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CAPO VI - DISPOSIZIONI FINALI
Art. 29 - Ambito di applicazione della legge. Rapporto Stato e Regioni. Criterio del livello minimo della normativa statale come livello che non può essere abbassato. Soglia minima di garanzia, posso ridurre non ampliare. -> Non sono abilitato ad introdurre un termine superiore. violazione della soglia minima di garanzia che la L.241 ha individuato. 33 di 6320200514_DIRITTO DELL'ENERGIA NORME PER LA TUTELA E LA CONCORRENZA DEL MERCATO IL GOVERNO DELL'ECONOMIA: 4 FASI.
- REGOLAZIONE CORPORATIVA
Nell'età delle corporazioni (in tutta Europa fino alla rivoluzione francese) si afferma un modello statico di mercato e una visione statica dell'economia: la concorrenza è un male da evitare, un elemento di disordine sociale. Finalità di interesse generale (servizio universale, sicurezza pubblica) sono assicurate attraverso la protezione delle imprese esistenti - L'organizzazione giuridica dei corpi
è frutto di auto-regolazione (ordinamenti giuridici autonomi e interni all'ordinamento giuridico generale) volta a realizzare equilibri monopolistici e caratterizzata da:
- barriere all'accesso ai nuovi operatori;
- disciplina dei rapporti interni alle professioni ed ai mestieri in termini di rispetto di non concorrenza (rigorosa disciplina dei prezzi e delle produzioni);
- solo delitto di "monopolium": iniziativa unilaterale di un imprenditore tendente a realizzare guadagni esagerati ed iniqui, contrastanti con le norme corporative.
2) IL RELATIVO ASTENSIONISMO DELLO STATO LIBERALE
Con la rivoluzione industriale (la I, a cavallo tra '700 e '800 e soprattutto la II, dalla seconda metà dell'800): nascono imercati e la libertà di iniziativa economica viene riconosciuta come diritto individuale [pensiero liberale ottocentesco].
La libera concorrenza è vista come un bene, fonte di sviluppo economico e quindi
Dell'incremento del benessere collettivo. Abolizione della regolazione corporativa
Approccio teorico rivoluzionario: carattere residuale dell'intervento pubblico nell'economia: limitato a garantire le condizioni esteriori per lo sviluppo delle autonomie individuali (difesa, ordine pubblico, sicurezza)
L'astensionismo dello Stato liberale dagli interventi di regolazione è in realtà relativo nel senso che subisce molte eccezioni: ad esempio, una fitta rete di sovvenzioni pubbliche è all'origine di stretti legami finanziari tra regolatori e gestori di servizi pubblici; concessioni di costruzione e gestione di infrastrutture di rete.
3. IL DIFFUSO INTERVENTO PUBBLICO NELL'ECONOMIA
Ventesimo secolo. Stato pluriclasse di Giannini. La moltiplicazione dei bisogni sociali e delle esperienze negative derivanti dalla gestione privata dell'Ottocento di alcuni grandi servizi pubblici (gestioni inefficienti e rischi per la
sicurezzapubblica) porta ad una trasformazione del ruolo dello Stato, responsabile dei servizi offerti al pubblico
Sul piano delle politiche pubbliche si capovolge il principio dell'astensionismo: intervento pubblico nell'economia (a tutela dei medesimi interessi generali che nella fase precedente venivano perseguiti attraverso il libero gioco del mercato) - in linea con quanto stabilirà la Cost. all'art. 3
Intervento pubblico diretto nell'economia (attraverso enti pubblici e imprese pubbliche): nazionalizzazione delle "ferrovie nel 1905, seguono quelle dell'energia, delle poste- telecomunicazioni; municipalizzazione dei servizi pubblici locali nel 1903; ingresso pubblico nelle assicurazioni attraverso la costituzione dell'Ina nel 1912; crisi delle banche holding e creazione dell'Iri nel 1930; imprese a partecipazione pubblica necessaria (trasporto aereo e marittimo, telecomunicazioni)
nell’economia (attraverso concessioni, sovvenzioni, piani di settore, disciplina dei "prezzi e della produzione") - Attraverso questi strumenti di regolazione, gli operatori non sono liberi di determinare autonomamente gli obiettivi della loro azione (per questo si parla al riguardo di "regolazione finalistica"). A cosa serve l’intervento pubblico? (Nazionalizzazione dei servizi) INTERVENTO PUBBLICO DIRETTO: A garantire al cittadino e alle imprese una serie di servizi e attività che non interessano viceversa il privato. Idea che sta alla base dell’intervento? Necessario approvvigionare l’energia anche a chi non riesce a pagarla. Viceversa l’intervento del privato avrebbe previsto tariffe di mercato che non sarebbero state accessibili a tutti. Tema fondamentale: queste attività smettono di essere libero mercato, ma vengono assunte dallo stato come compiti, il legame giuridico è l’Articolo 3 della Costituzione. Che obbligalo Stato ad intervenire per perequare le disuguaglian-ze tra i cittadini. Intervento diretto dello Stato nell'Economia. Servizi considerati fondamentali è un diritto che deve essere fruito da tutti i cittadini.
