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ALLEVAMENTO DELLE API REGINE
Alcuni apicoltori si dedicano all’allevamento delle api regine per la vendita ad altri apicoltori che le
usano per la sciamatura “forzata”. Ora si torna a produrre regine italiane: quelle ibride producono
molto il primo anno e poi riducono la loro produzione.
Per produrre delle regine serve indurre il loro allevamento (anche in massa): si preparano cupolini
in cera o materiale plas0co che hanno una base più grande dei favi normali; i cupolini sono
posiziona0 su suppor0. Nel cupolino reale è messa pappa reale e una larva prelevata da un alveare
di circa 3 giorni (molto piccola, si preleva con un cucchiaino). I suppor0 coni vari cupolini sono
posiziona0 su telaini all’interno dell’alveare. I cupolini vengono rimossi dall’alveare quando le larve
delle regine si impupano, esse vengono incubate per favorire lo sfarfallamento.
La nuova regina è immessa nell’alveare tramite una gabbie9a con anche poche operaie de9e
damigelle. Per il tempo che la regina impiega per uscire dalla gabbie9a (c’è un materiale che lecca
e consuma fino all’apertura della gabbie9a), il suo odore si infonde nell’alveare e quindi si ha
tempo per far sì che le altre api la riconoscano come regina. Si devono cos0tuire anche dei nuclei
di fecondazione per garan0re l’origine gene0ca della colonia che deriva da quella regina, anche i
fuchi sono cer0fica0. Per la produzione dei fuchi vengono inseri0 nell’alveare dei fogli con disegni
prestampa0 delle celle9e esagonali più grandi in modo da indurre la regina a deporre uova non
fecondate.
Durante il periodo invernale la regina sme9e di deporre uova e per far sì che la colonia sopravviva
le operaie hanno un ciclo biologico più lungo. Nespolo giapponese e calicanto, che fioriscono in
inverno, sono di supporto alle api bo'natrici, che nei giorni più caldi escono a fornirsi di polline e
ne9are. Le scorte nell’alveare si riducono. Per mantenere la temperatura dell’alveare costante, le
api creano una massa al centro dove si ammassano similmente alla barba durante la sciamatura,
però c’è un’alternanza tra le api che si trovano più internamente con quelle che si trovano
all’esterno in modo che tu9e possano scaldarsi in modo o'male (al centro è più caldo che
all’esterno). Se le scorte non sono elevate, viene aggiunto candito nella parte superiore
dell’alveare.
Le api durante questo periodo non possono defecare: l’ul0mo tra9o del re9o (ampolla re9ale)
accumula le sostanze di scarto che vengono rilasciate la prima volta che l’ape esce dall’alveare.
Negli inverni mi0, una regina potrebbe con0nuare a deporre uova causando difficoltà alle api
operaie che devono allevare le giovani larve a spese delle scorte.
Come fa biologicamente l’ape a vivere 3-4 mesi se solitamente vive un mese? Le api durante il
periodo invernale si stressano molto meno siccome non devono andare a bo'nare e allevare le
larve, per cui il ciclo biologico si allunga.
Un’estate molto calda può causare una mancanza di fornimento alle scorte per l’inverno: si apporta
candito anche in questo caso.
tabella 1
alberi da fru9o sopra9u9o polline, ancora non necessari i melari
É importante la sincronizzazione dei melari con la fioritura voluta. I mieli vengono classifica0
secondo cara9eris0che colorimetriche, presenza di polline di diverse specie, cara9eris0che
organole'che. Quando sono presen0 degli inquinamen0, il miele viene definito come millefiori.
Difficile da fare è il miele di rododendro in quanto è facile che le api si distraggano con altre
fioriture.
Un’ape operaia effe9ua 2.500.000 uscite durante la sua vita, di cui 2.300.000 rientra con risorse. In
Aprile i primi voli sono a 12-14°C, a Maggio 16-18. Un’ape può visitare fino a 3000 fiori in una
giornata. Vola a una velocità di 20 km/h. La distanza di bo'namento media è di 1-3 km, ma fino a
9-10 km in estate.
Mortalità: in 10 gg la mortalità è di max 50 api per colonia, se maggiore di 100 c’è un problema. A
livello sperimentale viene monitorata grazie alle operaie che bu9ano fuori le api e le pupe morte
dall’alveare. Viene quindi posizionato un underbasket a 20 cm dall’arnia che le raccolga. A questa
distanza perchè altrimen0 l’ape lo riconosce come parte dell’arnia e con0nua a bu9are fuori le api.
Il conteggio viene permesso anche dalla presenza di una rete metallica che perme9e la caduta e
non la predazione da parte di uccelli, rane etc.
Calendario dei lavori apis?ci
Inverno: sgomberare il predellino dalla neve.
Marzo: controllare le scorte di miele, addizionare sciroppo, controllare la salute, denuncia degli
alveari.
Aprile: controllare la sciamatura, inserire fogli cerei, togliere covate, me9ere melari.
Maggio: melari per tarassaco e robinia.
Giugno: togliere robinia, me9ere quelli per il castagno.
Luglio: togliere qualche favo di covata per formare nuovi nuclei, sos0tuzione regine.
Agosto: si tolgono melari, si tra9a contro la Varroa.
Se9embre: controllo regina, sanità, scorte.
