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INVESTIMENTI DIRETTI X
ESTERI (4)
INVESTIMENTI DI X
PORTAFOGLIO NETTI (5)
DERIVATI (6) X
ALTRI INVESTIMENTI (7) X
SALDO DI CONTO CAPITALE X
(4 + 5 + 6 + 7)
DISCREPANZA STATISTICA X
PNL = PIL + RN
RN = PIL – PNL corrisponde al reddito netto, cioè il reddito ricevuto meno il reddito pagato.
Il PNL può essere sia positivo che negativo.
i (i + 1) (es: Germania – Euro)
t t t+1
E , i* E(i* + 1) (Uk, Sterline)
t t t t + 1
• Devo convertire le sterline in euro.
• et+1
E è il tasso nominale atteso.
• et+1
STERLINA > 1/E (€)
et+1
= E(i* + 1)(1/E ) euro per ogni € investito
t et+1
(i + 1) = E (1 + i* )(E /E )
t t t t
Ho convenienza nel detenere sia titoli sia €/£ et+1
PARITA’ DEI TASSI DI INTERESSE (i + 1) = E (1 + i* )(E /E )
t t t t
• et+1 et+1
Calcoli: E /E = 1/[1 + (E – E )/E ]
t t t
et+1
E – E )/E è il deprezzamento della moneta estera, nonché tasso di apprezzamento della moneta
t t
nazionale
Sostituisco la formula in:
et+1 et+1
(1 + i ) = (1 + i* )(E /E ) e trovo: (1 + i ) = (1 + i* )(1/1 + (E – E /E )
t t t t t t t
et+1
TROVO INFINE LA FORMULA: (1 + i ) = (1 + i* ) (E – E /E )
t t t t
et+1
Se i valori non sono molto elevati i i* - (E – E /E )
t t t t
et+1
Se E = E allora i = i*
t t t
IS IN ECONOMIA APERTA Z = C + I + G – IM/ + X
C + G + I è la domanda nazionale di beni.
IM/ è in termini di beni nazionali; 1/ è il prezzo relativo di beni esteri in termini di beni nazionali.
Inclinazione > 0.
Y e D aumentano ma meno che proporzionalmente
IM = IM(Y, ) (+) (+)
Se Y aumenta, la domanda di tutti i beni aumenta
Se P(beni nazionali) > P(beni esteri) la domanda di beni esteri è maggiore e le importazioni aumentano.
Se aumenta, le importazioni aumentano, i beni esteri sono meno costosi in termini reali
Se aumenta, 1/ diminuisce
X = X(Y*, ) (+) (-)
Se Y aumenta la domanda di tutti i beni aumenta
Se Y* aumenta, le esportazioni aumentano
Se aumenta, le esportazioni diminuiscono (P beni nazionali > P beni esteri minore domanda estera di beni
nazionali).
ESPORTAZIONI NETTE NX (-) se aumenta la produzione nazionale, IM/ aumenta, X invariate, NX
diminuisce.
TRADE BALANCE Y livello di produzione nazionale
tb
IM = X NX = 0
Se la produzione nazionale > Y ; IM sono maggiori e si ha un disavanzo commerciale
tb
Se la produzione < Y ; IM sono minori e si ha un avanzo commerciale.
tb
EQUILIBRIO Z = Y = C(Y-T) + I(Y,r) + G – IM(Y, ) + X(Y*, )
Se G aumenta, D aumenta in quantità pari a ∆G. La retta di NX non si sposta, le importazioni aumentano, X
invariate = si ha un disavanzo, il moltiplicatore ha valore inferiore.
Se Y* aumenta, ∆X > 0, NX aumenta e aumenta anche la domanda di beni nazionali.
Maggiori esportazioni di beni nazionali fanno aumentare Y e la domanda nazionale di beni (per effetto del
moltiplicatore) la retta non si muove ma si ha un miglioramento del saldo commerciale.
NX = domanda di beni nazionali – domanda nazionale di beni.
Si avranno in teoria più aumenti di Y* che Y = coordinamento di politica economica
NX = X – IM/
NX = X(Y*, ) – IM(Y, )/
Se diminuisce, le esportazioni aumentano, le importazioni diminuiscono e 1/ aumenta.
