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Sistema Attentivo

Sistema di vigilanza Sistema attentivo posteriore Mantienestatodiallertae promuove cambiamento difensivo Controlla le funzioni di orientamento e dispostamento da un focus all'altro; è prevalentemente mediato dalsistema noradrenergico(noradrenalina), collocata nel collicolosuperiore e nella C parietale superiore.

Sistema corticale anteriore- Controllo FE che regolano il sistema attentivo posteriore Nuclei della base- Attività di pianificazione ed anticipazione Caudato e putamen- Scelta di comportamenti o attività mentali- Coordinazione di un comportamento e inibizione diquelli antagonisti.

Sistema dopaminergico: sede pre frontale mediale; è più o meno il neurotrasmettitore più importante della corteccia La corteccia occipitale media tutta la rappresentazione visiva, la cortecciaparietale media tutta l'integrazione percettiva. Questa comunicazione a livellocorticale tra davanti e dietro non funziona

soltanto a livello di archi tra il davanti dellacorteccia e il dietro della corteccia, ma è profondamente regolato da unatriangolazione con le strutture profonde che, oltre a modulare l'attivazione dellacorteccia, la filtrano in base ai valori edonici (cioè libidinali, evolutivi, conservativi) deiprocessi in corso. Allerta: lobo frontale, inibire le attività in atto Orientamento: C parietale posteriore: reclutare risposte neurali per rispondere all'input Controllo esecutivo: CPF, giro del cingolo anteriore: coordina processi multipli per dirigere il comportamento, identifica l'obiettivo, inizia e terminaattività mentali, ordina risposte multiple. Funzioni esecutive: Le funzioni esecutive sono funzioni che maturano nel corso dello sviluppo,garantiscono laprogrammazione di un'azione al fine di raggiungere un obiettivo e consentono di:ricordare lo scopo da raggiungere  retrospezione  se io devo fare una cosa, devo avere

memoria di quello che mi ero prefissato di fare; definire ciò che serve per raggiungere previsione - cioè fare un progetto; autocontrollo - inibire le risposte motorie e affettive a stimoli esterni mentre lo faccio; Già nelle funzioni esecutive ci sono delle differenze macro tra come i bambini regolano queste funzioni esecutive, per esempio parlare con sé stessi; oppure, è normale, se ci sono delle sincinesie (es mettere la lingua fra i denti), comporta l'attivazione di altri comportamenti che non riescono ad essere inibiti (es. la lingua tra i denti). Tra i 0 e i 6 anni, i bambini hanno una memoria di lavoro verbale. Tra i 6 e gli 11 anni, il cervello PF incomincia a diventare autoriflessivo e meta-riflessivo (pensiero del pensiero, la consapevolezza, la mentalizzazione) - autoregolazione. >12 anni: ricomposizione: i comportamenti complessi vengono scomposti in singole unità e ricomposti in nuove azioni; è così