O9obre: controllo scorte e stringere la famiglia.
tabella 2
Omeostasi della colonia: mantenimento delle condizioni termiche, 33-36°C in estate, 25°C in
inverno. Nelle zone di covata se si ha un discostamento dal range, si hanno delle malformazioni al
momento dello sfarfallamento delle api. Le api riescono a resistere fino a una temperatura di 70°C
esterna. Le api scaldano con i muscoli alari, che si contraggono come se volassero, ma in realtà
stanno ferme. Si appoggiano sulla covata per scaldarla, in alcuni casi possono usare una cella vuota
per scaldare le 6 pupe circostan0. Per il raffreddamento spruzzano acqua, presa all’esterno,
all’interno dell’alveare, in modo che l’acqua evaporando assorba calore. Possono anche muovere le
ali davan0 all’ingresso dell’arnia: fare la barba (uscendo dall’alveare).
Le api che vengono allevate a temperature leggermente più basse sono quelle che sopravviveranno
all’inverno, perchè “più abituate”. In inverno viene tenuta un temperatura più bassa perchè non c’è
covata, quindi serve una temperatura per la loro sopravvivenza: si riuniscono all’interno
dell’alveare in un glomere, più o meno serrato a seconda della temperatura esterna. Essendo che
all’esterno del glomere la T è più bassa c’è una con0nua rotazione di pos0.
Bilancio annuale della vita di una colonia
Entrata Uscita
Propoli Anidride carbonica: 40 kg
Melata +Nettare: Calorie
240Kg Combustione zuccheri: 15 kg
Acqua Concentrazione nettare: 180 kg
Ossigeno: 30 kg Api: 25 kg
Polline: 40 kg Consumo interno: 40 kg
Miele Surplus: 20 kg
Acqua: 10 kg Deiezioni: 36 kg Consumo: 36 kg
polline Surplus= 4
320 kg out
320 kg in Omeostasi della colonia
Polline
La quan0tà di polline che si può prelevare non è alta, 4 kg, però è fondamentale la raccolta di
polline da parte delle api per l’impollinazione. (Gli apoidei spontanei non basterebbero per le
produzioni.) Ogni granulo pollinico è specifico per una specie, quindi il polline contenuto nel miele
è riconoscibile e ci perme9e di riconoscere miele tagliato o proveniente da zone diverse da quelle
dichiarate. Per essere definito il miele di una pianta, ci può essere al massimo una quan0tà di
polline di essenze diverse. Il polline è molto importante dato che per le api è l’unica fonte di
proteine, e viene fornito sopra9u9o agli stadi giovanili. Importante inoltre per le operaie che
producono pappa reale e per le api svernan0. É ricco di amminoacidi essenziali.
Sono diverse le specie visitate dalle api: fru'feri sopra9u9o per il ne9are, or0cole, erbacee
spontanee, piante anemofile.
Un’ape ci impiega da 5 a 15 minu0 a completare un carico, con fino a 20 carichi al giorno (40
palline di 7,5 mg l’una). In un giorno vengono raccol0 in media 300mg. In un anno vengono quindi
raccol0 30-50 kg, e il 10% può essere asportato.
Con l’aiuto di una spina del secondo paio di zampe il polline viene deposto nelle celle9e,
perimetriche rispe9o alla covata. Viene compresso dalle operaie, umidificato e sigillato con miele .
Il polline matura: microfermentazione la'ca, diventando più digeribile e più conservabile.
Se le api non trovano polline raccolgono polvere: mais, concimi, segatura… con rela0vi problemi
alla covata. (polline e miele blu: m&m’s colora0 in giardino preleva0 dalle api)
Il polline viene so9ra9o alle api prima che queste entrino nell’arnia. Non viene prelevato a inizio
stagione. Non essendo facilmente separabile dalla cera, viene tra9enuto da una griglia posta
all’entrata di 5 mm. Ogni 1-2 gg viene svuotata la trappola per evitare che ci siano deteriorazioni o
venga predato. Deve poi essere setacciato, a mano o con flusso d’aria, ed essiccato fino a fargli
perdere il 15% dell’acqua che con0ene (umidità mantenuta: 2-3%), per evitare processi
fermenta0vi.
Il polline agisce sull’intes0no, migliora il metabolismo, epatoprote9ore, azione an0ossidante.
Viene commercializzato in vase'. Lo stoccaggio deve essere in recipien0 a chiusura erme0ca per
evitare muffe, funghi, ba9eri, acari, inse' e 0gnole.
Veleno
Viene prodo9o dalla ghiandola acida associata all’ovopositore. É un liquido incolore, solubile in
acqua e insolubile in alcol. Ha un sapore amaro e quando estra9o ha 88% di acqua.
Con0ene:
meli'na, 50%, tossica
• fosfolipasi A, a9acca fosfolipidi
• apamina, tossica per il sistema nervoso
• istamina
• acido formico, cloridrico…
•
Viene raccolto con un sistema che dà piccole scosse alle api, che reagiscono pungendo, viene
anche rilasciato feromone di allarme, che richiama altre api e quindi si ha la raccolta di grandi
quan0tà in poco tempo. Le sostanze più vola0li vengono perse, come gli esteri, quindi il veleno
viene de9o “apitossina”. Viene poi purificato e liofilizzato.
Viene u0lizzato per affezioni reuma0che, osteoar0colari, neurologiche, tramite puntura dire9a…
C’è un problema di allergia.
Pappa reale
Ha colore bianco-giallastro, consistenza gela0nosa con odore acido. pH 3,5-3,7. E’ facilemnte
alterabile ma non ammuffisce e non fermenta data la sua acidità.
Con0ene:
acqua 66%
• glucidi 14%
• sostanze azotate 10%
• lipidi 6%
• vitamine, ormoni, enzimi, an0bio0ci 4%
•
Viene secreta da ghiandole ipofaringee e sopracerebrali. Viene inserita nelle celle9e solo quando
necessaria, come viene raccolta?
Nei cupolini reali