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RIA TEORICA DI COMBUSTIONE
F .............................................................................................................................................................................. 95
UMI
COMBUSTIBILI E LUBRIFICANTI ................................................................................................................................ 106
Z .................................................................................................................................................. 106
OLFO NEI COMBUSTIBILI
C ......................................................................................................................................... 106
OMBUSTIBILI SOLIDI NATURALI
C ........................................................................................................................................ 107
OMBUSTIBILI LIQUIDI NATURALI
ALTRI DIAGRAMMI DI STATO ................................................................................................................................... 163
DIAGRAMMI TTT E CCT ............................................................................................................................................ 166
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Scienza e Tecnologia dei Materiali
Introduzione
Per scienza dei materiali si intende la disciplina che studia le relazioni che esistono fra la struttura e le
proprietà dei materiali. Invece per ingegneria dei materiali si intende la progettazione o l'ingegnerizzazione
della struttura di un materiale, sulla base di queste correlazioni struttura-proprietà, per produrre un
predeterminato insieme di proprietà.
Struttura è un termine generico per indicare il tipo di composizione ed ordinamento degli elementi di base
che costituiscono un determinato dominio in cui si osserva; ad esempio se parliamo di struttura a livello
atomico intendiamo la disposizione relativa di molecole ed atomi, mentre se parliamo di struttura a livello
subatomico intendiamo la disposizione ed il tipo di interazione tra nuclei ed elettroni. Più
macroscopicamente, la struttura di un materiale è l’insieme di caratteristiche strutturali osservabili
attraverso uno studio con strumenti quali microscopi o, in modo ancor più macroscopico, lenti di
ingrandimento. Classificazione dei materiali
Classi di materiali
I materiali sono catalogati tradizionalmente in tre classi più i materiali compositi (unione di diversi),
fondamentalmente in base alla loro composizione chimica e struttura atomica.
Metalli: grazie alla presenza di un gran numero di elettroni delocalizzati, essi sono buoni conduttori di
elettricità e di calore; non sono trasparenti alla luce visibile (opachi) e la riflettono; sono abbastanza resistenti
(alto resistenziali) ma deformabili e duttili, dunque indicati per le applicazioni strutturali perché si piegano
prima di rompersi; resistono bene agli sbalzi termici; di norma sono allo stato cristallino e sono facilmente
lavorabili e preparabili per fusione, dando origine a leghe diverse.
Materiali ceramici: principalmente sono i composti fra elementi di transizione e comprendono i vetri, i
leganti, i cementi ed i minerali argillosi; tipicamente sono isolanti elettrici e termici, caratterizzati da altissima
resistenza all’usura ed altissima durezza ma anche da un’alta fragilità; alcuni sono refrattari e resistenti alle
alte temperature (alto punto di fusione vengono preparati per sintetizzazione e mai per fusione). Questa
classe comprende: i materiali ceramici avanzati, i quali sono combinazioni di metalli/semiconduttori ed
O/N/C/B, vale a dire ossidi, nitruri, carburi e boruri, difatti la maggior parte delle sostanze minerali
appartengono a questa categoria. I vetri, che se trattati termicamente diventano materiali vetroceramici.
Generalmente i vetri sono materiali amorfi, cioè senza una definita cella elementare, isolanti termici ed
elettrici, vengono preparati per fusione a partire da ossidi e sono lavorabili a caldo.
Materiali polimerici: ad esempio, plastiche e gomme; la maggior parte dei polimeri sono caratterizzati da
bassa densità, basso punto di fusione, capacità di isolare da calore e corrente elettrica, modesta resistenza
meccanica, differenti proprietà elastiche e possibilità di essere deformati plasticamente e riciclati
(termoplastici). Sono costituiti da composti organici naturali o sintetici, legati da legami di Van Der Waals e
legami idrogeno, possono essere preparati al momento dell’utilizzo (sono adesivi) e sono in genere lavorabili
meccanicamente. 5
Materiali compositi: sono sistemi eterogenei costituiti da una matrice di tipo ceramico, polimerico o metallico
in cui si trova dispersa una seconda fase (fase rinforzante), appositamente ingegnerizzati per ottenere
particolari proprietà. Ad esempio, la vetroresina è una matrice polimerica in cui si trovano fibre di vetro. Si
possono classificare in base alla matrice in compositi a matrice metallica/polimerica/ceramica (tra cui
compositi a matrice vetrosa o vetroceramica), oppure in base alla fase rinforzante in compositi rinforzati con
fibre (lunghe o corte) / con particelle.
I rinforzi metallici si utilizzano per aumentare la durezza dei materiali ceramici (ad esempio il calcestruzzo
armato, matrice ceramica con rinforzo metallico), i rinforzi di fibre di vetro o di carbonio si utilizzano per
aumentare la rigidità e la resistenza a trazione dei materiali polimerici (ad esempio lo pneumatico, matrice
polimerica in gomma con rinforzo metallico) e la matrice polimerica si utilizza per ridurre il peso di
componenti (ad esempio le vetroresine).
