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DATE:

Roma ha conquistato l'Italia (intendiamo l'intera penisola subappenninica): 272 AC. Roma ha conquistato l'intera penisola esclude le isole e sotto l'appennino. In particolare a sud ovest del fiume Macra (oggi chiamato magra) segna il confine tra la Liguria e la toscana. A est invece, è fissato dal fiume Rubicone, un fiume della Romania, che ha rappresentato un confine importante, famoso per l'episodio di Giulio Cesare che ad un certo punto tra le sue esigenze politiche e progetti politici si schiera contro la sua patria, si schiera militarmente, attraversa il fiume, il confine, attraversano in armi e cavalli e dichiara guerra a Roma. Episodio della famosa frase "i dadi sono stati gettati".

Le conquiste dei territori dopo qualche secolo si sono formate le lingue romanze:

Conquista della Sicilia 241 AC Avviene tra la prima e seconda guerra punica. La città di cartagine è stata a lungo rivale di roma.

Seconda guerra punica: Roma ha occupato militarmente la Sicilia. Sempre all'interno del conflitto contro Cartagine, Roma conquista la Sardegna e anche la Corsica (battaglia navale).

215: viene occupato il Veneto (cosiddette tre Venezie: Venezia Giulia, Venezia Euganea, Etridentina).

Un'altra data molto più incerta è quella del 197 AC: conquista dell'Hispania, quindi della penisola iberica.

191 AC: conquista della Gallia cisalpina, quindi zona alpina (Lombardia, Piemonte).

Intorno al 167 AC si ha la conquista della Dalmazia.

Fine terza guerra punica: vittoria su Cartagine, annientamento della potenza e civiltà cartaginese, affinché non rappresenti più un pericolo. Dopo la caduta nel 146 AC, in conseguenza Roma occupa l'Africa settentrionale (dove avevano regnato i cartaginesi). Le lingue romanze qui si sono espanse, poi fermate e ritornate nel colonialismo.

Nell'anno 120 AC: occupata la Gallia meridionale (Francia).

(meridionale) Conquista gallia settentrionale nell'anno 50 AC. Conquista di tutte le gallie da giulio cesare 15AC roma occupa la Rezia. Conquista Romania (Dacia) l'imperatore che la realizza è Traiano 106/107 DC

Il valore di queste date? In alcune casi ne hanno poco di valore, perché sono date che però non indicano il momento preciso nel quale il dominio di Roma iniziò oppure fu completato o finì nei territori nominati. Sardegna e Corsica ad esempio, conquistate nel 238 AC, in Sardegna al massimo si può dire che cominciò la conquista nel 238 AC ma ci vollero quasi tre secoli o di più, perché la romanizzazione sia stata completata in Sardegna. Questo è avvenuto verso la metà del primo secolo DC.

L'occupazione militare ha richiesto 300 anni all'incirca. L'altro esempio è quello della HISPANIA 197 AC ma andando meglio a vedere, la conquista della penisola iberica fu

un'impresa difficile che trovò molte resistenze da parte della popolazione iberica e durò circa 200 anni, in che modo?

Dapprima c'è stato il primo sbarco in una località della costa Catalana, che si chiama Ampurrias in catalano, Empurrias in spagnolo. Dopo questo sbarco, i romani occupano una grande città, provincia che si chiama Tarragona poi Roma scende lungo la costa catalana e non solo, e quindi avremo Sagunto, nel 215 e poi nel 208 conquista di Cartagena. Infine conquista dell'Andalusia nel sud, nel meridione.

Soltanto successivamente la conquista del settentrione, ed è qui che troviamo la data 197 AC, è la conquista di una città forse non tanto celebre, ma si trova però non tanto vicina alla costa ma più vicina al centro della Spagna, nel nord. Questa città si chiama Jiata, la pronuncia è aragonese (Ciaca).

Alla fine si arriva alla conquista dell'attuale Portogallo, allora chiamato Lusitania.

Che viene conquistato tra il 191 e il 185

Restano ancora da conquistare nel settentrione, soltanto regioni settentrionali veramente montuose,19AC : per la conquista della Cantabria, delle Asturie e a nord del portogallo Galizia.

Soltanto con il 19 Ac che la conquista è terminata e si sono create le premesse per una produttività edefinitiva romanizzazione.

LE CARATTERISTICHE DELLA ROMANIZZAZIONE:

Non fu ugualmente profonda, nei diversi territori, ci sono stati territori romanizzati superficialmente(es. nelle Alpi dove si parla retoromanzo, tra il San Gottardo sino a oriente del Brennero, quindi tra Italia e Austria)

Altri territori invece come la Gallia e Hispania, possiamo dire che sono stati romanizzati molto approfonditamente e la prova forse, è nel fatto che questi due territori, hanno fornito a Roma, componenti importanti della propria elitè culturale/intellettuale

Possiamo citare per le Gallie : il poeta di poco significato ma che portano l'impronta gallica,

Publio Terenzio Varrone Atacino, Atacino fa riferimento alla sua località di nascita. Atax gallia più vicina all'Italia e quella che sentivano come territorio estraneo. È stato il primo poeta ad avere una certa forma di successo, anche in Italia. Ma oggi non possediamo quasi nulla di questo poeta. Era un poeta d'amore e aveva scritto una raccolta di poesie amorose. Ci sono solo dei frammenti, qualche verso qua e là di un altro autore: Cornelio Gallo.

Per quanto riguarda la penisola iberica, ci sono due Seneca - originari della Spagna. Sono padre e figlio. Seneca vecchio o Seneca giovane, Seneca il retore e Seneca il filosofo (figlio). Il filosofo del primo secolo DC il cui pensiero è nato in epoca imperiale.

