesi hanno un vocabolario più ampio rispetto a coetanei le cui madri hanno molte meno interazioni dirette con i loro figli. L'interazione diretta con gli infanti influenza non solo la capacità di processamento del linguaggio ma anche il numero di parole che i bimbi andranno ad apprendere in seguito. SPEECH SEGMENTATION Meccanismo che consente la segmentazione del linguaggio parlato in parole singole. Immaginiamo di ascoltare la frase "the cat is fun". Se non avessimo nessuna conoscenza della lingua inglese, con ogni probabilità percepiremmo la frase "thecatisfun", come un insieme di suoni indistinguibili tra loro difficoltà ad identificare le singole parole pronunciate in questa.frase.Al contrario, per un madrelingua inglese o per chi conosce questa lingua.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
75 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuperin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di basi biologiche del comportamento umano e animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Biologia Prof.