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La critica cinematografica Pezzotta
L'identità incerta della critica I
Professione ingrata, difficile e poco nota
- Truffaut prima di diventare regista era un critico.
- In età giovanile era uno di quei critici che attaccano il sistema, per lui presuntuosa e ignorante, della critica stessa.
- Come critico esordisce sul bollettino dei cineclub del "Quartiere Latino" nel 1950.
- Qui scrive un'analisi sul paragone tra "6 regole del gioco" e la nuova versione integrale.
- Tra suoi sostenitori vi è André Bazin, fondatore dei "Cahiers du cinéma".
- Quest'ultimo lo incoraggia a essere concreto e analizzare un film a proprio piacimento.
- L'esperienza di Truffaut non è quella del critico medio.
- Egli infatti considerava la critica come un percorso personale che lo avvicina sempre di più al cinema e lo prepara alla regia.
- Inoltre egli descrive il suo rapporto con il cinema quasi come "estetica" "penetrare l'opera".
- Nel 1975 scrive: "sospeso tra professionalità e dilettantismo, oggettività e soggettività, lo spazio in cui si situa il critico è mal definito".
- L'affermazione è ancora valida oggi, sebbene molte cose siano cambiate.
- La critica è diventata una disciplina universitaria e fa di uso per ricostruire la storia del cinema stesso.
- Inizia presto a non godere di buona salute.
- Nel 1982 Morandini scrive: “I critico cinematografico è un animale in via d’estinzione.”
- In realtà, sarebbe meglio dire che i suoi spazi e la sua funzione sono solamente più incerti.
- Internet ha infatti aperto nuove possibilità a questa disciplina.
- Per Fey infatti la «crisi della critica» è un mito inventato dai critici stessi per difendere la propria autorevolezza e i loro spazi tradizionali.
- Si può parlare quindi di una nuova cinefilia.
- Per capire se sia vero o meno bisogna però capire prima chi siano i critici professionisti di oggi e come queste figure siano cambiate.
TRA TEORIA, GIORNALISMO E ANALISI
- L’espressione “critica cinematografica” è ambigua e racchiude molte realtà:
- un singolo testo, una recensione scritta o orale.
- un insieme di testi riconoscibile, un genere di scrittura giornalistica o saggistica, quindi riconoscibile.
- è un mestiere, anche se non sempre ufficialmente riconosciuto.
- è un’istituzione è un fenomeno culturale.
La critica italiana dalle origini a internet
La nascita della critica
- La critica nasce in ritardo rispetto al cinema e le sue espressioni estetiche.
- Mette le radici in Italia e in Francia.
- Nasce dal momento in cui i film escono dai tendoni e, imponendosi su vasta scala, hanno bisogno di promozione e prestigio.
- A precedere la critica vi sono gli intellettuali che nel '900 decidono di legittimare la settima arte.
- Nel primo decennio non si può parlare di vera e propria critica.
- Era più un raccogliere informazioni utili al pubblico.
- La prima recensione con taglio cinematografico risale al 1908 sul film "L'assassinio del duca de Guise".
- Sempre nello stesso anno a Torino su La "Gazzetta del popolo" nasce una rubrica settimanale di recensioni.
- Molti però sostengono che la prima rivista di critica in senso stretto sia stata "La vita cinematografica".
- Fu fondata da Alberti Cavaloro a Torino nel 1910 e pubblicò fino al 1934.
- Nei primi anni non vi è un'attenzione al linguaggio cinematografico (es. primi piani, carrellate ecc.).
- Chi scriveva si appuntava al mercato teatrale e a quello letterario.
- Oltreoceano scoppia la riscoperta di film del passato: i cult-movies.
- La stessa scrittura delle critiche cambia.
- Si fa più personale e va a sottolineare l’amore che lega critico e cinema.
- Si va alla scoperta della discussione sulla pornografia.
- Le ambizioni teoriche verso generi di questo genere però decade con l’arrivo del culto indiscriminato del trash.
- Nello stesso tempo inizia però la decadenza del ruolo del critico.
- A fare da spartiacque sono i film:
- Apocalypse Now
- I predatori dell’arca perduta
- Il primo è accompagnato dalla visione e conoscenza del film del regista stesso.
- Il secondo si fa portavoce del cinema del passato con diverse citazioni.
- Essi quindi riducono il critico a:
- divulgatore delle idee dell'autore
- cacciatore di citazioni
- La critica diventa allora un esercizio di auto-riflessione: di cinema che parla di cinema.
- Non a caso aumentano i discorsi anche intorno alla serialità e sui remake.
- In questo modo però si finisce spesso a elogiare e
- Quello che è inaspettato è che i DVD hanno creato e ampliato il mercato di nicchia dei cinefili.
LE FORME DELLA CRITICA SUL WEB
- Quando i film sono arrivati anche sul web, anche la critica è diventata digitale.
- Vi sono sia forme vecchie di critica che nuove:
- classi
- scambi in tempo reale
- videorecensioni
- Anche i soggetti cambiano.
- Spesso ad avere la parola non sono persone formate sulla materia ma fan.
- Anche chi legge o sente una recensione diventa esso stesso un critico, grazie alla possibilità di commentare e dire la propria.
- Il nuovo mezzo inoltre:
- crea algoritmi per l'utente (es. gradimenti prodotti su Amazon)
- dà immediatamente un'indicazione sull'accoglienza del pubblico (es. Rotten Tomatoes).
DAL DOCUMENTARIO AL VIDEO ESSAY
- Per parlare di un film o un autore si può anche girare un documentario.
- Spesso sono sotto forma di intervista.
- La diffusione di DVD e quindi la necessità di contenuti extra, ha diffuso questa pratica.
- L'obiettivo era di fornire uno strumento utile per i ragionamenti degli oratori.
I LUOGHI DELLA QUANTITÀ
- Sono i luoghi secondo i quali qualcosa è migliore rispetto ad altro per motivi quantitativi.
- Nel cinema, un esempio può essere un film con grande budget è migliore di uno con un basso budget.
- In generale è un ragionamento che rientra nell'esaltazione del piacere fisico della visione.
- Più emozioni si provano meglio è.
I LUOGHI DELLA QUALITÀ
- Questi contestano la visione di quantità e prediligono:
- La singolarità
- La novità
- La complessità
- La profondità
- Per esempio, un film d'autore è migliore di uno commerciale.
I LUOGHI DELL'ORDINE
- Preferisco l'anteriore al posteriore.
- Per esempio, il film di un maestro, di un fondatore del genere, sarà sempre meglio di un regista che verrà dopo.
- Il cinema del presente sarebbe una pallida copia
L'ANALOGIA
- A differenza dei paragone che è un rapporto di somiglianza essa è una somiglianza di rapporto.
- È quindi più audace e slegato dall'ordine preesistente della realtà.
- È quindi un'argomentazione che non rispecchia la struttura reale.
- Essa fa crea la struttura del reale.
- Schematizzata sarebbe:
A sta a C come B sta a C
LA METAFORA
- Può considerarsi un'analogia condensata che fonde due elementi di essa e crea una nuova immagine.
- Tra le più famose nel mondo dal cinema vi sono:
- artista-termitte (inquieti, apparentemente disorganizzati, non ambiziosi)
- artista-elefante bianco (mirano a capolavori)
- Come si può capire sono spesso utilizzate per fare una sorta di catalogazione.
LA DISSOCIAZIONE
- Si usa per dimostrare che una realtà considerata univoca e monolitica ne nasconde, invece, due:
- una profonda
- una apparente
- Si usa per esempio per far capire che un film considerato solo di genere nasconde molto di più.