Confronto tra i materiali:
Metalli Ceramici Polimeri
Duttili Fragili Molto duttili
Conduttori Isolanti Isolanti
Scarsa resistenza chimica Eccellente resistenza chimica Buona resistenza chimica
Resistenza al calore variabile Resistenti al calore Molto poco resistenti al calore
Duri Durissimi Poco duri
Proprietà dei materiali
Le proprietà di un materiale sono l’insieme dei tipi di risposta del materiale in esame rispetto a specifici
stimoli ad esso imposti. In generale, le definizioni delle varie proprietà sono indipendenti dalla dimensione e
dalla forma del materiale stesso. Le proprietà dei materiali possono essere raggruppate in 6 categorie
principali:
Proprietà fisiche: densità + proprietà meccaniche;
Proprietà meccaniche: risposta alle sollecitazioni meccaniche, resistenza, rigidezza, modulo elastico, … ;
Proprietà termiche: collegate alla trasmissione del calore, alla capacità termica, espansione termica,
transizioni termiche, conduttività termica, … ;
Proprietà elettriche e magnetiche: risposta a campi elettrici e magnetici, conducibilità elettrica, … ;
Proprietà ottiche: assorbimento, trasmissione e diffusione della luce, … ;
Proprietà chimiche: composizione chimica, risposta al contatto con l’ambiente (proprietà superficiali,
resistenza alla corrosione, reattività chimica,…).
Classificazione dei materiali per tipo di legame
I materiali possono anche essere classificati in base alla loro struttura atomica. Infatti, molte proprietà dei
materiali dipendono dalla geometria della configurazione atomica interna, ad esempio il noto Carbonio nelle
due forme Grafite e Diamante. Avremo dunque solidi ionici (MgO, NaCl, gesso, …), solidi covalenti (polimeri,
diamante, grafite, carburi, nitruri di silicio) e solidi metallici (metalli puri e loro leghe).
Vedremo più avanti in questa trattazione che i materiali possono essere classificati anche secondo la loro
struttura (cristallina o amorfa), le loro proprietà o le loro applicazioni.
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Struttura atomica e legami interatomici
È importante studiare i legami chimici perché è da essi (dal tipo, direzionalità e forza) che derivano struttura
e proprietà dei materiali: temperatura di fusione, espansione termica, proprietà meccaniche, proprietà
elettriche. La temperatura di fusione, ad esempio, è direttamente proporzionale alla forza di legame.
Legame metallico e solidi metallici -
I materiali metallici (primi 2 gruppi della tavola periodica e loro leghe) presentano 1, 2 o 3 e di valenza, i quali
non sono legati ad un particolare atomo della struttura solida, bensì sono in grado di spostarsi all’interno (o
attraverso) l’intera struttura metallica. Si può pensare ad essi come un “mare” od un “gas” di elettroni di
valenza, che schermano e tengono unite le cariche positive (cioè i protoni e quindi i nuclei degli atomi di
metallo del corpo in oggetto). Il legame metallico è adirezionale.
Legame ionico e solidi ionici
Il legame ionico è il più semplice legame atomico da descrivere. Tipico dei materiali ceramici, esso è sempre
presente nei composti formati dall’unione di un elemento metallico ed uno non metallico: gli atomi metallici
cedono facilmente gli elettroni di valenza agli atomi non metallici, di conseguenza tutti gli atomi coinvolti nel
legame assumono la configurazione elettronica stabile dei gas nobili ed acquisiscono una carica (si ionizzano).
Le forze attrattive di questo legame hanno natura elettrostatica (forze Coulombiane), perché i due ioni hanno
carica opposta. Questo legame è adirezionale, ovvero l 'energia di legame è la stessa in tutte le possibili
direzioni intorno allo ione. Da questa circostanza deriva che una condizione necessaria alla stabilità di un
materiale ionico è che tutti i suoi ioni positivi debbano essere circondati nelle tre direzioni da ioni negativi e
viceversa.
Legame covalente e solidi covalenti
In questo tipo di legame, la configurazione elettronica stabile si ottiene grazie alla condivisione degli elettroni
di valenza da parte degli atomi. Difatti, gli elettroni condivisi appartengono ad entrambi gli atomi che
concorrono al legame. Esso è di tipo direzionale, dunque può esistere solo nella direzione congiungente gli
atomi partecipanti alla condivisione elettronica. Esempi di legami covalenti si vedono in: molecole di non
metalli, molecole di metalli e non metalli, solidi elementari (C-diamante, Si, Ge, …).
Legami secondari o di Van der Waals
Le forze presenti nei legami secondari derivano dall'esistenza di dipoli negli atomi o nelle molecole. Il legame
scaturisce dall'attrazione coulombiana tra l'estremità positiva di un dipolo e la regione negativa di un altro
dipolo adiacente. Non coinvolge trasferimenti di elettroni. Distinguiamo diversi meccanismi.
I legami a dipolo indotto fluttuante sono forze temporanee e fluttuanti che nascono per ristabilire la
geometria elettricamente simmetrica delle molecole. Esempio: gas inerti.
I legami a dipolo permanente sono forze che nascono dalla polarità delle molecole polari (dunque
permanenti) adiacenti. Un esempio di questo tipo di legami è il legame a idrogeno, che si tro