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2. OTTIMIZZAZIONE DELLE SCELTE DEL MANAGEMENT
- individuazione degli obiettivi che ci si pongono con l'ottimo
vincolato
- comportamento dei concorrenti e dei rivali (cerca di portarti
su un consumo alternativo)
- correlazione tra spese in comunicazione e metriche aziendali:
elementi con cui si danno giudizi in azienda.
- ripartizione risorse finalizzate (expenses above the profit
line): hanno un nesso causa-efetto molto preciso, sono spese che
so di dover sostenere. (es: advertising per le grandi imprese)
- ripartizione delle risorse discrezionali (below the line): che
possono essere utilizzate a discrezione del management, senza un
nesso causa-effetto, per delle spese contingenti.
3. VERIFICA DEI RISULTATI
- riscontri: feedback (es: sistema di riscontro puntamento
cannoni, affinchè sia effettivo richiede che l'azione sia
conclusa) e feedforward (riscontri mentre l'azione si sta
svolgendo, es: missile)
- valutazione dell'efficacia
- valutazione dell'efficienza (come ho raggiunto l'obiettivo)
BENEFICI DELLA COMUNICAZIONE
- effetto vendita: obiettivi di vendita raggiunti dalla
comunicazione. difficilmente isolabile, misurabile solo da chi e
in monopolio e fissa i prezzi e le quantità (es: marlboro)
- effetto comunicazione: sa la comunicazione raggiunge degli
obiettivi di comunicazione
- finalità e obiettivi
- notorietà (awareness) e immmagine
7.10
COSTI DI COMUNICAZIONE E FORME DI MERCATO
nell'ambito dei modelli teorici microeconomici come collochiamo i
costi della comunicazione aziendale.
si distinguono in costi per comunicazione esterna (finalità
commerciali e istituzionali) e per comunicazione interna
(finalità interne, comunicazione con i lavoratori)
come si comportano i costi di comunicazione nelle 4 forme di
mercato:
- concorrenza perfetta:
- monopolio
- oligopolio
- concorrenza monopolistica
CONCORRENZA PERFETTA
Es: mercato rionale
- numero di offerenti molto elevato
- numero di acquirenti molto elevato
- prezzo definito dal mercato: numerosità nella concorrenza
perfetta è tale per cui nessuno può prendere decisioni sul
prezzo, è una dimensione esogena rispetto agli attori.
- prodotti indifferenziati (perfetti sostituti, non c'è modo di
inrodurre elementi di differenziazione)
- concentrazione offerta = 0 : tutti gli offerenti hanno uguale
concentrazione di potere nelle loro mani. che un offerente entri
o asca dal mercato non fa nessuna differenza per gli altri.
(assenza di potere di controllo sul mercato, nessun attore sul
fronte dell'offerta o della domanda ha potere)
- teconologia su cui si fonda produzione e distribuzione prodotto
è nota a tutti gli offerenti ed è prefettamente trasferibile.
(nel mercato rionale tutti si approvvigionano nello stesso posto)
- strutture di costo delle imprese offerenti sono identiche
- prezzo unica informazione necessaria (informazione completa,
noncheè l'unica disponibile)
- concorrente = price taker, si devono tutti allineare allo
stesso prezzo.
di fatto nella concorrenza perfetta abbiamo obiettivo di
massimizzazione profitto, dato da ricavi meno costi.
- mas profitto = R - C
= pxq - c
=pxq - CF - cvxq
si arriva a MAX PROFITTO = 0 (rm=cm)
il costo di comunicazione esterna, che è un elemento di
differenziazione dell'offerta, non si giustifica (economicamente
non trova posto nell'equazione del reddito). non ho risorse per
sostenerla. l'unica comunicazione è il prezzo.
MONOPOLIO
- un solo offerente (estremo opposto della concorrenza perfetta)
- elevato numero di acquirenti
- no concorrenti, c'è un solo efferenza e quindi no sistema
competittivo
vi sono due cause scatenanti del monopolio:
- monopolio legale, stabilito da una legge. (da un ente che ha la
sovranità per stabilirlo, ente territoriale. il quale concede ad
alcuni operatori di agire in forma monopolistica, ma lo fa in un
territorio limitato
- monopolio da innovazione: un offerente (impresa) lancia
un'innovazione e si trova ad essere l'unica ad averla lanciata. è
una posizione di monopolio a termina, in quanto la tecnologia è
copiabile, con costi sempre più ridotti e in tempi sempre più
rapidi.
-Il monopolista fissa la quantità che intende produrre, e quindi
vendere, e ne determina il prezzo.
- la comunicazione esterna ha una giustificazione in un ottica
dinamica. solo nel monopolio da innnovazione la comunicazione
esterna si giustifica perchè l'azienda cerca di differenziarsi
finchè ha il monopolio. (es: aspirina BAYERN)
nel monopolio legale ha solo la funzione informativa
OLIGOPOLIO
- pochi offerenti, ossia pochi concorrenti.
- gli offerenti sono tali per cui vi sono poche imprese
dominanti, che fanno gran parte del mercato (elevanta
concentrazione di offerta) (es: mercato della birra, heineken e
carlsberg sono l'80% dell'offerta)
-interdipendenza tra offerenti
l'oligopolio puo essere
- indifferenziato, si vende prodotti che sono perfetti sostituti
(commodities)
- differenziato: prevalentemente dalla marca e non da fattori
intrinsechi (es: birre, sigarette)
nell'oligopolio la comunicazione esterna è essenziale ed è
_ legata alla differenziazione: utilizzata per sottolineare
differenz.
