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DEVIANZA:
Basi genetiche del comportamento criminale:
Gli studi affermano che una varianza tra il 44% e il 65% del rischio di
comportamenti aggressivi è legata a fattori genetici, il resto a fattori
ambientali condivisi o non condivisi nel nucleo famigliare. L'aggressività
risulta dipendere da un elevato numero di geni. Il sistema serotonergico è
ritenuto uno dei principali regolatori dei comportamenti impulsivo-aggressivi,
specialmente per quell'aggressività definita offensiva o proattiva. Una
diminuzione della trasmissione serotonergica cerebrale può determinare un
aumento di comportamenti impulsivo-aggressivi. Recenti evidenze hanno
dimostrato che esperienze violente sembrano produrre modificazioni
plastiche delle cellule serotoninergiche del rafe (zona cerebrale), con
alterazione della trasmissione nervosa. Il disturbo borderline di personalità->
instabilità emozionale affettiva in questi soggetti affetti da DBP è stata
dimostrata una ridotta capacità di sintesi di serotonina. La variante genetica
codificante del trasporto della serotonina consiste in una sequenza di basi
ripetute un numero variabile di volte in base al quale si forma l'allele s(short)
o l(long). Negli individui portatori dell'allele s sono aumentati i livelli di
aggressività, impulsività, comportamenti antisociali ecc..
Un ruolo anche nella regolazione dei comportamenti aggressivi è quelo degli
enzimi nella degradazione delle monoamine (isoforma A dell'enzima MAO).
Individui portatori di alleli ipoattivi di MAOA, quindi con alti livelli di serotonina
e ridotti livelli di suoi metaboliti nelle urine, presentano maggior rischio di
commettere atti criminali. L'interazione tra MAOA e i comportamenti
aggressivi è significativa solo nei maschi, poichè il genere è localizzato nel
cromosoma X di cui i maschi hanno solo una copia. Il sistemadopaminergico
centrale, coinvolto nel controllo dei circuiti neuronali deputati alla genesi del
reward (cioè meccanismo che porta una persona ad avere comportamenti
che hanno un rinforzo positivo come cibo, attività sessuale ec..) hanno una
ridotta sensibilità del sistema dopaminergico, sembra essere implicato
nell'incremento patologico dell'aggressività.
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Comportamenti violenti e antisociali trovano un terreno favorevole durante
l'età adolescenziale.Si è evidenziato che precoci atti antisociali sono collegati
ad avere un futuro di grave carriera crimiale, quindi modificare atteggiamenti
delinquenziali nei giovani può avere esiti positivi per la società.
Neuropsicologia forense: oltre influenze socio-ambientali e culturali, fattori
neuronali, ha spiegato chel'adolescenza è un periodo particolarmente a
rischio per le condotte aggressive e criminali.
Harlow, Lewis, Damasio hanno evidenziato che le disfunzioni della corteccia
orbito frontale mediale si associano a una minore capacità di riflettere sulle
proprie azioni, e a gestire sentimenti aggressivi fino a commettere atti
violenti. Negli adulti la corteccia prefrontale agisce sul controllo e
interpretazioni di emozioni, negli adolescenti la struttura non è ancora
sviluppata completamente.
Dall'infanzia fino all'età adulta i lobi frontali subiscono modificazioni:
Nell'adolescenza vi è una perdita di densità della sostanza grigia a livello dei
lobi frontali, fino all'età adulta dove vi è un processo di mielinizzazione che
riempie gli spazi emersi.
Questi cambiamenti si hanno tra i 5 e i 20 anni.
Anche se esso è un grande contributo alla criminologia bisogna evitare di fare
dell'aspetto biologico la ragione chiave degli atti criminali.
I traumi gravi sono ad esempio abuso sessuale, maltrattamento fisico ecc,
ma vi sono anche traumi minori come dinamiche distorte nella relazione tra
genitore-bambino come trascuratezza, scarsa empatia, mancanza di
attenzione ecc..
Teoria di Bowlby: si analizza il legame affettivo tra il bambino e il genitore (in
primo luogo la madre), e questo struttura specifici "stili" che rappresentano
norme conscie e inconscie,che costituiscono la matrice tra il soggetto e il
mondo esterno. Sono stati identificati 4 modelli operativi interni:
-sicuro
-insicuro-evitante
-insicuro-resistente
-disorganizzato-disorientato
Il sistema dell'attaccamento viene attivato non sono nell'infanzia, ma anche
nell'età adulta,un mancato contenimento degli stati interni può portare a
difficoltà ad autoregolare emozioni negative scatenando violente reazioni
spesso impulsive e sproporzionate. Quindi un precoce trauma relazionale che
porta alla disorganizzazione dell'attaccamento, sembra esercitare anche
influenze negative sullo sviluppo cerebrale del bambino, particolarmente
nell'emisfero destro, evidenziando quindi che persone esposte a traumi
infantili non soffrono solo psicologicamente, ma hanno una reale alterazione
a livello cerebrale. La "banda" può essere un conforto e da accudimento a
quegli individui che hanno un'identità instabile per via dei rapporti
fallimentari e distorti con i genitori.
Modello di temperamento di Cloninger: si basa su una validazione biologica.
