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AUMENTO DELLA SPESA PER CONSUMI
Se aumenta la spesa per consumi, la curva si sposta verso destra.
VARIAZIONI DELLE IMPORTAZIONI E DELLE ESPORTAZIONI
Se aumentano G, X e T, la curva si sposta verso destra.
SI MODIFICA LA SPESA PUBBLICA
Se invece diminuiscono la spesa per consumi, la tassazione, le esportazioni e la spesa pubblica, la curva si sposta verso sinistra.
Lo spostamento verso destra provoca inevitabilmente un aumento dei prezzi.
Spostamenti della curva di offerta aggregata
AUMENTO SALARI REALI
AUMENTO COSTI IMPRESA (prezzo materie prime)
Vi è una riduzione della produzione. Il valore dell'elasticità della curva della funzione che NON si modifica (in questo caso considerare elasticità della domanda aggregata) è quella determinante.
TASSO DI INFLAZIONE = misura l'aumento percentuale annuo del livello medio dei prezzi. Di solito considerati i prezzi al consumo (P) o con altri indicatori del clivello di variazione dei prezzi (ES. deflatore).
del PIL). La DEFLAZIONE misura lariduzione annua del livello medio dei prezzi –> è altrettanto un problemaperchè i consumatori potrebbero continuare a posticipare nel futuro le propriedecisioni di spesa, di conseguenza il PIL non aumenta.
Si può calcolare tramite:
- VARIAZIONE DI INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO (IPC o CPI)
Include i prezzi di beni e servizi acquistati dalle famiglie di una nazione - DEFLATORE DEL PIL
Include i prezzi di beni e servizi inclusi nel PIL di una nazione. Numeroindice costituito dal rapporto tra il PIL nominale e il PIL reale moltiplicatoper100.
IPC = (costo paniere ai prezzi /costo paniere ) · 100 –> include i prezzit t anno basedi beni e servizi di consumo prodotti nell’anno considerato e che fanno partedella spesa per il consumo del PIL e di altri beni e servizi che NON fanno partedel PIL (ES. prezzi di beni usati/importati dall’estero). Questo paniere includeanche beni e servizi direttamente acquistati dai
consumatori e dagli stranieri. Al fine di calcolare il potere d'acquisto dei lavoratori è necessario calcolare i SALARI REALI come rapporto tra salari nominali (W) e CPI => W = W /IPC ⋅N R N100
Inflazione da domanda = è un'inflazione associata alla ripresa economica, è l'esatto opposto della disoccupazione da carenza di domanda. Si modifica la domanda aggregata Y. DP' - P = inflazione E E. È aumentata la domanda aggregata. Le imprese:
- In parte hanno aumentato i prezzi (si spostano lungo la funzione di offerta aggregata)
- In parte hanno aumentato la produzione ma non si modifica perché si sposta l'offerta aggregata, bensì perché aumenta la produzione.
Una variazione della domanda aggregata può essere associata ad aumenti di consumi, spesa pubblica ed esportazioni nette.
Inflazione da costi = associata alla variazione dell'offerta aggregata P' - P = inflazione E E. Se Y è RIGIDA,
effetto maggiore sulla variazione del livello dei prezzi p.DSe Y è ELASTICA, l'effetto maggiore si verifica sulla variazione dellaOproduzione (Y).
Inflazione strutturale = si ha quando cambia la struttura della domanda edell'offerta aggregata dell'economia => alcune industrie registrano un aumento della domanda, altre una riduzione. Se i prezzi e i salari sono rigidi nelle industrie in declino, e aumentano nelle industrie in espansione, il livello generale dei prezzi aumenta.
MODELLO KEYESIANO
Dibattito tra liberisti (legge di Say) e keynesiani (principio della domanda effettiva).
Crisi del 1929e Great Depression anni '30 degli USA => uno dei problemi maggiori del ciclo economico è che questo è direttamente collegato all'andamento della disoccupazione => aumento espansione economica => diminuzione disoccupazione, recessione economica => aumentadisoccupazione portandosi dietro problematiche legate al fatto che se le persone non
hanno un salario fisso, consumano di meno e la depressione dellaspesa dei consumi (che rappresenta il 60% del PIL) deprime il PIL. Gli agi chec’erano prima della crisi del ’29 sono stati ridotti/annullati. Il mercato funzionain modo efficiente? Il mercato da solo è in grado di riequilibrare le situazioni didisequilibrio? Dibattito tra:
- LIBERISTI
- KEYNESIANI
LIBERISTI
Legge di Say => il mercato è in grado di allocare le risorse in modo efficiente. L’offerta aggregata crea da sé la propria domanda => unariaggiustamento flessibilità deivolta che vi è produzione, grazie al e allaprezzi è possibile ritornare all’equilibrio.
JEAN-BAPTISTE SAY (1767 – 1832) “Traité d’èconomie politique” (1803) esprime “Legge di Say” o “Legge degli sbocchi” => se esiste il liberoscambio non possono esistere crisi prolungate perché l’offerta aggregata crea
la domanda e gli squilibri vengono riequilibrati.