CONDIZIONE DI MARSHALL – LERNEN deprezzamento che fa aumentare NX
EFFETTI DEL DEPREZZAMENTO.
∆NX Y aumenta, la bilancia commerciale migliora (aumento IM minore del miglioramento della bilancia
commerciale)
se diminuisce, ∆Y, ∆Y* a favore dei beni nazionali.; rende i beni esteri più costosi e si abbassa il tenore di
vita
CASO1: Y invariato, bisogna ridurre il disavanzo > combinazione politiche fiscali e deprezzamento. Il
deprezzamento deve eliminare il disavanzo + riduzione spesa pubblica che mantenga Y costante se no
aumenterebbe.
CURVA J
• All’inizio X e IM sono invariate, diminuisce e NX diminuisce.
• Alla fine X aumenta, IM e diminuiscono, NX aumentano
= effetti lungo periodo
RISPARMIO, INVESTIMENTO E BILANCIA COMMERCIALE
Y = C + I + G – IM/ + X
S = Y – T – C
S = I + G – T – IM/ + X
NX = S + (G – T) – I
NX = 0 (equilibrio)
Avanzo commerciale S > I
Disavanzo commerciale S < I
Se I aumenta, il risparmio aumenta e anche G – T il saldo commerciale diminuisce
Se il bilancio pubblico diminuisce, il risparmio aumenta, I diminuisce e il saldo commerciale diminuisce.
S aumenta ma I deve essere elevato.
Y = C(Y – T) + I(Y, r) + G + NX(Y, Y*, )
Se r aumenta, I diminuisce e Y diminuisce e la domanda di beni nazionali
diminuisce
Se aumenta, Y* aumenta, la domanda di beni esteri aumenta, NX diminuisce Y
diminuisce
= nel breve periodo. e
ed E sono costanti, quindi P = P allora = E, π = 0, i = r.
et+1 e
1 + i = (1 + i* )(E /E ) E = [(1 + i )/(1 + i* )]E
t t t t t
• Se i aumenta, E diminuisce
• i* aumenta, E diminuisce.
• i > i* = apprezzamento; E aumenta.
MODELLO MUNDELL – FLEMING e
IS Y = C(Y – T) è I(Y, i) + G + NX(Y, Y*, [(1 + i )/(1 + i* )]E ) i
t t
influenza Y attraverso il tasso di cambio.
• La IS si sposta per ∆ di G, T, Y* e i*
LM i = i
• se i aumenta, aumenta, NX diminuisce LM verso l’alto.
∆G G aumenta, T invariato,
∆G > 0 aumenta la spesa, Y aumenta, IS verso destra, C, G aumenta
disavanzo di bilancio. I aumenta.
IM aumentano NX diminuiscono > deterioramento bilancia.
Y = Yn
∆G > 0, il governo risponde aumentando i.
C e G aumentano.
I Y e I aumentano, i aumenta I diminuisce.
NX diminuisce
TASSI DI CAMBIO FISSI tassi fissi in termine di qualche valuta
estera; parità tra il valore nominale della valuta nazionale e quello
della valuta estera.
Si parla anche qui di svalutazione e rivalutazioni.
e
IS: Y = Y(EP/P*, G, T, i* - π , Y*)
e
PC: π – π = (/L)(Y – Y )
n
e
Se π è bassa, π è costante.
e
Se π è elevata, π = π t – 1
Y = Y π = π* = π (fissa)
n
REGIMI DI TASSI DI CAMBIO INTERMEDI operano con parità mobile (SME parità all’interno di una
banda di oscillazione).
• et+1
Politica monetaria > 1 + i = (1 + i* )(E /E )
t t t
• Assumo che E = E (tasso ancorato) i = i* il tasso interno è uguale al tasso estero, la bc rinuncia al
t t t
suo obiettivo di politica economica.
TASSI DI CAMBIO FLESSIBILI intervento di politica monetaria per permettere un cambio di tasso.
DEPREZZAMENTO DELLA PROPRIA VALUTA > RIDUZIONE (ADEGUATA) DEL TASSO DI INTERESSE
et+1
PARITA’ (1 + i ) = (1 + i* )(E /E )
t t t
• et+1
E non è costante.