Egli suppone che vi siano 3 dimensioni di personalità geneticamente
indipendenti:
-novelty seeking (tendenza all'esplorazione,avventura,novità)
-harm avoidance (evita situazioni pericolose)
-reward dipendence (propensione a rispondere a stimoli gratificanti e
approvazione sociale).
Poi Cloningere e altri collaboratori distinguono una quarta : -persistence
(tendenza a perseverare nonostante la fatica e frustrazione), e hanno
aggiunto altre 3 dimensioni caratteriali: self-directdnees, cooperativnees, self-
trascendence.
Cloninger identifica profili che sono espressione del comportamento di un
individuo, volti all'individuazione di specifiche personalità a rischio di
comportamenti violenti. Es. individui con alti livelli di novelty seeking e bassi
di harm avoidance presentano una maggiore frequenza all'essere ecccitati
dal pericolo,rabbia, comportamenti impulsivi e aggressivi. Altri studi che un
individuo con alta novelty seeking si associa a comportamenti violenti,abuso
di alcool ecc prima dei 30 anni, questo perchè questa dimensione è in
relazione con disregolazione dei sistemi cerebrali con una riduzione del
rilascio di dopamina nei neuroni. Per comprendere la criminogenesi di attività
antisociali giovanili è necessario oltre alle conoscenze psicologiche,
sociologiche e biologiche analizzare le storie di vita dell'individuo, quindi il
suo contesto di vita.
Capitolo 6 teorie psicodinamiche:
Crescita: è indirizzata verso una meta definita->realizzazione matura della
specie
Formazione culturale: crea un habitus di un gruppo->non è mai un modello
proprio della specie.
Famiglia e ambiente di vita insegnano come vivere, e devono anche
immunizzare contro la società quando essa tenta di imporre modelli
stereotipati di pensiero e azione al posto di una scelta critica. Il destino dei
singoli si compie nel gruppo dove viene inserito, difatti il gruppo in cui si
nasce costituisce di per sé un destino perchè la società influenza la condotta
dell'individuo, anche quella deviante. Nell'interpretazione della devianza
assumono importanza: famiglia, scuola,società.
Di nuovo si può proporre Lewin C=f(P,A).
Teoria psicoanalitica: Il comportamento deviante è considerato il prodotto
della deformazione, interruzione o inibizione della crescita normale
dell'individuo.
L'agire d'impulso è un aspetto che fa intendere che la tendenza all'essere
devianti è innata.(scuola psicoanalitica).
Nell'ambito della criminologia psicoanalitica: equipaggiamento originario,
(insieme di energie che si acquistano al momento della nascita), chiamato Es.
Es= fonte del comportamento impulsivo,che non ragiona,"comportamento
cattivo".
Se il processo di socializzazione si realizza con successo, l'individuo impara a
controllare gli impulsi dell'Es.I controlli si realizzano attraverso l'Io e il Super-
io.
Es-Io-Super-io=strutture mentali distinte da Freud e collegate tra loro.
Es e Super-io concordano sul fatto che entrambi riguardano impulsi del
passato perchè:
-Es= ciò che ha ereditato,
-Super-io=cio che l'individuo ha recepito dalle altre persone
-Io= ciò che l'individuo ha sperimentato di persona da eventi attuali e
accidentali.
Secondo Freud:"L'Es comprende le pulsioni, Io è l'insieme delle funzioni tra
l'individuo e l'ambiente e il Super-io sono precetti morali e nostre aspirazioni
ideali. Anche se si ritiene che L'es è presente fin dalla nascita, non è così per
quanto riguarda gli interessi e possibilità di controllo nei confronti
dell'ambiente. Io e Super-io si sviluppano dopo che è trascorso un po' di
tempo dalla nascita". Freud era convinto che Io e Super-io fossero
originariamente parti dell'Es, che poi nel corso della crescita si
differenziassero.
-Il bambino manifesta interesse per l'ambiente e cerca di esercitare su di esso
un controllo. Con i suoi studi comprese che la differenziazione del Super-io
non ha luogo almeno fino all'età di 5-6 anni,e non si stabilisce saldamente
prima dei 10-11 anni.
-La differenziazione dell'Io comincia entro i primi 6-8 mesi di vita, può
considerarsi salda entro i primi 2-3 anni, anche se continua a svilupparsi.
Io= è l'istanza psichica che cerca di mediare le esigenze dell'Es, del Super-io
e del mondo esterno, per consentire all'individuo di svolgere concretamente
le sue attività quotidiane. Esso è la sede delle operazioni razionali del
pensiero, e dei meccanismi di difesa, difese contro l'Es.
Super-io= Fa parte della nostra coscienza. Comprende tutte le funzioni
morali di una persona:
-approvazione e disapprovazione delle azioni e desideri in base all'onestà
-autopunizione
-autosservazione critica
-esigenza di riparare il mal fatto, o pentirsene
-autostima,amore per sé stessi
Molto spesso si però vi sono funzioni del Super-io completamente inconscie,
desideri inconsci che la parte conscia spesso ripudia,hanno una grande
intensità.
Inconscio freudiano: dimensione dotata di una sottile logica di senso,
capace di dare quindi ordine agli eventi quotidiani.
Quando si tenta di interpretare l'azione di un individuo si hanno due
interrogativi:
1- Perchè gli individui scelgono una certa azione, respingendo
l'alternativa
2-Perchè gli individui persistono n