possibile esercitare un controllo per periodi sempre più lunghi e pianificare i propri comportamenti. Fattori di cui si compongono le FE: Inibizione: capacità di frenare il proprio comportamento, al fine di permettere la prosecuzione dell'attività in corso. Si divide in 3 (Barkley): 1. Risposta predominante o inibizione della risposta impulsiva 2. Risposta in corso: interruzione di una risposta in uscita quando non è più appropriata per un cambiamento improvviso del compito (sensibilità all'errore) 3. Controllo dell'interferenza: capacità di proteggere in modo sostenuto la risposta da un disturbo (resistenza alla distrazione). Flessibilità: capacità di spostarsi da un'attività all'altra e di risolvere il problema in modo flessibile. Controllo emotivo: capacità di inibire le risposte emotive a stimoli esterni, al fine di permettere la prosecuzione dell'attività in corso.corso.Iniziativa
  • Memoria di lavoro: è la capacità di trattenere attivamente nella mente informazioni rilevanti per il compito. Si divide in non verbale/verbale, cioè dichiarativa e protodichiarativa, esplicita o implicita.
  • La pianificazione, capacità di individuare l'obiettivo e i passi successivi e necessari per raggiungerlo.
  • Il monitoraggio: il focus su quello che sto facendo per valutarne gli effetti.
  • L'organizzazione è un misto tra pianificazione e monitoraggio, proiettato sull'identità. Capacità di scomporre i comportamenti osservati e ricomporli in nuove azioni che non fanno parte del proprio bagaglio personale.
Per ciascuna di queste cose, il rispettivo disfunzionamento causa dei sintomi. Le FE servono a mantenere la capacità di risolvere i problemi allo scopo di raggiungere un obiettivo e quindi comportano: l'indizione di una risposta in atto; l'inibizione di una risposta automatica; ilcontrollo dell'interferenza della nostra risposta desiderata con altri comportamenti o azioni indesiderati e con concomitanti percezioni che distruggono; un rapporto costante con la memoria di lavoro; la capacità di pianificare, di adattarmi flessibilmente a quello che accade per rimodulare la mia azione contingente ed una fluenza funzionale, è un continuo riadattarsi delle funzioni esecutive. Per una programmazione agentiva sostenuta nel tempo, efficace e contingente, cioè contestuale, cioè flessibile e adattativa e quindi monitorata, è necessario un efficace sistema di ricompensa motivazionale. È un sistema dispendiosissimo e quindi ci vuole un sistema efficace di ricompensa motivazione: questo sistema è in contatto con le parti edonicamente, evolutivamente e adattativamente più ancestrali del nostro funzionamento; se vuoi ottenere che un bambino sia attento, devi motivarlo; l'imposizione non serve a niente, la prescrizione.ancora meno. Il bambino che avrà problemi nella costruzione della sua personalità, perché tra le cose che chiamiamo azioni ci stanno i pensieri; un bambino che non si dà tregua è un bambino che non pensa, che non impara a pensare. Questo è il valore del gioco infantile = narrazione protodichiarativa a volte e a volte anche esplicita del pensiero e che è immagine del pensiero; nella sua forma, il gioco frammentario è pensiero frammentario; il gioco confuso è pensiero confuso, ecc. In conclusione, l'attenzione è necessaria per compiere la discriminazione delle informazioni rilevanti per programmare le proprie azioni. La programmazione agentiva si declina in gradi di complessità crescente da risposte automatiche alla programmazione di azioni complesse attuali o differite. Il sistema di "ricompensa motivazionale" è strettamente connesso alla programmazione agentiva, la quale è una componente.essenziale dell'identità. La compromissione delle aree funzionali del sistema attentivo è responsabile di diverse forme di disattenzione e/o iperattività ed impulsività caratterizzate da comportamenti persistenti indicanti un deficit delle FE ed in particolare: - Mancanza di perseveranza nell'esecuzione di un compito cognitivo - Discontrollo degli impulsi - Passaggio da un focus all'altro senza completamento del compito - Attività disorganizzata e scarsamente regolata - Deficit di pianificazione ed esecuzione di procedure complesse - Comportamento motorio poco modulato Test neuropsicologici utili al rilevamento: Stroop test, Torre di Londra, WSCT. Non è possibile identificare nei bambini ADHD profili neuropsicologici patognomonici: univocamente caratteristici o specifici. Si dice una cosa è patognomonica quando è specifica per un certo quadro clinico, c'è solo e soltanto in quel quadro.

quadro; non c'è però nell'ADHD un profilo neuropsicologico specifico; tanto che il criterio E dice che di fronte ad un pattern di sintomi come quelli elencati, va escluso che ci siano altre patologie in corso, altrimenti non si tratta di ADHD = non è un profilo specifico.

4.3.2 Sintomi

Esauribilità: incapacità di mantenere nel tempo l'attenzione sull'attività, pur avendone intenzione (difficile da capire nei bambini). I bambini ADHD tipicamente non riescono a fare neanche le cose che gli piacciono: se voi avete un bambino che si fa 5 ore di seguito di minecraft e poi però non riesce a stare sui compiti, è chiaro che potrebbe non essere un deficit primitivo dell'attenzione.

Noia: in attività di routine; necessità di cambiamenti frequenti o di stimoli forti. In questo caso è ovvio che ha a che fare con la ricerca continua di stimoli nuovi. È una caratteristica che è comune a molti.

disturbi (es. depressione), condeclinazioni diverse. Distraibilità: soprattutto in attività di routine ("persi nei propri pensieri") Suddivisione-mobilizzazione di attenzione: difficoltà a mantenere il controllo attentivo su attività fatte in contemporanea. Memoria di lavoro: La nell'ADHD: difficoltà a discutere il giorno dopo un testo letto il giorno prima; tenere in mente una cosa mentre ne fai un'altra; tenere in mente la domanda mentre dai la risposta (multitasking). Conseguente impulsività (es. interrompere) per impedire di "perdere l'attimo"; tenere in mente il quesito iniziale mentre si risolve il problema. L'auto-organizzazione è un altro campo di sintomi dell'ADHD: scomporre un problema, definire una sequenza di risoluzioni -> strategia, problem solving. Definizione di priorità: gerarchie; segmentare il tempo cioè programmare l'organizzazione temporale per organizzare le attività.

azioni - per organizzare un’azionecomplessa, devo scomporre il problema, individuare un set di strategie (cioè diazioni) per affrontarlo, una gerarchia e organizzarle nel tempo. Inserire le azioni insegmenti di tempo, stimare i tempi disponibili per svolgere specifiche azioni(es. iniziare le attività nei tempi giusti, rispettare le scadenze).

vigilanza:sulla scarsa capacità di restare adeguatamente vigili (drowsiness) incondizioni di eccessiva calma (leggere, seguire le lezioni oppure unapresentazione), cioè quando sono passivi si spengono; oppure la necessità e laricerca di attività che continuano a sollecitare un feedback immediato (motorio,sociale o cognitivo – disturbare, per esempio)  lentezza in compiti cognitivi conscarso reward (es. leggere, scrivere), ma velocità-impulsività in attività conreward

Dettagli
A.A. 2021-2022
403 pagine
SSD Scienze mediche MED/39 Neuropsichiatria infantile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilladifranca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Pippa Stefano.