INTERVENTO PUBBLICO INDIRETTO: Si realizza attraverso atti ed istituti che secondo quadri giuridici diversi seguono lo schema consolidato ancora oggi. Concessioni, Convenzione, Disciplina dei prezzi e produzione, Sussidi. Operatori non sono liberi di determinare gli obiettivi della loro azione (finalistica) oppure ricevono sussidi che sono diretti ad agevolare in qualche misura l'attività del privato. Ma in quanto tali condizionano l'iniziativa imprenditoriale. Periodo a cavallo tra l'entrata in vigore della Costituzione, anni rispetto ai quali oggi il Mondo non è del tutto cambiato come al contrario si pensa. Ad oggi non si è arrivati ad una disciplina generalizzata dei prezzi della produzione. Recente e peculiare: sussidio
attività imprenditoriale alla produzione delle biciclette. No valorizzazione del settore, ma sussidio attività economica in difficoltà. Riconoscere un sussidio ad una attività imprenditoriale solo per momento di difficoltà in maniera slegata alla natura più o meno cruciale/essenziale di quel tipo di attività è qualcosa che ci portiamo dietro da tempo e che torna tra gli interventi dello Stato e che non dovrebbe essere fatto. Per evitare che altri settori che richiedano necessariamente interventi di questo tipo e che sono ben legati ad esigenze di produzione importanti/essenziali per il paese ne risultino danneggiati. Riconoscere a tutti significa non deviare le risorse verso coloro che ne hanno davvero bisogno. Queste dinamiche determinano posizioni dominanti e monopoli legali nazionali che determinano una inefficienza e non competizione/concorrenze nell'esercizio di queste attività. Se non si favorisce la concorrenza, si
genera:
- innalzamento prezzi
- mancanza di innovazione
- nascita cartelli privati (accordi illegittimi tra coloro che occupano e posseggono una quota importante nel mercato nella produzione di un determinato bene o servizio che sono all'origine stessa dei monopoli)
Es. Mercato Energetico: 4/5/6 Grandi Imprese dell'energia rinnovabile, la cui attività è scafibile (es. Enel, Edison, Sur-genia...) che si dividono il mercato occupando con la loro potenza di fuoco il mercato, a cui seguono piccole imprese che non possono competere con queste potenze.
Cartelli compagnie assicurative, con prezzi dei prodotti simili per evitare di farsi concorrenza tra loro, assicurandosi il galleggiamento all'interno del mercato, a scapito dell'innovazione e della fisiologica concorrenza.
Questo accade nel momento in cui il mercato presenta "pochi Giganti"
Massiccio intervento dello stato nell'economia, porta al conflitto di interessi che si genera
All'interno di queste attività tra il ruolo politico del regolatore (fissa le regole) e dell'operatore economico (che però è interessato alle regolazioni che vanno a proprio vantaggio) 35 di 63MISE = Ministero Sviluppo Economico
Soggetti:
- Regolatore Pubblico che stabilisce le regole, (che dovrebbe essere terzo e indipendente)
- Soggetti Imprenditoriali molto forti e cercano di "strappare" al regolatore misure favorevoli alle imprese.
Conseguenze: vera e propria cattura del regolatore da parte delle imprese: situazione sbilanciata e asimmetrica di potere.
Principio della Cattura. Aziende vogliono essere catturate per confondere il confine tra regolatore e imprenditoriale.
Risultato di questo fenomeno e percorso di sovrapposizione tra regolatore e operatori è un risultato che non fa bene alla concorrenza, non promuove innovazione e mantiene gli assetti "monopolistici" in senso improprio.
(Recap) EFFETTI SUI MERCATI: le
Posizioni dominanti create da monopoli legali nazionali e da divisione dei mercati locali tra più concessionari esclusivi determinano una diminuzione della produzione, un innalzamento dei costi e l'assenza di incentivi all'innovazione; le regolazioni che pongono barriere amministrative all'accesso favoriscono la creazione di cartelli privati, all'origine degli stessi effetti dei monopoli.
Gli strumenti dell'intervento pubblico nell'economia sono all'origine:
- di una diffusa commistione tra funzioni di regolazione e gestione, che genera una situazione di conflitto di interessi. Ad esempio, nelle telecomunicazioni prima degli anni Novanta del secolo scorso il Ministro delle poste e telecomunicazioni era, al contempo, presidente dell'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici e controllore della stessa (dunque il controllore - Ministero - operava nel mercato controllato attraverso l'azienda).
- di frequenti fenomeni di
cattura del regolatore da parte delle imprese (questo fenomeno non è riferibile, in realtà, ad un determinato periodo, ma costituisce una delle spiegazioni della regolazione: in base alla "teoria del-la cattura", gli operatori vogliono essere regolati per poter ottenere dal regolatore il perseguimento dei loro inte-ressi).
4. REGOLAZIONE PRO-CONCORRENZIALE:
A partire dal 1950 (convenzionalmente) comincia il processo (lento e non ancora concluso) di liberalizzazione e priva-tizzazione progressivamente rafforzata dalla centralità assunta dal diritto comunitario che evidentemente crea una se-rie di organizzazioni sovranazionali che diventeranno la moderna EU e che nasce da un'esigenza molto specifica emolto sentita in quegli anni: evitare le guerre.
Tra i fattori che hanno indotto a riconsiderare il complesso di norme emanate per la disciplina pubblica dell'attività economica:
- Evoluzione tecnologica: muta le caratteristiche dei
mercati in modo così radicale da non rendere più valide le tradizionali giustificazioni poste a fondamento dell'esecuzione della concorrenza. Superamento delle condizioni di monopolio naturale, permettendo l'