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L'ANALISI DEL COMPORTAMENTO COMUNICATIVO
L'analisi di un dialogo clinico può essere condotta sia osservando la costruzione nel suo complesso, sia considerando i singoli elementi che la compongono. Smontare sequenze di comunicazioni in contesti clinici permette di delineare una classificazione dei comportamenti comunicativi del paziente e dello psicologo che consentirà l'analisi di un colloquio secondo criteri espliciti e rendendo evidenti i passaggi e le caratteristiche del processo interattivo sia a livello verbale che non. La coerente integrazione tra i livelli della comunicazione attraverso un costante lavoro di selezione e comparazione delle illimitate possibilità all'interno dell'incontro clinico, consente di riflettere su quali siano le caratteristiche che rendono un colloquio clinico capace di mobilitare una riflessione sui propri vissuti emotivi, aprendo possibilità trasformative grazie ad una profonda elaborazione del proprio.Il comportamento comunicativo dello psicologo può essere ricondotto a due categorie piuttosto ampie che sostengono la condizione di esplorazione:
- Porre una domanda - iniziando una sequenza;
- Proporre specifiche asserzioni - presentando un termine o un punto di svolta.
Questi due poli distinti comprendono una serie di configurazioni intermedie e possono essere interpretati come un continuum in cui si rivelano infinite sfumature.
In relazione alla categoria del domandare, una prima discriminazione, relativa alla forma domanda aperta/sintattica, riguarda la dicotomia aperto/chiuso. La domanda aperta consente all'interlocutore di narrarsi perché priva di elementi che potrebbero influenzare e dirigere a priori la sua reazione, dunque è volta all'esplorazione di un argomento. La domanda chiusa, invece, prevede un'unica possibilità di risposta o un'alternativa dicotomica del tipo:
si/no.contenutoEntrambe i tipi di domande, per quanto riguarda il colloquio, possono essere relative a tre aspetti concreti: - un'area riferita ad approfondire della narrazione proposta dalle emozioni del paziente, - un'area volta ad approfondire della stessa narrazione, - un'area tendente agli episodi relazionali per approfondire caratteristiche e qualità di eventi e rapporti interpersonali. Tutto questo è importante perché la valenza potenzialmente trasformativa del colloquio è direttamente proporzionale allo spazio e al tempo del colloquio che consentono di addentrarsi sul piano di ricerca e di esplorazione dei propri vissuti emotivi in relazione ad eventi e rapporti interpersonali. Inoltre, rispetto a quel che il cliente sta raccontando ed esprimendo le domande possono essere correlate o non correlate al tema che si sta esplorando, oppure indicando un'altra direzione da seguire. Gli interventi da una parte sono utili allo spostamento.dalle parole del cliente, possono essere esempi di atteggiamenti consapevoli. Al contrario, fare domande senza una reale curiosità o interesse, o fare domande che non sono pertinenti alla situazione, possono essere considerati errori di ascolto. Inoltre, la scelta delle domande può influenzare il ritmo e la direzione del colloquio. Domande aperte, che richiedono risposte più dettagliate e permettono al cliente di esprimersi liberamente, possono favorire una conversazione più fluida. Al contrario, domande chiuse, che richiedono risposte brevi o sì/no, possono limitare la possibilità di esplorare a fondo un argomento. È importante sottolineare che non esiste una formula magica per fare domande efficaci in terapia. Ogni cliente è unico e richiede un approccio personalizzato. Tuttavia, l'abilità di fare domande appropriate e pertinenti è una competenza fondamentale per uno psicologo, che può essere sviluppata e affinata nel corso della pratica professionale.Nell'apparente incongruità o contraddittorietà dei dati che gli vengono sottoposti per ritagliarne la figura del colpevole, dà luogo a delle interazioni discontinue risultato di un'inadeguata e difensiva percezione del proprio ruolo all'interno del colloquio clinico.
GLI INTERVENTI
Domanda esame: differenza tra tecniche supportive/espressive - porre domande,
Oltre alla dimensione del in relazione al comportamento comunicativo dello psicologo, bisogna fare riferimento a quelle che comunemente vengono indicate in letteratura come le tecniche proprie della psicoterapia psicoanaliticamente orientata, interventi che comunque si esprimono anche nell'ambito del colloquio clinico di consultazione psicologica.
La più conosciuta classificazione di interventi dello psicologo distingue tra tecniche espressive e tecniche supportive.