Un poeta lucano illustre è quello che ha raccontato i conflitti tra Cesare e Pompeo, di origine ispanica - Quintiliano Lucano.

Come è stato possibile che in un tempo relativamente breve, la lingua e la civiltà di Roma siano diventate e rimaste a lungo

Quelle di popoli tanto diversi in un territorio tanto esteso? Ci si può porre questa domanda, ma ne vale la pena rispondere? Questa è stata la romanizzazione, un fatto unico nella storia mondiale. È un fenomeno unico di espansione, e possiamo chiamarlo solo così: romanizzazione.

Altra caratteristica: le vittorie di Roma erano volte principalmente a soddisfare le esigenze politiche ed economiche del governo romano/governo senatorio.

La conseguenza di queste vittorie politiche era l'esercizio del diritto romano, il mondo romano si è occupato soprattutto di diffondere le leggi romane.

Roma quindi non ha mai avuto il proposito programmaticamente di assimilare quei popoli che aveva vinto con la forza, per quello che riguarda la lingua e per quello che riguarda la religione. Quindi non ha mai cercato di imporre con la forza la propria religione ma nemmeno la propria lingua, ma essa si è poi imposta facilmente ovunque? Perché? Perché Roma.

Considerava l'uso dellatino come un onore, quindi le imponeva con la suggestione l'uso della lingua. Non risulta che l'esercito romano abbia poi esercitato un assillante pressione sulla popolazione dei territori conquistati, risulta però che quella che non era una costrizione, era però nei fatti. La presenza stessa dell'esercito non era regolata ufficialmente, non era studiata, non era impostadall'alto, ma esercitava comunque una forte pressione la presenza dell'esercito.

IL LATINO VOLGARE

Le lingue romanze derivano dal latino ma non dal latino classico ma da quello volgare (parlato dalle classi popolari e dagli uomini politici, autori, poeti quando abbandonano i panni di maestri di lingua e fanno una conversazione quotidiana).

VOLGARE (non significa ineducato ma nel senso che deriva dal latino volgus= popolo)

In altre regioni della romània ha la sua tradizione precisa nelle altre lingue e non ci sono documenti scritti del latino parlato

Perché quando un parlante della lingua latina si accingeva a scrivere qualsiasi cosa di nessun pregio letterario, l'autore era costretto a lasciarsi influenzare dalle norme grammaticali apprese a scuola.

Delle eccezioni comunque ci sono, ad esempio:

  • I GRAFFITI POMPEIANI: a Napoli c'è stata l'eruzione del Vesuvio (79 d.C) e aveva distrutto alcune cittadine nei dintorni di Napoli come Pompei, Ercolano e Stabia. La sua lava ricopre tutte queste città e qualche secolo (XVIII) cominciano gli scavi che dureranno dei secoli successivi e i reperti trovati sono dei GRAFFITI ossia delle iscrizioni fatte con punteruoli, temperini incise sulle pareti esterne delle case di Pompei.

La persona che ha trascritto le frasi non aveva intenzioni letterarie e non prevedeva che qualche studioso della lingua latina avrebbe ripercorso quelle scritte (si tratta quindi di una versione scritta di un latino parlato).

Si tratta di dichiarazioni d'amore, parolacce, frasi

d'interesse sportivo…

DEFIXIOUNUM (=maledizioni) TABELLAE (tabellae=tavolette). Si tratta di tavolette di cera su cui gli antichi scrivevano per prendere appunti. Si tratta di formule di maledizione, fatte da streghe o stregoni per conto dei loro clienti. Le tavolette contengono dei buoni esempi di latino volgare che non rispetta la grammatica però è sempre una testimonianza.

OPERE di argomento tecnico: possono essere istruzioni per qualsiasi mestiere. In particolare gli appunti di veterinaria che ha come titolo "MULOMEDICINA DI CHIRONIS" applicato al mulo e ci dà consigli su come farlo nascere, crescere, nutrire…. Erano importanti i consigli pratici ma non come li diceva, non c'era nessuna ricerca di correttezza grammaticale e di eleganza formale.

ISCRIZIONI FUNERARIE: erano fatti da vedovi o vedove che volevano lasciare traccia d'amore, cantandone le lodi. Se le vedove o vedovi erano carenti grammaticalmente,

scrivevano come potevano solo per farsi capire se erano nobili se li facevano scrivere da qualcun altro per ottenere un buon effetto.

TESTI LETTERARI anche di alto rilievo artistico. Testi nei quali l'autore faceva parlare alcuni personaggi di bassa classe sociale, di cultura e di conoscenza grammaticale.

Es. SATYRICON (I secolo d.C.) uno dei titoli attribuiti al romanzo "SATIRA". Si tratta di un genere comico-satirico. Doveva essere un'opera narrativa di grandi dimensioni invece ciò arrivata incompleta.

Il SATYRICON scritto dall'autore PETRONIO, soprannominato arbitro e si era fatto la fama di giudice esperto in ambito di eleganza. Nell'opera ci sono allusioni all'epoca dell'imperatore romano Nerone. Genere comico-satirico. Diviso in tanti libri: a noi ci è giunto il 15° e un paio di altri libri.

TRAMA del libro 15°: Il giovane Encolpio, colto, dotato di raffinato senso estetico e di ironico distacco, narra in prima

persona le sue avventure durante i vagabondaggi nelle città dell'Italia

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
38 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Appuntomaster di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Meliga Walter.