LEGGE DI SAY = l'offerta aggregata crea da sé la propria domanda. Illibero mercato è caratterizzato dalla concorrenza perfetta, quindi l'unico modo per riequilibrare eventuali eccessi di offerta è quello di permettere ai prezzi di ridursi, dato che i prezzi sono FLESSIBILI in un contesto di CONCORRENZA PERFETTA. Eventuali eccessi di offerta aggregata vengono eliminati con una DIMINUZIONE del livello dei prezzi. La legge di Say venne dimostrata in un'economia di baratto in cui non esiste la moneta (= i mercati sono perfettamente concorrenziali), gli scambi sono determinati dalla RAGIONE DI SCAMBIO (sorta di prezzo relativo, rapporto tra quantità di un bene che viene scambiato con un'altra quantità di un altro bene).
MA nelle economie moderne c'è la MONETA, che può essere scambiata tesaurizzata ma anche ( = gli individui possono decidere di conservarla).
Se si impone
L'ipotesi di concorrenza perfetta su tutti i mercati, che garantisce prezzi flessibili, allora la seconda ipotesi è che non ci sarà tesaurizzazione della moneta -> NO possibilità degli agenti di risparmiare.
I. Secondo i liberisti se in un'economia monetaria ci sono mercati perfettamente concorrenziali, prezzi flessibili e moneta non tesaurizzata vale comunque la legge di Say e l'economia raggiunge spontaneamente la piena occupazione -> grazie al fatto che i prezzi si aggiustano, non vi è possibilità di DISOCCUPAZIONE.
II. Lo stato non può svolgere alcun ruolo attivo di politica economica e l'unica pertinenza dell'operatore pubblico è quella di garantire la libertà e il rispetto delle regole.
III. Aumenti dell'offerta di moneta non producono effetti sulle grandezze reali, ma solo AUMENTI DI PREZZO (-> inflazione).
L'OFFERTA AGGREGATA CREA DA SÉ LA PROPRIA
DOMANDA.KEYNESIANI
Principio della domanda effettiva -> non è l'offerta aggregata che crea la domanda, bensì è la domanda aggregata a determinare il livello di prodotto di un'economia perché i prezzi non sono flessibili ma RIGIDI -> l'operatore pubblico è l'unico che può riequilibrare disequilibri essendo l'unico attore in grado di far aumentare la domanda aggregata.
JOHN MAYNARD KEYNES (1883 - 1946) "The General Theory of Employment, Interests and Money" (1936) -> l'unico modo per uscire dal circolo vizioso che legava bassa domanda aggregata-bassa spesa-bassi salari-bassa occupazione era l'intervento dello stato -> aumento SPESA PUBBLICA + RIDUZIONE TASSAZIONE per INCORAGGIARE la spesa dei consumatori.
Le ipotesi fondamentali dell'analisi keynesiana si basavano sulla confutazione della legge di Say. Non è possibile applicare la legge degli sbocchi.
Perché:
- IncentivoI. Chi detiene moneta potrebbe avere a non spenderla (->tesaurizzarla)
- Non è possibile dire che i mercati siano di concorrenza perfetta, bensì secondo Keynes i mercati sono di concorrenza IMPERFETTA=> viene meno l'ipotesi liberista di un mercato perfettamente concorrenziale
- Le imprese, pur essendo i mercati non perfettamente concorrenziali, di fatto hanno interesse a mantenere i prezzi fissi a un determinato livello (-> vd. oligopolio non collusivo nella domanda a gomito)
PRINCIPIO DELLA DOMANDA EFFETTIVA -> è la domanda aggregata a determinare il livello di produzione (di equilibrio) dell'economia. Con la produzione non si può fare granché, si può solo fare aumentare la domanda aggregata e lo può fare solo l'OPERATORE PUBBLICO aumentando la spesa pubblica + riducendo la tassazione al fine di permettere alle imprese di aumentare la produzione -> assumere nuovi lavoratori
–> aumentare la spesa in consumi.
In caso di ECCESSO DI DOMANDA le imprese:
- Utilizzano prima le scorte di magazzino per far fronteo all’aumento della domanda
- Nel momento in cui le scorte diminuiscono/si azzerano, leo imprese cominciano una nuova produzione –> la produzioneaumenta => una parte viene venduta, una parte utilizzata perripristinare le scorte.
L’aggiustamento non avviene tramite variazioni di prezzo maattraverso la quantità prodotta.
In caso di ECCESSO DI OFFERTA non essendoci una domanda ingrado di fronteggiare questa offerta, le imprese continuano adaumentare le loro scorte perché la produzione non viene vendutama IMMAGAZZINATA –> scorte aumentano => produzionediminuisce perché ci sono beni invenduti. Anche in questo casol’aggiustamento non avviene tramite variazioni di prezzo maattraverso la QUANTITA’ PRODOTTA.
Modello Keynesiano
La domanda aggregata è costituita dalle variabili di CONSUMO,
INVESTIMENTI e SPESA PUBBLICA. CONSUMO = nell'analisi keynesiana, il consumo dipende dal reddito corrente (= prodotto dell'economia).
C = C(Y) funzione lineare del consumo
OC = a + by o Y = variabile indipendente che determina livello di consumo (= reddito). È il livello di produzione di un'economia.
a = parametro positivo, CONSUMO DI SUSSISTENZA che indica quanto l'economia deve consumare per sopravvivere anche se il suo livello di produzione è pari a zero. È il consumo di sopravvivenza che esiste in corrispondenza di Y = 0.
a > 0 non dipenda da Y.
b = 0 < b < 1 indica la PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO.
P C = ΔC/Δy rapporto