- legata anche a dimensioni non commerciali: lobbying(es:
intervento su legislazione locale per regolamentazione consumo
alcool) pr, finanziaria, intelligence (comunicazione aziendale a
livello corporate, il fare birra nei mercati moderni)
CONCORRENZA MONOPOLISTICA (edward asting chamberling)
- numero di offerenti molto elevato
- numero di acquirenti molto elevato
- prodotti differenziati: anche quando i prodotti sono
apparentemente identici sono differenziati. (es: posizione del
banchetto al mercato, simpatia del venditore) basta poco per
differenziare un offerta, e quindi ciascun operatore diventa per
il suo ambito un monopolista.
- ridotta concentrazione offerta, in cui apparentemente vi è
concorrenza parfetta.
-la comunicazione esterna si giustifica meno dell'oligopolio, in
quanto le risorse disponibili sono minori. essa evidenzia la
differenziazione (vantaggio competitivo esterno) ma l'approccio
al sostenere i costi di comunicazione esterna è più discrezionale
che nell'oligopolio (se non ho abbastanza risose è la prima cosa
che viene eliminata)
La comunicazione aziendale è uno strumento competitivo ed è più o
meno rilevante per le imprese in rapporto al quadrro competitivo
di riferimento.
NETWORK COMMUNICATION (oliver williams:organizzazione che
internalizza tutti i passaggi per produrre il prodotto, oppure
compro sul mercato le materie che servono)
il network è intermedio tra i due estremi, un pò di mercato e un
pò di gerarchia. consente di superare problemi legati ai
territori.
tema del network: pluralità di imprese, diversamente diffuse sul
territorio, che sviluppano relazione di mutua collaborazione.
- imprese produttrici
- imprese fornitrici di materie prime
- imprse distrubutrici
logica consequenziale (dalla materia prima al prodotto finito,
logica di filiera)
- concorrenti
- imprese di settori paralleli
TIPOLIGIE
- joint venture: accordo contrattuale tra due parti che scelgono
di creare una nuove realtà in condivisione, portando
capitale/tecnologie/risorse umane (es: toyota e psa), dura finchè
i due operatori (concorrenti) tragono vantaggi.
- allenze equity: fondate sulla condivisione di capitale
- alleanze non equity: accordo contrattuale, alleanze tra imprese
che hanno ineresse a mettersi insieme per un'attività specifica.
aziende non posssono operare senza sviluppare relazioni con altre
aziende. il network è quindi la forma domniante per la gestione
d'impresa.
OBIETTIVI
condivisione di risorse e conoscenze
- che i partner detengono e intendono implementare
- che uno o più partner non hanno e intendono sviluppares
CARATTERISTICHE
il network detiene un vantaggio competitivo rispetto alle aziende
non inserite nel network
la competizione si sviluppa tra network di imprese nei mercati
globali piuà che tra aziende nel senso monolitico del termine.
Focus su:
- necessità informative: informazioni core, posso condividerle
con il parner del network. rimanere nel network da vantaggi
competitivi
- coordinamento
- comunicazione: network si basa su sitemi di relazioni che
presuppongono azioni di comunicazione.
NETWORK COMUNICATION
insieme dei flussi di infrmazione che si sviluppano all'interno
del network, con obiettivi organizzativi tasi a
- circolazione delle conoscenze tra partner
- sviluppo di una specifica culture di network, caratterizzante e
permeante le imprese coinvolte.
- garantire il funzionamento del netowrk
es: CNH GLOBAL NV (case new holland)
da ford e fiat agricola
forma societaria nv: favorisce redistribuzione famigliare
9.10
COMUNICAZIONE INTEGRATA D'IMPRESA
comunicando con strumenti di versi, verso soggetti differenti c'è
il rischio di porsi in conflitto.
integro (metto a sistema) i flussi di comunicazione, è un atto
volontaristico che chiede risorse.
Processo intenzionale e finalizzato, volto ad ottimizzare
l'efficacia e l'efficienza del sistema dei flussi informativi.
L'integrazione si riferisce alla gestione coordinata e coerente
dei flussi informativi arrivati dall'impresa e che si sviluppano
secondo una serie di dimensioni-chiave:
- natura
- pubblici destinatari
- finalità
- oggetti
- strumenti
- veicoli
- contenuti
NATURA
si distingue in analogica e digitale
PUBBLICI DESTINATARI
interni(vincolati da un rapporto di subordinazione), esterni e
co-makers (categoria di soggetti che hanno caratteristiche di
pubblico interno,ma non è subordinate, e anche di pubblico
esterno; es: franchisee)
FINALITA'
commerciale(vendere un prodotto o una linea di prodotti),
istituzionale (promuovere un'organizzazione come istituzione, ad
esempio la comunicazione che l'azienda fa su un territorio),
organizzativa( che serve a far funzionare il sistema,
prevalentemente orentata ai pubblici interni)
OGGETTI
- prodotto o linea di prodotti (fmcg, fasm moving cosnumer goods,
prodotti con elevata rotazioni come i prodotti del supermercato)
- marca (brand)
- azienda (corporate): non necessariamente il nome dell'azienda
coincide con il brand
- gruppo (network)
- classe di prodotto (iniziative collettive orizzontali, da
imprese che s