Tuttavia, questa visione dicotomica della tecnica è andata perduta con l'evoluzione delle teorie cliniche in campo psicoanalitico.
nel momento in cui è stato riconosciuto che ogni forma di lavoro psicologico contiene contemporaneamente sia elementi espressivi che supportivi. È più opportuno, quindi, parlare di un continuum espressivo-supportivo, dove in alcuni momenti prevale un polo e in altri il polo opposto. Le scelte tecniche, infatti, vanno pensate come strumenti che valorizzano le possibilità di creare intimità e sintonia nel lavoro che si porta avanti insieme e non come parametri di riferimento astratti e assoluti. Il criterio di selezione di ciascuna modalità è sempre in relazione allo scopo che si vuole raggiungere e alla tempistica rispetto alle aperture del paziente. Gli interventi dello psicologo, anche se nel lungo periodo portano a un beneficio, a un maggiore equilibrio e a una più salda autonomia, nell'immediato possono causare nel paziente vissuti dolorosi dal momento in cui lo pongono di fronte ai suoi aspetti disfunzionali, chiedendogli diabbandonare abitudini disadattive ma in ogni caso rassicuranti, attaccando la sua autostima, facendogli rivivere eventi dolorosi, costringendolo a confrontarsi con i problemi senza potersi abbandonare all'autoinganno.
tecniche espressive:
- Le si rifanno tradizionalmente ai principi della psicoanalisi classica, orientata all'analisi delle difese e al recupero dei contenuti inconsciamente rimossi.
- Attraverso tali tecniche si persegue lo scopo di far raggiungere gradualmente al paziente la comprensione delle origini e dei significati inconsci del proprio comportamento, a livello sia cognitivo che emotivo, e delle proprie modalità di relazionarsi con gli altri.
- Si tratta di strumenti con cui lo psicologo incoraggia, stimolando un lavoro di analisi, di confronto, e di elaborazione, un tentativo di costruzione di senso rispetto ai contenuti portati dalla persona.
- L'aumento di comprensione dei collegamenti tra le proprie motivazioni inconsce e i
Chiarificazione e confrontazione, cosa sono, in che consistono, quale è il loro scopo
Le tecniche espressive più significative sono:
- La chiarificazione: riguarda quella verbalizzazione che ripete quanto detto dall’altro attraverso una riformulazione, proponendo quindi un diverso modo di articolare la narrazione grazie al quale ciò che viene comunicato dal paziente assume un’immagine più coerente. Mentre iI contenuto generale resta lo stesso, il materiale viene riorganizzato: si interviene per contiguità scomponendo i singoli contenuti ed
accostandoli con corrispondenze diverse senza fare interpretazioni. Lo psicologo, in questo caso, si limita a suggerire delle analogie al paziente sia individuando un’eguaglianza di rapporti che estendendo la conoscenza posseduta rispetto ad una proposizione ad altre proposizioni somiglianti ad essa. In tal modo si evidenziano le interconnessioni tra vari elementi del racconto che il paziente stesso non riesce a cogliere e si fornisce, dunque, un significato più complesso di quello portato dal paziente. Tale tecnica permette di incrementare la capacità auto-osservativa, allenando la persona ad immaginare e tollerare l’esistenza di molteplici verità, a rendere più flessibile la propria visione delle cose, a comprendere le possibili connessioni e collegamenti tra aspetti diversi del suo comportamento. Introduce, inoltre, il paziente alla logica dell’inconscio: concentrando l’attenzione sulle somiglianze tra i diversi elementi, si attenuano i
processi di differenziazione della logica cosciente riconducendo i materiali in classi emozionali sempre più vaste.La confrontazione: riguarda quel tipo di verbalizzazione che permette appunto di confrontare delle affermazioni e/o comportamenti apparentemente contraddittori, con l'obiettivo di indurre la persona a riflettere sulle caratteristiche del proprio esame di realtà, incoraggiando una valutazione dei meccanismi di regolazione e di controllo che vengono utilizzati. In tal modo lo psicologo stimola la parte "sana" del paziente, la parte complice nell'alleanza terapeutica, ad osservare dall'esterno i contenuti da lui stesso espressi, nonché la loro concatenazione, promuovendo un'attitudine all'introspezione con il fine ultimo di giungere ad una visione integrata e non scissa della realtà e riconoscendo dignità ed interesse al mondo interiore. Intervenendo sui meccanismi difensivi del paziente, la tecnica
dell'interpretazione sono co-costruiti tra lo psicologo e il paziente. L'interpretazione può avvenire in diversi modi, ad esempio attraverso l'analisi dei sogni, delle associazioni libere o dei lapsus verbali. Attraverso queste tecniche, lo psicologo cerca di far emergere i significati nascosti dietro i comportamenti o i sintomi del paziente. È importante sottolineare che l'interpretazione non è una verità assoluta, ma una possibile spiegazione che può aiutare il paziente a comprendere meglio se stesso e i suoi vissuti interiori. È un processo che richiede tempo e pazienza, in quanto il paziente potrebbe resistere o non accettare immediatamente le interpretazioni proposte. L'obiettivo finale dell'interpretazione è quello di favorire la presa di coscienza del paziente, permettendogli di elaborare e trasformare i contenuti inconsci in modo da favorire il cambiamento e il benessere psicologico. In conclusione, l'interpretazione è una tecnica fondamentale nella pratica psicologica, che permette di esplorare e comprendere i significati nascosti dietro i comportamenti e i sintomi del paziente, favorendo così il processo di crescita e di cambiamento.tante valutazione del paziente viene colta sulla base delle categorie emotive e cognitive dello psicologo. La risul