• et+1
E = (1 + i* /1 + i* )(E )
t t t
= ANNO T et+2
Nell’anno T + 1 E = (1 + i* /1 + i* )(E )
t+1 t+1 t+1
et et+2
E = (1 + i* /1 + i* )(E )
+ 1 t+1 t+1 et+1 et+2
Trovo formula finale: TASSO DI CAMBIO CORRENTE E = [(1 + i )(1 + i )/(1 + i* )(1 + i* )](E )
t t t t+1
ET+N
TASSO DI CAMBIO FUTURO E influenza il tasso di cambio corrente.
et+n
La frazione soprastante è uguale a 1 cosicché E = E pareggio conto corrente.
t
Se i aumenta, E aumenta
AREA VALUTARIA COMUNE > politiche monetarie simili: se hanno gli stessi shock, se hanno un’elevata
mobilità di fattori e se il deprezzamento ha un aumento della domanda e della bilancia commerciale.
CURRENCY BOARD > la BC è pronta a cambiare valuta estera in cambio di valuta locale al tasso di cambio
ufficiale; non può condividere operazioni di mercato aperto, comprando o vendendo titoli (es: Argentina
1991). È meno rischioso della dollarizzazione.
ESERCITAZIONI
In un dato anno, si registrano le seguenti attività:
Una società che estrae argento paga ai suoi lavoratori 200.000 euro per estrarne 75 libbre. L’argento è poi
venduto a un gioielliere per 300.000 euro.Il gioielliere paga ai suoi lavoratori 250.000 euro per produrre
collane d’argento che sono poi vendute direttamente ai clienti per 1 milione di euro.
Usando l’approccio “produzione di beni finali”, qual è il Pil di questa economia?Qual è il valore aggiunto a
ciascuno stadio di produzione? Usando l’approccio del valore aggiunto, qual è il Pil?A quanto ammontano i
salari totali e i profitti? Usando l’approccio del reddito, qual è il Pil?
a) La produzione finale dell’impresa che estrae argento è zero, poiché l’argento non è un bene finale ma
entra nella catena di produzione della gioielleria. Il valore della produzione finale coincide quindi con quello
della gioielleria. Dunque il Pil della “produzione di beni finali” è pari a € 1.000.000.
b) Il valore aggiunto dell’impresa di argento è di € 300.000 (I stadio) e della gioielleria è € 1.000.000 - €
300.000 = € 700.000 (II stadio). Il Pil dell’economia risulta essere quindi pari a € 300.000 + € 700.000 = €
1.000.000.
c) I salari totali ammontano a € 200.000 + € 250.000 = € 450.000, mentre i profitti totali sono € 100.000 + €
450.000 = € 550.000. Il Pil dell’economia è di € 1.000.000.
I tre approcci dunque danno lo stesso valore della produzione totale.
Es. 4
Un’economia produce tre beni: automobili, computer e arance.
Qual è il Pil nominale nel 2006 e nel 2007? Di quanto cambia in percentuale il Pil tra il 2006 e il 2007?
Usando i prezzi del 2006 come prezzi base, qual è il Pil reale nel 2006 e nel 2007? Di quanto cambia in
percentuale il Pil reale dal 2006 al 2007?
Usando i prezzi del 2007 come prezzi base, qual è il Pil reale nel 2006 e nel 2007? Di quanto cambia in
percentuale il Pil reale dal 2006 al 2007?
Perché i due tassi di crescita calcolati in (b) e (c) sono diversi? Quale dei due è corretto? Spiegate la vostra
risposta.
Si ricordi che il Pil nominale è semplicemente la somma delle quantità dei beni e dei servizi finali prodotte
nell’anno, moltiplicate per i loro prezzi correnti. Il Pil reale, invece, è la somma delle quantità dei beni e dei
servizi finali prodotte nell’anno, moltiplicate per i prezzi degli stessi beni e servizi in un particolare anno,
chiamato anno-base.
. a) Il Pil nominale nel 2006 risulta essere: 10(€2.000)+4(€1.000)+1.000(€1)=€25.000. Il Pil nomin